Skip to main content
Racconti Trans

Storia di Marisa che prima era Mario

By 12 Giugno 2021No Comments

Prima parte

Sono nata in un paesino aspromontano  nel 1950. Figlia unica di due bravi contadini che  hanno da subito riversato tutto il loro amore su di me che, essendo nata maschio, speravano che un giorno li avrei riscattati attraverso una laurea e una vita professionale agiata. Pertanto non si sono risparmiati a fare dei grossi sacrifici per mantenermi agli studi. Anche da parte mia non sono mancati i sacrifici per viaggiare per raggiungere la scuola e poi l’università. Mentre andavo a scuola scoprii che dentro di me qualcosa non andava. Ovvero, pur essendo un bravo giovane e anche carino, il mio fisico non rispondeva appieno a quelle che sono i canoni di un vero maschio. Infatti psicologicamente man mano che crescevo prendevo consapevolezza che dentro mi sentivo donna ma per reggere il rapporto con i miei e con la società dovevo sforzarmi a fare il maschio. Raggiunta la maggiore età e essendomi trasferito in città per frequentare l’università ho avuto l’opportunità di fare conoscenze che mai mi sarei aspettato che esistessero. Alcuni miei colleghi erano legati sentimentalmente nonostante fossero dello stesso sesso. Praticamente, come si diceva dalle mie parti, erano dei “ricchioni”. Ovvero dei ragazzi gay. Anche delle ragazze facevano sesso tra di loro e si definivano orgogliosamente “lesbiche”, altre addirittura “bisessuali”. Insomma il mondo giovanile con cui sono venuto a contatto era variegato dal punto di vista dell’orientamento sessuale. Ed io? Cosa ero io? Quale era il mio orientamento sessuale? Quando andavo alle superiori mi ero innamorato di una ragazza che corrispondeva questo sentimento ma che era difficile stare da soli visto che in paese ci conoscevamo tutti e a quel tempo le ragazze tornate da scuola rimanevano in casa. Frequentando l’università ho scoperto che c’erano dei giovani maschi che non erano male e che mi piacevano. A volte sognavo di fare l’amore con qualcuno di loro. Amore eterosessuale perché io mi sentivo donna. Un giorno alcuni amici e colleghi di università mi propongono di andare a scopare con delle prostitute che facevano dei sostanziosi sconti agli studenti. Io ero reticente ma non potevo tirarmi indietro. Alla fine accettai e chiesi che io potessi entrare per ultimo e se loro volevano andare via dopo potevano farlo perché io li avrei raggiunti successivamente. E così fù.  L’incontro con la prostituta mi ha cambiato la vita in quanto scoprii cose che non immaginavo minimamente che esistessero. Ricordo come se fosse ieri che  quella donna accogliendomi in una camera da letto mi disse subito di spogliarmi. Io invece, dicendo che l’avrei pagata lo stesso volevo evitare di scopare perché dentro di me mi sentivo  di essere una donna. Lei rise dicendomi che sono un “ricchione” ma io dissi che non mi piacevano i maschi,  nonostante tutto mi sentivo una donna. Lei mi guardò seria  e mi squadrò dalla pianta dei piedi fino alla cima dei capelli, poi disse: caro giovanotto, effettivamente tu un corpo da donna lo avresti mi sa che sei come una mia amica che è mezzo uomo e mezza donna. Io arrossii di un rosso scarlatto. Se vuoi te la presento perché da lei vanno sia uomini sia donne perché lei ha un bastone in mezzo alle gambe che fa spavento solo che costa parecchio. Lei non fa sconti ed è la più cara della città. Allora dissi che lei non faceva per me in quanto io non avevo dei soldi da spendere per una prostituta mezzo uomo e mezza donna. Secondo me puoi fare un accordo con lei quindi invece di pagare puoi metterti a sua disposizione per qualche scopata a tre. Mosso dalla curiosità accettai. E fu così che conobbi Lucrezia la prostituta mezza uomo e mezza donna. Nel vedere Lucrezia nuda rimasi molto impressionato in quanto aveva un piccolo seno ma aveva un mostro tra le gambe aveva dei capelli rossicci lunghi e le unghie di una tigre. Mi propose di andare una mattina di domenica perché quel giorno non avrebbe lavorato in quanto i suoi clienti andavano a messa disse ridendo. Il giorno stabilito dissi ai miei genitori che non sarei rientrato perché lunedì avevo degli esami e volevo evitare di perdere tempo con il viaggio di andata e ritorno. Così mi presentai da Lucrezia che mi aspettava e abbiamo fatto colazione insieme. Poi  mi disse  se a te sta bene noi due possiamo fare una società e faremo soldi a palate. Avendo dimostrato di non aver capito fu più esplicita: tu hai un bel corpicino femminile ma hai anche il cazzo pertanto con i dovuti accorgimenti potrai prostituirti con uomini e con donne  specialmente con coloro che hanno paura del mio bastone perché molto grande. Devi solo imparare a fare di tutto: dai bocchini alle leccate delle fiche dal penetrare sia maschi che femmine che farti penetrare sia nel culo che nella bocca. Dovrai imparare a bere sia lo sperma dei maschi che gli umori delle donne. Insomma diventerai come me, una puttana cioè una femmina speciale che fa la prostituta e vedrai che non ti pentirai. Dicendo che ci avrei pensato la salutai e me ne andai. Riflettendo, ho avuto paura e rinunciai. Mi dedicai con grande impegno allo studio e finalmente sono arrivato alla laurea. Ovviamente una laurea in economia non  potevo utilizzarla nel mio paesino dove c’erano già due consulenti. Mi proposi di andare in un centro più grosso per aprire uno studio dopo gli esami per commercialista. Purtroppo mio padre muore improvvisamente con un infarto e dopo i funerali non era rimasto neanche uno spicciolo per tirare avanti. Proposi a mia madre di andare a vivere con sua sorella vedova e pensionata ed io sarei partito in cerca di fortuna nella speranza di fare qualche soldo, poi  fare gli esami per commercialista e aprire uno studio. L’unico modo immediato a fare qualche soldo era andare a trovare Lucrezia e mettermi a sua disposizione. Lei mi rimproverò terribilmente per averla lasciata in tronco ma facendosi due conti accettò di accogliermi nella sua casa. Per i primi mesi  ho avuto pochi clienti e tutto il guadagno veniva speso per acquistare l’occorrente per la mia trasformazione e contribuire al mantenimento della casa. In più bisognava pure mangiare. Man mano che il tempo passava diventavo brava a fare sesso con i maschi che il più delle volte invece di scoparmi volevano essere scopati. Dopo circa 5 mesi ero diventata una professionista e guardandomi allo specchio non riuscivo a riconoscermi come Mario ma come una ragazza che fa la vita. Quando tornavo in paese  (A Natale e a Pasqua) dovevo tagliare le unghie e raccogliere i capelli a mo di coda di cavallo. Alla richiesta di spiegazione di mia madre dicevo che in città era una moda portare i capelli lunghi in quel modo. Dopo due anni arriva il momento più triste della mia vita: la morte di mia mamma. Questo evento mi scombussola la vita. Finiti i funerali tornai in città e mi dedicai a tempo pieno a fare la prostituta Ormai i guadagni si facevano vedere. Cominciai ad avere dei clienti esclusivamente miei e abituali che mi davano la soddisfazione di essere autonoma in tutto e per tutto. Comprai vestiti sex di tutti i tipi parrucche di tutte le forme e colori e tutto ciò che serviva per essere una bella donna attraente. Un giorno succede che Lucrezia viene investita e gli rompono femore, costole, scapola e un braccio. Ricoverata al Policlinico la operano e, pertanto essendo anche lei sola tocca a me assisterla. Il primario che l’ha operata è un nostro cliente quindi diventa facile avere un permesso speciale per entrare come donna ad assistere la zia. Così di giorno vado in ospedale e la sera e notte faccio la prostituta. Neanche si fossero messi d’accordo ma in quel periodo i clienti raddoppiarono tanto che ero costretta a fare l’elenco degli appuntamenti. Dopo diversi mesi Lucrezia era tornata a casa ma la sua debolezza non gli consentiva di lavorare. Con grande difficoltà riusciva a cucinare. Ormai ero io a fare le pulizie, fare la spesa e quanto fosse necessario per avere una vita dignitosa con una convalescente in casa. Con l’aiuto di un funzionario della motorizzazione, mio cliente, sono riuscita ad avere la foto al femminile sulla patente nonostante il nome maschile. Così sono anche riuscita ad avere la foto anche sulla carta d’identità. Questo fatto mi consentiva di guidare la macchina senza avere problemi con la polizia e portare così Lucrezia ai controlli medici o a fare qualche passeggiata. Un giorno in una di queste passeggiate vado a comprare una rivista e trovo in edicola una rivista avvolta nel cellophan con un titolo particolare: Transex. Mosso dalla curiosità la comprai e tornati a casa la sfogliammo sia io che Lucrezia. Un mondo a noi sconosciuto si aprì davanti. La rivista era di pornografia ma non di donne ma di transessuali. Praticamente Lucrezia scoprì che lei era una transessuale ed io ero sulla stessa strada.  Su questa rivista oltre agli articoli c’erano le inserzioni di travestiti e transessuali di tutta Italia. C’erano numeri di telefono e indirizzi di fermo-posta dove la gente poteva contattarli. Così cominciammo a contattare tante persone che  sono state di grande aiuto per la mia trasformazione da crisalide a farfalla. Con il lavoro che andava a gonfie vele potevo anche permettermi il lusso di partecipare a Raduni di trans e trav che  organizzavano nel nord Italia. Così facendo ho fatto amicizia con tante persone; alcune si prostituivano ma la maggior parte lo facevano  perché gli piaceva travestirsi oppure erano in cammino per cambiare sesso da maschio a femmina. Siamo agli inizi degli anni ottanta e in parlamento c’è un disegno di legge che approvato consentirà il cambio di sesso anche in Italia.     Quando sembrava che tutto tornasse come prima Lucrezia sta male e facendo una visita accurata gli viene diagnosticato un tumore ai polmoni. Probabilmente essendo lei una fumatrice accanita avrà sicuramente contratto questa malattia a causa delle sigarette. Nello spazio di tre mesi Lucrezia mi lascia. Rimango sola in quella casa e continuo a fare il mestiere. Nel fare le pulizie di primavera risistemo tutta la casa e scopro che dentro un materasso ci sono soldi a più non posso. Più di 40 milioni di lire. Sono felice ma nello stesso tempo sono presa da dubbi: che fare? Comprare casa o trasferirmi al nord e fare la vita da quelle parti dove nessuno ti conosce? E magari poi fare gli esami e aprire uno studio e magari cambiare sesso e sposarti? Ormai i maschi mi piacciono da morire ma mi piace fare l’amore anche con le donne. Pertanto posso essere una donna bsx sposata con un uomo e scopare anche con qualche donna. Ho un sacco di dubbi. Alla fine decido di spostarmi a Roma sostenuta da una amica transessuale brasiliana che mi avrebbe ospitato fino a quando non avrei trovato la soluzione ottimale. A Roma bisognava però prostituirsi per strada oppure fare degli interventi di chirurgia plastica per sistemate il corpo e fittare un appartamento per fare la escort con clienti selezionati e buoni pagatori. Alla fine decido e me ne vado a Roma a casa di Jennifer la ragazza brasiliana che fa la escort. Qui rimango ospite per circa tre mesi poi mi trasferisco  a Cerveteri presso una ragazza transessuale che stava per operarsi e diventare definitivamente donna. Tiziana non si prostituiva ma per pagarsi l’appartamento fittava delle camere anche a prostitute come me. Così cominciai a ricevere clienti in casa e in più sono stata aiutata da Jennifer ad entrare nel giro delle escort di alto bordo dove una sera se andava bene potevi fare 2-3 milioni di lire. Avendo aperto un conto in banca ero riuscita a mettere su un bel gruzzoletto così ho cominciato a fare i primi interventi: Il laser per la depilazione definitiva prima eliminando la barba e poi la peluria su tutto il corpo. Poi ho fatto la mastoplastica additiva  dove in una settimana mi ritrovai ad avere un seno con una quarta abbondante coppa D, pedicure e manicure erano all’ordine del giorno, i capelli una volta a settimana dalla parrucchiera ecc. Ad un certo punto la mia amica Tiziana discutendo, come sempre, mi propone di incontrare il suo endocrinologo, io accetto e così mi inserisco in un percorso di cambio di sesso. Agli inizi devo fare un percorso psicologico per capire se veramente io sono portata a diventare definitivamente una donna successivamente dopo il nulla osta dello psicologo inizio la terapia ormonale sostitutiva con antiandrogeni e progestinici. Però la terapia la faccio in modo blando perché non voglio perdere l’erezione altrimenti perderei tutti i clienti che ormai sono di un certo rango, da industriali a politici, giornalisti, banchieri, magistrati, graduati dell’esercito, della polizia, persone benestanti, ecc. 

Seconda parte

Nel 1982 lo stato italiano si dota di una legge (164) in cui è possibile il cambio di sesso. Alcune amiche sapendo un po’ la mia situazione mi spingono a fare il grande salto ma facendo due conti dico di no perché perderei la maggior parte dei clienti. Tra questi da alcuni mesi c’è un giovane magistrato che nonostante sia sposato con una bella donna viene a trovarmi per sfogare la sua sessualità particolare. Essendo lui bsx oltre a fare figli con la moglie vuole avere la sua porzione di pene nel suo posteriore ed io con tanto piacere lo accontento. Dopo tre mesi che era diventato padre per la seconda volta sua moglie muore in un incidente stradale lasciando lui e due figli in tenera età. Per sua sfortuna ( o per fortuna ma vedremo in seguito) lui ha solo il papà che si trova in casa di riposo mentre sua moglie era figlia unica e i suoi genitori sono anziani pertanto non possono accudire i due bambini. Dopo qualche mese viene a trovarmi e a dire il vero lo rimprovero perché non è col sesso che si riempie un vuoto lasciato da sua moglie. Ma lui non era venuto a fare sesso ma a farmi una proposta, a dire il vero, incredibile: “se tu vieni ad abitare con me e mi  accudisci i figli io ti darò tutto ciò che possiedo anche l’appartamento se sarà necessario”. Io rispondo che è matto. Potrebbe benissimo assumere una baby sitter e con poca spesa risolverebbe il suo problema. Lui insiste e mi fa una promessa: “ tu non potrai prostituirti a vita appena qualche altro anno e i clienti vorranno qualcuna  più giovane. Se accetti mi impegno a pagarti tutta la terapia ormonale, gli interventi  di ritocco femminilizzanti e anche la rassegnazione chirurgica del sesso in Thailandia. Non so perché ma tu mi ispiri fiducia e sarai una buona educatrice dei miei figli”. Pur continuando a pensare che fosse matto, la proposta era interessante ed intelligente. Così accettai di trasferirmi a casa sua rinunciando a fare la prostituta, tanto qualunque cosa cercassi lui me l’avrebbe data. L’educazione cattolica ricevuta dai miei genitori venne fuori alla grande e così mi misi a fare la badante di un magistrato e dei suoi figli. Cominciai a seguire in modo completo la terapia ormonale ed in pochi mesi ho perso l’erezione tanto che per scopare col magistrato ho dovuto fare uso di uno strap-on. Un giorno( lo ricordo benissimo) in occasione del mio compleanno il mio caro datore di lavoro mentre eravamo seduti a tavola dice ai figli: “oggi è un bellissimo giorno perché Marisa  fa il compleanno e infatti ho portato la torta con le candeline. Fate gli auguri alla mamma, alla nuova mamma”. Sono rimasta scioccata e commossa tanto da mettermi a piangere. La cosa che mi sorprese di più fu la felicità dei bambini. Quando la sera, messi i bambini a letto,  prima di andare in camera mia lui mi ferma in cucina e mi dice: “ mi farebbe piacere che da stasera tu dormissi nel letto matrimoniale e quando tu lo vorrai farai l’operazione di cambio di sesso e sistemati i documenti io sono disposto a sposarti perché mi sono innamorato di te”. Inizialmente mi misi a ridere ma visto che lui mi guardava seriamente io gli chiesi: “tu saresti disponibile a sputtanarti davanti al mondo a sposare una come me che fino a qualche anno fa faceva la prostituta?” Lui disse: “Si perché ti amo, perché ho scoperto che non posso fare a meno di te”. Io cercavo di obiettare dicendo che sono più grande di lui di 5 anni. Anche se lui mi piaceva non era giusto che i bambini potessero scoprire un giorno che la loro mamma adottiva era una transessuale e puttana. Lui insistette dicendo che:” i bambini ti adorano e tu sai come crescerli, sei l’unica che può far parte della mia famiglia senza secondi fini ma per amore verso i miei figli e l’amore che io e loro nutriamo per te” . Davanti a questa insistenza cedetti e così mi trasferii in camera da letto dove quella notte ho fatto l’amore da passiva facendomi penetrare come è giusto che il marito penetri la moglie. Nei mesi successivi ho chiesto al tribunale l’autorizzazione a fare l’intervento di rassegnazione del sesso  e ottenutola e per fare prima sono stata in Thailandia per farmi operare. Centocinque giorni più tardi sono tornata nuovamente in Italia  come una vera donna con una vagina che era uno spettacolo vederla. Dopo quasi 8 mesi ottenni la sentenza per cambiare nome e sesso su tutti i documenti compresa la laurea. Dopo un anno dall’intervento io ero donna su tutti i documenti  e  registri che mi riguardavano  tranne  l’atto di nascita dove accanto vi era una annotazione effettuata dall’ufficiale di stato civile in cui si asseriva che vi era stata una modifica del genere e del nome con sentenza del tribunale. Sei mesi più tardi  si celebrava il mio matrimonio in comune e privatamente in una Chiesa si benediva questa unione perché il sacerdote ha espresso il desiderio di farlo in quanto ho cominciato a frequentare la Chiesa e il parroco sapeva tutto di me. Finalmente avevo una famiglia, un marito e dei figli che adoro ancora oggi. Nella nuova vita è stato sempre un crescendo: i figli che mi chiamavano mamma ovunque, mio marito mi presentava come sua moglie in qualunque occasione, insomma finalmente potevo dire di essermi realizzata. Ho partecipato ad un concorso come insegnate e l’ho vinto perché ho cominciato a studiare come una dannata e sono servita da esempio anche ai miei figli che hanno raggiunto brillanti traguardi anche all’università. Mentre il tempo scorreva con grande interesse e grande gioia ho avuto anche l’occasione di avere una storia con una mia vicina di casa. Essendo bsx non è stato difficile lasciarmi coinvolgere da una donna che a letto con me sembrava una indemoniata tanto era il piacere che davo e tanto era il piacere che provavo. Mi sono sentita in dovere di dire tutto a mio marito e ho chiesto che se lui lo voleva io potevo interrompere ma lui tanto generoso con me mi ha lasciata fare perché non era un tradimento visto che lui era consensiente.  Una storia durata sette anni piena di passione e di gratificazione perché la sera coinvolgevo mio marito raccontando tutto e questi si eccitava sempre più da farmi godere a meraviglia. Con il passare degli anni i figli dopo la laurea si sono sposati e oggi ho la grande gioia di essere nonna. Oggi dopo 21 anni d’insegnamento prendo una piccola pensione, mio marito ancora continua il suo lavoro di magistrato e la vita scorre inesorabilmente ma con la gioia nel cuore di essere finalmente una persona normale che si è resa utile per la gioia degli altri. Ringrazio il Buon Dio che mi consente ancora di vivere questa meravigliosa esistenza.

 

 

Leave a Reply