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Racconti Trans

Serena Seconda Sera

By 11 Settembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Serena non ricordava bene cosa fosse successo la settimana prima con Silvana. O forse non lo voleva ricordare appieno. Comunque quando ci pensava sentiva sempre lo stesso languore al ventre, e qualche scossa che le passava lungo la schiena.
D’altronde Silvana non menzionava nulla, non faceva tiri strani, faceva come se nulla fosse. Allora nulla era successo, evidentemente.
E poi organizzava sempre delle serate stupende. Non era proprio un’amica da perdere!
Anche questa sera era stupenda. In un locale che non avrebbe mai saputo ritrovare, vicino al lago, ma sa dio dove dopo tutte le stradine fatte.
C’era musica bella, ma non troppo alta, si riusciva a parlare, e la compagnia era proprio carina. Altre due donne oltre a Silvana.
Barbara, che aveva l’aria di una che la sapeva lunga, anche se era più giovane di Serena. Minuta, nera di capelli, ma con uno sguardo tagliente. Si muoveva come una pantera.
E poi c’era Sabrina. Era proprio un tipo! Mulatta Brasiliana, sempre a fare casino, a bere caipiri’a, a scherzare, riusciva a rallegrare anche Barbara che aveva sempre un muso duro.
Erano li’ sedute con due ragazzi. Per cui un ragazzo per donna ‘ un uomo fra due dame fa la figura del salame ‘ &egrave il detto. E come al solito si confermava.
Barbara li stroncava a metà appena tentavano un ammiccamento. Silvana li ghiacciava con i suoi occhi nocciola. Sabrina li prendeva proprio per il culo, scherzando, ma diceva le cose più tremende facendole passare per scherzo.
A uno dei due (dio come si chiamavano? Forse anche stasera aveva bevuto troppo ‘), aveva appena messo una mano sul seno, tra l’altro molto abbondante, dicendogli che probabilmente quella era l’unica tetta che avesse toccato oltre a quella di sua mamma.
E quello era rimasti inebetito, sorridente, e aveva annuito. Oddio che maschietti ‘
Comunque si beveva in allegria, scherzando, ed era sicuramente meglio di una serata a casa a guardare la televisione.
E guardando il bicchiere vuoto Serena pensava che stava bevendo un po’ troppo, un po’ perché non era più abituata, un po’ perché le scappava ancora la pipì, nonostante fosse andata in bagno dieci minuti prima.
‘Devo andare in bagno!’ disse. ‘Dio mio, se proprio una pisciona!’ fu il solito commento scherzoso di Sabrina.
‘Dai che ti accompagno ‘ voi ragazzi state qui, sapete le donne fanno la pipì in un modo diverso dagli uomini, ma magari e lo spiego dopo ”.
I due ragazzi come al solito annuirono inebetiti dalla parlantina di Sabrina e dalla sua presenza fisica. Era proprio una gran gnocca, pensò Serena mentre si avviavano verso il bagno. Era alta più di 1.70, tettona, mulatta, capelli lunghi e lisci neri, sempre vestita alla moda.
Serena guardò sconsolata la maglietta scollata che portava. Era la stessa della settimana prima, in fondo era l’unica che aveva che facesse un po’ ‘ di scena. Però la guardavano! Questo si, i suoi seni riscuotevano sempre un bel gradimento, in fondo forse la guardavano più delle altre che erano sulla carta più appetibili.
Entrò nel bagno delle donne e Sabrina entrò dopo di lei e chiuse la porta.
‘Hai visto quei due pischelli? Ti stanno sbavando dietro! Tu te li faresti?’
‘Ma va, sono due ragazzini, gli fai fare delle figure di merda’
Serena si calò i pantaloni e le mutandine prima di sedersi sul water. E durante questo tempo gli occhi di Sabrina non puntavano sopra il suo ombelico. Si sentiva un po’ in imbarazzo, e non riusciva a rilassarsi e fare la pipì.
Sabrina si avvicinò e sorridendo mormorò ‘Pssssssssssssssssssssssssssss’, e lo stesso rumore venne fuori dal water in pochi secondi.
Sabrina la guardava con due occhi che lasciavano poco all’immaginazione mentre Serena si stava svuotando. ‘Dio ‘ cosa mi vuole fare questa ‘ &egrave amica di Silvana ‘ ma io con Silvana non ho fatto niente ‘ almeno non ricordo ‘ almeno non chiaramente ”
Si stava accumulando un bel po’ di confusione nella testa di Serena, ma nel contempo ormai aveva finito di espletare il suo bisogno.
Si asciugò velocemente con un pezzo di carta igienica stando seduta, e si rialzò le mutandine in fretta fuggendo quello sguardo che sembrava penetrarla.
‘A te non scappa?’
Non seppe perché fece questa domanda. Forse perché voleva far provare a lei lo stesso imbarazzo.
‘Non so se &egrave il caso ”
Per la prima volta Sabrina sembrava titubante. L’aveva messa in difficoltà.
‘Dai che ce l’abbiamo tutte uguale!’. Rincarò la dose, pensando che cosa avesse da nascondere. Magari un pube peloso come quello di un orso, o magari delle labbra a penzoloni come le tette di una vecchia ‘
‘O.K., mi scappa proprio’ disse Sabrina con uno sguardo languido.
Serena si sedette su un mobiletto in parte, proprio con l’espressione di chi si vuole godere la scena.
Sabrina si alzò la gonna, fin sopra i fianchi, e poi si calò le mutandine che erano meno ristrette di quello che il suo abbigliamento sfacciato avrebbe potuto far pensare.
E li rimase a bocca aperta. E a bocca aperta e a occhi sbarrati rimase per tutto il tempo in cui Sabrina prese in mano un enorme fallo color nocciola, si mise davanti al water, alzò diligentemente la tavoletta, e fece uscire un potente getto di liquido dorato centrando perfettamente il buco.
Serena era letteralmente paralizzata. Non si poteva aspettare che quella amica appena conosciuta non fosse una vera e propria amica, ma un trans ‘ e le dimensioni del suo ‘ nonostante fosse ancora rilassato e facesse la pipì ‘ era enorme!
Lo guardava fissa ‘ era grosso, quanto sarà stato? 20 centimetri, mollo così, quanto erano poi 20 centimetri? Forse erano 25 ‘ con le vene che facevano dei nodi tutto attorno, e la cappella tutta di fuori, sembrava un fungo.
Finì di fare la pipì e si girò verso Serena. ‘Ti piace?’ fu l’unica cosa che disse, tremolante.
Serena non rispose. Rimase così, paralizzata, davanti a quel cazzone.
Se lo trovò semplicemente in gola, in un secondo. Certo che essere rimasta a bocca aperta aveva facilitato la cosa non poco’
Si trovava così seduta nel bagno di un locale, con il cazzo di un transessuale piantato in bocca. E non se l’era nemmeno lavato dopo aver fatto la pipì, sentiva il sapore delle pipì in bocca.
In altre situazioni avrebbe vomitato, ma invece non sentiva lo stimolo, anzi, le piaceva. Sentiva che quell’asta diventava sempre più grossa e dura nella sua bocca, che andava sempre più a fondo, sentiva le mani di Sabrina sulla sua testa.
‘Sabrina ‘ come si fa a chiamare Sabrina una con un cazzo così? Si chiamerà Rocco!’, pensava, mentre la mulatta la alzava dal mobiletto, la appoggiava al lavandino e senza molti complimenti le abbassava i pantaloni e le mutandine.
Non &egrave che Serena non capisse quello che stava succedendo, né quello che sarebbe accaduto dopo, non era ancora così confusa. Ma si lasciò fare, passiva, chinò la testa dentro il lavandino e si tenne al bordo. Sarebbe stato doloroso, lo sapeva, era troppo grosso, ma ne aveva tanta, tanta voglia ‘
Se le avessero dato un colpo di accetta nel basso ventre Serena avrebbe forse sentito meno male. Si sentì rompere, grattare, squarciare dal primo colpo di Sabrina.
Se Sabrina aveva imparato tante cose dell’universo femminile sembrava che ignorasse quanto può essere dolorosa una penetrazione a secco di qualcosa di molto grosso. O forse non gliene importava, o forse le piaceva, visto che il secondo colpo fu anche peggio.
Con il primo era entrata a metà nella pancia di Serena, con il secondo fu tutto dentro. Serena sentì l’utero che le spingeva contro lo stomaco, le veniva da vomitare.
Forse doveva dire di smettere, le stava facendo troppo male, ma il terzo, quarto, quinto colpo le fermarono le parole in gola. Non si era mai sentita così, nemmeno lontanamente. Sentiva un gran male, ma il piacere cresceva ogni secondo.
La testa le girava, si sentiva tremare come una foglia. Forse urlò, non lo sentì, e anche la percezione del tempo si arrestò.
Dopo un po’ sentì il ventre contrarsi e venne, tanto, come non mai, così tanto che se Sabrina non l’avesse sorretta sarebbe caduta per terra. E subito dopo sentì un getto bollente dentro, come se le avessero buttato del fuoco dentro.
Un mare di pensieri giravano nella sua testa. Cosa aveva fatto ‘ era andata con un’altro uomo, anzi una donna, anzi un transessuale, si era fatta sbattere come una vacca appoggiata ad un lavandino ‘ le era venuto dentro ‘
Si girò per vedere che Sabrina si ricomponeva, tirandosi su le mutandine. ‘Scusa se ti ho fatto male, ma so che ti &egrave piaciuto’.
Serena si toccò, dio come era rimasta aperta! E come bruciava, sembrava in fiamme. Si guardò la mano, era piena di sangue ‘
Oddio! Rimase ferma e impaurita, ma Sabrina le portò un balocco di carta igienica ‘Mettila di sopra e premi, si ferma subito, &egrave un taglietto ‘ hai avuto un bambino, no?’
In fondo aveva ragione, era una cosa superficiale, anche se bruciava da morire.
Si riempì le mutandine di carta igienica e uscirono. Si sentiva come in un altro mondo, con i suoni ovattati, e tutto le sembrava strano.
‘Se ce ne avete messo di tempo, avevate la cagarella?’ Sbraitò Barbara. ‘Serena &egrave stata male’ disse Sabrina sicura e sorreggendo Serena, che in effetti aveva una faccia cadaverica.
‘Azz, come sei ridotta, forse &egrave meglio che andiamo a casa, hai un aspetto orribile’, disse Barbara in modo più accomodante.
In macchina Serena sentiva solo un gran male. Bruciore all’esterno, dove la carta igienica le si era appiccicata alla lacerazione, e già immaginava il male di doverla staccare, e dentro sentiva come se le avessero messo fuori posto gli organi interni. L’utero doveva essere andato al posto dello stomaco, che doveva aver messo il fegato a posto ‘ in realtà non aveva nessun danno, ma quel palo che le era entrato dentro aveva più che altro messo fuori posto il suo cervello.
‘Come stai?’ le chiese Silvana prima di farla scendere davanti a casa.
‘Da cani’ rispose sinceramente Serena.
‘Beh, la prima volta con Sabrina mi ha dovuto portare al pronto soccorso e mi hanno dato 5 punti, non lamentarti tanto’. E le diede un bacio sulle labbra.
Serena si sentì come se le avessero gettato un secchio di acqua gelata addosso.
Rimase lì in strada per qualche minuto, prima di entrare, dopo che Silvana se n’era andata.
Era tutto folle, strano ‘ però quel bacio non era stato male ‘ e in fondo Sabrina ‘
Un dolorino le ricordò che aveva una dolorosa operazione da compiere, ed entrò in casa.

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