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Trio

Io, casalinga porno

By 8 Giugno 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono una ragazza che, al contrario di molte altre, ha superato la crisi economica ed esistenziale in cui ci si trova dopo il diploma o l’università. Mi sono fidanzata con il mio amore ed ora sono sposata, vivo in una bella casa, mio marito è sempre splendido e ha un buon lavoro in aeroporto che gli consente una buona condizione sia economica che lavorativa, ma dal punto di vista sessuale mi ritrovo molto inappagata.
Mio marito, infatti, fa un lavoro molto duro ed è in pratica fuori di casa tutto il giorno; esce alle sette del mattino e lo rivedo alle nove di sera. E’ facile capire che abbiamo occasione di accoppiarci sessualmente solo il weekend. La sera al ritorno a casa lui è sempre molto stanco, dato che lui torna a casa molto stanco.
A lui il lavoro in aeroporto piace e non si lamenta ma per me, ragazza di 27 anni appena sposata, un rapporto sessuale ogni settimana e spesso ogni due è troppo poco. Nonostante questo non ho mai cercato ne voluto amanti, anche perché, pur ritenendomi insoddisfatta sessualmente, ne sono molto innamorata. A questa situazione mi sono adattata e ormai vado avanti da due anni con una scopatina di contentino alla settimana, quando va bene. Le mie voglie sessuali sono diventate sempre più intense e animalesche.
Aspettavo il fine settimana per dare un po’ di sfogo alle mie voglie impellenti. Sentivo sempre voglia di sesso che mi allargasse. volevo il suo sesso e non quello di altri.
Nei giorni infrasettimanali lo stuzzicavo cercando la su complicità con battute a doppio senso, vestendomi in modo provocante, facendomi trovare la sera in reggiseno e culottes oppure con reggicalze, calze e reggiseno a balconcino. Qualche volta mi facevo vedere solo con il reggicalze che reggeva delle calze velate e giravo per casa davanti a lui mostrandogli il pube con il pelo corto ed i capezzoli turgidi.
Nonostante questi chiari simboli, niente; non c’era verso di avere una scopata.
Era logico che ogni volta che lo facevamo volevo sfogarmi e venire fino a svuotarmi. Godevo tantissimo quando lui mi prendeva e mi metteva il suo bel cazzo nella figa. invece mio marito dopo un orgasmo crollava stanco esaurito, finish!
Potete immaginare la mia delusione che dopo due anni era diventata grande.
Tutto questo continuò fino al giorno in cui, dalla parrucchiera, lessi su un giornale di gossip che esistevano delle donne chiamate casalinghe porno. Erano casalinghe che non appagate sessualmente dal marito si masturbavano tutti i giorni per calmare e soddisfare i loro desideri sessuali nei modi per me più strani.
Una strana curiosità si impadronì all’istante di me rimanendo colpita dal modo in cui queste donne si masturbavano. Mi aveva anche eccitato la notizia molto breve  di una donna che si era ficcata nella figa una grossa banana e poi l ‘aveva tolta e la aveva mangiata.
La parrucchiera vista l’attenzione che davo al giornale e la confidenza che c’era tra noi, mi disse di portarmelo a casa e leggerlo con attenzione “E’ un vecchio giornale. Prendilo pure, tanto di storie simili ne scrivono tutte le settimane”
Non mi feci ripeter due volte l’invito e portai il settimanale a casa.
Ero rientrata a casa che era buio e l’orologio segnava le 20. Mio marito non era ancora rientrato dal lavoro e nell’attesa che i cibi finissero di cuocere presi il settimanale per sfogliarlo con una curiosità morbosa. Prima di leggerlo ero molto annoiata e serena ma appena lo lessi i capezzoli delle mie tettine si irrigidirono e la mia figa aveva iniziato a scaldarsi e a ‘sudare’.
Gli articoli erano veramente erotici e stimolavano la mia fantasia.
Lessi l’articolo di una casalinga che la mattina, dopo che il suo uomo era andato al lavoro, si era masturbata  fino all’ora di pranzo con gli oggetti più strani e di uso quotidiano in una casa.
La lettura aveva centrato anche i miei desideri nascosti e mi aveva eccitato così tanto in così poco tempo come non mi era mai successo.
Quando per istinto la mia manina stava andando a sgrillettarmi sentii la pentola che rumoreggiava indicando che l’acqua per la pasta era bollente. In quel momento ritornai sulla terra e le fantasie svanirono.
Indossavo ancora il vestito con cui ero andata dalla parrucchiera.
Lui entrò in casa e non notò il taglio dei capelli ma l’abito si; era abituato a vedermi un po’ più nuda.
Misi la pasta e feci finta di niente.
Nella mia testa si era creata una camera dei desideri ed in una c’era la voglia di passare una mattina a fare sesso solitario.
La sera dopo cena solita routine: niente sesso ma solo un abbraccio e poi buona notte.
L’indomani mattina ero sola ed essendomi levata presto dal letto quando mio marito uscì avevo quasi finito di fare le pulizie e riordinare la casa.
Rimasta sola mi stesi sul divano a pensare. Era proprio il momento in cui la donna di casa rimane una mattina intera da sola, con già finito le pulizie e le cose da fare sono poche. Allora mi ritornò subito in mente quel pensiero che mi aveva così colpito il giorni prima.
Avevo il televisore acceso e stavo guardando la TV, quando mi ritornò in mente quella frase letta e mi tornò il ricordo della sera precedente. Di colpo risentii le stesse sensazioni e nuovamente mi eccitai. Questa volta la mia mano poté compiere il giusto itinerario; prima si infilò in bocca per farsi leccare dalla mia lingua piena di saliva che bagnava roteando le mie piccole dita, poi scese, entrò nella maglietta e andò a stuzzicare i capezzoli ormai durissimi e a bagnarli facendo movimenti rotatori.
Stavo iniziando ad ansimare.
La mia mano entrò nelle mutandine e scoprii di esser a quel punto ero tutta bagnata.
L’impulso di femmina costringeva a masturbarmi. Non mi ero quasi mai masturbata nella mia vita perché la ritenevo un’azione che faceva godere poco e che ritenevo fosse da sfigate.
Fatto sta che in quel momento il mio dito stava entrando e uscendo dalla mia figa a una velocità pazzesca e io effettivamente stavo godendo ma non come con mio marito.
Ero nella camera della mia testa dove il desiderio nascosta si stava per realizzare; mi ricordai di quello che avevo letto e senza pensarci molto mi abbassai i leggings e gli slip. Presi il telecomando della Tv e lo infilai nella mia figa che era larga, spaziosa e lubrificata per contenerlo. Un urletto mi usci dalla bocca perché in effetti era molto grande e l’allagamento era piacevole. Dato che i tasti non mi disturbavano, potei iniziare a infilarmelo e toglierlo fuori, prima piano piano, poi più velocemente: ora sì che c’ era qualcosa di abbastanza grosso che mi faceva godere. Era un telecomando bello lungo e me lo infilavo tutto dentro. Riuscivo anche a stuzzicarmi quella parte del corpo che si trova in fondo alla figa.
La mia goduria in quel momento era al top. Sentivo strani rumori che mi uscivano dalla figa come il telecomando si muoveva dentro perché era tutta bagnata e, dopo alcune entrate, venni ansimando profondamente a bocca aperta urlando in modo soffocato temendo di essere sentita dal vicinato.
Ripresami dalla scarica di adrenalina mi sono denudata completamente. Sono andata in camera e mi sono guardata allo specchio per vedere l’effetto della masturbazione appena fatta.
Mi vedevo più erotica.
Andai dopo in bagno e mi masturbai di nuovo con lo scopettone del water infilando il manico nel buco posteriore, mi infilai anche la spazzola dei capelli nella figa agitandola e venendo ancora. Proseguii con lo spazzolino nel culo, mi misi del dentifricio sulle tette e iniziai a leccarle e a fregarci sopra lo spazzolino; in questo modo godetti molto e sembrava che l’avessi già fatto mille volte. Mi feci la doccia e mi masturbai per l’ultima volta con il sapone finendo così questa giornata dedicata all’autoerotismo.
Dal quel giorno capii che in fondo la masturbazione appaga e non c’ è bisogno di usare le dita.
Nei weekend quando mi facevo chiavare da mio marito ero sempre più brava e più sessualmente al passo con lui.
Ora, dopo un mese di masturbazioni a ritmo continuato con i più banali oggetti della casa, nella mia figa entra una lattina di coca cola e nel mio culo il mattarello.
La scoperta della masturbazione mi ha portato ad essere più attenta al sesso ed a trarre maggiori soddisfazioni dall’accoppiamento con mio marito il cui nome è Francesco.
Dopo il primo periodo passato a mettermi nella figa tanti oggetti ed a pensare a quali altri mettermi dentro per godere, sono passata a curare la rosellina posteriore che per lui è un tabù.
Una sera di un weekend, in attesa che arrivi la notte ed essere montata con sempre meno soddisfazione da lui, ero sdraiata nel letto, la luce soffusa e la TV accesa a volume bassissimo. Mi toccavo e l’eccitazione dell’attesa della monta mi faceva respirare ansimando. Lui non mi vedeva ma mi sentiva mentre navigava su internet.
Lui continua a disinteressarsi al momento di me e, stanca, mi addormento,
Mi sentivo in vena di fare l’amore, non con uno qualsiasi, volevo lui. E’ mio marito.
Molte volte, quando mi corico vicino a lui, si volta e viene a rannicchiarsi su di me e sento il suo calore sotto il pigiama; io indosso una camicia da notte che poco ripara. A luce spenta la fantasia è più libera e le mie mani ne approfittano per accarezzarlo sulle spalle e poi giù fino alla schiena.
Lui non si muove e dorme.
Quando il mio respiro inizia ad aumentare d’intensità vado ad esplorare le mammelle e trovo due capezzoli che d’incanto diventano come chiodi, sensibili alle carezze e pronti ad essere baciati.
Ma lui ancora dorme ma mi viene il dubbio che faccia finta di essere addormentato.
Le mie mani scendono giù, fino a toccare i primi peli del pube.
Da quando ho scoperto di più sul sesso ho pensato di farlo depilare ma lui non lo ha mai voluto fare; lo avrei depilato io con cautela e senza farlo minimamente soffrire. Mi sarebbe piaciuto farlo; l’idea mi ha arrapato e mi sono sgrilletata pensandolo liscio come una pesca su di me.
Le mie mani le ho portate a salire sulle cosce e ridiscendere nello spazio che divide le due chiappe non troppo grandi e straordinariamente eccitanti anche per me che già da tempo mi guardo allo specchio piena di oggetti che mi porteranno all’orgasmo.
Lui si volta ed il suo pene preme all’altezza dei miei glutei e finalmente, impercettibilmente, fingendo di farlo quasi per caso, mi giro di poco lasciando aperte le gambe e l’accesso al l’obbiettivo della ricerca. Scosto gli slip e piano piano mi accarezzo i cortissimi peli che lasciano spazio all’entrata della vagina ormai completamente bagnata. Timidamente entro dentro quel che dovrebbe essere il tunnel dell’amore sentendo morbidezza e carezze, muovo il dito per accarezzarmi e sento quel piccolo antro che si allarga a dismisura.
Lui si accorge di quel che faccio  e si sveglia. Dalla mia bocca escono mugolii, la lingua cerca la lingua ed il bacio diventa passionale, senza spazio per altro che non sia il coinvolgimento di entrambe.
Il mio dito esce dalla vagina e cerca di penetrare nello sfintere, piccolo e terribilmente provocante, ma……non si può, non vuole, non è ancora il momento, se mai verrà quel momento tanto desiderato.
Anche lui ora è rilassato ed ha voglia di me. Ormai è tanta la voglia di unirci che a stento godiamo dei baci che ci diamo sui nostri corpi.
Raggiungiamo l’estasi ed è veramente troppo.
Mi ha appena detto “Devo entrare in te, tu vuoi che entri in te?” ed ecco che uno strillo imperioso di nostra figlia ci gela nel nostro piacere non completo richiedendo coccole e latte materno.
Non è andato in bianco nessuno: è la vita, fatta anche da amori che devono lasciare il passo ad altri amori.
Ritornata a letto con luila monta avvenne ed io ne fui felice.
L’orgasmo con relativa sborrata finale arrivò ma non ero soddisfatta; chiedevo a me ed a lui sempre di più ma in modo diverso.
Un giorno, Francesco, sempre affettuoso e gentile con me, si meravigliò che avessi solo poche foto nell’album fotografico di famiglia. Mi propose di andare da andare da Emilio, suo grande amico che anche io conoscevo da tempo, per farne qualcuna che immortalasse la mia bellezza.
In effetti ero una ragazza bellissima e me ne rendevo conto.
Un’ovale quasi perfetto, una pelle morbida e vellutata con il naso piccolo e dalla punta vezzosamente rivolta verso l’alto, solo un accenno che non rovinava assolutamente la perfezione assoluta. Gli occhi d’un verde intenso ed i capelli, castano chiaro, lunghissimi e delicatissimi completavano quel volto.
Inizialmente Francesco si era innamorato di me in modo assolutamente platonico, all’epoca non avevo nemmeno pensato me come ad una sua ragazza; per lui ero come una dea, un simbolo da sfoggiare. Solo più tardi, quando l’infatuazione era ormai quasi totalmente spenta, il suo obiettivo era il mio corpo. A lui piacevano quei seni ancora non completamente sbocciati, ma già pieni e sodi, le gambe lunghe e perfettamente tornite che reggevano un delizioso sederino che amavo fasciare in pantaloni attillatissimi ed anche leggings che ne esaltavano le perfette curve.
Malgrado io inizialmente tentassi di resistere sminuendo l’idea che lui aveva avuto, Francesco insistette a tal punto che io cedetti ed andammo a fare queste fotografie da Emilio.
Emilio ne rimase entusiasta ed il giorno stabilito Francesco gli chiese di immortalarmi giocando. Io accettai e lui mi riprese a immortalarmi in pose, atteggiamenti e soprattutto abbigliamenti decisamente eccitanti.
Le mie foto erano perfette, quanto di meglio abbia mai avuto.
Emilio mi poteva fotografare in totale spontaneità dal momento che ero totalmente all’oscuro dell’accordo tra Emilio e Francesco. Tramite Francesco, Emilio poteva influenzarmi e fami realizzare ciò che la fantasia d’artista suggeriva senza dover attendere giorni o settimane prima che io dessi spontaneamente corpo ai miei sogni.
Le foto le facemmo in più giorni e molte volte ero io a portare gli indumenti , intimo compreso, da indossare per le foto.
Le inquadrature si fecero sempre più spinte e Francesco divenne sempre più eccitato, sino a quando un giorno, lui mi disse che aveva parlato con Emilio e per fare delle foto di nudo. Convincermi fu relativamente facile. Io ero sempre in calore e il restare nuda davanti a Francesco era un piacere ma agli occhi di Emilio era più difficoltoso.; alla fine mi aveva convinta a posare nuda per le nostre foto.
All’inizio debbo confessare che l’idea non mi piacque. Non perché non desiderassi mostrare il mio stupendo corpo nudo davanti all’obiettivo, quanto perché all’epoca odiavo le foto di posa.
Ma bastò che in una sola magica seduta per mostrare la mia vera natura e tutti i miei dubbi svanissero. Era un caldo pomeriggio di maggio ed indossavo un delizioso ed immacolato completino da tennis. Le mani di Emilio azionarono a macchina fotografica ed iniziò a lavorare con movimenti rapidi ed efficienti, scattando foto dopo foto seguendo il ritmo che imprimevo e naturalmente liberandomi lentamente degli abiti.
Il mio corpo si rivelò con grazia e naturalezza, sempre rilassato e sempre a mio agio. Pensavo di apparire timida ed impacciata e già sentivo nelle orecchie la voce di Emilio che mi istruiva su come muovermi, su come atteggiarmi. Invece per tutto il tempo non pronunciò nemmeno una parola e l’ultima foto che scattò è ancora oggi la migliore.
Emilio da allora ho fotografato un’infinità di splendide modelle nelle più disparate pose e situazioni, ma nessuna delle immagini scattate raggiunge o raggiungerà mai la perfezione del mio giovane corpo appena maturato immerso nella splendida luce del pomeriggio inoltrato, mentre nuda e completamente offerta all’obiettivo, iniziavo dolcemente a masturbarmi eccitata.
Lui di quella visione non impressionò in modo indelebile solo la pellicola fotografica, ma anche la mente e ne rimase assolutamente sconvolto a tal punto che quando pochi giorni dopo, Francesco mi disse che Emilio aveva tanto apprezzato la mia figura da voler proseguire il gioco facendomi immortalare mentre facevo l’amore con Francesco. Rifiutai energicamente e tra di noi scoppiò la più furibonda lite che io ricordi.
Per settimane non ci parlammo, poi Francesco fece di tutto perché superassimo quella situazione e continuò ad insistere velatamente e diplomaticamente per settimane sino a che io non cedetti ed accettai.
Francesco, aveva da poco preso la patente ed un assolato pomeriggio salimmo tutti e tre sulla sua macchina e ci recammo in aperta campagna in un luogo molto solitario e riservato che avevano individuato nei giorni precedenti.
Mentre Emilio preparava l’attrezzatura fotografica, io e Francesco ci siamo spogliati rimanendo in costume e facemmo un bagno giocando e ridendo eccitati.
Emilio iniziò a scattare mentre ancora eravamo in acqua, poi uscimmo mano nella mano ed andammo a stendersi sui teli da spiaggia che avevano portato. Stesi l’uno a fianco all’altro, ci siamo baciati, le mani di Francesco liberarono i miei globi delle mammelle dall’ormai fastidioso abbraccio del reggiseno ed i grossi e rosei capezzoli furono ripresi in pieno dall’obiettivo.
Mi sfilai da sola lo slip del costume offrendo lo splendore delle rosee e tonde natiche alla ripresa fotografica. La mia mano scese ad abbassare gli slip di Francesco e mi impossessai del suo cazzo turgido ed eccitato accarezzandolo dolcemente.
Ben presto venne il momento in cui sulla pellicola iniziarono ad imprimersi le incredibili immagini delle mie deliziose labbra che scendevano lungo il corpo di Francesco, raggiungevano il sesso e lo ricoprivano di baci.
Da quel momento non ero più io o almeno non ero quella che ero fino a pochi mesi prima. Nemmeno nelle mie più frenate fantasie avevo immaginato che potessi comportarmi così.
Ora invece davo prova di sapere molto bene che cosa fosse il sesso e la mia piccola lingua lavorava instancabile sul cazzo di Francesco percorrendolo in continuazione dal glande sino allo scroto. Le morbide labbra avvolgevano il sesso guidandolo ad affondare nella mia bocca di giovanissima donna sempre più profondamente oltre ogni ragionevole limite.
Il mio corpo danzava armonioso spostandosi in continuazione per consentirle di dare libero sfogo alla mia fantasia.
Emilio scattava in continuazione ed era ipnotizzato ed eccitato.
Lui mi vedeva salire su Francesco ed abbassare i fianchi con energia affondandomi il sesso nel ventre danzando e scatenandomi per godere.
Venni urlando e poi mi accasciai su Francesco che mi rovesciò sotto di se scopandomi con furia sino a godere, estraendo il cazzo dal mio caldo ventre e ricoprendolo di morbide bianche e viscose gocce di sperma.
Nei mesi successivi affinammo la nostra tecnica così imparai a vincere la mia eccitazione ed a far svolgere il lavoro di Emilio con professionalità scegliendo accuratamente gli scatti che valorizzavano, con le opportune inquadrature, la meraviglia del mio corpo in amore. La qualità del lavoro di Emilio aumentò e di conseguenza anche la felicità dei buoni risultati raggiunti.
Io e Francesco Incominciammo a comprare riviste pornografiche, ad analizzarle, a studiarle ed io ero sempre più eccitata e maliziosa diventando deliziosamente puttana.
Nulla era troppo per me ed imparai ad usare tutto il mio corpo per dare piacere.
Mille e mille volte la mia bocca ed il mio volto ricevettero lo sperma di Francesco, i miei seni pieni e sodi gli regalarono spagnole indimenticabili. Sacrificai con gioia anche la mia verginità anale sull’altare del piacere facendomi immortalare mentre danzavo armoniosa sul cazzo di Francesco che mi sodomizzava.
Un pomeriggio con Francesco andai nella vecchia mansarda per programmare come al solito le nostre future fotografie. Francesco si mise a sfogliare una nuova rivista porno dalla quale trarre spunto mentre io riguardavo le foto dell’ultimo servizio.
“Sei sempre eccezionale Emilio. Non riesco a capire come tu sia così abile a fare queste così belle foto” dissi “mi chiedo anche come fai a non perdere la testa mentre io e Francesco scopiamo davanti al tuo obiettivo”
Lui cercò di nascondere l’imbarazzo e rispose evasivamente “E` solo una questione di professionalità”, ma lo incalzai ed allora lui avvicinandosi a me mi fece sentire il suo corpo sfiorare delicatamente il mio.
“Dimmi, almeno mi trovi eccitante ?” chiesi
“Certo. Non essere sciocca, tu sei bellissima” rispose lui con voce che evidenziava la sua emozione.
“Allora forse mentre mi fotografi mentre scopo con Francesco vorresti essere al suo posto” continuai con voce maliziosa.
La sua mano all’improvviso si appoggiò alle mie cosce e sollevando un po’ la gonna mi accarezzò il loro interno. Era un chiaro segno di voglia di fare sesso. Mi trovò eccitata ed allora mi accarezzò lentamente.
“Non dicevi bugie. Mi trovi eccitante? Chissà, forse ti piacerebbe se adesso te lo succhiassi” gli sussurrai avvicinando il mio volto al suo senza dargli modo di rispondere.
Il suo corpo scivolò lungo il mio mentre lui si accovacciava davanti a me.
I miei capezzoli erano già duri ed eccitati. Le sue mani abili e veloci presero a slacciarmi la camicia mentre io smarrita gettavo uno sguardo verso Francesco sperando che fosse ancora intento a leggere la rivista; ma lui già osservava la scena sorridendomi furbescamente. Non potei trattenere un gemito mentre le morbide labbra di Emilio mi leccavano il clito e la sua lingua iniziava a giocare abilmente come aveva visto fare tante volte da Francesco.
Francesco a quel punto si alzò e ci raggiunse “Per una volta Emilio dovrai lasciare stare la tua macchina fotografica e mi dovrai aiutare, Roberta ha avuto una nuova fantasia: scopare con due maschi contemporaneamente” disse mentre a sua volta si slacciava i pantaloni estraendone il cazzo già eccitato e ben eretto.
Rimasero entrambe in piedi di fronte a me che mi alternavo nel leccare succhiare e masturbare i loro sessi, poi ci trovammo a terra e mentre uno dei due leccava avidamente la mia deliziosa rosellina e quasi completamente imberbe vagina. Francesco salito su di me a cavallo mi chiavava freneticamente.
Emilio che mi leccava durante la monta di sicuro non dimenticherà mai il mio dolce sapore della fighetta. Io sono speciale, tenera profumata e tanto calda. Gli umori mi colavano abbondanti sul viso mentre mi contraevo ad ogni suo tocco.
Incapace di resistere, Emilio smise di leccarmi e affondò il cazzo nel mio ventre. Che meraviglia sentirla nell’intimità!
Scivolando dentro di me mi trovò deliziosamente stretta ma calda ed accogliente.
Gemetti in preda ad un orgasmo quasi immediato ed anche Francesco affondò subito il cazzo nella mia gola iniziando a chiavarmi in bocca, poi si spostò in modo da consentirmi di vedere Emilio da uno specchio intento a leccarmi. Si alternavano nel chiavarmi e nel farmi spompinare venni più volte.
Emilio mi stava nuovamente scopando quando per qualche istante lasciai il palo che mi ostruiva la bocca fissandomi con aria stravolta dal piacere e m’implorò “Te la voglio mettere nel culo”
Per me fu un invito irripetibile che aspettavo ed avendo già allargato il buchetto per qualche mese da solitaria con gli oggetti casalinghi più disparati ebbi la prontezza di rispondere “Inculami ti prego”
Emilio si dette subito da fare eccitatissimo ed io mi misi in posizione adatta invitandolo ad entrare in me . Lui mi sollevò le gambe in modo da avere libero accesso al mio delizioso forellino anale, mentre riprendevo a succhiare Francesco di buona lena.
Il suo membro ben bagnato dai miei abbondanti umori scivolò tra i sodi glutei e si appoggiò allo sfintere che prese a contrarsi. Le prime spinte non produssero effetti e il suo sesso rigido ebbe ad fermarsi fuori i muscoli elastici, poi incitato da Francesco che voleva vedermi piena anche così, spinse con decisione ed allora mi aprii con suo glande che lentamente e docilmente mi dilatò sino a superare la stretta porta ed affondare profondamente in me.
Emisi un lungo gemito a bocca spalancata inizialmente per qualche dolorino ma poi per ogni affondo che mi faceva godere non poco. La sua azione si ripeteva con ritmi sempre più sostenuti sino ed ai suoi gemiti faceva eco il ritmico sbattere del suo pube contro le mie sode natiche. Francesco mi fissava e mi accarezzava le belle tette ed io venni nuovamente.
Emilio, poi, volle cambiare posizione ad imitazione di una che aveva visto su una rivista; mi fece mettere su di lui ed io mi affondai quel bel cazzo nella fighetta mentre Francesco si mise dietro di me per occupare ciò che fino a pochi istanti prima occupava Emilio.
Quel pomeriggio per la prima volta ricevetti contemporaneamente due maschi nel mio corpo. Francesco mi stantuffava nel culo mentre Emilio da sotto mi scopava adattando entrambe il loro ritmo al mio.
I loro due cazzi si muovevano all’unisono in me separati da pochi millimetri. Ormai dopo l’ennesimo orgasmo, mi ero abbandonata inerme tra le loro braccia.
Al massimo dell’orgasmo Francesco si staccò da me e portò il suo cazzo per sborrarmi con vari spruzzi in bocca e sul viso ed io deglutii golosamente il bianco e caldo liquido ripulendo con la lingua il suo cazzo.
A quella vista, incapace di controllarsi anche Emilio esplose allagandomi la fighetta con copiosi getti di sperma. Io mi fermai per sentire i suoi spasmi tenendo tutto il suo cazzo dentro di me facendo si che lo sperma uscisse sulla bocca dell’utero. La quantità di sborra che Emilio depositò dentro di me era veramente grande; per un attimo ho pensato che fosse da settimane che aspettava quel momento. Non mi posi il problema di un’eventuale gravidanza, che per certi versi desideravo.
Quando sfilai il cazzo che andava ammosciandosi la figa espulse una grossa goccia di sperma e, davanti ai suoi occhi trasognati, allungai la mano e con le dita raccolsi quella goccia portandola alle labbra per gustarne perversamente il suo ottimo sapore.
Il mio percorso di casalinga porno era completo. Ora potevo anche permettermi fotografie, filmati ed essere montata da altri maschi.
Nei mesi seguenti volli provare anche il sesso con i negri ed in questo Emilio mi aiutò molto scattando delle immagini che ora ho sulle pareti di casa.

Ebbene si! Si! sono diventata una casalinga porno.
Me ne vanto e spero di essere di esempio a qualche altra ragazza nella mia situazione

Consiglio per le casalinghe insoddisfatte: ripetete la mia esperienza con le varianti più piacevoli e ritornerete a vivere.

 

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