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Trio

I triangoli della vita

By 1 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando ho saputo che Lui era tuo amico, anzi IL tuo amico quasi non ci potevo credere. Subito avevo provato un moto di stizza, di dolore per il ricordo di quei momenti che mai ho dimenticato. Poi un pensiero tipicamente femminile si è insinuato piano piano, sibillino e vendicativo. Non posso più avere te, ho lui; tu mi desideri ancora carnalmente, io scopo lui. E lo scoprirai prima o poi. E non potrai esimerti dai suoi racconti entusiasti, nessuno può sapere di noi.

Quando per la prima volta siamo scesi dalla macchina insieme, ho visto lo smacco dipinto sul tuo viso, l’incredulità di chi non comprende o vuol comprendere. Un sorriso noncurante mi ha accolto ed uno sguardo teso ha seguito il mio allontanarmi.

E’ stato quel sabato, seduta tra voi due, che una fantasia improvvisa ed inaspettata mi ha eccitato e completamente bagnato le mutandine. Più cercavo di sviarmi dai miei pensieri erotici con le risate degli altri ed una buona bottiglia di Valpolicella, più viceversa percepivo il mio desiderio pulsare tra le grandi labbra umide di umori.
Avrei voluto infilarmi sotto il tavolo e a turno succhiarvi i vostri cazzi fino a farvi venire, nella mia bocca, uno dopo l’altro, bevendo il vostro seme fino all’ultima goccia.
Avrei voluto avervi entrambi nudi accanto a me, fare sesso con la mia parte più perversa (tu) insieme alla parte più romantica (lui). La quadratura del cerchio.

Ed invece quella sera è andata diversamente.
Avevo organizzato tutto, una cena a casa mia per quattro…la mia amica che telefona disdicendo all’ultimo minuto, quando ormai tu e lui siete già da me.
Un’incredibile occasione da non sprecare.
Cibo e vino, risate, l’atmosfera si fa rilassata e disinibita, c’è caldo.
Io con una scusa mi allontano ed entro in camera, mi tolgo l’abitino e rimango in biancheria intima.
Mando un sms a te ‘raggiungici fra 5 minuti, non prima né dopo’ e chiamo lui.
Lo accolgo sdraiata sul letto, a gambe aperte, con sguardo malizioso e le dita che frugano sotto gli slip. Voglio scopare, gli dico, subito.
Noto lo sguardo imbarazzato, il diniego per quell’ospite nella stanza accanto.
Ma io mi alzo, socchiudo la porta dietro di lui e mi inginocchio ai suoi piedi appoggiando la mia bocca sul rigonfiamento dei pantaloni. Li apro e lo prendo in bocca; una scarica adrenalinica mi scuote. Gli lecco la cappella, le palle, lo ingoio tutto fino in fondo, voglio fargli perdere la concezione del tempo e dello spazio per raggiungere il mio fine.

E lo raggiungo, pochi minuti dopo, quando vedo sbucare la tua testa in silenzio nella penombra, mentre io sono a cavalcioni sopra il suo cazzo e mi muovo e gemo e cerco quel piacere profondo che solo tu riuscivi a darmi.
Ci guardiamo, solo noi due abbiamo coscienza di quello che sta succedendo, lui non si è ancora accorto di nulla. Vedo un dubbio insinuarsi nella tua mente e così ti intimo ‘siediti, lì sulla poltrona’.
Mai mi avevi ubbidito, anzi ero io quella che doveva farlo nel nostro gioco di ruoli…ma questa volta lo fai, inaspettatamente, probabilmente eccitato da quella visione ed incapace di staccarmi gli occhi di dosso.
Lui ha un sussulto, fa per alzarsi, ma io lo rassicuro ‘Lascia fare a me, lui non ci toccherà, ho voglia che qualcuno ci guardi mentre facciamo sesso e questa è l’Occasione. E poi è tuo amico’.
Non ci sta, è nervoso…io invece sono un fuoco che arde e questo gioco deve continuare.
Avvicino la bocca al suo orecchio e gli bisbiglio ‘inculami, voglio sentire il tuo cazzo nel mìo culo’ e così dicendo mi giro sbattendogli in faccia la mia parte più desiderabile. E’ fatta.

Tu ora sei seduto ad un lato della stanza che osservi noi nell’altro.
Lui mi sta scopando da dietro a pecorina ed io guardo te, che sei stato il primo a farmi scoprire il godimento della sodomia, tu che ora ti stai masturbando. E tu guardi me, dritto e fisso.
Vedo la tua mano che abbassa la lampo e libera il membro già duro dalle mutande e percepisco l’impercettibile rumore di sfregamento.
Sei a pochi metri da me, nelle narici percepisco addirittura l’odore del tuo sesso, sto quasi per venire dall’eccitazione che mi sconquassa il corpo e la mente.
Vorrei prendertelo in bocca, vorrei avere i tre orifizi pieni di voi, ma il risentimento è ancora grande e ‘vedere senza toccare’ mi sembra una buona punizione.

Un paio di spinte più forti delle altre mi riportano a lui, sento che è vicino all’orgasmo, mi stacco, voglio venire prima io e come ho deciso io.
Mi metto nuovamente a cavalcioni sopra di lui ed offro il collo a te con un chiaro segnale d’invito. La tua mano, decisa e virile arriva subito, e stringe. Stringe non per soffocare, ma per eccitare. E l’orgasmo arriva subito, potente. Noi ci siamo sempre capiti in queste cose.

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