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Trio

Il libanese

By 24 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Nel remoto 1975 ho avuto la mia prima auto, una *regolamentare* fiat500, con la quale, oltre ad andare a prendere la fidanzata, giravo per esplorare il mondo circostante e, sopratutto per noi poverimabelli, andare in altura a fare l’amore.
Un giorno mi resi conto che ci stavano spiando e venni fulminato dal constatare che la cosa, ben lontana dall’irritarmi, mi eccitava in modo mostruoso…
Discutei della cosa con la mia ragazza e lei accondiscese (senza particolare slancio, anche se con serena accettazione) a queste mie pulsioni esibizionistiche…
I suoi genitori erano all’antica e quindi non potevamo vederci quanto avremmo desiderato ed io, avendo tempo libero, cominciai a frequentare quella zona ed a fare amicizia coi ‘coppianti’, come i guardoni si autodefiniscono.
Con la conoscenza, avevano meno timore ad avvicinarsi (fin fuori dalla macchina) e, certe volte che la mia ragazza era particolarmente ispirata, anche allungando le mani per accarezzarla o anche per farsi masturbare da lei (solo raramente lei concesse qualche pompino, e sempre in situazioni dove il coppiante era da solo!).
Pochi mesi dopo, la cartolinaprecetto mi scaraventò a 500 chilometri da casa per 13 lunghi mesi e, tornato, cominciai a lavorare ed a completare gli studi alle serali, facendo gli anni che ancora mi mancavano per il diploma in un solo anno.
Raggiunto l’agognato diploma, potei dedicarmi con maggior dedizione alla mia vera passione: il sesso.
Un giorno che andai in altura da solo (a fare il coppiante, ovviamente) mi trovai a parlare con *il droghiere* (i soprannomi che ci eravamo dati si rifacevano alle nostre occupazioni o altre caratteristiche) che mi propose, per quella sera, un appuntamento dove lui sarebbe arrivato in auto con sua moglie ed io con la mia ragazza: dopo, avremmo valutato l’eventualità di ‘giocare’ insieme o fare scambio…
La mia ragazza, quando ci affiancammo, decise che non se la sentiva e scoppiò a piangere; allora scesi e mi scusai col droghiere, che era sceso anche lui per venirmi incontro, prima di riportare a casa la ragazza. Lui comprese i nostri problemi e mi diede un altro appuntamento per più tardi, ma questa volta su certi bastioni in città, non lassù in altura…

Dopo un’ora e mezzo, ci incontrammo, io e lui da soli e, in breve, venni a sapere che in quel luogo venivano coppie in cerca di singoli: poi potevano sia solo desiderare di farsi guardare mentre *facevano*, ma anche su-su con maggiori coinvolgimenti, fino a salire in auto con loro e poi….
Qualche sera dopo, arrivai lì, da solo, a fare il coppiante notturno: a quei tempi (era la fine del 1977) i coppianti erano pochi, discreti, educati e solidali tra di loro: qualcuno mi riconobbe per i miei show in altura e venni accettato da loro; facevamo delle *vasche* sui bastioni, avanti e indietro, chiacchierando e scherzando ed in attesa che arrivasse una coppia.
Quando ne arrivava una, si decideva serenamente chi ci andava (uno, massimo due coppianti!!!) e solo se la coppia gradiva, potevamo essere invitati ad avvicinarci in un numero maggiore.
Una sera ero arrivato prima degli altri e, da solo, andai su una macchina *nota*, una coppia di cui si sapeva che *ci stava*.
Con una certa stizza, però, la coppia mi ha rifiutato e si &egrave allontanata.
Dopo un paio di sere, un coppiante mi prende da parte e mi spiega che la coppia gli aveva telefonato per lamentarsi del mio goffissimo approccio (!!!). Con bonomia, mi spiega *come si deve fare*, correggendo i miei errori…
Una sera sento parlare gli altri di *Giorgio il libanese* (un imprenditore sui 45 anni, grande e grosso, con gli occhiali e con una splendica amica di 24), che sembrava avesse comprato un’Alfetta2000 chiara…
Qualche sera dopo, da solo, vedo una di queste nuovissime Alfetta2000, con un tizio seduto a fumare al volante, solo e fermo; decido d avvicinarmi e di chiedergli se alle volte si chiamasse Giorgio. L’uomo nega e mi chiede il perché della mia domanda: rispondo che avevo sentito una descrizione fatta da due amici e allora avevo pensato… comunque, mi scusai per averlo disturbato e mi allontanai.
Pochi passi e un colpetto di clakson mi richiamò accanto all’Alfetta: *Ma chi sono questi tuoi amici che parlavano di questo Giorgioillibanese?*
Con una punta di preoccupazione, dissi i due soprannomi e lui sorrise, ammettendo che in realtà era Giorgio…
Passa qualche sera e torno ai bastioni, al volante della mia 126fiat (panta rei!); la parcheggio in un punto ad un’estremità, col muso verso le aiuole e comincio a passeggiare, in attesa che arrivi qualcuno o per chiacchierare o per fare il coppiante…
Vedo passare a bassissima volocità la macchina del libanese e maledico quell’accidente di nuovo sfizio delle macchine di lusso, i poggiatesta!, che non facevano ben capire se ci fosse o meno un passeggero… Ma aspetta!!! Sì!!! c’&egrave qualcuno!!! sembra una donna!!! sarà la mitica Paola???
Mi giro, e corro verso la mia 126 (mai più parcheggiata all’estremità dei bastioni: sempre al centro!!!); tiro fuori le chiavi per aprire la portiera e mi cadono SOTTO la macchina (mai più chiuderla, lì!!!); le recupero e mi picchio con la retromarcia, che non entra!) per uscire dal parcheggio (mai più parcheggiata di muso! sempre di culo!!!).
Poi parto, sgommando, nella direzione verso la quale ho visto, con regalmente lento procedere, allontanarsi l’Alfetta.
A quasi mezzo chilometro la *aggancio*, adeguo la mia velocità alla sua e la seguo, sempre ripassando mentalmente le istruzioni che mi aveva dato l’amico coppiante sul *come fare*…
L’Alfetta mette la freccia a destra e gira (*se va piano e preannuncia le svolte con a freccia, vuole essere seguita, se accellera un pochino vuole vedere se &egrave seguita, se accellera di brutto, vuol essere lasciata in pace*)
e io dietro… altra svolta segnalata e io seguo… rettilineo, altra svolta… io sempre dietro; in pratica abbiamo percorso una sorta di *otto* nelle strade del quartiere, fino ad arrivare nella piazza davanti alla chiesa, allora adibita a parcheggio.
Loro si fermano e spengono i fari (*quando la fanno, parcheggia anche tu, ma non attaccato!!!, scendi ed avvicinati, ma con aria rilassata!*); lascio la 126 a 100 metri (uhhmm… troppo lontana? troppo vicina?) e scendo.
(*fai un passaggio lato passeggero e guardi cosa accade dentro, ma SENZA fermarti!*) Seguo l’istruzione e guardo: Paola ha la mini appena più in alto del normale.
(*poi prosegui*) arrivato allo spigolo posteriore dell’auto sto per girarmi e fare un altro passaggio… Ancora un pò, non tornare indietro subito!*)… proseguo 5 metri e torno indietro; (* passa di nuovo e se succede “qualcosa” rallenta un attimo, ma senza fermarti!*) La mini di Paola &egrave salita ancora e le vela appena il pube: woww!! (*non fermarti!!!*) ah, già…; (*al terzo passaggio, se succede qualcosa di interessante, fermati un attimo e sfregati la patta, ma poi prosegui*) Vedo i riccioli del pube di Paola: uhhhmmm… (*…ma poi PROSEGUI!!!*) uff!!!
(*Al quarto passaggio se il gioco prosegue, fermati e tira fuori “la merce”, magari accarezzandola: se decidono che sei gradito, dopo un pochino ti apriranno una portiera e ti faranno salire…*) In effetti, la mano di Giorgio accarezza l’intimità di Paola ed io procedo come da istruzioni… passano 40 secondi e decido che sono gradito: mi attacco alla maniglia della portiera posteriore e comincio a tirare (ma come diavolo funziona?) Giorgio per salvare la macchina nuova, mi sblocca la portiera ed io stivo il mio metroenovanta sul sedile posteriore.
Paola reclina completamente il sedile ed io comincio a baciarle il collo, la guancia, le labbra, il seno (la comicetta &egrave sbottonata!); la mia bocca scende sul suo corpo, raggiunge le cosce, il pube, poi lei si gira e io le bacio anche il culetto, anche in profondità, mentre Giorgio ci guarda e massaggia la sua sontuosa (come taglia!) appendice. Decido che &egrave la più bella donna che mi &egrave capitata a portata di… vabb&egrave, avete capito… E dopo 29 anni, &egrave tuttora una delle mie bellissime-cinque.
Bella ragazza (anzi: donna! &egrave ben 2 anni più vecchia di me!), piacevole baciarla, toccarla ma…. e quando si tromba??
Vedo che non succede nulla e decido di chiedere… ma come?
*mi fai scopare?* – *&egrave tua sorella che si fa scopare!!!*
*vuoi essere mia?* – *io sono solo mia!!* (anni femministi!)
Non riuscivo a pensare ad una frase che non rischiasse una risposta tagliente… poi, timidamente, parlo, certo di un castrante rifiuto:
*Paola… lo facciamo?*
Lei guarda Giorgio, che annuisce: allora si alza bene la mini mentre io comincio ad azzuffarmi, su quel cavolo di stretto sedile posteriore, coi miei jeans, attillati come la moda impone e per giunta con le cosce sudate per la calda serata di luglio; Giorgio anche lui si azzuffa tra calzoni, sedile e corona del volante e… e luce fu!!!
La macchina illuminata violentissimamente, nel piazzale semibuio fino ad un secondo prima: alla nostra sinistra, distante 10 metri, un auto ci punta i tre fari addosso… TRE? sì!, uno sul tetto, orientabile come su tutte le macchine dei Carabinieri!!!!!!!! mapporcapuzzola!!!!
Un lampo: io che bestemmiando sguscio nuovamente nei jeans, Giorgio che cristando in libanese fa lo stesso e quell’adorabile stronza di Paola che ride e ci sfotte: *per noi donne &egrave più semplice… la-la-lààà*
I carabinieri decidono che siamo tre signori che stanno amabilmente conversando sulla loro macchina e decidono -bontà loro!- di lasciarci in pace, senza neanche chiederci i documenti…
Spariti i militari, i miei 22 anni mi avevano rimesso… in fase operativa, ma quando ho proposto di riprendere dal punto dov’eravamo stati interrotti, l’entusiasmo dei miei compagni di -potenziale!- avventura era sceso sotto zero. Se quell’Alfetta fosse stata un flipper, sarebbero apparse le scritte TILT e GAME OVER…
Insomma, concludendo: posso senza rischio di smentite di poter affermare che Paola &egrave la più bella donna che NON mi sia mai scopato…

Graditi commenti a zorrogattoge@yahoo.it

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