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Trio

io, Giulia e la sorella

By 21 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi fermo per strada ad aiutare una donna a cambiare una gomma della macchina: è vestita perfettamente, stupenda, una ragazza di nemmeno venticinque anni. Come vorrei scoparmela, ma faccio finta di nulla per non sembrare un pervertito.

   A lavoro finito, lei mi invita a bere qualcosa a casa sua, accetto ben volentieri, con il caldo che fa berrei di tutto purché sia fresco. In casa ha due birre che beviamo assieme, ma lei non regge l’alcool e basta quella bibita per farla andare su di giri, tanto che in un attimo la ragazza mi si siede a cavalcioni sulle gambe infilandomi la lingua in bocca e baciandomi con eccitazione. Il cazzo mi s’impenna nei pantaloni, facendo sentire alla ragazza tutta la mia verga. Giulia, così si chiama, si alza aprendomi la patta per prenderlo in mano e incomincia a farmi un pompino, attizzandomi maggiormente. Sì come pompino non è niente male, ma io voglio di più.

   – Portami in camera che ti scopo come si deve. Non ho voglia di pompini ma di fotterti.

   Lei, tutta contenta, mi ci porta sparpagliando i vestiti lungo il corridoio, fino alla stanza da letto, dove ormai è rimasta con le sole mutandine, diventate trasparenti da quanto è bagnata.

   La sdraio sul letto accarezzandole il corpo perfetto, lei si dimena divaricando le gambe per farmi vedere la sua figa depilata talmente bagnata da rendere gli slip appiccicaticci. Non le tocco subito il pube, voglioso di farla eccitare al massimo; gioco con gli enormi capezzoli, strizzandoli e tirandoli un po’, la sua sesta di seno è perfetta per una bella spagnola, e questa è una delle tante cose che amo fare quando le donne che scopo hanno un seno enorme; tiro fuori il cazzo che le piazzo tra le tette spremendole attorno al mio membro e muovendomi avanti e indietro, Giulia tira fuori la lingua per leccarmi la cappella quando mi avvicino alla sua bocca. Dio com’è eccitante! Le scivolo in bocca un attimo per farmelo succhiare un po’, spostandomi poi tra le sue gambe, le tolgo con calma gli slip per masturbarla con un dito, ma è talmente bagnata da scivolarci dentro con troppa facilità; prendo le mutandine e gliele infilo nella vagina, spingendole tutte dentro prima  con le dita e poi più a fondo con il cazzo, facendole arrivare fino alla base della figa e, scopandola in questo modo con forza e passione, arriviamo all’eiaculazione entrambi nello stesso istante.

   – Come le togli adesso le mutande dalla mia figa? – mi chiede lei preoccupata.

   – Non aver paura e tieniti calma, te le tiro fuori io. E ne godrai anche, vedrai. Apri bene le gambe e non irrigidire la figa.

   Le masturbo il clitoride già sodo dopo la scopata di pochi minuti prima, lo accarezzo lentamente iniziando ad infilarle due dita nella vagina ancora bagnata, aumento le dita a quattro fino a quando la sento tornare ad eccitarsi, pronta per accettare il pollice e spingo la mano sentendo una sua piccola contrazione vaginale. Giulia urla per la sorpresa e per il piacere che prova nell’avere una mano intera nel suo sesso; ulula, geme e mi allaga la mano, che sembra sguazzare nel lago della sua figa. Apro le dita molto lentamente cercando di prendere gli slip, facendola urlare; mi blocco preso dalla paura di averle fatto male, ma lei mi dice di farlo ancora perché le piace molto; la prendo in parola cominciando a chiudere e aprire le dita con cautela, cercando di non graffiarla, soddisfatto di far gemere e contorcere Giulia. Muovendomi dentro di lei in quel modo la faccio godere copiosamente con uno spasmo vaginale e un mare di liquido. Che bella puttanella!

   Non contento, tolti gli slip e la mano dalla figa, con ancora il cazzo in tiro la giro con il culo verso di me, accarezzo le chiappe con la cappella, faccio scivolare il membro tra le natiche come se volessi fare un’altra spagnola con il suo didietro, infilandogli poi di colpo il pisello in culo. Non è vergine dietro come immaginavo, ma sembra l’abbiamo trapanata in molti, e anche con membri belli grossi a giudicare dalla facilità con cui sono entrato dentro di lei senza farla urlare per il dolore. Mentre fotto con forza il suo intestino, entra nella stanza la giovane sorella di Giulia, appena ventenne; non mi fermo, preso dal momento eccitante fino a sborrare dentro la ragazza che è rimasta bloccata alla vista della sorella e non ha goduto.

   – Non è giusto, tu vieni scopata da chiunque, io invece a vent’anni e con il corpo che mi ritrovo sono ancora vergine! – dice Daniela appena mi sono tolto da sopra Giulia.

   – Ci penso io ad accontentarti, spogliati e prendi il posto di Giulia. Se sei vergine ti farò male ma non c’è altra soluzione – le dico guardandola con un leggero sorriso.

   Daniela non ci pensa un secondo prima di spogliarsi; in nemmeno un minuto è già nuda avvinghiata a me baciandomi con l’inesperienza di una ragazza della sua età, ingenuità che comunque mi fa eccitare molto. Nudo con lei appoggiata sulla gamba sento la sua passera bagnata, che accarezzo per farla bagnare ancora di più penetrandola con due dita e la voglia di sfondarla; appena percepisco la sua tranquillità, appoggio la cappella alla vagina e spingo con lentezza cercando di non farle troppo male, quando sento l’ostruzione, però, devo spingere un po’ di più per romperla; Daniela sente il dolore che immaginavo e mi implora di rimanere qualche minuto fermo con il cazzo dentro di lei, attendendo l’attenuarsi del dolore. Accetto, ma la posizione in cui mi trovo non è molto comoda restando fermi, non resisto e nemmeno un minuto dopo comincio a muovermi su e giù dentro la fighettina che si è quasi asciugata per via del dolore, ma appena mi rimuovo lentamente sento che torna a bagnarsi mentre lei emette piccoli urli ancora dolenti; vado piano cercando di entrarle tutto per farla godere, facendole dimenticare il dolore appena provato; ci vogliono diversi colpetti e qualche carezza al clitoride per eccitarla e farla finalmente scatenare, ora posso fottere con la forza che ho in corpo sbattendole la cappella in fondo alla piccola caverna. Lei, una volta svanito il dolore, ci mette poco a godere, ancora prima di me, così le chiedo di farmi un pompino per eiaculare, ma è inesperta anche nel sesso orale. Giulia si avvicina in aiuto della sorella per farle vedere come si succhia un cazzo ad un uomo, prendendo il mio membro in mano, accarezzandolo e baciandolo prima lentamente poi prendendolo in bocca dentro fino in gola; mentre Giulia succhia, vedo la piccolina guardare con attenzione con il desiderio di imparare. Godo nella bocca di Giulia che ingoia tutto con gusto, come pompino non è stato male, una gran bella goduta.

   – Carlo, mi spacchi anche il culo? Nella figa sei stato fantastico.

   – Facciamo domani bimba eccitata, devo andare a casa, la mia compagna mi aspetta. Alle 16.00 domani sarò qui, tu preparati – le dico con un sorriso che non lascia via di scampo.

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