Skip to main content
Racconti CuckoldTrioVoyeur

La moglie calda (the hotwife, giochi bagnati)

By 29 Giugno 2025No Comments

Entrati in acqua sembravano due ragazzini eccitati. Si spruzzavano l’un l’altra, facevano brevi gare di nuoto, e quando Andrea raggiungeva Serena e faceva per catturarla non perdeva l’occasione di avere quella donna stretta a sé, le sue mani attorno ai suoi seni, il suo cazzo in erezione sul culo di Serena. Lei per tutta risposta fingendo di divincolarsi si inarcava, spingeva il culetto indietro, lo provocava, accentuando ancora più il contatto con Andrea, sentendo il cazzo dell’amico scivolarle sulla pelle, lungo i glutei… quando lui la girava sentiva il grosso cazzo sul ventre, duro, voglioso.
Si baciavano, le mani di Andrea ormai senza freni sul suo corpo, le stringeva le tette, le palpava il culetto, si infilavano fra le cosce, sulla micetta eccitata. Poi lei lo spingeva via, provava a scappare, ma in poche bracciate si faceva di nuovo raggiungere, e il gioco ricominciava, le mani forti di Andrea che nuovamente la cercavano ovunque, il suo cazzo un’altra volta insistente sul suo corpo.

Finalmente, ormai esausta, si fece catturare un’ultima volta, Andrea la abbracciò, e subito le infilò la lingua in bocca, e le spinse il cazzo contro, stringendola a sé. La sua mano scivolo’ fra le gambe della donna, e lei non oppose resistenza, ed anzi dischiuse le cosce, per favorire le dita di Andrea, che in un attimo furono dentro la micetta calda. Lei allora con una mano gli afferrò il cazzo, iniziando lentamente il movimento di una sega. Il membro di Andrea era durissimo, lungo, ma soprattutto grosso… a furia di provocare il ragazzo ora anche lei moriva dalla voglia di provare la sensazione di avere quell’asta pazzesca, del diametro di una lattina di coca dentro di lei.
Andrea baciava bene, diventava sempre più audace.. se fossero rimasti lì sapeva che non sarebbe riuscita a resistergli, appena lui avesse provato a penetrarla con quel suo enorme cazzo, in acqua. E così lo sorprese con una spinta energica che lo fece cadere all’indietro, e lei ne approfitto’ per scappare veloce a riva.

Serena si voltò a guardare Andrea che deluso si rialzava, e tornava camminando lentamente verso di lei, sulla spiaggia. Lo sguardo le cadde inevitabilmente fra le gambe del ragazzo, quel cazzo in semierezione che ciondolava fra le gambe, possente. Il diametro faceva impressione, quel maschio sembrava avere una proboscide lì sotto, era un superdotato, Serena pensò di avere fatto bingo, scegliendolo. Sentì i capezzoli indurirsi, forse per un brivido di freddo appena uscita dal mare, forse per la brezza di quella mattina… o forse per la visione di quel cazzo imponente, e della voglia che aveva di scopare con lui, di sentire tutto quel bastone di carne dentro di lei. Si voltò, mostrando al ragazzo il suo culetto integralmente abbronzato, e corse sculettante a raccogliere l’asciugamano e ad avvolgersene dentro per riscaldarsi un po’.
Andrea arrivò a pochi passi da lei, la sua figura imponente, con il metro e novanta e la muscolatura definita la superava di almeno 20 centimetri… in quel momento se lo immaginò sopra li lei, a cosce aperte, immobilizzata dal suo peso. Sentiva la micetta pulsare, dopo il ditalino in mare che l’aveva aperta e preparata ad altro, li sotto.

“Serena, ti voglio.”
Quella confessione la fece sorridere. “Andrea, sei un cacciatore, ma io non sono una preda che si fa catturare così facilmente. Sono già la femmina di un altro maschio, e questo gli da dei diritti. Solo con il suo consenso e la sua partecipazione posso concedermi ad un altro. Sii paziente… Luca sarà qua a minuti.”

Andrea rimase bloccato, insicuro sul reale significato delle parole ambigue della donna, che prima sembrava concedersi a lui e poi negarsi. Serena allora continuò, “la prima volta mio marito dev’essere presente, deve guardare, e magari mi vorrà anche possedere, assieme a te. In seguito potremo scopare ogni volta che vorremo, solo noi due… dovrò solo avvisare mio marito, di quello che staremo per fare, e dopo raccontargli com’è stato, per renderlo partecipe dei nostri amplessi.”

Il ragazzo rimase confuso, non aveva mai vissuto prima una situazione così ambigua, quella donna matura, così provocante, che gli si offriva, che gli diceva chiaramente che voleva scoparlo, ma che aveva il gioco in mano, controllava esattamente il limite a cui lui poteva spingersi. Lo stava facendo impazzire di desiderio… era già stato con donne sposate, deluse da mariti distratti od impotenti, che volevano nuovamente sentirsi femmine desiderate… ma con Serena era diverso. Nel suo caso il marito era parte integrante del gioco, quello l’aveva capito: l’avrebbe scopata, ma solo di fronte al marito, almeno quella prima volta.

La donna fece cadere l’asciugamano sulla sabbia, tornando a mostrarsi in tutta la sua bellezza. Aveva il seno piccolo, ma di forma perfetta, i capezzoli appuntiti, quasi dello stesso colore della pelle, la micetta adornata da un piccolo ciuffetto perfettamente curato. Andò a stendersi sul telo da spiaggia.
“Caro, vieni a mettermi la crema, mentre aspettiamo mio marito?”
“Si, certo…”
“Prendila, è nella borsa…”
Andrea si mise a rovistare nella borsa, e rimase sorpreso, quando ci trovò dentro un dildo e un vibratore di notevole dimensione, e del gel lubrificante. Guardò Serena, che gli fece un sorriso complice, “… Hai trovato i miei compagni di giochi, vedo… non esco mai di casa senza di loro, anche noi donne abbiamo esigenze da soddisfare, sai? e la crema, l’hai trovata?”
“Sì… eccomi.”
Serena si sdraiò a pancia in giù.
“Comincia dalla schiena, e scendi lentamente. Non lasciarmi un solo centimetro scoperto, non voglio scottarmi, chiaro?”

Serena sentì presto le mani del ragazzo sul suo corpo. Si godeva il suo tocco, quelle mani forti ma delicate, attente, che dalla schiena le scivolarono sul collo, sulle braccia, e poi di fianco, sfiorandole il seno schiacciato sulla sabbia. E sentiva il cazzo che gli era tornato duro, sfiorarla, intenzionalmente, senza dubbio, quando Andrea cambiava direzione. Si stava godendo ogni secondo di quel massaggio.

“Siamo già alla crema solare, vedo. Buongiorno, piccioncini, sono riuscito a liberarmi solo ora.”
Serena si voltò di scatto in direzione della voce del marito. “Luca! Finalmente, ben arrivato! Abbiamo appena fatto un tuffo, ed ora Andrea mi sta mettendo la crema.”
“Si, lo vedo. Continua pure, Andrea, spargila bene ovunque, Serena ci tiene alla sua abbronzatura.”
Andrea, che si era bloccato all’arrivo dell’uomo riprese il suo lavoro. Era ormai arrivato al fondo schiena, avrebbe dovuto passare al culetto di Serena, adesso. Si voltò incerto verso Luca, che lo incoraggiò annuendo, mentre si stava spogliando. Andrea rimase a guardarlo per qualche secondo. Anche il marito aveva un bel fisico, asciutto. E quando si sfilò pantaloni e boxer vide che anche a dotazione era messo piuttosto bene, l’uomo aveva un bel cazzo. Un paio di donne sposate con cui aveva avuto brevi relazioni gli avevano confessato la loro frustrazione, con i membri impotenti e troppo piccoli dei mariti, con cui non riuscivano a godere… ma non sembrava proprio il caso di Luca, tutt’altro…

“Andrea, non fare il timido adesso. Voglio che tu metta le mani sul culo di mia moglie, ora!”
Andrea si ritrovò proprio a fare quello, sparse altra crema sui glutei tondi e sodi di Serena. Quella donna aveva davvero un corpo delizioso.
Andrea prese altra crema, passando alle gambe della donna, cominciando dall’interno coscia. Sentiva la presenza del marito al loro fianco. Quando sollevò lo sguardo vide che Luca si era preso il cazzo in mano, e si stava toccando, mentre li guardava.
“Non fermarti!”
Era una sensazione particolare, si sentiva eccitato, toccando il corpo di quella donna, potendo esplorarne ogni singolo centimetro con le sue mani, ma allo stesso tempo sentiva che erano Serena e Luca ad avere il controllo di ciò che stava facendo, in un certo senso era un loro strumento. Ma ora quello non importava, desiderava troppo quella donna, e l’avrebbe avuta, avrebbe posseduto quel corpo, anche di fronte al marito.

Finì di passare la crema sulle gambe di Serena, fino ai polpacci, e a quel punto la donna si voltò, mettendosi sdraiata di schiena, sorretta sui gomiti.
“Grazie, Andrea, sei un tesoro. Vieni qua, ti meriti un premio.”
Quando le si avvicinò Serena lo prese per i capelli, e portò il volto al suo, per baciarlo. Andrea per non cadere si appoggiò alla donna, il suo cazzo in erezione addosso al suo fianco. Aveva la lingua di Serena in bocca, baciava con voglia. Lui cercò di ricambiare, attorcigliando la lingua a quella di Serena. Limonaronro così, come due amanti, davanti al marito, per diversi secondi, finché Serena si staccò da lui.

“Andrea, passami il dildo, e il gel, dalla borsa.”
Andrea ormai faceva ogni cosa che gli diceva quella coppia, senza farsi più domande.
“Grazie, amore. Ora mettiti di fronte a me, e goditi lo spettacolo.”
Serena, di schiena, sdraiata sul telone, sorretta sui gomiti aprì le gambe, mostrando al ragazzo ciò che lui ora desidera sopra ogni cosa, la sua figa già aperta.
Serena aprì il gel, ne verso’ qualche goccia sulle dita, che fece scivolare fra le gambe. Si sdraiò sulla schiena, e cominciò ad accarezzarsi, le dita sulle grandi labbra, delicata. Le tirò ai lati, mostrano al ragazzo la micetta rosa, ora completamente aperta, e poi ci infilò dentro un dito.
“Toccati anche tu, Andrea.”
Subito la sua mano fu sul grosso cazzo, muovendola lentamente, per masturbarsi.
Sentì uno scatto. Era il click della macchina fotografica di Luca, che stava scattando alcune foto alla moglie, sdraiata al sole, con le mani sulla micetta.
Serena prese il dildo, lo mise in bocca, succhiandolo per qualche attimo, e poi fu di nuovo fra le gambe. Faceva scorrere la punta sul taglio delle grandi labbra, piano. Andrea si segava tenendo lo stesso ritmo, poi Serena si aprì la figa con una mano, con l’altra spinse il dildo dentro di sé. Andrea si stava toccando sempre più velocemente, sempre più eccitato. Sentiva altri scatti della macchina fotografica di Luca, che ad un tratto gli fu a fianco, per scattare foto frontali della moglie a cosce aperte, infilarsi il dildo in figa.
Anche il movimento di Serena ora era più veloce, quasi violento, fu scossa da diversi spasmi, da brividi che le fecero tremare le gambe. D’un tratto si fermò, e sfilò il dildo luccicante di umori, appoggiandolo sul telone.

“Andrea, ora voglio sentire il tuo cazzo dentro di me.”

(Continua… il racconto è di fantasia ma ispirato a fatti realmente accaduti… per osservazioni, confidenze e commenti potete scrivere a dueamanti@tutamail.com)

Leave a Reply