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Trio

A casa di Isabella

By 20 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera capii perché Isabella, la settimana prima, mi aveva salutato con un enigmatico “la prossima volta che ci vediamo ti faccio un regalo…”
sono andato a trovarla la sera dopo cena, come nostra abitudine: lei mi è venuta ad aprire la porta di casa in accappatoio, con i capelli ancora bagnati… Niente di strano, visto cosa era successo la settimana prima.
Mentre si asciuga i capelli mi racconta come è andata la settimana e intanto l’accappatoio si apre un po’ lasciando intravedere il suo corpo: in particolare noto che si è depilata la patatina, e la cosa mi fa deglutire a fatica. Lei se ne accorge e sorride, aprendo ancora di più l’accappatoio e mostrandomi il frutto del suo lavoro “ti piace? beh, non ti credere: il regalo non ‘ mica questo!”. E nel dirmi così mi spinge fuori dal bagno invitandomi ad aspettarla in salotto.

Quando mi raggiunge, è pettinata e vestita con un semplice vestitino a fiori, sotto al quale si vede molto bene che non porta biancheria intima.
Si siede vicino a me sul divano e riprendiamo a parlare di argomenti senza importanza, nonostante la mia fortissima curiosità a sapere che genere di regalo mi avesse preparato, sapevo che Isabella avrebbe tirato fuori l’argomento soltanto quando ne avesse avuto voglia. In effetti però il tempo passava e non succedeva nulla, fino a che dopo circa una mezz’ora suona il campanello di casa e Isabella si precipita tutta sorridente ad aprire la porta, accogliendo in una lingua che non conosco un ragazzo.

Non capisco bene cosa stia succedendo, ma quando Isabella torna in salotto accompagnando il nuovo ospite capisco meglio… Me lo presenta dicendomi che si chiama Viggo e che è un ragazzo norvegese che sta facendo l’Erasmus in città: in effetti è più giovane di qualche anno di noi, ma non mi chiedo come Isabella abbia fatto a conoscerlo visto ciò che è capace a combinare…
Isabella si gira verso di me e mi dice, con un sorrisetto malizioso “visto che mi hai detto che da quando è finita con Serena sei un po’ confuso e non sai in che direzione andare, ho pensato che magari ti avrebbe fatto piacere sperimentare qualcosa di nuovo: Viggo è un ragazzo bisex e da quando è qui in Italia ci siamo visti già alcune volte… se la cosa ti interessa…”
Io avvampo di calore e arrossisco tremendamente! Mi trovo in una situazione che ho talvolta immaginato, ma che non ho mai veramente vissuto e non so come fare: la mia naturale timidezza e la mia paura si manifestano, il cuore mi batte all’impazzata e non so che cosa dire o fare…

è ancora Isabella invece a parlare, dicendomi “facciamo così, lasciamo passare un po’ di tempo e poi vediamo come ti senti: se preferisci diciamo a Viggo di andare via”.
Io lo guardo e mi si blocca il fiato, in effetti è un bellissimo ragazzo biondo, alto circa come me, occhi chiari e lineamenti piuttosto decisi: lo si definirebbe il tipico ragazzo del Nord Europa.
Si siede, dopo aver parlato un po’ in inglese con me, e inizia a parlare con Isabella del suo programma di studi.

Noto però che Isabella ha in mente ben altro programma: il suo vestitino si sta alzando sempre di più e iniziano a scoprirsi le cosce; inoltre si è tolta i sandali e ha iniziato a strusciare i piedi sul divano, ben sapendo che i piedi femminili hanno su di me un certo effetto: insomma, sta cercando di farmi eccitare e farmi dimenticare le mie tensioni.
Devo dire che ci riesce benissimo, e così quando uno dei suoi piedini si avvicina un po’ di più a me lo accarezzo e lei lo affida alle cure delle mie mani, mentre intanto continua a parlare con Viggo.

Ben presto, le mie carezze al suo piede diventano più audaci e mi sposto per riuscire a baciarlo: con dolcezza inizio a succhiare l’alluce e poi le altre dita.
Isabella mi porge anche l’altro piede e mentre ne lecco uno lei mi accarezza la testa e il petto con l’altro, dopodiché mi chiama a sè e ci scambiamo un leggero bacio, prima che lei inizi a spogliarmi dicendomi “solo se ti senti, Antonio. ok?”
Io le rispondo che “possiamo provare a vedere cosa succede” e lei sorridendo finisce di spogliarmi tirandomi giù pantaloni e boxer, facendomi rimanere nudo e visibilmente eccitato.

Inizia a baciarmi il pene con delicatezza, lasciandolo abituare gradualmente alle cure della sua bocca e poi lentamente inizia a accarezzarlo con la lingua con sempre maggiore intensità: il piacere che provo è grande, ed è reso ancora maggiore dalla consapevolezza che in quella stanza non siamo soli: mi giro verso Viggo e vedo che nel frattempo si è spogliato restando soltanto con i boxer, tuttavia nè si masturba nè accenna a dirigersi verso di noi.
Sta seduto sulla poltrona e ci guarda con un occhio certamente interessato, e non solo quello a giudicare dal rigonfiamento che noto nei suoi boxer; dev’essere però stato invitato da Isabella a non fare nulla fino a un suo ordine.

Intanto Isabella si è liberata del suo vestitino e ha scoperto il suo piccolo ma adorabile seno e la sua patatina depilata: per me sono un invito e liberandomi dalle sue piacevoli attenzioni al mio membro mi ci dedico, alternando baci e piccoli morsi ai capezzoli fino a scendere al frutto segreto che trovo naturalmente già bagnato e desideroso di coccole.
La succhio per un po’, con le sue gambe che mi abbracciano e con il suo respiro che si fa via via più affannoso: allora oltre alla lingua aggiungo le cure di un dito e ne infilo un secondo con dolcezza nel sederino, intensificando il ritmo della lingua fino a sentirla esplodere ansimando nell’orgasmo.

Isabella mi abbraccia e mi bacia ringraziandomi per la mia dolcezza, dicendomi che di ragazzi capaci di baciare una donna in mezzo alle gambe con l’intensità e la devozione con cui lo faccio io ce ne sono davvero pochi… E se lo dice lei, che è un’esperta, c’è da crederle…
Intanto però io sono rimasto eccitato da morire e c’è sempre Viggo che ci guarda: Isabella si rivolge verso di me e mi dice: “ti va se lo facciamo avvicinare e giochiamo un po’ con lui?”.
Io le rispondo soltanto con un cenno della testa, non riesco infatti ad aprire bocca per la tensione e per la consapevolezza di quello che sta per succedere.

Viggo si alza, richiamato da Isabella, e ci si fa vicino: noto i suoi muscoli addominali ben definiti e immediatamente sento un fremito di desiderio: per la prima volta sono vicino a un uomo quasi nudo e lo desidero… Lui inizia a baciare Isabella con trasporto, toccandole il sedere e infilandole un dito in mezzo alle gambe, poi si gira verso di me, che sono a poca distanza, e prova a baciarmi.
Io però giro il volto per evitare la sua bocca: non mi sento di baciarlo, mi fà un po’ troppo effetto… così lui si limita ad accarezzarmi il petto, passando le mani sui miei capezzoli che reagiscono con tremiti di piacere al ruvido passaggio della prima mano di un uomo sul mio corpo. La mano poi scende verso il mio pene e lo accarezza lentamente, facendomi gustare il momento, per poi dedicarsi alle palle, accarezzando anche loro.

Isabella, intanto, ha iniziato a guardarci con malizia e dolcezza mescolate, e a un certo punto mi dice “se non glieli togli tu, lui i boxer non se li toglierà: questo è l’accordo per non farti andare oltre a ciò che vuoi…”
Io sono frastornato, confuso ed eccitato: Viggo continua a masturbarmi lentamente, consapevole che è la mia prima volta, mi guarda negli occhi e io lo ricambio con Isabella al mio fianco che mi accarezza la testa con uma mano e il petto con l’altra.

Quando Viggo sta per chinare la testa su di me per iniziare a baciarmi il pene lo fermo, sapendo che se non lo avessi fatto sarei venuto nel giro di pochi istanti e dopo non avrei più avuto il coraggio di fare nulla.
Mi alzo dal divano e mi metto di fianco a lui, in piedi: inizio a fare a lui ciò che lui aveva fatto a me sul petto, lo accarezzo e stimolo i suoi capezzoli con piccoli pizzicotti. Mi chino davanti a lui e gli accarezzo l’addome, sentendo i suoi muscoli, scendo ancora e lo accarezzo sui boxer, sentendo il suo pene in erezione.
Prendo coraggio, gli metto le due mani sui fianchi e tiro giù i boxer, liberando il suo membro dalla costrizione e lasciandolo libero nella sua erezione: lo guardo senza ancora toccarlo, poi lentamente inizio ad accarezzarlo e a sentirne la consistenza nelle mie mani.
In un attimo di lucidità penso a me stesso inginocchiato davanti a un uomo con il suo pene in mano e mi sembra incredibile.

Continuo con le carezze per qualche istante, saranno stati pochi secondi ma mi son sembrati un’eternità: poi vinco l’emozione e lo bacio prima sull’asta, poi sotto a cercare le palle e poi sulla cappella rosata, dalla quale sta già uscendo un po’ di liquido lubrificante, che assaggio sentendolo non troppo diverso dal mio. Mi manca la saliva per l’agitazione, e temo di non riuscire a prenderlo in bocca come si deve, ma ancora una volta Isabella ha pensato a tutto e si fa vicina al pene di Viggo e sostituisce la sua bocca alla mia, iniziando un meraviglioso pompino che io mi godo da pochi centimetri.

Così facendo, mi consente di riprendere un po’ fiato e di calmarmi: in questo modo mi torna anche un po’ di saliva in bocca, e quando mi sento pronto mi faccio nuovamente sotto e accarezzo Viggo sul petto e poi gli mordo i capezzoli mentre intanto Isabella continua a leccargli con dolcezza il pene.
Scendo con la mia bocca lungo l’addome e mi ritrovo a pochi centimetri da Isabella, che mi guarda e sorride, cedendomi il posto con un bacio nel quale sento anche il sapore di Viggo e che mi inebria di eccitazione: mi passa il pene di Viggo e io lo prendo in mano e poi, finalmente, in bocca. La sensazione è strana, mi sento impacciato e non so bene come fare, ma nel giro di pochi istanti prendo il ritmo giusto e inizio e baciarlo, leccarlo e accarezzarlo contemporaneamente: la mia lingua indugia sulla cappella, le mie mani percorrono la sua asta, scendono fino alle palle accarezzandole e poi raggiungono il sedere dove un dito si insinua nel buchetto.

Nel frattempo Isabella si è spostata e si è messa di fianco a me: approfitta del fatto che mi sono inginocchiato davanti a Viggo per passarmi una mano in mezzo alle gambe e per infilare anche a me un dito nel sedere, ben sapendo che questa cosa mi è sempre piaciuta. Il mio pene, però, non lo tocca, temendo che una sola leggera carezza possa essere sufficiente a farmi raggiungere l’orgasmo in questa situazione così nuova ed eccitante per me.

Intanto io continuo con il mio pompino a Viggo, che si lascia sfuggire qualche gemito misto a parole in norvegese e mi accarezza la testa.
Viggo sta per venire, lo sento dalla respirazione che si è fatta più affannosa e dal fatto che ha iniziato a muovere il bacino come nell’atto della penetrazione: un riflesso incondizionato e naturale che ben conosco per averlo provato mille volte.
Lo lecco ancora per qualche istante e poi allontano la bocca: non voglio farlo venire dentro di me, non mi sento pronto. Così continuo a masturbarlo con vigore fino a che non lo sento smettere di ansimare e andare in apnea: sta trattenendo per gli ultimi istanti l’orgasmo che libera di lì a poco, scaricandomi sul petto una buona dose di sperma e gridando parole incomprensibili. Trattengo ancora un attimo il suo pene nella mia mano e poi lo lascio andare, mentre Viggo si siede sul divano esausto.

Se non fosse per Isabella, a questo punto io mi sentirei perso, perché non so bene cosa fare. Lei invece è ancora al mio fianco, mi abbraccia e mi bacia in bocca e poi scende a leccarmi il petto dove si è depositato il seme di Viggo. Lo lecca e poi mi bacia di nuovo, facendomi così vincere la mia ritrosia e assaggiare lo sperma del norvegese.

“è stato molto eccitante vederti fare quello che hai fatto: si vedeva che ti stava piacendo” mi dice, mentre mi bacia e mi accarezza.
Poi scende con le mani sul mio pene, che non è più completamente in erezione ma gli basta il contatto con le sue dita per recuperarla. Lo accarezza un po’ e poi mi fa sedere sul divano vicino a Viggo e si accuccia in mezzo alle mie gambe, riprendendo da dove aveva iniziato prima che lui si unisse a noi: facendomi un pompino. Alterna con perizia lunghe leccate a piccoli morsi, ogni tanto fa uscire il pene dalla bocca e ci soffia sopra per intensificare la stimolazione e rendere ancora più meraviglioso ciò che mi sta facendo.

Intanto Viggo si è leggermente ripreso e si è rivolto verso di me, iniziando a baciarmi i capezzoli: è la mia volta di accarezzargli la testa, dicendogli al contempo “sì, Viggo, mi piace, mordimi anche un pò” non rendendomi conto che non mi può capire. Ma non importa, perché le cure di Isabella stanno per avere il loro effetto, e glielo dico: “oh, Isabella, lo sento… sento l’orgasmo che sta per arrivare: non smettere! non smettere!” E lei non smette, ma al contrario intensifica il suo ritmo fino a ricevere in bocca il getto del mio piacere finalmente liberato, dopodiché giaccio esausto sul divano mentre Viggo bacia Isabella per assaggiare anche lui il mio sapore.

Per commenti, critiche o altro: me-lampo@live.it

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