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Racconti Trans

THE C. DIANNA R. DREAM

By 27 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Stavo viaggiando da New York a Foxborough nel South Carolina con un volo interno della Delta per realizzare il mio sogno erotico. Mi stava costando una cifra ma ero sicuro che ne valesse la pena.
Tutto era iniziato con sito porno su internet di escort statunitensi. C’erano migliaia di fiche pazzesche,culturiste,asiatiche specializzati in massaggi erotici,mistress,she male ecc. Proprio nella pagina dedicata ai TS,avevo scoperto Dianna Ross una transex che operava a Foxborough. All’inizio non pensavo che avrei mai fatto un viaggio sin negli USA per incontrarla. Era lontanissima. Ma la passione’dianna mi stregò fin da subito. Era un ‘donnone’ negro di cento kg. Tozza,due seni enormi e cascanti,un volto giovanile:duro,magnifico,occhi neri,capelli lunghi neri,labbra grandissime e sempre rosse o viola di trucco, due braccia possenti coperti di tatuaggi,due gambe che ti ci potevi aggrappare:tronchi,anch’esse coperte di tatoo. Offriva incontri a casa sua per 100,200,500,1000 dollari a seconda del tempo. Ne fui rapito,era il tipo di donna che mi aveva sempre eccitato,da quando a 17 anni mi ero messo con una palermitana di 45 anni,scura di carnato,grassa e forte,Anita, che mi aveva iniziato al sesso. Scopavamo anche 5 volte al giorno,lei era sempre mantida di sudore,una leonessa in calore,la sua figa pelosissima,era calda e accogliente come niente al mondo a quel tempo. Mi soffocava con i suoi seni enormi. Mi insegnò a leccare una donna da capo a piedi,e i suoi piedi erano divini,scuri,callosi,di un sapore penetrante e dolce,laccati,li spampinavo uno a uno prima di penetrarla col mio cazzo sempre duro al contatto del suo corpo. Anita mi svezzò e fece di me un uomo e un amante di ogni tipo di sesso. Dopo avermi spiegato come scopare e soddisfare una donna, Anita mi umiliò prendendosi la mia verginità anale con una banana. Poi passò a cazzi di gomma e infine una sera mi concesse ad un suo ex amante che mi sodomizzò per ore mentre io piangevo e Anita rideva,rideva e mi ficcava la testa fra i suoi seni capienti. L’esperienza con l’amante di Anita non mi piacque affatto e la lasciai anche perché mi trasferii a R. con i miei genitori. Nella città misi su alcune storie con mie coetanee ma non duravano mai più di qualche mese. Erano noiose e il sesso con loro era poca cosa. Pensai che mi piacessero solo le donne mature e così mi misi a frequentare un dancing di periferia dove andavano tutte le zittelle,le tardone di R. furono due anni fantastici: scopai come un matto un sacco di quarantenni,cinquantenni,delle sessantenni addirittura. Ma purtroppo quello spasso finì quando mi sposai con Marisa una quarantaduenne di M. che mi portò a vivere con lei. Oddio i primi tempi erano ottimi:Marisa a letto era una cavalla da monta,le piaceva essere legata e inculata e faceva dei gran pompini,io ero contento ma dopo un paio di anni iniziarono i problemi. Io mi ero trovato un’amante e lei si era infatuata di una sua collega giovanissima e capricciosa alla quale stava sempre dietro. Ci separammo ed io ricevetti da Marisa come regalo d’addio una villetta al mare che feci ristrutturare da un amico e rivendetti a un buon prezzo. Ero tranquillo,avevo un a piccola rendita e potevo divertirmi. A 26 andai in Messico per qualche tempo. Fumavo e bevevo molto stando sempre in acqua. Sesso poco,qualche puttana,una tipa francese di 50 anni con la quale stetti tre settimane e mezzo su una spiaggia lontana 100 km dalla città più vicina a scopare e farci di mescalina. Tornai in Italia e mi trovai un modesto lavoro da operaio.
Ripresi a frequentare dancing ma non c’era lo stesso giro di prima. solo un gran giro di troie,anche quelle che non lo facevano per soldi,ma solo per stordirsi da una vita piatta e stupida. Scopavano senza passione,spesso ubriache o fatte di coca,io non mi applicavo troppo tanto era inutile. Su una chat ripescai Anita. Era oramai ridotta un catorcio di donna come intuii dalle foto nude che mi mandò per mail. Si era lasciata andare,mi eccitava un poco ma era più il ricordo dei bei tempi che la passione’
Una sera, sul litorale di una località della riviera,montai su un trans e andammo a scopare nella sua topaia sulla spiaggia. Volle prima i soldi,li fece sparire in un pentolino della cucina e tornò verso di me con un solo passo, si tolse le mutandine e mi mise in mano l’uccello: era piccolo,ma sodo, lo segai un poco e poi mi inginocchiai per prenderlo in bocca: ‘Ecco bravo,datti da fare puttanella,fammi un bel bocchino’su” mi eccitò terribilmente quel suo brusco passaggio al tono intimidatorio. Lo presi in bocca e iniziai a spampinarlo. Ben presto divenne un pezzo di ferro nella mia gola. La trans godeva e mi insultava con epiteti quali puttana,troietta succhia cazzi, bocchinara di merda,ecc. mi tirava i capelli per darmi il ritmo della scopata in bocca e ogni tanto mi schiaffeggiava. Mi piaceva quel modo di fare,era violento e sexy,disse: ‘Ti piace,vero se ti tratto male?se ti do della troia in calore’vero? Perché lo so:&egrave quello che sei,una TROIA!!!’ ‘Sì,risposi in preda al desiderio: ‘Mi tratti da puttana,padrona!’
‘Ecco,lo sapevo che eri uno schiavo nell’anima! Ti farò anche il culo,puttanella!’
E infatti mi inculò a lungo sfondandomi e strappandomi grida di piacere. Anche lei era contenta di montarmi, mi sculacciava e godeva,urlandomi parolacce,ma per venirmi dentro il culo volle che le pagassi ancora 100 euro’in preda alla lussuria gliene promisi 200 e lei venne nel preservativo mentre mi strapazzava col suo uccello’.
Da quel giorno mi misi a frequentare trans rimediati su internet. A M. ce n’erano centinai a andai almeno con la metà di essi. Un giorno pescai un trans di C. che era incredibile. Assomigliava ad Anita nella corporatura e nei seni pesanti ma aveva,almeno nelle foto, un batacchio fra le gambe di 20 cm. lavorava 30 km, da M. ed io andai a casa sua un pomeriggio d’inverno dopo il lavoro. Mi accolse in vestaglia e stivali neri,era grassa,gambe possenti e scura di carnagione,disse di essere cubana e che parlava poco l’italiano,se ne scusava. Era perfetta. Pagai e andammo in camera sua. Mi spogliò e mi fece sedere sul letto. Disteso. Quindi mi salì sopra con grazia. Mi toccò le palle e il petto con le sue tette e le sue mani esperte. Piano piano risalì ai pettorali e al volto. Ero già eccitato e con il membro duro. Quando fu sul volto dalle mutandine cacciò il suo serpente nero,era lungo e grosso. Me lo ficcò in bocca e mi ordinò di succhiarlo. Lo feci con gusto anche se quella bestia era troppo grossa per la mia bocca. Lei se ne accorse e mi chiese se volessi giocare un po’ più duro. ‘come?’ chiesi. ‘Con corde e dilatatori’spiegò. Accettai e lei mi legò al letto,mi allargo la bocca con un affare di gomma e prese a infilarci il cazzo. Non potevo muovermi e rifiutare quel trattamento in nessun modo’lei si divertì a quel modo a lungo, quindi mi tolse il dilatatore e riprese a farsi sbocchinare con più grazia e modo. Mi legò quindi al muro,mise sotto la mia schiena un cuscino e mi trapanò col suo cazzo gigante. Mi trombò a lungo e mi fece godere come non mai. Era forte,vecchia,decisa,con un cazzo enorme. Venni più volte a alla fine anche lei sulla mia pancia. Mentre mi rivestivo le confidai che non avevo goduto tanto dai tempi in cui stavo con Anita e le mostrai una foto dell’epoca per evidenziare come lei le assomigliava tantissimo. Leva,così si chiamava il trans cubano, era d’accordo. Presi a veder Leva 1 volta settimana. dopo qualche mese non voleva neppure i soldi,mi scopava per piacere oppure si faceva spampinare a fine serata prima di addormentarsi dopo una giornata coi clienti. Questi non erano poi molti a dire la verità,perché i clienti, a torto, ritenevano migliori quelle trans magre e molto simili a modelle che delle cavalle da monta come Leva’ passai un anno con lei,ma dovette tornare a Cuba. Andai a trovarla l’estate seguente ma lei si era messa con un uomo del posto.
Senza Leva avevo perso stimoli enormi per quanto riguarda il sesso. Passai un anno senza scopare o quasi. Quindi conobbi Clara,una sessantenne artista,pazza e ricca. Ci mettemmo insieme ben presto. la differenza d’età era notevole,ma Clara era simpatica e facevamo del sesso d’oro’scopate come ai tempi di Anita. Lei era contenta di me,mi fece mollare il lavoro per vivere da lei,ma un giorno morì in un incidente. Mi ritrovai senza lavoro e solo. Fu un colpo durissimo. Andai anche da uno psicologo per riprendermi. Rimediavo solo lavoretti da poco e me la cavavo male. Niente donne,niente soldi per i trans,passavo ore su internet ad ammazzarmi di seghe sui siti porno.

Così eccoci al punto di partenza,fu in quel periodo che scoprii Dianna Ross.
Oltre alla pagina sul motore di ricerca delle escort del South Carolina,aveva una pagina web dove vendeva dvd porno con lei protagonista. Ne acquistai 3 e le ricevetti via SDA una settimana dopo. Fu un’epifania, Dianna era un mix di Anita e Leva. Una donna negra rude,potente,dominatrice,bassa e matura. Aveva poi un cazzo spaziale,lungo,grosso con il quale scopava i suoi amici sul set: neri muscolosi e bianchi mingherlini e gracili. In particolare in una scena si faceva un giovane bianco legato ad un tavolo, Dianna lo sventrava da dietro con una foga esagerata,aprendolo in due,mentre lo teneva con la testa schiacciata sul tavolo e lo chiamava: ‘Bitch!!’ con vocione da mandrilla in calore. Ero estasiato da quella sequenza e desideravo essere quel ragazzo bloccato al tavolo e scopato con gusto da quella cavalla nera e superba,dal culone gigantesco,di Dianna Ross.
Mi intrippai di lei senza freni. Feci l’abbonamento al sito e scaricavo filmati con lei che si inculava neri e bianchi,sborrava con furia beduina su culi e facce di uomini giovani,si faceva leccare il culone per ore ed io mi rovinavo dalle seghe. Dianna Ross mi era entrata in testa. Iniziai a pensare di fare un viaggio negli Usa per incontrarla. Il problema erano i soldi. Staccai dal sito del mio sogno erotico per qualche mese,accompagnandomi ad una dottoressa di V.carina e simpatica,ma poi lei mi mollò per tornare dal suo ex. Dopo qualche mese di ristagno trovai un lavoro vero a M.sud. con lo stipendio fisso realizzai che il viaggio per vedere e toccare dal vivo Dianna non era impossibile. Per pasqua avevamo un ponte di 3 giorni al quale abbinai 2 giorni di ferie maturate e mi comprai biglietto per New York e poi quello interno per Foxborough.
Ero eccitato come un pazzo,pensavo al culone e al cazzo spropositato di Dianna,all’emozione che avrei provato a vederla dal vivo e non in video.

All’aeroporto di Foxborough presi un taxi per la casa di Dianna. Ero talmente eccitato che non riuscivo a stare seduto senza muovermi in continuazione,dai finestrini vedevo sfilare case e strade ma ero come in trance e non capivo niente.
Il taxi mi mollò di fronte a una villetta a due piani,bianca. Suonai al campanello 63 e tremavo come una foglia. Dopo qualche minuto venne ad aprirmi un nero in canotta e scarpe da tennis rosa. Era alto e portava la barba. Mi presentai e lui mi disse che mi stavano aspettando(avevo concordato la mia venuta per mail). Mi fece accomodare in un salotto pulito e ampio,bianchissimo nell’arredo sfarzoso ma dozzinale nella qualità. Mi chiese i soldi e pagai per 2 ore intere. Mi lasciò solo per dieci minuti,quindi i tacchi pesanti sul parquet mi annunciarono l’arrivo di Dianna. Infatti mi voltai e lei era lì,viva,possente,dominante,a due passi d a me e non in un video. Reale e bellissima. Mi persi nel suo corpo potente,nero,tatuato,il seno racchiuso a stento in un corpetto bianco,gonna bianca,stivali anch’essi bianchi e lucidi.
Provai a parlare ma avevo la bocca secca.
‘You Welcome” disse con una voce ferma,le labbra erano gonfie e rosa,volgare e stupenda, mi sovrastava. Mi alzai in piedi per mormorare qualcosa,a fil di voce,senza riuscirci,lei sorrise e mi chiese se ero nervoso. ””Sì” dissi.
‘Nessun problema dolcezza. Sei nelle mie mani per le prossime due ore ti farò passare la timidezza e la paura.’
‘Grazie..’ dissi ancora pianissimo.
‘Sarai mio e ti farò godere come una verginella in calore. Mi piacciono gli uomini bianchi carini e timidi. Ci divertiremo,vedrai”
‘Grazie’Dianna’grazie’lei &egrave così bella’che io”
‘oh,grazie,che adulatore’bravo..’
”grazie” feci ancora. Non sapevo dire altro.così mi inginocchiai e le baciai il piede in segno di sottomissione,ammirazione,amore,desiderio. Lei rise: ”vedo che sai qual &egrave il tuo posto’bravo baciami i piedi..’
Lo feci inebriato dalla passione e lei con calma si fece adorare come la dea guerriera che era. Mi legò un collarino e mi trascino a 4 zampe di sotto. Il locale era molto ampio,un po’ in disordine,con oggetti sparsi qua e là,ma la mia posizione sottomessa,il culone di Dianna che mi ballonzolava sopra la testa,lo scalpitio dei suoi stivali e il fremito di eccitazione che mi correva lungo la schiena per quanto mi apprestavo a fare mi impediva di fare troppa attenzione al resto. Lei mi scortò fino ad un tavolo basso,sotto una finestra,quindi mi ordinò: ‘Riprendi a leccare i piedi,come prima,con devozione’ti piacciono,non &egrave vero?’ ‘Sì,Padrona,trovo che i suoi piedi siano bellissimi e anche lei sia bellissima e sexy” Rise di gusto e la bocca gigante e rosa si aprì rivelando una serie di denti grossi e bianchissimi. Leccai ogni singolo dito dei piedi di Dianna con foga e gusto,assaporandone l’afrore pungente e caldo. Intanto lei prese a sganciarsi il corpetto e poi la gonna. Questa me la fece scivolare in testa e me la fece baciare. Profumava di dolce e di robusto. Mentre continuavo a baciare i suoi piedi,scorsi che si stava abbassando le mutandine e giocherellava col il cazzo con le sue mani. Notò che sbirciavo. ‘Lo vuoi,vero?’ ‘..sì..’ ‘Lo vuoi tutto in gola,da riempirti e ciucciarlo tutto..vero?’ ‘..sì..’ ‘Vuoi che te lo ficchi in bocca? Essere la mia puttanella,succhia cazzi,giusto?’ ‘..sì..’ ‘Dimmi: Me lo ficchi in bocca,Padrona,sono la sua schiava bianca’!!’ ‘..per favore,Me lo ficchi in bocca,Padrona,sono la sua schiava bianca, per favore” ‘Bravo’Eccotelo!!’ e sfoderò l’enorme cazzo nero che avevo visto per tanto tempo nei video hard o sul sito. Era come la realizzazione di un sogno per me:essere al cospetto di Dianna,in sua balia,di fronte al quel cazzo che tanto avevo desiderato. Con timidezza e rispetto allungai le mani verso la verga. Non era ancora eretta,ma già era grossa,un nodo di carne nera,massiccia,lunga. Lo toccai,lo lisciai come a rassicurarmi che fosse reale e non un video. Lo strinsi leggermente. ‘Prendilo in bocca,puttana!’ mi faceva impazzire come pronunciava BITCH,puttana,come sputando fuori la parola dalla bocca. Avrei fatto tutto quello che mi avesse chiesto in quel momento,anche mangiare la sua merda se fosse stata quella la richiesta(anche se speravo vivamente non lo facesse,sono convinto che in preda al delirio dell’eccitazione lo avrei fatto). Baciai il cazzo sulla punta,poi sull’asta,quindi tornai alla cappella,la lisciai con la lingua,quindi la presi fra le labbra,lentamente la inglobai e la feci sparire nella bocca,quindi avanzai lungo l’asta nera. Dianna pareva gradire questo modo di fare gentile e lento. Presi a succhiare la parte finale del cazzo,spingendomi delicatamente sempre più in avanti. Era difficile,perché il cazzo della Padrona si stava gonfiando e diventava sempre più grosso e lungo,ma con calma mi detti da fare. Lei apprezzava, mugolava libidinosamente e ripeteva: PUTTANA,puttana, ora forte,ora sussurrando. Ben presto ero arrivato a metà e oltre del cazzo padronale in bocca ma stava diventando troppo per me e dovetti fermarmi. Ripresi fiato e poi lo rimisi in bocca. Dianna rideva e mi lasciava fare. Sbocchinarla era sublime:quel cazzo nero era ruvido e spesso,sapeva di carne e di profumo da donna, lo adoravo,era proprio come me lo ero immaginato dai video. La pressione e la lunghezza mi bloccarono ancora. Lo tolsi,ma questa volta Dianna intervenne,mi afferrò alla nuca con le sue mani forti, ‘Apri la bocca,puttana,dove scappi??!!’e me lo rificcò dentro con rabbia. Mi soffoccò con il suo membro in gola,spingedomi verso il suo ventre. Mi vennero le lacrime agli occhi,mi sentivo soffocare con quel serpente di carne umana in bocca,ma era meraviglioso essere così suo e dominato da Dianna Ross! ‘Apri la bocca,tira fuori la lingua,puttana!’ disse poi liberandomi. Lo feci. Lei prese la mira e sputò più volte sulla mia lingua,lasciandosi dietro lunghi fili bianchi che raccolsi con gusto. ‘Succhia!!’ ripresi a sbocchinarla. Meglio. Quel cazzo era fenomenale,potente e saporito. Ogni tanto lo toglieva,me lo sbatteva sulle gote,o sulle labbra chiuse,o mi costringeva a cacciare fuori la lingua e me lo sbatteva su di essa,era di marmo e il sapore della cappella pregnante. Poi mi sputava in bocca per darmi più saliva per spampinarla meglio. Mi teneva la testa con le mani,ero in ginocchio,in suo balia,mi spingeva avanti e indietro. Soffocavo a volte ma godevo,era entusiasmante essere presi e trombati in bocca da Dianna Ross!!
Quando mi vide esausto mi spinse di lato. ‘Ok,puttanella,sei stata brava,adesso ho voglia di fotterti’ti va che ti fotta?’ ‘..certo,Padrona..’ ‘Hai voglia che ti ficchi questo pezzo di ebano fino in culo e ti squassi tutto??’ ‘..sì..sì,Padrona,mi fotta,per favore” ‘Ok,bravo,ma prima sai cosa mi piace’vero? Cosa voglio che gli uomini,specie se bianchi e carini come te,mi facciano..vero? hai visto i miei film,vero?..’ ‘Credo di saperlo,Padrona..’ ‘E allora?’ ‘Allora,sarei felicissimo di leccarle il culo,Padrona,sarei felice” ‘Oh,brava puttanella’leccami bene il mio bel culone da Padrona NERA!!’
Si appoggiò coi gomiti al tavolinetto. Puntò in alto il suo culone nero e me lo sbatté sotto il naso. Mi ritrovai davanti quel culo gigantesco,gonfio,lucido,nero,odoroso di donna e di pelle nera. Lo avevo visto adorare tante volte nei film e gli attori ficcare la lingua nella fessura e leccare,leccare,perché a Dianna piaceva così e la eccitava prima dell’accoppiamento. Notai un piccolo tatuaggio anche sulla chiappa dx,una rosa alla cui base stava un filo spinato. Ero estasiato ancora e toccai con le mani quel culo tanto desiderato. Con ancora in bocca il sapore pungente del suo cazzo,mi abbassai e misi la mia lingua fra il solco del culo padronale e presi a leccare,facendo andare su e giù la punta della lingua. Il buco era largo,come tutto nel corpo oversize di Dianna,ma era dolce e sapeva di carne,di femmina,di troia. Ben presto affondai completamente la faccia in quelle natiche,stringendo le mele con emozione e rispetto. Leccavo la fessura del buco del culo,introducevo la mia lingua, cercavo di essere dolce e morbido,ma ogni tanto acceleravo il ritmo. Dianna pareva godere: ‘Oh,sì, piccolo,oh,sì,honey’succhia,da bravo,succhiami il culo,lecca’dolcezza’mia troietta” andavo alla grande,mi piaceva quel sapore di culone nero e l’idea di far godere la mia regina del sesso mi eccitava a dismisura. ‘Lecca, troia’lecca..dolcezza,che bravo che sei’sei proprio un bravo leccatore di culo..una troietta niente male” allungai una mano verso il cazzo di Dianna e lo sentii grosso e duro. Lei si voltò di scatto,e lo sbilanciamento improvviso mi fece cadere per terra. ‘Adesso &egrave l’ora di fotterti, puttana!’ mi afferrò per i capelli e mi tirò verso di lei, mi fece alzare e mi spinse verso un materasso poco più avanti. Mi sbatt&egrave a terra e mi gettò un gel per il culo. ‘Mettitelo!’ ordinò ‘..e molto” lo feci e mentre col dito mi inumidivo il buco del culo,Dianna non volle perdere tempo,mi mollò uno schiaffone tanto per ricordarmi chi comandava quella sera,quindi mi ficcò di nuovo il suo serpente nero in bocca. Quando ebbi finito col gel,mi scaraventò a pancia in aria sul materasso e si inginocchiò. Mi forzò l’ano, ficcò prima la cappella,poi vedendo che entrava spinse. Nel farlo si puntellò con le ginocchia e con le braccia. Mi stava sopra e potevo godere della sua vista: la faccia da nera del Sud,la bocca carnosa e rosa,i denti bianchi digrignati nello sforzo di farsi strada dentro di me,i capelli lisci e neri,le sue poppe giganti che mi puntavano. Avevo il cazzo dritto e pensavo che sarei venuto lì,in un attimo sa come ero eccitato. ‘Ti piace,dolcezza?’ ‘..oh..oh..sì..sì,padrona” ‘Adesso ti sfondo come una troia,sarai mio e di inculerò a sangue’puttanella bianca” spinse e fu dentro. Era una roccia,un palo dentro il mio culo. Avevo sempre sognato quel momento,come gli altri precedenti di quelle ore,ma quando mi sentii completamente invaso dal cazzo gigante di Dianna fu bellissimo. Prese a pompare. Spingeva con forza e sapienza. Il suo volto,grazie al ritmo dei colpi,si avvicinava al mio,io godevo e chiudevo gli occhi,ma quando li riaprivo avevo la sua faccia di donnone del Sud che mi sorrideva. Cercai di baciarla sulla bocca,ma lei non pareva gradire,anzi mi mollò due schiaffi per tenermi a posto. Pompava, pompava, urlava: ‘TROIA;TROIA!!ti rompo,ti spezzo,puttanella bianca’ti piace il cazzo nero della tua Padrona Dianna,vero???!!!!’ ”sì..oh..sì,ohhhh,sì’.’ ‘E allora prendilo tutto puttana!’ e spingeva. Credevo di impazzire abusato a quel modo da quella cavalla da monta con le sue poppe che mi comprimevano e il suo cazzo ben piantato nel culo. Quindi si fermò. Mi afferrò per le spalle con una mano e con l’altra mi fece passare le gambe sotto le sue ascelle. Mi strinse a sé senza far uscire il cazzo dal mio culo. Con un colpo di reni si alzò in piedi ed io mi strinsi alla sua schiena per non cadere,abbracciato a quel corpo enorme,morbido,profumato. Da ritta,mise le braccia attorno al mio corpo in modo che fosse aggrappato perfettamente a lei e lei potesse muoversi liberamente. Con il cazzo ficcato nel culo prese a spingere con le cosce e il bacino. Mi trombava da ritta,reggendomi come se fossi stato un bambino(in effetti ho un peso piuttosto modesto,sui 70 k g scarsi,anche se ho un fisico piuttosto allenato per via della palestra). Era favoloso essere in pieno possesso di Dianna che mi fotteva da ritta,senza neppure appoggiandomi ad un muro,con una forza della natura selvaggia,dirompente,il suo cazzo mi sventrava,lunghi colpi secchi mi arrivavano dentro e mi buttavano in estasi. Mi cavalcò a quel modo per un po’ senza accusare fatica e io venni copiosamente ormai stremato da quel cazzo favoloso dentro di me e dall’eccitazione incontenibile. Mi scaraventò sul materasso mentre ancora usciva del seme dal mio pene. Quindi mi montò sulla faccia col suo culo enorme. ‘Non ho ancora finito. Lecca di nuovo,puttana,mi piace come lo fai’e poi ti verrò addosso!’ ero smorto di fatica ma l’ordine perentorio e insindacabile della Padrona non ammetteva repliche. Ripresi a leccare quel culone saporito mentre lei si masturbava. Quando si contrasse per venire,pensai che sarei rimasto soffocato dal quel culo gigante,ma era ugualmente bello. Un fiotto caldissimo mi piombò sul ventre,mente Dianna godeva:’OHHHHHHHH,sììì,PUTTANA,prendi!! Prendi,Troia bianca!!!’ scaricò il suo bazuka nero su di me e poi si alzò bruscamente,lasciandomi senza fiato,esausto in un mare di sudore,sperma mio e quello massiccio e odoroso di lei,steso sul materasso.
‘Fatti una doccia e torna di sopra,puttanella,ci vediamo lì”

Quando risalii Dianna stava seduta comodamente in cucina sorseggiando della Pepsi. Un tizio palestrato e bassino si aggirava poco indaffarato. ‘Accomodati davanti a me. Vuoi una soda? Questo &egrave Alex,uno dei miei boys’mi fece, incurante. Era vestita di un accappatoio bianco, le possenti cosce nere libere profumavano di doccia,i capelli raccolti,sfrontata,sexy,sublime,ero indifeso e ammaliato,mi sedetti lentamente e Alex con fastidio evidente mi servì una Fanta. ‘Allora,ti &egrave piaciuto?’ ”sì..’ balbettai ‘..molto..grazie..’ ‘Oh bene,un signorino educato,finalmente! E cosa ti piace di me?’ ‘.. tutto’ dissi deciso. E poi le raccontai di essermi infatuato di lei sul suo sito,di aver perso le notti a sognare il suo enorme culo nero,la sua pelle dolce,il suo volto deciso,bello,arrogante,il suo cazzo d’ebano. Dianna mi ascoltò attenta e felice delle mie parole. ‘Continua,mi piace sentirmi adulata..’ ‘E se lo merita,Signora,lei &egrave una creatura magnifica!’ ‘Oh,che dolcezza..! non trovi Alex? Che amore di ragazzino bianco’honey” Alex uscì dalla stanza. Ripresi a tessere le lodi di Dianna tutto preso dalla soddisfazione di lei nell’udirmi e andai avanti da innamorato appena portato all’orgasmo anale da quel transex del sud degli USA,grasso e volgare,ma stupendo ai miei occhi. Per me era una donna straordinaria piena di charme e potere,ammaliante e sessualmente desiderabile. Dissi che la sua bocca era un cuore di dolcezza,che i suoi occhi neri erano bellissimi,che la sua pelle odorava di Regina egizia. Dianna sorrideva e gioiva nel sentirsi cantata a quel modo. Le dissi che sarei rimasto in città per i prossimi 3 giorni e che se lei avesse voluto,potevo permettermi altri due incontri con lei come quello del pomeriggio. ‘Oh,dolcezza,ti piace molto il mio black sandee,non &egrave vero?’ ‘Lo adoro,Signora..’ ‘Oh,che goduria sentirti..frequento una manica di porci che la buona educazione non sa neppure da che parte stia di casa..non sanno come si tratta una donna come me’ma tu sei dolce come il miele e si vede che sei cotto di me..’ ‘Vero,Signora,lei &egrave stupenda e scopa come una diva!’ ‘Oh,che bravo..continua..’
Ripresi a dire belle parole sul conto di Dianna e pensando al suo cazzo duro nel mio esofago mi veniva tutto a getto continuo e con passione. Lodai i suoi fianchi da matrona del Sud,i suoi capelli profumati,il suo culo da sballo,le sue tette enormi e la sua figura regale e raffinata oltre che sexy come niente al mondo. Dopo un po’ tagliò corto: ‘Ho pensato. Tu vieni a stare qui da me,mi guardi mentre lavoro e a fine giornata usciamo con tutta la banda,ceniamo fuori,torniamo qui e se ne ho voglia di faccio succhiare il mio bastone gratuitamente, che ne dici? Ci stai?’ potevo rifiutare? ‘Oh,Signora,ne sarei felicissimo!’ ‘Bene,vai a prendere le valigie con Jimmy il taxista di casa, più tardi ho un altro appuntamento. Sbrigati.!’ E mi congedò. Jimmy,uno degli altri boys di Dianna, era un longherone dalla faccia stupida, per tutto il tragitto snocciolò battute razziste sui bianchi e guidava da schifo. In mezz’ora ero di nuovo a casa di Dianna.
Mi fecero accomodare in una stanza dalla quale si poteva vedere la camera dei giochi di Dianna. Dopo un po’ entrò un uomo bianco ben vestito,sulla cinquantina,pelato,bruttino. Si spogliò in silenzio,rimanendo nudo e rachitico in ginocchio sul pavimento. Dianna entrò dopo dieci minuti. Indossava un abito in lattex rosso e una frusta lunga in mano. Parlottò con lo slave maltrattandolo,sputandogli in faccia e schiaffeggiandolo, l’uomo pareva dover cadere in terra ad ogni colpo,ma stoico stava in ginocchio. Dianna si fece baciare a lungo gli stivali rossi quindi lo interrogò su particolari della vita d’ufficio,di casa,del club del golf. Doveva essere un cliente abituale perché Dianna sapeva nomi,ruoli,segreti. Lo schiavo parlava a ruota,snocciolando gossip e amenità. Indispettita da una cosa che lo schiavo non aveva fatto sebbene ordinata da lei,Dianna fece schiacciare l’ometto a terra e lo coprì di frustate. Ci dava giù durissima,picchiando e sferzando fino a quando il corpo dello slave non fu coperto di strisce rosse. Quindi lo fece alzare e lo condusse al letto. Gli legò mani e piedi e si collocò col cazzo all’altezza della sua bocca. Ma non si fece fare un bocchino come credevo,ma solo far sfiorare le labbra del vecchietto alla cappella,facendogliela annusare e desiderare senza mai fargliela prendere in bocca. Dopo una ventina di minuti di quel supplizio,dalla porta entrò Alex e si diresse deciso al letto. Afferrò il culo seccò dello schiavo e lo inculò duro e veloce per qualche minuto. Gli venne dentro sbatacchiandolo con rabbia. Anche lo slave venne e Dianna lo mollò sul letto ancora legato e ansimante. Alex gli gettò il preservativo pieno di sborra sul culo e lo slegò.

Dopo la performance Dianna aveva fame e mandò Jimmy e me a comprare panini al fast-food. Di ritorno mangiammo tutti in cucina,io Dianna,Jimmy,Alex e Fred l’altro boy di Dianna,un tipo alto alto,atletico, dalla faccia da tredicenne. Dianna era allegra e ci disse che avrebbe guardato un film in camera sua. Ordinò a Fred di accompagnarla e di farle un massaggio ai piedi gonfi e stanchi. Jimmy uscì e Alex andò in salotto a guardare la tv. Feci un giro per la casa e stanco mi accasciai su un divano a dormicchiare. Verso le 3 Alex mi svegliò per dirmi che Dianna mi voleva in camera sua immediatamente. Mi alzai di scatto eccitato e Alex mi dette una spallata di proposito per farmi ricadere. Mi alzi e lo fissai. Non mi faceva paura,era un pischello palestrato che faceva lo sbruffone. Lo fissai negli occhi: ‘Cazzo di problema hai?’ lui rispose: ‘Dianna &egrave la mia ragazza” ma lo fece poco convinto,senza mordente. ‘Non ci credo’e poi,se anche fosse,che mi frega?’ ‘..attento che..’ ma non si mosse rimase fermo senza colpirmi o che:,lo dicevo,uno sbruffone. Se avesse voluto colpirmi lo avrebbe già fatto,ma io rimasi dritto contro di lui,stringendo un pugno,quello non fece una mossa,sbuffò solamente. Abbassò lo sguardo e andò via con le pive nel sacco. Salii di sopra e Dianna era riversa sul letto nuda. Troneggiava sul quel letto rosso. Sublime,potente,orgogliosa. ‘Ciao honey,non riesco a prendere sonno’sai cosa mi andrebbe ?…un bel servizietto al buchetto del mio culo,così per rilassarmi e conciliarmi il sonno, Fred,che &egrave un mago in questo si &egrave addormentato,quel coglione ed io ho pensato a te” ‘Grazie, Signora,spero di essere all’altezza della delicatezza e onore del compito. Posso iniziare,mia Padrona?’
‘Oh,come mi piacciono i tuoi modo da cadetto bianco di West Point! Datti da fare,puttanella,leccami il culo’.’ Mi buttai su quella massa morbida,abbondante,calda,odorosa di rose e di pelle nera e leccai,leccai,succhiai,baciai,di nuovo leccai con foga e amore. Era un mondo quel culone nero,parev non finire mai,il buco del culo era morbido e rilassato,era buono di sapore e il suo cazzo penzolava a pochi centimetri. Continuai a leccare e succhiare fino a quando non sentii Dianna gemere di lussuria.
‘Sei stato fantastico,dolcezza lecchi il culo quasi come Fredduccio’ adesso sono riposata e ho voglia di dormire. come premio puoi masturbarti guardandomi mentre mi addormento” e mi gettò una scatola di klineex addosso alla mia erezione.
Quando ebbi concluso quello gentilmente e regalmente mi aveva suggerito di fare Dianna,tornai di sotto e mi misi a dormire sul divano dato che non sapevo dove andare.
Mi svegliarono la mattina dopo delle voci provenienti dalla cucina. Dianna,Jimmy,Alex e Fred mangiavano al tavolo di marmo. ‘Oh, dolcezza,ti sei svegliato finalmente. Ti ho fatto preparare da Alex una stanza per oggi,non preoccuparti,non dovrai più dormire sul divano..siediti e mangia qualcosa con noi..’ Lei sedeva a capotavola,Jimmy leggeva una rivista e Fred finiva del caff&egrave e delle ciambelle. Indossava una felpa col cappuccio rosa e dei pantaloni bianchi da casa. Era struccata. Anche così,con i lineamenti più duri e appesantiti dal sonno recente,mi appariva sexy e arrapante. Mi eccitai sedendomi a suo fianco. ‘Buongiorno a tutti. Buongiorno a lei,Signora,&egrave incantevole anche di primo mattino.’ Fred sputò il caff&egrave,Jimmy proruppe in una risata violenta e commentò ‘Che rufiano,bianco del cazzo’!!’,Alex disse: ‘Figlio di puttana!…’ ‘Silenzio,bifolchi!’ urlò Dianna. ‘Lasciali fare, honey, sono solamente dei cafoni. Grazie, dolcezza, che carino che sei’quanto mi piace il tuo modo di trattare le donne di classe come me..’ Jimmy rise ancora scuotendo la testa, Alex continuò: ‘Che deficiente,che figlio di puttana” ‘Vedi ‘ riprese Dianna ‘ con che razza di ignoranti ho a che fare? Volgari,cafoni,stupidotti’ma lascia fare’qui comando io. Ricordalo. Sono io che tengo in piedi la baracca e porto i soldi a casa. Questi stronzetti sono tutti a mio servizio,se voglio,domani posso sbatterli su una strada in 5 minuti. Chiaro?!’ fece rivolta ai tre. ‘Quindi sono io che decido. E siccome mi piace il tuo tono e le tue smancerie,come ti ho detto rimarrai qui fino a quando non tornerai in Italia.’ ‘Grazie,Signora” ‘Mangia. Io mi vado a prepararmi che prima di pranzo ho un cliente. Aspetterai dove ieri per gustarti lo spettacolo. Sarà un po’ forte..per i gusti del tipo…’ quindi si alzò. ‘Fred,muovi il tuo culo da puttana e portalo su,ho bisogno del vestito grigio e dei guanti. Spicciati!’ sculettò lentamente lungo le scale,quindi si fermò: ‘Quando hai finito,Alex ti mostrerà la stanza e ti darà la tua roba..Jimmy ricordati che l’appuntamento &egrave alle 11,30 alla stazione. Non ritardare come l’altra volta,il signor Bringhs &egrave un cliente importante. Tieni la bocca chiusa,guida e ricordati di comprare il latte,crackers,la cioccolata,e le mie rivistine! Fred,figliolo! Ci vogliamo dare una mossa? Cazzo ci fai ancora seduto? Alex pulisci bene la cucina!’ Non c’era che dire: li teneva tutti per le palle quei tre neri.
Mentre mangiavo Alex mi scrutava di sott’occhi. Invidioso e preoccupato di perdersi la pagnotta,evidentemente. Mi accompagnò alla mia stanza,un luogo carino,pulito,fresco, con tanto di bagno privato che dava sul cortile interno e scaraventò la mia valigia da una parte. ‘Ehi,attento..’ feci. ‘Non rompere..’ ‘Eh,no: NON ROMPERE TU!!’ dissi digrignando i denti e sovrastandolo. Come pensavo,Alex con la sua aria da macho atletico e giovanile,era un cagasotto. Scrollò le spalle e uscì dalla stanza senza fare niente.
Dopo che mi fu docciato e cambiato,tornai in sala. Fred girava indaffarato,Jimmy fumava senza dire una parola e Alex puliva in cucina. Suonò il campanello e Jimmy mi ordinò di aprire. ‘Io?’, ma prima che rispondesse o nascesse una polemica anche con lui,Alex arrivò di corsa,aprì e due ragazzi bianchi entrarono. Una era un giovanotto lampadato,palestrato e belloccio coi capelli a spazzola,pantaloni di pelle eleganti,polo gialla e ogni sorta di catena,catenina,bracciale e ben due telefoni al polso. L’altro sembrava fatto di carta lucida. Magrissimo,un lungo ciuffo che nascondeva mezza faccia,un’espressione priva di vita,vestiva completamente di bianco e sembrava sul punto di svenire in mezzo alla stanza. Wild,così disse di chiamarsi il ragazzone(e presentò l’altro come Joy)era un tipo simpatico e ciarliero. Jimmy lasciò subito la stanza e lui prese a parlare a raffica dopo che si fu informato su chi diavolo fossi e cosa facessi lì. Mi disse che lui era un amico di Dianna e che era di casa lì(e infatti si comportava come tale buttando i piedi sui tavolini,andando i cucina a prendersi da bere-mentre l’amico non solo non parlava o si muoveva,ma pareva difficile dire se stesse anche respirando..)e che conosceva tutto della ‘Comune del Sesso di Dianna Ross’ come la chiamò. Mi raccontò che Fred era la cameriera personale di Dianna e che era quello che stava lì da più tempo. Ex atleta si era infortunato gravemente e Dianna l’aveva raccolto dal suicidio. Jimmy era lo stronzo del gruppo,ma uno affidabile. Era stato un attore di film gay,poi si era ritrovato nel giro di eroina e alcool e per poco non ci aveva rimesso le penne. Lo aveva salvato un amico di Dianna,un certo Eric,un gallerista gay che lo aveva preso in casa con sé. Quando Eric era morto,Dianna aveva preso Jimmy come autista. Di recente Jimmy si era convertito all’islam e aveva fatto del suo corpo una sorta di tempio: a parte le sigarette,non beveva,non mangiava nulla di fuori posto,non si drogava e non faceva sesso. Da 3 anni da quando era porto il partner. Alex invece era una serpe. Disse proprio così. ‘Un teppista,ladro,sbruffone che &egrave scappato dal ghetto dove lo picchiavano tutti perché era un frocio che faceva marchette. Dianna lo usa come aiuto nelle sue sessioni perché &egrave uno bravo ad usare il cazzo con gli uomini,ma lo tiene a distanza perché già lo ha beccato più volte a rubacchiare” Wild era un fiume in piena non la smetteva di cianare. Poi annunciò che avrebbe fatto un salto da Dianna di sopra,quindi si alzò andò da Joy e gli sbottono la camicia. Sotto quello aveva due catenelle strette ai capezzoli ed era graffiato ovunque. Wild tolse le morsette ai capezzoli,prese un coltellino dalla tasca e lo puntò al petto bianchissimo e fragile dell’amico,fino a quando non uscì una punta di sangue che colò lenta. ‘Vai ad aspettarmi in macchina,quando tornerò ti rimetterò i morsetti e ti riporterò a casa. Voglio che tu beva il tuo sangue pensando a me. Vai’. E lo baciò sulla bocca. Joy lo fissava ammaliato. Wild gli rifilò uno schiaffo potentissimo e piangendo quello andò via.

Alex venne a dirmi di salire di sopra che stava arrivando il nuovo cliente. Quando entrò nella stanza,vidi un uomo di colore molto distinto,portava una giacca di velluto e una camicia di sartoria,come i pantaloni che ripiegò con cura dopo che si fu spogliato del tutto. Era sulla cinquantina,aspetto curato,piuttosto robusto,alto circa uno e ottantacinque,volto da nero di provincia,in piazza con un piccolo riporto. Aveva l’aria di un ricco professore o di un dirigente di banca. Quando entrò Dianna indossava un vestito grigio molto lungo,braccia coperte di lunghi guanti e stivali. Trascinò l’uomo un po’ in giro a 4 zampe con una catenella legata al collo. Lo fece poi sedere sulla panca,di schiena. Fissò le sue braccia a dei tiranti e così fece con le gambe. Mise poi un piccolo cuscino sotto il suo culo e chiamò Alex. Questi arrivò con gel e un grosso clistere. Dianna riempì la pompa con del liquido fumoso che stava in una bacinella che Alex prese da un forno microonde. Dianna parlava all’uomo insultandolo e denigrandolo,quello diceva solo: HA RAGIONE PADRONA,SONO UN BAMBINONE INDISCIPLINATO! Alex mise il gel nel culo dell’uomo,quindi anche il capo del clistere. Dianna,continuando a parlare con l’uomo e ridendo di lui,pompò con lentezza tutto il liquido dentro il culo di Mr. Bringhs. Parlava della vita del tipo come se fosse un libro parto per lei. Lo rimproverava,ammoniva,consigliava e lo denigrava e quello rispondeva solo: HA RAGIONE PADRONA,SONO UN BAMBINONE INDISCIPLINATO! Quindi con calma salì sul suo ventre,schiacciandolo col suo principesco culone,e iniziando a incitare l’uomo ad espellere tutto quanto. Alex intano aveva sistemato del materiale imperniabile per terra e attendeva. Dianna stuzzicava Brighs sventolandogli l’uccello in faccia senza farsi toccare dalla bocca di quello e saltellando sul corpo del poveraccio. Brighs urlava,piangeva,soffriva. Il peso di Dianna e tutto liquido caldo nel suo stomaco dovevano essere una pena enorme. Alla fine Brighs defecò con forza,spruzzando merda e liquido azzurro dal culo,ma il materiale posizionato da Alex non ne fece andare neppure una goccia per terra. Dianna scese con grazia dal corpo del cliente,lo baciò sulla fronte e lo slegò,quindi uscì dalla stanza ordinando a Alex di sistemare tutto il casino e pulire ben bene.
Nel pomeriggio girovagai per Foxborough nei quartieri vicino a casa di Dianna. Quando rientrai,lei mi venne incontro: ‘Dove sei stato,honey?,vieni di sopra con me. Aspetto un cliente nuovo e ho bisogno di un consiglio per il vestito..’ era molto allegra e si fece preparare da Alex un cocktail. Fred era dentro l’armadio di Dianna perso fra i vestiti. ‘Questo?&egrave molto carino,con questi fiori..’ ‘No,antico..’ ‘Questo,giallo?il giallo ti dona..’ ‘No,l’ho già usato troppe volte..’ ‘Rosa?’ ‘Quel vestito mi sta stretto” ‘Oh,io non so” ‘ E tu,dolcezza? Che consigli?’ ‘Oh,io non sono molto bravo coi colori,forse Fred &egrave molto più capace di me” ‘Lascia perdere Fredduccio, dimmi,quale preferisci? Questo blù? O questo?’ ‘Oh,Signora,lei rimane una donna stupenda anche con un paio di jeans e basta..ma credo che il blù le stia benissimo,esalta il colore della sua pelle” ‘Oh,lo sapevo che due paroline dette al momento giusto,mi avrebbero fatta decidere. Ero così indecisa. Pensava a quello rosso,ma anche quello blu mi piace molto’e così blu sia’oh,che caruccio che sei” e mi baciò sulla gota facendomi arrossire tutto. Lei se ne accorse e rise,mi afferrò le palle con forza e mi bisbigliò: ‘Mi eccita la tua carineria e il fatto di essere così puttana e succhiaccazzi allo stesso tempo”

Il secondo cliente della giornata era un bianco tracagnotto,vestito volgarmente di un cappotto di pelle fuori moda,capelli raccolti dietro,fare sbrigativo e aggressivo. Contrattò sul prezzo,ma alla fine cedette per quello concordato. Chiese a Dianna di spogliarsi lentamente danzeggiando. Lei lo fece ma si vedeva che quel cliente gli stava antipatico. Quando fu per togliersi le mutandine,il cliente chiese che si girasse per toccargli il culo. Lo palpeggiò con rabbia e forza e ci mollò due grossi sculaccioni. Stava per continuare quando Dianna lo interruppe per dirgli che voleva succhiargli il cazzo. Quello prese un aria da duro e disse: ‘Accomodati pure,troia”
Dianna lo fece stendere sul letto e prese a spampinare con arte. Ma quello non stava fermo un attimo,si agitava,cercava di far ingoiare il suo bastone a Dianna fino in fondo,le afferrava i capelli e diceva che ci mettesse più calore. Lei era scocciata,cercava di tranquillizzarlo e calmarlo,ma questo continuava a fare casino. Cercava di colpirle il culo e ripeteva TROIA;TROIA. All’ennesima tirata di capelli,Dianna si alzò di scatto e andò alla porta. ‘Cazzo,fai,puttana?’ urlò quello. Lei chiamò Jimmy che entrò con aria truce. ‘Questo stronzo non si comporta a modo..’ ‘Ehi,io’ho pagat..’ ‘Ascoltami,stronzo ‘ fece Jimmy afferrandolo ad una spalla. Qui non siamo nella tua cazzo di casa dove fai quello che cazzo ti pare! Qui siamo da Mrs.Ross e si rispettano le regole della Signora Ross. Se non ti stanno bene o vuoi continuare a fare casino,ti vesti e te ne vai oppure ti prendo a calci in culo io fino alla tua cazzo di automobile. Intesi?’ il tono minaccioso e la faccia truce di Jimmy non ammettevano repliche. ‘Fanculo,buffoni’ok,non c’&egrave problema. Ridatemi i soldi e ciao” ‘No,niente soldi,sei tu che hai sbagliato amico,non noi. Ora o consumi o smammi senza un soldo indietro!’ Quello ci pensò su quindi disse: ‘Al diavolo ho pagato,voglio divertirmi” ma si vedeva che temeva la forza di Jimmy. Quest’ultimo uscì dalla stanza e Dianna si rimise a spampinare il tipo dopo che quello si fu calmato. Dopo un po’ la fece girare e la inculò. Al cliente piaceva il culone di Dianna ci rimbalzava contro con forza e godeva nel fotterla. Spingeva e chiavava. Quindi venne nel preservativo,si rivestì senza dire una parola e uscì.
Dianna mi mandò a chiamare dopo che ebbe fatto la doccia.
‘Visto,honey con che razza di marmaglia ho a che fare?’
‘Sì,mi spiace Signora, lei non merita quelle persone..
‘Vero’continua..’
‘Lei merita di essere trattata da Regina qual &egrave per il suo carisma,il suo fascino,la sua bellezza e forza. Gli uomini dovrebbero stare solo ai suoi piedi e non trattarla male,per niente!’
‘Oh,che parole che sai usare’mi piace troppo sentirti dire queste cose. Continua..fammi sentire regina”
Dopo che ebbi cantato le doti della Signora Ross(era il modo per giungere alle grazie di Dianna,lo avevo capito bene e mi veniva bene,perché credevo in quello che dicevo)per qualche minuto,Fred entrò nella stanza: ‘Serve il solito servizio,Dianna?altrimenti io andrei in palestra..?’ ‘No, culo moscio,ci penserà la dolcezza qui davanti a farmi un bel massaggio al culetto dolorante che quello stronzo bifolco di prima mi graffiato..vai pure..e di a Alex che stiri i pantaloni che gli ho dato questa mattina,quel frocetto non ha mai voglia di fare un cavolo”
Fred uscì e chiesi:
‘Le serve qualcosa,Signora? Oltre alla leccata del suo adorabile culo che ritengo sia una meravigliosa opera d’arte della natura.., una soda?della frutta”
‘Oh,perché no,dolcezza? Portami un’arancia sbucciata e della Pepsi’e poi torna qui,voglio godermi la tua morbida linguetta di italiano bianco e poi addormentarmi per un paio d’ore. Stasera usciamo tutti assieme a cena..’
Corsi di sotto e preparai tutto quanto su un vassoio. Alex mi guardava storto e bubbolava fra sé. Gli dissi che aveva un lavoro da sbrigare coi pantaloni della Padrona. Lui non fece niente,oramai aveva mollato il campo. Aggiunsi al vassoio una rosa colta in giardino e tornai di sopra. Dianna fu felice di vedere l’omaggio floreale e ammirò con quanta cura avevo sbucciato l’arancia. ‘Adesso i mi gusto questa arancia mentre tu mi lecchi il buco del culo,con amore e devozione’giusto?’
‘Certo,Padrona,lo farò con piacere. Le ho mai detto di quanto &egrave morbido e profumato e sexy il suo culo,Signora?’
‘Sì, dolcezza,ma voglio sentirtelo ripetere’avanti mettiti a lavoro”
Si dispose sul letto appoggiata con la schiena alla parete,prese a mordere e succhiare il frutto e io mi gettai sul suo colune fantastico. Leccai e leccai,lei mangiava e gemeva,rideva e mi diceva di continuare. Divoravo quel suo solco fra le natiche morbido,invitante,dolce e profumato. Risalivo con la lingua fino alle palle,poi scendevo e riprendevo da capo,con calma e piacere. Lei bevve anche la soda e continuò ad apprezzare il mio lavoro. ‘Bene,dolcezza,ci sai fare con quella linguetta da puttanella. Baciami le palle’ingoiale..’
Feci quanto ordinato. Le palle di Dianna,completamente depilate,erano grosse e odoravano di toro. Le ciucciavo e me le mettevo tutte nella bocca con lenta e calcolata tempistica. Prima l’una poi l’altra,tornavo a leccare il culo e baciavo,ciucciavo. A Dianna piaceva perché mi diceva di continuare. Prese a masturbarsi lentamente. Io le baciavo le palle,le succhiavo e mi dirigevo poi al culone. Era eccitata e si sentiva. Si segava con gli occhi ciusi,ripetendo: ‘Brava troietta,succhiami le palle e baciami il culo..brava troietta..sei la mia troietta bianca..brava..troietta”
Il cazzo si indurì e incitato dagli attestati di piacere della mia Signora,io continuavo a succhiare e leccare. Dianna venne su mio viso. Fu un gessto duro,uno schizzo di sperma caldo mi colpi la fronte,i capelli,mi tuffai sulla cappella per succhiare il nettare che ancora fuoriusciva. Dianna mi afferrò con forza alla nuca e mi ficcò il cazzo in bocca,continuò a venirmi in gola. Due strappi,un terzo. Io premuto contro il suo ventre materno,caldo,soffocante. Il suo dolce sperma caldo in bocca’Quando mollò la presa mi spinse via. Puliscimi con i Klineex e poi smamma. Voglio dormire. Pulii con attenzione ogni traccia di sperma sulla sua cappella(veramente poco,avevo ingoiato tutto e me lo tenevo in bocca per sentire il sapore di Dianna dentro di me,un sapore dominante e femminile),quindi mi allontanai spegnendo la luce.

Per la cena eravamo in 7. Infatti vennero anche Wild,l’amichetto succube Joy e un altro ragazzo,Quinton,un tipo vestito da cowboy dai modi spicci ma simpatico, loro tre viaggiavano sulla Jeep di Wild,noi su quella di Dianna. Era un macchinone di chissà quante tonnellate,color grigio con i vetri posteriori oscurati. Il ristorante era il Paul’s,un locale pacchiano pieno di tavolini con bizzarre tovaglie leopardate,candelabri altissimi,musica commerciale sparata al massimo,camerieri gay e palestrati che servivano ai tavoli a petto nudo e papion al collo. Dianna conosce tutti: Paul,il proprietario,una checca alta forse 1,60,antipatico e viscido,il maitre,Rodolph,un ragazzone con dei baffi lunghi un kilometro molto composto, Wendy l’addetta ai vini che era molto amica di Dianna tanto da parlottarci a lungo durante tutta la nostra permanenza nel locale. Seduti al tavolo cercavamo di scegliere qualcosa che ci piacesse. Personalmente non capivo nulla dei nomi assurdi dei cibi(tutti in francese e mi decisi per un hamburger)ma gli altri erano indecisi. Jimmy borbottava che quasi tutti i piatti presentavano del maiale in qualche modo e quelli vegetariani erano pochissimi,Fred sosteneva che l’ultima volta aveva vomitato dopo essere stato in quel ristorante(inorridendo Paul che fece sgorgare persino una lacrima mentre si scusava),Alex voleva delle lasagne,ma il menù non le prevedeva.Wild era deciso per l’insalata di pollo,ma Quinton voleva del polpettone,ma anche questo era assente.Joy al solito non fiatava. Una bolgia. Dianna cercò di mettere ordine senza successo,Rodolph tornò più volte per le ordinazioni ma non eravamo mai pronti. Alla fine,Dianna scocciata proruppe: ‘Ok,ora basta,mi avete stufato tutti quanti. Adesso ordino io per tutti e silenzio. Se non vi va bene ve ne alzate di qua e ve ne andate!’ ‘Ma..’ ‘Nessun MA signorino-disse rivolto a Alex-mangerai quello che scelgo io intesi? Rodolph?Siamo pronti’ allora per me bistecca con patatine e così per Fred. Per Wild insalata di pollo e per lui(me)un hamburger con cipolle e patatine. Per Quinton un insalata di pesce e per Jimmy una di tonno” ‘Ma il tonno non mi piace,Dianna” ‘Non me ne frega un cazzo,così ho deciso,potevi pensarci prima,zitto! Per Alex spaghetti,per Joy la solita mela e succo di arancia. Basta così. Ah,un’altra bottiglia di vino e una soda per Jimmy.’
Dopo che Dianna aveva preso in mano la situazione il caos iniziale era passato e la cena proseguì tranquilla con Wild che teneva banco con la sua parlantina. Il locale era molto frequentato e in molti venivano a salutare Dianna al nostro tavolo:donne,uomini,gay. Una processione. Lei mangiava di gusto e intratteneva. A quelli che chiedevano chi fossi,rispondeva che ero il suo nuovo amichetto italiano,un signorino molto educato che l’aveva conquistata con le buone maniere e l’adulazione. Dopo la cena che Dianna pagò per tutti con la sua carta di credito,Paul ci invitò alla serata danzante nella parte superiore del locale.
‘Ma certo,Paulettacara’che veniamo. Sarà un piacere. Abbiamo il nostro solito tavolo?’ ‘Chi potrebbe prendervelo?’rispose quello. ‘Bene. Fred culo d’oro,prendi la borsetta coi trucchi e seguimi alla toilette che mi devo rinfrescare. Voi aspettatemi di sopra.’

La disco del Paul’s era un locale dai soffitti bassi e poltroncine comodissimi,la musica era migliore di quella del ristorante e i camerieri era sempre a petto nudo,ma indossavano pantaloni che avevano un grosso buco sul posteriore tanto da mostrare tutto il culo e mi pareva pratica piuttosto comune fra i clienti,uomini e donne che fossero,toccare le chiappe dei camerieri,schiaffeggiarle leggermente,farci pizzicotti,senza che questi dicessero una parola,anzi ringraziavano e erano molto gentili e sorridenti. Quinton e Wild erano molto presi da questa pratica e non facevano altro che ordinare cocktail per avere a disposizione i camerieri e divertirsi col loro culo all’aria. Quando Dianna tornò aveva un trucco leggermente diverso e subito fu assalita da amici,ammiratori,conoscenti. Tutti venivano ad invitarla al loro tavolo oppure a ballare. Lei qualche volta declinava altre accettava. Bevevamo tutti,Jimmy a parte,di gran lena. Wild e Quinton si scatenarono nelle danze, Alex si defilò con un tipo grassoccio che gli aveva offerto più volte da bere,Fred entrava e usciva dal bagno. Io fui abbordato da qualche gay che mi chiedeva questo o quello,ma io era solo per Dianna. Quando tornava al tavolo mi assicuravo che non avesse bisogno di niente e che io mi trovavo a sua disposizione. Lei apprezzava. Verso le una eravamo tutti ubriachi fradici(eccetto Joy che Wild costrinse a fare un bocchino a lui e a Quinton nel parcheggio mentre aspettavamo che ci portassero le auto.. e Jimmy che si mise alla guida della nostra. Dietro, io Dianna,Fred e Quinton che aveva deciso di tornare con noi,eravamo presi dai fumi dell’alcool e ridevamo a crepapelle. ‘Dov’&egrave quella puttana di Alex? Perché non &egrave con noi?’ chiese Dianna. ‘L’ho visto uscire con Mr.Toby quello della concessionaria Toyota una mezz’ora prima che ce ne andassimo” rispose Jimmy.’Ah,starà facendo la solita marchetta’buon per lui..’ Quinton rideva e urlava fuori dal finestrino. Fred era semispogliato e mostrava a me e Quinton il suo uccello. Dopo qualche isolato fummo fermati dalla polizia. Un agente biondo cacciò la testa dentro l’auto e chiese spiegazioni. L’abitacolo puzzava di alcool e il nostro atteggiamento era quello di gente ubriaca persa. Ma Jimmy era a posto,fu sottoposto al test per l’alcool e l’agente dovette constatare che era vero che non aveva toccato un goccio(da anni aggiunse poi..),quindi ci fece andare. A casa Dianna si scatenò in un balletto per tutti quanti. Noi eravamo seduti sul divano,tutti quanti assieme di fronte a lei.Ancheggiava e ammiccava divertita. Si fece baciare a lungo le tette enormi e i capezzoli neri. Quindi scelse Quinton per farsi togliere le scarpe e Fred le mutandine. Ma quando rimase nuda,prese ad agitare il suo cazzo in giro recitando: ‘Vediamo un po’,questo cazzo a chi lo do’lo darò a te’o a te’- e passava davanti alle nostre bocche tutte affamate-..o a te’lo darò a chi so io’lo darò all’amore mio” ce lo fece baciare sulla cappella ad ognuno,quindi al terzo giro mentre stuzzicava Quinton passandogli una gamba sul corpo,si volto di scatto e me lo infilò in bocca. Mi ritrovai a succhiare il cazzo di Dianna che ben presto divenne bello grosso. Mi spingeva in bocca l’affare e mi incitava: ‘Avanti troietta,sei qui per questo,no?per ciucciarmi il cazzo a gratis’?giusto?’ io mugolavo perché non avevo modo di parlare. Mi teneva la testa premuta contro il suo ventre come nel pomeriggio quando aveva raccolto la sua sperma,ma questa volta andavo in su e giù sulla mazza per sbocchinarlo a dovere. Leccavo e succhiavo quel cazzone nero che ben presto divenne un bastone nella mia bocca. Duravo una fatica enorme a succhiare quell’affare,ma a Dianna piaceva e anche a me. Il serpentone nero infatti nella mia bocca era dolce,potente e fantastico. Anche Fred e Quinton si misero a giocare fra loro,Fred sbottono i jeans attillatissimi dell’amico e prese a sbocchinarlo da vera troia di bordello. Non poteva seguire molto bene l’andazzo fra i due,ma Fred pareva una vera troia esperta nell’arte del pompino. Io cercavo di cavarmela ma mi arrangiavo. Dianna era però contenta. Mi faceva tenere il ritmo con le sue mani sulla mia nuca e le sue parole mi eccitavano: ‘Succhia troietta bianca,Oh ecco..così’succhia,&egrave il tuo cazzone nero questo che ti fotte come una troia’sei una troia..troia’una troietta bianca tutta per me..succhia,puttanella”
Quando venne fu un nuovo flutto caldo potentissimo e vischioso. Me lo scaricò tutto in bocca,riempiendomi e mentre si puliva l’uccello sulla mia faccia (‘Bevi bene,puttanella,non perdere neppure una goccia del nettare della Padrona Dianna Ross”)vedemmo che anche Fred faceva godere Quinton con la sua bocca e anche il cowboy venne dentro all’amico nero. Quindi Dianna ci ordinò a tutti di andarcene a letto.
Il risveglio fu al solito colazionero e tranquillo. Ma era anche il mio ultimo giorno nella Comune di Mrs.Ross,aim&egrave. Mi presentai da Dianna che divorava delle uova fritte. Alex cucinava e Fred era abbracciato a Quinton. ‘Dolcezza,ben alzato. Stamani ho dei provini e una riunione per i film,fatti trovare di là fra un’ora,ho bisogno dei tuoi consigli..’
‘Sì,Signora Ross,ai suoi ordini ‘ risata sarcastica di Alex ‘ ma non so se sarò in grad..
‘Certo che lo sarai- tagliò corto lei ‘ e tu Alex smettila con questo atteggiamento da bullo di periferia,sei solo un march ettaro da due due dollari,ricordatelo. Qui sei a lavorare per me ed io dispongo del tuo culo da negro e del tuo cazzetto moscio. Ricordalo!’
Alex sbatt&egrave un vassoio sul tavolo e uscì borbottando. Un cagasotto.
Mangiai con calma e mi feci una doccia. I provini consistevano nell’esame di 5 candidati a girare un film porno con Dianna. Lei stava al centro del tavolo degli esaminatori esagerata e sexy come sempre. Struccata con una tuta color uva strabordava col suo culone,portava un cappello bianco enorme e anelli d’oro massiccio. A fianco il regista e un produttore. I ragazzi erano tutti dei giovani neri piuttosto bassi,atletici e carini. Dianna li fece ballare,spogliarsi,mostrare l’apertura del loro culo,mostrare come succhiavano il cazzo, lei li faceva avvicinare al tavolo,si allargava la tuta e infilava la testa del candidato nei pantaloni larghi e gli ficcava in gola il suo serpente nero. Sfilarono e ballarono e giurarono di essere buoni scopatori. Dianna non pareva essere soddisfatta. Di 5 ne salvava 2,un altro era già stato suo partner e la cosa non aveva funzionato molto. ‘Che dici bellezza?un consiglio?’ chiese rivolta a me. ‘E chi &egrave questo tizio?’ chiese il regista. ‘&egrave un mio amico italiano,&egrave un galantuomo e mio grande ammiratore,mi facilita le decisioni. Sentiamo,dolcezza..’
‘..ecco io,non saprei..cio&egrave parlo da fruitore dei film. Sono molto buoni esprimono la forza e la potenza di Mrs Ross ma sono un po’ ripetitivi,semplici..’
‘Cosa vuole questo Via col vento?’ sbottò il regista.
‘Zitto,Al,fallo finire..’
‘..insomma,la situazione &egrave sempre quella in cui Dianna si chiava dei neri sempre simili fra loro,cambia l’ambientazione ma non i partner,almeno nei termini figurativi..’
‘Ehi,gli attori sono quelli che passa il mercat..’
‘Fallo finire Al,sta dicendo giusto”
‘..ecco basterebbe aggiungere qualche attore bianco o asiatico per dare già un contrasto cromatico alla scena. Da una parte Mrs. Ross,bellezza del Sud,giunonica,calda,magnifica,vicino a lei sul letto due uomini distesi,bianchi come il latte,inermi,pronti ad essere sodomizzati dal tornado del Sud..già l’impatto visivo cambia,lo spettatore coglie subito la novità”
‘Bullshit!’ commentò il produttore.
‘Invece ha ragione! &egrave vero basta poco per dare un’impressione diversa,un tocco nuovo..perfetto,honey,continua,ti prego..che vi dicevo &egrave utile quel culo bianco,peccato che domani debba partire,lo terrei con me per sempre..quel succhia cazzi italiano,&egrave un genio..’
‘Grazie,Signora,lei &egrave sempre troppo gentile con me..’
‘E poi lo sentite che parlare forbito,educato,mica cazzoni come te,Willie,un vecchio trombone senza idee..’
‘..ecco poi io aggiungerei dei filmati in locali e non solo nelle stanze della casa. Tipo da Paul’s o in altre ville..da affittare magari”
‘Ci vogliono un mucchio di dollari. Le villette qui costano”
‘Magari qualche cliente di Dianna ne ha una che può prestare gratis per amicizia,per riconoscenza e la Signora Ross sa come convincerli’mi sembrano tipi facoltosi i clienti,sicuro che hanno una baita,un appartamento non utilizzato per cambiare location..’
‘Ha ragione,ancora. Mr Gear e Mr.Chan hanno ville e appartamenti e sarebbero felici di prestarmele oppure non assaggeranno più il mio cazzo e la mia frusta per il resto dei loro giorni! &egrave fatta!bisogna cambiare. Willie cercami attori bianchi e cinesi,coreano,gracili e dilatati,manda via questi sfigati e ci aggiorniamo a domani. Tu dolcezza,seguimi in camera mia!’
La riunione fu sciolta e io seguii Dianna. In camera di lei,Quinton e Fred stavano amoreggiando. ‘Carini, sloggiate..immediatamente..’ sparirono. Dianna si gettò sul letto in tuta gettando il cappello in aria. ‘Sei grande,dolcezza,un portento. Non partire domani ho bisogno di te qui”
‘Ne sarei felicissimo,Signora ma non posso. Il lavoro,i soldi,il visto e tutto il resto”
‘Rimedio io,honey,lo sceriffo Monty &egrave mio amico ci darà una mano con il consolato. Ti assumo io. Aiutante,segretario o che.. non avrai bisogno di soldi perché entrerai a far parte della Comune di Dianna,non ti mancherà nulla. licenze riò Alex so che fra voi non corre buon sangue,come lui se ne trovano a centinaia. Come te,no,rimani. &egrave un ordine.!!!’
La bellezza di quella proposta mi ballò davanti allettante.’Non posso,Signora,come faccio” ‘Devi. Non sei sposato,sei abbastanza giovane e puoi vivere qui con me. Sarai il mio nuovo Assistenze di Camera,ti piace l’idea dolcezza,al posto di Fred..sarai sempre in camera mia..ai miei piedi..a baciare il mio culo”
Era il massimo!
Accettai subito.
‘Bene. Ci organizziamo dopo. Adesso vieni qua,voglio premiarti per le fantastiche idee di stamani,li hai steso quei due buffoni di Al e Willie. Ti meriti in regalo il biscotto nero” e cacciò fuori dalla tuta il suo cazzone nero,turgido. ‘Succhiamelo baby,so che vuoi il mio succo,vieni a prendertelo,lecca,lecca e sarà tuo’il prezioso nettare di Dianna”
Mi avventai sul cazzo padronale e lo presi in bocca. Lei esperta mi afferrò la testa per darmi coraggio,ritmo e tempo. Dietro la sua guida feci un pompino dolcissimo,amoroso,caloroso,quando stava per venire, Dianna mi prese con entrambe le mani e mi tenne conficcato al suo pene che eruttava caldo sperma. Corposo,violento quel flusso mi riempiva la bocca. Dianna esplodendo ancora urlava: ‘Oh,puttanella’come mi piace la tua bocca da bianco succhia cazzi’prendi..prendi’PRENDI!!!!!!!’ e scaricò ancora con rabbia nella mia gola la sua sborra sudista. Quando mi staccò avevo la bocca colma di sperma,aprendola leggermente mi colò sul mento,addosso..’Buttala giù tutta,piccola,te la meriti” fece lei lasciva e imperiosa. Lentamente deglutii tutto. Accolsi tutto quello sperma e Dianna mi fece accoccolare sulle sue puppe gigantesche e profumate e mi fece dormire lì. ‘Dormi,baby,Dianna Ross non &egrave un sogno”

Quando riemersero dalla stanza del make up, AC era di nuovo un figurino, tutto distinto e leccato col suo abito firmato e i suoi stivali con la punta di gomma. Ma, vi giuro che poco tempo prima non era affatto così. Dalla stanza attigua a quella dei trucchi era possibile vedere cosa accadeva all’interno da uno specchio che era lì dai tempi in cui mia moglie faceva ancora marchette. Così io avevo potuto vedere tutto quanto e AC, una volta nudo nella stanza si era trasformato in una ragazzina. Dianna lo aveva truccato da battona e aveva giocato con lui. Lo insultava e lo chiamava ‘ragazzina’ o ‘puttanella’ e quello era in estasi. Truccato e insultato da mia moglie era talmente eccitato che era venuto da solo mentre mia moglie gli sfiorava appena i capezzoli. Poi AC si era struccato, aveva fatto una rapida doccia ed era riemerso pulito e fresco come una rosa.
Mia moglie lo accompagnò alla porta:
‘Spero che ti sia divertito….ma da quello che capisco io di fustacchioni eleganti come te direi di sì!……hai goduto come una ragazzina, vero AC?’
‘…oh…sì, esperienza fantastica, spero si possa ripetere…’
‘Come no? Ecco il mio biglietto da visita, l’indirizzo di casa mia lo conosci…baby…fatti vivo…’
‘Lo farò..’
Lei gli afferrò le palle sotto i pantaloni eleganti e gli dette un piccolo bacio sulla fronte, quindi lo fece uscire di casa.
‘….un sacco di bigliettoni per una semplice sega….che coglione….però &egrave un bell’uomo…non c’&egrave che dire….maritino….aiutami a vestire che sono in ritardo….spicciati…’ mi mollò uno sculaccione e salimmo di sopra.
**
Il giorno dopo mia moglie, alzatasi con calma dopo le due del pomeriggio, voleva fare shopping coi soldi facili di AC. Così andammo ad Atlanta. Spese 2000$ in un negozio di H.street e fece impazzire le commesse per provarsi svariati vestiti. Quelle la offendevano a bassa voce mentre mostravano un sorriso a 32 denti di circostanza. Da Hermes la stessa storia. Si fece mostrare borse su borse, anche da viaggio e rideva come una matta mentre le commesse impazzivano. Alla fine comprò solo un foulard da 250$ e mentre usciva fece il dito medio ad una commessa.
Cenammo da Cremox, aragoste e sushi, buonissimo. Mia moglie bevve due bottiglie di vino da sola. Ubriaca fradicia insultava i presenti. Vennero a dirci di fare piano. Lei continuò. Alcuni clienti se ne andarono. Il proprietario venne a dirci che dovevamo andarcene o avrebbe chiamato la polizia.
Allora Dianna rise di gusto di fronte al proprietario. Un uomo alto, distinto brizzolato con baffetti da stronzo. Una transex grossa, elegantissima e piena di oro e argento al collo e ai polsi, le tette giganti che andavano a zonzo nel vestito, ubriaca e incazzata, urlò in faccia al tipo:
‘La chiamo io la polizia!’ e prese il cellulare compose un numero e rimase in attesa.
‘Pronto?Joe?Joe….sono io Chantelle del programma…ricordi?
‘Facciamola finita con questa pagliacciata, andatevene! Ora!!’ disse il propietario.
‘….Joe…Joeinoooo Joeinoooo non fare finta….’ disse mia moglie.
Andatevene!!!!!!!!!!!! gridò il tipo.
‘Joeinooooo….senti….maialino….se non vuoi che un tuo video in cui fai le cosacce da me vada in giro….devi darmi una mano…ora!’ disse piano allontanandosi dal tipo per non farsi sentire.
‘…ah…hai capito….ricorda…sì…tranquillo….tranquillo….hai capito?te lo passo…’ mise il vivavoce e Joe fece:
‘Sono l’agente Joe D.della polizia di Atlanta, numero 333149***, mia dia ascolto. Lasci stare queste persone. Mi dia retta.!’
il tipo del lcoale sbuffò quindi perplesso fece:
‘Va bene, se ve ne andate, chiudo qui la faccenda, e la cena ve la offro io…’
Ridemmo. Avevamo fottuto il tipo stronzo. Ce ne andammo. Mia moglie era eccitata come una pazza. Il ritorno a casa fu un’odissea. Vomitò due volte, andavamo a 30km/h nel centro con la Lotus. A casa telefonò Joe. Mia moglie non era in grado di rispondere:
‘Joe, tranquillo ‘ feci ‘ ti assicuro che non ci sono problemi. Grazie per oggi sei stato di aiuto.’ lo rassicurai e lui dopo un sacco di parole a vanvera quasi piangendo, riattaccò.
***
Due giorni dopo telefonò AC. Ci invitò a casa sua, a FG.,un posto figo verso l’interno. Giungemmo alla casa dopo 3 ore di auto. Il posto era una villa tutta di specchi immersa in un bosco curato. Spelndida. Mia moglie era felice ed eccitata:
‘Cazzoooooo…che bello qui….fantastico….’
AC ci accolse in casa. Indossava pantaloni bianchi di lino, una polo bianca e scarpe nere, con calzini colarati.
‘Sei uno schianto…amoruccio….’ disse mia moglie.
‘Grazie, Chantelle. Prego accomodatevi, ho preparato un cocktail di benvenuto…..e questa…questa &egrave una mia amica…Azze..’ e ci presentò una bella transex nera. Alta, capelli lunghi ricci molto neri, occhiali da segretaria personale sexy, vestito a pois rosso e bianco, tacchi alti. Le tette cadenti erano vere e sotto il vestito si intuiva che c’era materiale pregiato.
‘oh..ciao bella…sei uno schianto…fatti vedere…’ fece mia moglie e la fece girare su se stessa col suo vestito a pois. ‘Anche tu sei una bellezza…ti conosco per via dei video….AC qui &egrave un tuo fan…’
‘lo so lo so..’ cantinelò mia moglie.
Si dettero dei baci sulla guancia con fare teatrale.
Sedemmo e bevemmo.
La casa era u no schhianto. Favolosa. Dopo due bevute AC ce la mostrò tutta.
‘Che favola!’
‘Vero’
‘oh…bella sì…pratica…’
‘Allora?AC cosa facciamo? Parliamo d’affari?’ disse mia moglie strizzando l’occhiolino.
‘Certo!’
‘..e?’
‘Per la cortesia che mi hai fatto per venire qui senza preavviso…pensavo che 7000$ fossero una cifra ragionevole…’
‘Lo &egrave Ac. Cazzo se lo &egrave!ragionevole?!peerfetta…direi…’
AC firmò l’assegno e me lo dette, lo feci sparire nella tasca interna della giacca.
‘Cosa facciamo…caruccio?vuoi fare una cosa a 3?a 4? ti stuzzica?’
‘Sì…ma prima….prima…’
‘Oh, ho capito…vuoi essere la mia ragazzina…vero?’
‘Sì…’
‘Ok, no problem….vieni con me…ho portato una borsetta…adatta…maritino?’
le detti la borsa.
‘Viene anche Azze con noi?’
‘..ehm…all’inizio …vorrei stare solo con te….’
‘Che dolce….certo ragazzina mia….fighettina mia….vieni con Chantelle tua…vieni….’ e lo spinse via.
‘Tu, stronzetto! – fece rivolta a me ‘ obbedisci ad Azze e raggiungici solo se chiamato..’
‘Certo Signora.’
Rimasi con Azze. Lei si adagiò sul sofà. Era alta e sexy, le tette mi paicevano molto, sotto le lenti aveva occhi sul chairo, bocca grande, naso lungo, il mio tipo.
‘Allora…tu cosa fai di preciso?’
era la mia occasione se le raccontavo di mia moglie e del nostro rapporto, con lei che mi aveva detto di obbedire ad Azze, forse avrei rimediato qualcosa. Mi buttai:
‘Sono la cameriera personale di mia moglie Dianna…
lei rise di gusto: ‘Cameriera personale?…di tua moglie…’
‘Sì.’
‘Voi siete sposati?’
‘Sì. Ma il nostro rapporto &egrave basato sul fatto che io sano il suo marito-schiavo. Marito-schiavo.’ ripetei.
Lei rise ancora.
‘Questa &egrave bella….da quanto tempo?…lasciamo perdere…dunque tu sei lo schiavo di tua moglie…’
‘Certo. E ne sono orgoglioso. La amo. &egrave bellissima e potente. Lei comanda la mia vita ed io sono felice così..’
‘..cazzo…’
‘…sì, sono la sua domestica, la servo a tavola, la vesto, la massaggio, le lecco il culo per farla addormentare..’
‘Vero?’
‘Certo, mia moglie ama addormentarsi a questo modo..’
‘..e poi’?’
‘E poi quello che vuole lei. Pompini, inculate. Lei ovviamente vede scopa con altri uomini, mentre io faccio solo se ordinato da lei. Prima mi ha ordinato di obbedirle. Mi comandi!’
lei rise ancora. Era bella.
‘…uhmmm….vediamo…raccontami di voi…’ e si alzò il vestito. Sotto le mutandine c’era un serpente nero. Bella cappella già pronta, asta nera e lucida, pelle tirata. Prese a toccarsi mentre io le parlavo di me e mia moglie.
Quando arrivai alla storia del tatuaggio sul culo subito lei disse:
FAMMI VEDERE!!NON CI CREDOOO!!FA VEDERE…SPOGLIATI…
Mi spogliai e mostrai il tatuaggio che asseriva che il mio culo apparteneva soloa Dianna.
CAZOOOO…QUESTA &egrave BELLA VEROOOO
fece agitata. Quindi riprese a menarselo ed io a raccontare.
Mi chiese di AC.e le dissi che avevo visto tutto a casa la volta prima.
‘Oh, sì, AC &egrave tutto distinto e un cazzuto uomo d’affari..ma in privato ama vestirsi da femmina….’
mi chiamò a sé e mi ficcò il cazzo in bocca.
Era un cazzo duro, pesante, nero, grosso, la pelle tirata sapeva di sudore e odore di donna. Me lo piantò in bocca e prese a scoparmi la gola. Era un bel tarallo nero, gonfio che mi pompava in gola. Facevo fatica a tenerlo, ma preso il ritmo quel cazzo si dimostrò buono da succhiare. Lo feci con l’esperienza di mia moglie e dei molti pompini fatti a lei. Ingoiavo quella verga nera, mentre Azze, occhialini da segretaria si passava la lingua sulle labbra rosse e si godeva la mia bocca avvolta sul suo cazzo. Spompinai bene, buttandomi sul quell’affare nero con passione. Lo pompai a dovere e Azze mi prese la testa e mi fece ingoiare tutto. Pompai mentre lei si fotteva la mia bocca.
‘Apetta…aspet..’ fece e tolse quel cazzone dalla mia bocca. ‘Non voglio venire subito…devo farmi anche AC…dopo…torna a raccontarmi di te e di tua moglie…ma prima vai a prendere da bere…vai!!’ mi ordinò.
Nudo, con il bocca il sapore di quel grosso cazzo nero andai di là e presi del gin e acqua tonica. Due bicchieri. Bevemmo seduti a fianco. Le raccontai di me e Dianna. Lei rideva e domandava. Curiosa. Le misi una mano sulla gamba e lei non la tolse. Le raccontai delle visite nei negozi di moda di come trattava male le commesse.
‘E’ dura, sexy, volgare e stupenda…la amo…’ dissi.
Lei sorrise e mi baciò in bocca. Mi limonò dentro la sua lingua grossa, leccò un mio orecchio facendomi rabbrividire di piacere. Era favoloso con quella lingua nell’orecchio. Leccò e mi eccitai come non mai.
Bevemmo ancora.
Parlai a lungo. Lei bevve più bicchieri. Quindi mi disse di tacere e di rimettere le mie labbra sul suo cazzo.
Ripresi a leccare e succhiare. Succhiai e ingoiai. Mangiai quel cazzo grosso e leccai le sue palle.
Mia moglie mi trovò in ginocchio sopra il cazzo di Azze.
‘Ah, vedo che ti sei dato da fare…maritino…’ mi mollò due schiaffi sul culo e ci presentò AC in versione ragazzina.
‘Questa &egrave la mia nuova amichetta…non &egrave carina? Così truccata come una puttanella??’
‘uhhh…che schianto…una vera bambina birichina..’ fece Azze.
AC era nudo, pensantemente truccato e con una ridicola parrucca bionda in testa.

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