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Trio

La fisioterapista cap. 2

By 16 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La Fisioterapista cap.2
(Quella volta mi fece male all’utero)

Quello che aprì la porta e poi spari era Andrea,l’uomo che io ho incontrato in chatt. E che io stessa gli diedi appuntamento li,perchè a dire il vero volevo che si accorgesse quanto fossi troia, più di quanto lui immaginasse.
Si, perché, che io ero troia lo sapeva perche in chatt dove ci siamo conosciuti anche se abbiamo incominciato molto educatamente siamo finiti che: ora vi racconto.
Ero a girovagare in chatt su Skype alla ricerca di qualcuno con cui giocare allora iniziai a parlare con tanti ma poi arrivo Andrea ed il gioco come si dice si fece duro,senza mezzi termini mi disse ‘ma lo sai che hai una faccia ed uno sguardo da provocatrice sexy’ io rimasi di stucco non me l’ho aspettavo, la cosa mi eccitò e non poco,e rispondendo alla sua battuta gli dissi,’non hai visto il resto’allora fammi vedere quello che c’è da vedere,mi rispose,mi piaceva la sicurezza di quell’uomo mi eccitava,cosi abbassai la cam e gli feci vedere il mio seno era estate e perciò era nudo,i capezzoli dall’eccitazione erano turgidi sembrava che volessero scoppiare da un momento all’altro,mi fermai cosi, volevo farlo eccitare al massimo ma me lo volevo lavorare, io morivo dalla voglia di vedere cosa avesse sotto lui.
Mi incitava a scendere di più con la cam ma io non mi mossi,gli dissi io ‘ti ho fatto vedere una cosa ora tocca a te’.
Anche lui abbasso la cam e vidi che un piccolo slip che a stento conteneva quello che c’era dentro,rimasi incantata dal volume e speravo che si abbassasse gli slip,non lo fece, io abbassai la mia cam e feci vedere il minuscolo tanga che indossavo.
Era diventato un gioco a vedo non vedo, si abbassò lo slip e quello che venne fuori fu veramente qualcosa di mostruoso.
Un affare nero come il carbone di dimensioni molto consistenti in lunghezza, ma non in grossezza,stranamente moscio ma la lunghezza si notava e come,non riuscivo ad immaginarlo duro, che lunghezza poteva arrivare.
Vedendo tutto quel ben di dio le mie dita cominciarono a frugare dentro la fica,ancora quel cazzo era semi moscio,io ero eccitata al massimo stavo per venire quando la cam si oscurò non vidi più niente,continuai lo stesso d’un tratto sentii un grido dall’altro lato in cam non si vedeva niente,sicuramente era venuto sborrando ,anchio venni gridando di piacere.
Non rimasi molto sodisfatta, perché il mancato funzionamento della cam non mi consenti di vedere cosa succedeva dall’altra parte ed ero curiosa di vedere quel cazzo che dimensioni avrebbe assunto.
Dopo questa parentesi ritorniamo al lettino del massaggio, ho capito che la persona che si era affacciata era Andrea,e che mi aveva visto alle prese con due cazzi.
Non mi preoccupai mi ricomposi alla meglio ed uscii per accertarmi,era lui,lo chiamai,si avvicinò e mi fece notare che avevo un orecchio pieno di sborra,che io prontamente con un dito raccolsi e me lo leccai molto lentamente come per fargli capire che stavo leccando il suo cazzo,ci scambiammo un sorriso e ci siamo dato appuntamento per la sera.
L’appuntamento era alle 20,00 vicino alla fermata della metropolitana.
Scelsi con molta cura l’abbigliamento avevo intenzione di stordirlo volevo vedere quanto resisteva,era fine estate quella sera faceva molto caldo,scelsi un top abbastanza trasparente nero,i capezzoli appuntiti sembravano volessero forare quel piccolo top,una minigonna che copriva quanto basta arrivava a metà coscia,ho scelto quella gonna proprio perche non volevo usare il perizoma,volevo la fica al vento,mi piaceva,spesso passeggiavo senza slip,il vento che entrava in fica era eccitante,dava l’impressione che una mano ti accarezzava continuamente,(io lo consiglio di provare ad andare in giro cosi senza slip).
Non ho messo calze perché faceva caldo le mie cosce erano abbronzate, come tutto il resto il sole l’ho preso nuda sembravo una mulatta,un paio di scarpe con tacco alto completava il tutto,ero una bomba,non mi poteva resistere.
Andai all’incontro,lui era già li ad aspettarmi,salii in macchina,era abbastanza comoda,pensavo già cosa si poteva fare.
Nel sedermi la gonna andò su lasciando buona parte delle cosce scoperte,io non mi preoccupai anzi favorii la gonna ad andare su.
Partimmo in direzione sud mi disse che mi portava in un bel locale vicino al mare,per me, qualunque posto andava bene purché alla fine si scopasse,ero ansiosa di vedere quel cazzo.
Solo a questo pensiero sentiva la fica pulsare,ci fermammo per fare benzina,lui scese per andare alla cassa,il ragazzo del distributore era intento a pulire il vetro anteriore,ma non la finiva mai di guardarmi le cosce,io li per li non feci caso,ma dopo gli sguardi insistenti mi ricordai che ero senza slip,in pratica il ragazzo si stava godendo lo spettacolo della fica al vento,si perche le mie gambe erano un pò divaricate e la fica si poteva vedere benissimo.
Arrivammo al ristorante era un bel locale molto grande,in un angolo c’èra un orchestrina ma ancora era ferma,ci sedemmo,ordinammo una bruschetta,mentre la mangiavo ricevetti una telefonata,era da parte di un mio amico particolare,è l’uomo con cui faccio delle grandi scopate,l’uomo che si è accorto per primo della troia che era rinchiusa in me,a me piace tantissimo quest’uomo sono attratta in una maniera totale,lui non lo sa ho forse lo sospetta io farei qualunque cosa per lui,ed accetterei qualunque cosa da parte sua,sarei disponibile a qualunque cosa che lui mi ordinasse ,ma questo lui credo lo sappia ma non approfitta.
Io gli avevo detto di telefonare prima,volevo vendicarmi per come mi aveva trattata,di recente, come l’ultima delle troie,e poi avevo deciso di dirgli che ero a cena con un uomo,per punirlo, ma poi non sono stata capace pur sapendo che non mi avrebbe detto niente.
Stavamo mangiando la bruschetta quando decisi di mettere in atto un classico, di una troia al ristorante,feci cadere a terra il tovagliolo sotto il tavolo,subito il cameriere si piegò per prenderlo nello stesso istante io spalancai le cosce ed il cameriere potè vedere che non porto mutandine,mi diede il tovagliolo con un mezzo sorriso di compiacimento e si ritirò.
Andrea si accorse di tutto questo movimento si avvicino ed in un orecchio mi disse ‘ma sei una grandissima troia,che ti ha fatto quel povero ragazzo,ora dovrà andare in bagno a farsi una sega’.
Abbiamo mangiato e bene,ad un certo punto inizia l’orchestrina a suonare,siamo stati li ad ascoltar musica fino a tardi.
Io stavo meravigliosamente eccitata e contenta della serata che stava per giungere al termine,il mio pensiero era fisso,pensavo al cazzo che avevo visto moscio.
Salii in macchina reclinai un po il sedile per stare più comoda.
Dopo poco che eravamo partiti si fermò eravamo quasi a mare si sentiva l’onda battere,scendemmo dalla macchina e ci sdraiammo sulla sabbia,lui mi venne subito addosso le sue mani toccavano dappertutto finchè arrivarono dentro la mia fica,non so quanta dita mi entrarono ero fradicia e non capivo niente,allungai la mano e la misi sul cazzo,sotto le mani mi sembrava una cosa spropositata,un affare duro come il marmo,mi tirai la gonna e gli saltai sopra,lui armeggio con i pantaloni e tirò fuori il cazzo era tutto buio,io non vedevo niente,mi prese di peso mi sollevo e di colpo mi impalò su quel cazzo,non l’avesse mai fatto,un urlo sovraumano usci dalla mia bocca,mi stava spaccando l’utero aveva un cazzo di una lunghezza mostruosa,caddi su di lui quasi svenuta restai ferma immobile infilzata ed avevo perso il respiro il dolore era forte ma non volevo mollare,dopo un po il dolore diminuisce ed io inizio a strofinarmi su di lui,però stando attenta a non fare entrare tutto il cazzo,a questo punto lui mi dice: ‘a troia ti sei beccata 25 cm reali di cazzo, hai un pozzo per fica,e pensare che in chatt.ho spento io la cam non era guasta pensavo che se mi vedevi tutto in tiro non saresti uscita con me, normalmente scappano ecco perché ho scelto tutto questo buio’.
Io continuavo ad andare avanti e indietro piano piano facevo entrare un po di cazzo in più dopo circa 15 minuti riuscii a far entrare tutto il cazzo in fica ero felicissima ero stata l’unica,almeno cosi mi disse lui.
Una volta tutto dentro mi sono alzata e stavo seduta sul cazzo ormai la mia fica gioiva andavo su e giù ero tutta lavata la fica era piena di umori mentre ero intenta ha cavalcare Andrea, mi venne da pensare,chissà che effetto,e che goduria mi farà ad averlo tutto in culo pensai?ed immaginavo io messa a pecorina ed Andrea pronto ad incularmi.
Gli dissi cosa stavo pensando non mi fece finire la frase che mi trovai a pecorina sulla sabbia,mi allargo le chiappe ,mi sputò nel buco del culo,appoggiò il cazzo nel mio buchetto rosa e di colpo mi trovai con mezzo cazzo in culo,non mi fece male ed io stessa le dissi ‘dai spingi lo voglio tutto dentro mi deve uscire dalla gola,diede un altro colpo mi fece si un po male ma 25 cm di cazzo erano dentro di me,io lo incitavo a chiavarmi non so perché ma mi dava piacere,era una cosa meravigliosa mi sentivo tutta posseduta,di colpo Andrea emise un urlo che non so definire e mi scaricò in culo tutta la sborra che aveva nei coglioni,io caddi stesa per terra lui sopra di me ma con il cazzo ben piantato dentro il mio culo non so quanto siamo stati in quella posizione,il culo mi bruciava da morire.
Mi tolse il cazzo dal culo, ancora era ben teso mi misi a leccare tutto il cazzo per pulirlo dalla sborra sono riuscita a farlo lucido nonostante l’odore che emanava,ero felice di aver messo KO un uomo.
Mi tolsi la gonna ed andai a mettermi col culo nell’acqua a mare mi rinfrescai anche la fica,ci siamo messi in macchina e mi accompagno a casa,dicendomi che la prossima volta mi farà provare delle sensazioni nuove.
E cosi fece ma questa è un’altra storia,che vi racconterò in seguito.

Sono graditi commenti di qualsiasi genere
xxxpatatina@libero.it

La fisioterapista parte 3′
(Ritorno al passato)

Sono sempre Claudia la troia cinquantenne che ha lasciato il marito che di

cazzo ne aveva poco.
Vi ricordate il capitolo 2’ della ‘Fisioterapista’ ,
Dopo un paio di giorni di riposo e i dolori all’utero erano

spariti,uscii con Andrea volevo assaporare ancora quel cazzo favoloso,che

sembrava un manganello.
Questa volta dovetti seguire le sue istruzioni per l’

abbigliamento,perché dovevamo passare dal suo ufficio,dovevo indossare una

gonna comoda non stretta di colore bianco,e meglio se il tessuto era leggero,

ma siccome eravamo a fine estate il problema non esisteva.
Io non riuscivo a capire il motivo di quella richiesta,lo seppi dopo
Quando arrivammo al suo ufficio ebbi un attimo di smarrimento quel

palazzo io lo conoscevo e bene,conoscevo anche l’ufficio anche se i mobili

erano cambiati la disposizione era la stessa, ci avevo lavorato con una ditta

di pulizie,allora ero giovane,molto piacente,dovetti accettare quel

lavoro,avevo bisogno di lavorare,però devo dire che mi ha dato tante

soddisfazioni come femmina.
Ricordo quella volta di tanti anni fa quando io arrivai li per

sostituire una collega,e questa mi aveva avvisato che in quel posto i

funzionari cercano in tutti i modi di scoparti, ma io di esperienza ne

avevo e sapevo come districarmi se era necessario.
Quando arrivai gli impiegati stavano per uscire per andare a

pranzo,cosi iniziai il mio lavoro,io avevo un grembiule comodo,ma non tanto

lungo,ero intenta a pulire un divano nell’ufficio del direttore,ero piegata a

90′,quando due mani mi presero per i fianchi e sentii qualcosa di duro che

spingeva contro il mio culo,è stato un attimo ma è bastato per sentire che

l’affare che si era appoggiato al culo era di rispettabili dimensioni, non

era la prima volta che mi capitava una cosa del genere,non dico che era

quotidiana ma quasi,mi girai di scatto e vidi un bell’uomo molto più alto di

me che mi sorrideva,e mi disse
Se ti metti in quel modo come si fa a resisterti avevi tute le cosce

di fuori e ti dirò di più tu non mi hai sentito ma mi sono abbassato ed ho

visto anche il colore delle tue mutandine sono azzurre
Era vero avevo delle mutandine piuttosto ridotte ma azzurre,comincio

a farmi dei complimenti,invitandomi a fermarmi e di non lavorare,cosi feci,io

ero incantata da quell’uomo mi piaceva e non poco,di colpo mi strinse a se

per baciarmi,io non opposi resistenza,mi diede un bacio appassionato con la

lingua sembrava che mi trapanava la gola mi dava l’impressione di avere un

cazzo in bocca non la lingua.
Mi prese la mano e le portò sul cazzo che nel frattempo aveva tolto

di fuori era effettivamente un signor cazzo,iniziai a fargli una sega,avevo

paura che venisse qualcuno,per me significava perdita di lavoro,cosi

accelerai il movimento per farlo venire,anche questo mi capitava in case

private a dover fare, avevo fretta mi sedetti sul divano per stare più comoda

e continuai a segarlo d’improvviso quel cazzo inizio a sputare sborra in

grande quantità mi colpi la faccia,i capelli e il seno.
Gli asciugai il cazzo con il mio grembiule, velocemente si

ricompose,ed andò via non prima di avermi detto che la prossima volta sarà

migliore.
Mi ricomposi alla meglio,con dei fazzoletti di carta mi asciugai la

sborra e andai via.
Certo io rimasi male,però di più non si poteva fare,l’indomani era

sabato ed io ero tranquilla che nessun impiegato era presente.
Iniziai il mio lavoro rilassata convinta che nessuno era presente, e

non mi curai tanto del grembiule che era abbondantemente sbottonato si

vedevano gli slip.
Entrai nella stanza del direttore e lui era li, come se mi stesse

aspettando,mi disse di chiudere la porta e si avvicinò,subito mi strinse a

se,il mio grembiule non era tutto abbottonato per lui è stato facile infilare

con violenza la mano dentro il mio slip che con un colpo mi strappo,aveva una

mano grande che avvolgeva la mia fica con calore subito due dita mi entrarono

dentro,lui si sbottono i pantaloni e mise fuori il cazzo, mi spinse a sedermi

sul divano mi bloccò la testa tenendomi per i capelli e spinse il suo cazzo

dentro la mia bocca,mi fece perdere il respiro tanto fu veloce,mi stava

fottendo la bocca con velocità e decisione di colpo mi spinse il cazzo

dentro e si fermò.
Stette un attimo fermo poi lo tolse mi venne addosso mi allargo le

gambe e finalmente sentii il cazzo che entrava dentro di me era meraviglioso

farmi fottere da una cazzo che conoscevo pochissimo mi chiavava con forza io

venni piu di una volta,di colpo lo tolse dalla fica e gridando di piacere mi

sborrò sulla pancia,io mi misi a raccogliere tutta la sborra sulla pancia e a

leccarmela. Certo bei ricordi.
Ero ferma al centro della stanza ad ammirare il divano era molto più

bello di quello di allora,mi sedetti e mi sdraiai,chiedendo gli occhi per

rivivere i tempi passati.
Non mi accorsi che nella stanza era entrato qualcuno che di colpo mi

mise una benda davanti agli occhi non vidi niente,sentii altre due mani che

mi stringevano i polsi e con del nastro da elettricista mi bloccava

,cominciai a gridare chiamando Andrea ma nessuno mi rispose,allora capii che

quello stronzo aveva preparato tutto,per far divertire i suoi colleghi.
Perciò erano inutili le mie grida e decisi di accettare

malvolentieri i palpeggiamenti dei due sconosciuti.
Mi misero sul tappeto a terra mi allargarono le cosce e mi ficcarono

un vibratore in fica io cercavo di ostacolare quest’operazione anche perché

il giocattolo era di dimensioni non di poco conto,uno mi allargava la fica

mentre l’altro mi sputava dentro e subito il giocattolo scomparve nella mia

fica,mi fecero male ma accusai il colpo,una forte vibrazione del giocattolo

mi fece allargare le gambe ancora di più,poi si fermo,e mi rilassai subito

una forte scossa,quel giocattolo era comandato a distanza,perciò nella stanza

era presente una terza persona,ma non parlava si limitava ad azionare il

telecomando.
Questo gioco durò un bel po’ io provavo un piacere

indescrivibile,con quel attacca e stacca loro se ne sono accorti ed hanno

prolungato il gioco,ad un tratto tolsero il vibratore e uno di loro mise il

cazzo,ma purtroppo le dimensioni era piuttosto ridotte sia in lunghezza che

in circonferenza,io non mi trattenevo e deridevo chi mi stava sopra mi arrivò

uno schiaffo in faccia,e mi disse :zitta troia che questo è un cazzo,e la

tua fica che non è normale.
Non parlai più e quello continuava a fottermi, con violenza, finche

emise un forte grido tolse il cazzo dalla fica e un fiume di sborra mi arrivo

fino in faccia,sui capelli.
Subito sentii ancora un cazzo in fica le dimensioni erano

diverse,però non mi fece provare quasi niente perché subito mi riempi la fica

di sborra.
Rimasi a terra per un po’ non sentivo nessun rumore,ero piena di

sborra dappertutto,a questo punto arrivo Andrea,che mi disse :ma dove ti eri

cacciata,ma con un mezzo sorrisetto,aggiunse ti è piaciuto il lavoretto,io

non risposi ora possiamo andare mi disse.
In macchina notai il vibratore di prima,feci finta di niente,come se

nulla fosse accaduto.
Non volevo dargli la soddisfazione di dirgli che in fondo mi era

piaciuto.

Ringrazio per i commenti che mi avete dedicato.
I prossimi racconti saranno dedicati a come tradii mio marito e divenni

troia.

xxxcosta@katamail.com

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