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Racconti Trans

Una storia di Baby – Cinzia

By 12 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

””””””””””” CINZIA
Era una di quelle”serate primaverili,in cui come in tutti i paesi di provincia,ci si annoiava,non avendo di meglio da fare,che ritrovarsi con i soliti quattro amici a cazzeggiare un po’,tra una birra e l’altra,parlando di sport,musica e delle tante improbabili conquiste.
Quando uno di noi propose di andare a Napoli,tanto per fare un giro e cercare di spezzare la monotonia della serata,non tutti da subito fummo d’accordo,io soprattutto non ero molto convinto della proposta,se avessi solo lontanamente immaginato quello a cui sarei andato incontro da li a poco,sarei sicuramente stato entusiasta di ciò,comunque dopo un po’ di tira e molla ,fummo tutti d’accordo e c’incamminammo verso l’auto per iniziare l’escursione notturna nella capitale del Sud.
In breve giungemmo a destinazione,dopo una breve sosta per l’ennesima birra agli chalet di Mergellina,risalimmo in auto e riprendemmo il cammino,ad un tratto ci trovammo incolonnati, stranamente la fila era solo nella corsia che costeggiava il marciapiede,ma incuriositi da ciò non ci spostammo,quando fummo a circa venti metri da dove sembrava esserci l’ostacolo,notammo una figura femminile,a cui le auto in fila si rivolgevano e che ci sembrò lei scacciasse in malo modo,il tutto era un po’ strano in quanto non ci trovavamo in un posto in cui si esercitava la prostituzione,quando fummo alla sua altezza,i miei amici seduti davanti,non poterono fare a meno di rivolgerle dei complimenti,abbassando il vetro dell’auto,lei rispose solo : lasciatemi in pace,non sto lavorando; a quel punto non potendo vedere bene, anch’io abbassai il vetro e sporsi leggermente il capo per vedere meglio di cosa si trattasse,lei mi guardo lungamente”negli occhi e chiese se ero cosi gentile da offrirle una sigaretta,il mio amico davanti le allungo il pacchetto ,ma lei rifiutò, e rivolgendosi di nuovo a me disse: veramente l’avevo chiesta a lui e da lui la gradirei,più che altro incuriosito dal suo modo di fare, scesi dall’auto,mentre i miei amici parcheggiavano, una volta fuori ,mi avvicinai e potei vederla bene,era bellissima,capelli biondi,occhi verdi,un fisico statuario,indossava uno spolverino di cachemire e degli stivali,come detto era bellissima,solo che mi accorsi subito che era un trans,nonostante i suoi modi fossero molto femminili e la sua voce sublime,l’unica cosa che la tradì era il pomo d’Adamo; le offrii la sigaretta richiesta e le chiesi spiegazioni sulla sua scelta,mi disse che il mio sguardo le ispirava fiducia e che oltre ad un bel viso ,ora che poteva vedermi meglio, avevo anche un gran fisico e poi ero stato l’unico a non aver fatto apprezzamenti su di lei; le porsi d’accendere e dopo un paio di boccate,che sembrarono rilassarla un po’,mi chiese se mi andava di passare la serata con lei,risposi che tra i tanti che ne sarebbero stati felici,aveva scelto il meno adatto,in quanto non avevo”una lira,vidi allora di nuovo i suoi lineamenti irrigidirsi e con voce leggermente stizzita rispondere: non hai sentito prima che non sto lavorando; mi scusai con lei per la gaffe,”dopo essermi accordato con gli amici per il ritorno,m’incamminai al suo fianco.
Nel camminare mi spiego che era uscita con una amica per recarsi ad una festa,che avevano avuto un diverbio in macchina ed era scesa,con la speranza che lei passasse a ripigliarla, era lì da circa 20 minuti,duranti i quali aveva subito approcci di tutti i tipi,finch&egrave non eravamo arrivati noi,nel dire questo mi diede un bacio sulla guancia,per ringraziarmi dall’averla tolta dall’impaccio,e felice di potersi godere tranquillamente quella splendida”serata primaverile,si mise sottobraccio e stringendosi a me mi fece sentire sul braccio la consistenza dei suoi meravigliosi seni ;nel camminare, ci ritrovammo davanti all’ingresso del Gambrinus,uno dei più noti bar-pasticceria di Napoli,posizionato tra la”bellezza di piazza del Plebiscito e la maestosità del teatro San Carlo,decidemmo d’entrare ,non potei far a meno di notare gli sguardi di ammirazione e desiderio degli uomini,nonché delle donne ,che mal celavano la loro l’invidia,eccetto una che mal celava qualche pensiero ben più lussurioso, al passaggio di lei”tra i presenti,ci accomodammo in una saletta ed ordinammo delle sfogliatelle”e una bottiglia di Cristal,mi disse di chiamarsi Cinzia,aveva circa la mia età,solo qualche anno in più,scoprimmo di avere molti gusti in comune,praticamente dopo dieci minuti che eravamo li,sembrava che ci conoscessimo da una vita,lei confidai di essere assolutamente etero,almeno fino ad allora, lei rispose che non avevo nulla da temere,anche lei lo era,in quanto assolutamente passiva,al che scoppiamo in una fragorosa risata,con l’effetto,se”possibile,di attirare ancor di più l’attenzione su di noi,anzi su di lei. Dopo quasi due ore”che eravamo lì ed avere dato fondo anche alla seconda bottiglia,Cinzia si alzò,pagò il salatissimo conto e rimettendosi al mio braccio,c’incamminammo verso l’uscita,prendendo la direzione che conduce alla stazione centrale,ad imboccare il cosiddetto Rettifilo,mai, in quel lungo lasso di tempo,avevo avuto l’impressione che la persona che si trovava di fronte a me ,in realtà non fosse una donna,tanta era stata la classe e l’eleganza con cui si era mossa,anzi a dire il vero, ero rimasto affascinato proprio dalla sua straripante espressione di femminilità.
Giunti nei pressi della stazione,praticamente a ridosso di quella casba napoletana,costituita dai quartieri”popolari della Napoli bassa,ad un tratto si fermo,la sua espressione ritorno seria e fissandomi mi confido : che nonostante ora abitasse sulla collina di Posillipo e fosse una delle escort più conosciute e richieste dell’intera Napoli,era da li che aveva iniziato la sua ascesa,indicandomi con la mano uno dei tanti portoncini che costellavano il fondo del vicolo alla nostra destra,poi tirandomi dietro di lei, si diresse verso di esso,vi batte un paio di lievi tocchi e nonostante l’ora tarda,aprendo una anta,si affaccio una vecchietta,si meraviglio di vederla,ma la saluto affettuosamente,chiamandola per nome,e dopo i soliti convenevoli le passò la chiave del portoncino adiacente,l’aprimmo e ci trovammo in una stanza ,abbastanza squallida,al suo interno vi erano un grosso tavolo da pranzo,un letto,e un piccolo bagno composto da tazza e lavandino,le pareti erano scrostate e l’igiene certo non regnava sovrano,Cinzia richiuse la porta,e con fare sinuoso si tolse lo spolverino,basto questo affinché il tutto passasse”in secondo piano,rimasi allibito,sotto praticamente non aveva niente,se non una guipere,che metteva ancor di più in risalto lo splendido seno,un minuscolo perizoma, autoreggenti e stivali,visto il mio stupore,mi ricordo in modo allusivo che era uscita per recarsi ad una festa,fece una piroetta su stessa,permettendomi di vedere il suo superbo culo,con due natiche sode e pronunciate,tra le quali spariva il cordino del perizoma,nel suo piccolo ,poteva definirsi un capolavoro della natura,ebbi anche il tempo di notare il piercing all’ombelico e nell’insieme era forse la più bella donna da me vista sino ad allora,tanta era la perfezione del suo fisico.
Mi fece sedere sul bordo del tavolo,si avvicino,mi disse di rilassarmi,e lascivamente inizio a baciarmi sul collo,sentivo il suo profumo arrivarmi direttamente al cervello,provocandomi delle scariche di adrenalina pazzesche,mentre con le mani mi sbottonava la camicia,mettendo a nudo il mio torace,su cui ben presto inizio a dipingere dei ghirigori di saliva con la lingua,si soffermo sui capezzoli che inizio a succhiare delicatamente , lentamente scese sull’ombelico,che si diverti a penetrare con l’appuntita lingua,a quel punto,il mio cazzo incomincio a dare segni d’impazienza,costretto com’era all’interno dei pantaloni,lei subito accorse a dargli sollievo,sbottono i calzoni e dolcemente lo estrasse dai boxer,ne saggio la consistenza,e lo sentii accolto nel tiepido e umido calore della sua bocca,dando cosi inizio ad un succoso pompino,la sua lingua la sentivo saettare sul glande e percorrere poi tutta l’asta,come alle prese con”un cono di gelato da gustare fino in fondo,le sue mani,inoltre,percorrevano il mio corpo,avvolgendolo in un tenero massaggio,quando decise che ormai per estensione e durezza fosse arrivato al suo apice,dopo un ultima imboccata che servi”ad una ulteriore lubrificazione,mi spinse dolcemente con la schiena sul tavolo,Sali su di esso,si mise a cavalcioni su di me,guidandolo con la mano posiziono il glande all’imbocco del suo buchetto,comincio allora un lento e circolare movimento con il bacino,sentivo il”suo muscolo anale rilassarsi ed assumere man mano la dimensione della testa mio pene,fino ad avvolgerlo interamente,a quel punto,lei si lascio cadere di colpo,impalandosi fino all’elsa,dovetti dar fondo a tutto il mio autocontrollo,per bloccare la sborra che saliva dai coglioni,provocata dall’ondata di piacere ricevuta, nell’entrata in quel altoforno che era il suo budello intestinale,lei si fermo un attimo,poi lentamente riprese il”movimento circolare di su e giù,ad ogni risalita lo sfintere stretto intorno al mio uccello sembrava volesse sradicarlo,vedevo i suoi seni ballonzolare davanti ai miei occhi ed il viso contratto in una smorfia di estremo piacere,nel momento in cui il ritmo aumento in una piacevole cavalcata,abbassando lo sguardo,notai l’appendice che faceva capolino dal bordo del perizoma,era un pene di non più di 7/8 centimetri e dello spessore di un pollice,ma estremamente duro,fui tentato dall’accarezzarlo,ma sentii nel contempo le sue unghie lacerarmi la pelle, unitamente all’incitamento di fotterla,che furono da preludio alla sensazione di umido sul mio pube,dovuta alla sborra che abbondantemente lei vi scaricava”in preda”ad un orgasmo”che la sconvolgeva,ritrassi la mano,diedi un altro paio di affondi in quello splendido culo ad accompagnarla negli ultimi spasmi,finch&egrave non si adagio con i seni sul mio petto,ci mise un po’ a riprendersi,si sfilo dolcemente da me ,discese dal tavolo,continuo allora il pompino da prima sospeso,ricomincio a far correre la lingua dalla punta al perineo,finch&egrave non la sentii frullare sul mio buchetto,donandomi sensazioni meravigliose,mai avevo provato un piacere simile,la pregai allora di farmi sborrare,non resistevo più,lei in risposta,prese tra le mani i suoi splendidi seni,dai capezzoli come chiodi,iniziando a farli scorrere lungo il mio cazzo,non contenta abbozzo un tentativo di penetrazione con uno di essi,che mi mando letteralmente in estasi,mentre lappava o succhiava ogni qual volta fuoriusciva dalla parte superiori di essi,la testa del mio cazzo,sentii l’orgasmo tanto agognato finalmente arrivare, il primo schizzo di sborra le fini nei capelli,seguito da altri due o tre meno violenti ,ma più intensi,poi la sborra comincio a scorrere copiosa verso i coglioni,lecco tutto,fino all’ultima goccia avidamente,alzo lo sguardo e candidamente”disse : ottima,non ne avevo mai bevuta di cosi buona;replicai; che sicuramente era dovuto al retrogusto del Cristal;ridendo ci rivestimmo,Cinzia consegno le chiavi unitamente ad una manciata di banconote alla vecchina,riprendemmo il cammino verso la stazione,strada facendo mi sussurro : che normalmente a gli uomini che si accompagnavano a lei,corteggiandola,faceva pagare anche l’aria che respirava,ma per una sera si era divertita nello stare dall’altra parte,essendole toccata e tra l’altro piaciuta la parte del cavalier servente;mi abbraccio forte ,la baciai e la ringraziai della serata,fermammo un taxi e la vidi sparire nella notte.
Raggiunsi gli amici,che trovai particolarmente incazzati,vista l’attesa alla quale li avevo sottoposti,non diedi loro nessuna spiegazione della serata,ed appena mi sedetti in auto,ormai svuotato di ogni energia,velocemente m’addormentai,ma con gli occhi ancora pieni dell’immagine,di quello splendido esemplare di donna.




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