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Trio

FORZA NAPOLI

By 23 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

FORZA NAPOLI

Ero in vacanza nel in Calabria e non conoscevo nessuno, stavo la ormai da una settimana io ho 22 anni, sono brunetta, ho un bel fisico e ho fatto la modella, il tutto &egrave successo 4 anni fa, avevo 18 anni, sono andata in una discoteca e mentre ballavo ho notato un gruppetto di quattro ragazzi che si avvicinava e cercava di attaccare bottone, io in principio non davo confidenza, ero vestita con un abitino corto bianco che metteva in risalto la mia abbronzatura, e ai piedi avevo dei sandali modello schiava con i tacchi che si intrecciavano sui polpacci, niente reggiseno e un perizomino sotto.
Vedendo la loro insistenza, soprattutto di uno di loro, non molto alto, capelli rasati e non molto bello, che ballando si era strusciato al mio sedere, mi sono allontanata e sono andata al bar a prendere qualcosa da bere, ho fatta la fila e quando sono arrivata al bancone mi sono ritrovata accanto quel ragazzo che mi ha offerto il cocktail, e si &egrave presentato, si chiamava Gennaro ed era di Napoli, aveva un forte accento napoletano e parlava italiano a stento, mi ha detto che aveva 25 anni e che lavorava in un albergo la vicino, poi mi ha presentata ai suoi amici e ho trascorso il resto della serata con loro, abbiamo bevuto molto, loro mi offrivano sempre da bere e io accettavo, notavo che i loro sguardi andavano spesso sulle mie gambe e sul mio seno, poi ho ripreso a ballare e mi sentivo la testa leggera, mi girava, e ballavo, mentre loro mi avevano messa in mezzo e mi ballavano intorno.
Dopo un oretta, due di loro sono andati via perché la mattina dopo avevano le colazioni in albergo e dovevano svegliarsi presto, e io sono rimasta con Gennaro e Vincenzo che mi hanno offerto un altro cocktail, ma quello &egrave stato l’ultimo, mi &egrave venuto un senso di vomito e mi sono fermata, ho avvisato Gennaro che non stavo bene, e lui mi ha portata in spiaggia in modo che c’era più aria, la mi faceva camminare, e mi diceva di respirare, mi teneva con un braccio intorno alla vita, credetemi mi girava la testa e non capivo niente, quando a un tratto mi scappava la pipì e l’ho detto a Gennaro, lui mi ha aiutata ad accosciarmi e io non mi sono vergognata, non capivo niente, volevo solo fare la pipì che mi scappava, mi ha alzato il vestito lasciandomi le mutandine in bella vista e mentre mi accosciavo sono caduta col sedere sulla sabbia, ricordo che al contatto della sabbia con la mia fica ho sentito la sabbia fredda, poi mi sono accorta troppo tardi che Gennaro mi stava sfilando del tutto le mutandine e mi ha rialzata sulle cosce, allora ho fatto la pipì che &egrave uscita in modo prepotente, era la prima volta che facevo la pipì davanti a un uomo, quando ho finito, ho alzato gli occhi e ho visto Gennaro che annusava il mio perizoma, ma non ci ho fatto caso, non avevo realizzato neanche che fosse il mio, Gennaro si &egrave piegato su di me e con un gesto mi ha fatta ricadere sulla sabbia e mentre ero in quel modo, con le cosce aperte, mi ha asciugata la fica con le mie mutandine che poi si &egrave messo in tasca, mi ha alzata e mi ha fatta camminare ancora, in senso di vomito mi era passato ma la testa mi girava da matti, ci siamo allontanati di molto dal locale, quando ci siamo seduti, dopo un pò Gennaro ha gridato in dialetto il nome di Vincenzo dicendogli che eravamo la, Vincenzo &egrave arrivato e si &egrave seduto al mio fianco e Gennaro all’altro, Vincenzo mi ha detto:
– Michela stai bene?-
– E io:
– insomma, mi gira la testa-
mentre ero seduta ho sentito la mano di Gennaro tra le mie gambe, mentre Vincenzo mi ha leccata l’orecchio, io ho avuto la pelle d’oca,, ad un tratto ho sentito le dita di Gennaro che si infilavano nella fica e gli ho detto:
– che fai?-
e lui:
-niente, controllo se sei asciutta-
a quel punto ansimavo, mentre Vincenzo ha slacciato il laccio di un mio sandalo togliendomelo, si vedeva sul mio polpaccio il segno del laccio stretto su di esso, mentre Vincenzo ha preso il mio piede contribuendo ad allargare le mie gambe, e si &egrave portato il mio piede sul suo cazzo, e mi ha detto:
– hai mai fatto una sega col piede Michela – ?
Io ansimavo, ad un tratto Gennaro mi ha messo nella fica due dita e mi ha penetrato, il mio ansimare aumentava, poi Gennaro mi ha spinta con la schiena sulla sabbia e si &egrave messo in mezzo alle mie gambe e di colpo mi ha leccata la fica, ero estasiata non ansimavo più, erano gemiti:
-ah’ahhh’ahhh-
Vincenzo mi ha detto,:
– ti piace zoccola?-
io:
– ahhhhh’.-
poi Vincenzo mi ha detto.
-succhiami il cazzo Michela –
Col suo italiano stentato, e mi ha messa il cazzo in bocca, io ho iniziato a succhiarglielo, ma ad un tratto Gennaro mi ha morso le labbra della fica e io ho gridato dal piacere, poi ha tirato fuori il cazzo, ricordo che era enorme, grosso, ed &egrave venuto verso la mia bocca, si sono dati il cambio e Vincenzo ha iniziato a scoparmi, mi chiamava in tanti modi, troia, zoccola, ma io godevo, succhiavo il cazzo di Gennaro e lo volevo, poi mi hanno fatta girare, avevo il vestitino intorno alla pancia, avevo il seno e il bacino scoperti, mi hanno messa a quattro zampe e Gennaro mi ha detto:
-stai ferma cosi a pecora, anzi a cagna-
Mi ha penetrata con quel cazzone e mentre mi fotteva mi h detto:
-ti piace il cazzo napoletano Michela, ti piace troia adesso ti rompo, Napoli domina zoccola sei la nostra zoccola-
Ho goduto, mentre Vincenzo mi &egrave venuto in bocca, io ho aperto la bocca perché non volevo la sua sborra in bocca, quindi lui uscendo mi ha schizzata sul viso, mentre ho urlato per l’orgasmo che ho raggiunto, schizzando, perché quando io godo purtroppo lo faccio schizzando e mi vergogno molto perché i ragazzi ridono e mi danno della puttanella come &egrave successo con Gennaro che mi ha tolto il cazzo dalla fica, mentre io schizzavo, ha tolto il preservativo e mi ha schizzata sul sedere e sul vestito, poi ha preso il mio perizoma e mi ha asciugata di nuovo la fica, l’ha annusato e lo ha rimesso in tasca, poi mi hanno riaccompagnata al locale e mi hanno lasciata li salutandomi con una pacca sul sedere dopo un ora che mi avevano dato i loro cazzi.

P.s.- Accetto qualsiasi tipo di commento scrivetemi a michelaporcellina@libero.it ciao ciao porcellini.

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