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Trio

L’amica

By 4 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La lettrice che lo ha mandato a me afferma che è una storia vera. Il mio compito è stato solamente quello di renderlo più leggibile, ma credetemi se vi dico che qui c’è poco di quanto mi ha effettivamente raccontato.

30 anni, taglia 50, se fosse un uomo Marilena non avrebbe alcun problema, ma lei è una donna e quella misura scritta sul cartellino del suo abito indica chiaramente che lei ha qualche problema di peso. Eppure ci aveva provato in ogni modo, diete, digiuni forzati, ginnastica, ma non era riuscita a ottenere alcun risultato se non quello di rinforzare i suoi muscoli e deprimersi ancor di più. A gettare benzina su di un fuoco già grosso ci aveva pensato madre natura quando aveva bloccato la sua crescita al metro e 55, dotandola di piedi numero 41 che, se infilati in un paio di scarpe alte apparivano ingombranti ai suoi occhi.
Certo che i commenti che percepiva sul lavoro non erano diversi da quello che lei pensava di se stessa, troppo spesso intercettava mail in cui era descritta come una ‘botte con le gambe’ oppure ‘un metro cubo di donna’, ma quello che la ferì veramente fu il commento di un giovane impiegato dell’amministrazione che scrisse in un messaggio che lei sarebbe rimasta vergine fino alla morte perché la sua vagina l’aveva vista allo specchio e per quel motivo si era richiusa su se stessa dandole la possibilità di usarla solamente per fare la pipì. Ma lei sapeva di non essere vergine come loro volevano pensare, anche lei aveva una sua vita sessuale deliziata da lunghe notti con Paola, la sua speciale amica del cuore. Tra loro non era una storia d’amore ma solamente di esso, i loro giochini la soddisfa vano ampiamente, per questo riteneva i commenti dei colleghi stupidi e prevenuti.
‘A che serve avere un grande cervello se tutti ti vedono in questo modo’ pensava mentre le sue dita scorrevano veloci sulla tastiera del PC del suo ufficio. Non mancava molto alla fine del lavoro e lei voleva finire le modifiche al programma di contabilità aziendale su cui stava lavorando, perché queste erano le sue mansioni, dentro a quel corpo che sembrava uno scherzo della natura c’era una delle più capaci programmatrici di software.
Per lei era stato facile inserirsi dentro al server di posta aziendale per controllare quello che scrivevano di lei.
Stava facendo le ultime modifiche quando un segnale la avvisò che un utente aveva inviato una mail che la riguardava. Subito si aprì una finestra con i dati: ‘Da Giorgio T. a Luisa M.’, come al solito pensò, staranno sparlando della sottoscritta.
Giorgio era il belloccio dell’azienda, single, con un altezza ben oltre un metro e 80, un viso squadrato e il fisico palestrato, tutte le donne che lavoravano lì dentro avevano fatto un pensierino su di lui e qualcuna lo aveva pure realizzato. Luisa era invece la classica bella ragazza tutta piena di se, il tipo di donna che faceva girare ogni uomo e qualche altra donna, alta e snella aveva un seno prorompente ed un viso che sembrava un manifesto pubblicitario per lo slogan ‘adoro scopare’.
≪ Vediamo che si scrivono ≫ pensò ad alta voce puntando il mouse sull’icona che apriva il suo programmino privato.
≪ Allora siamo d’accordo? Ci vediamo tra un quarto d’ora al bar, vedi di portare anche la cicciona ≫ scriveva Giorgio a Luisa.
≪ Ok, spero che ci caschi, almeno così ridiamo un po’ alle sue spalle ≫ rispose la ragazza.
Era già successo un’altra volta, una sua collega l’aveva invitata al bar dicendole che c’era un uomo che la voleva conoscere e quando era arrivata aveva trovato il comitato d’accoglienza che la derise per un bel pezzo. ‘Ma questa volta non mi fregano’ pensò mentre leggeva i particolari del piano.
Al bar avrebbe trovato Giorgio che avrebbe finto di corteggiarla e poi l’avrebbe invitata a cena, per la sera, in un noto ristorante dove lui non si sarebbe presentato ma insieme ad altri l’avrebbero fotografata in ogni fase accumulando, in quel modo, materiale per divertirsi alle sue spalle per molto tempo.
Decise di spegnere tutto quando sentì bussare alla porta.
≪ Marilena, ti va di venire a prenderti un aperitivo al bar?≫ domandò Luisa facendo capolino dietro alla porta.
≪ Io e te?≫ chiese lei fingendo di non sapere nulla.
≪ No. Ci saranno anche Giorgio e qualche altro impiegato ≫.
≪ Ok. 5 minuti e arrivo ≫ rispose mentre si alzava dalla sedia.
Quando arrivò all’ingresso del bar li vide, prima di entrare seppe immediatamente chi faceva parte del gruppo che l’aspettava. Li chiamava ‘i 4 dell’oca arrapata’, poiché erano quelli che si scambiavano un certo numero di mail sulle varie impiegate che si erano portati a letto.
C’erano Giorgio insieme a Franco, quello che aveva determinato che sarebbe rimasta vergine a vita, poi cerano Luigi e Roberto, che l’aveva chiamata ‘bibenduna’, la versione femminile dell’omino della Michelin. Facevano campanello intorno a Luisa e ogni tanto davano un’occhiata all’ingresso in attesa che entrasse lei. Marilena sfoggiò il suo sorriso migliore e entrò decisa.
≪ Ecco il vero genio dell’azienda ≫ annunciò Giorgio vedendola entrare.
≪ Scommetto che la tua vita era vuota prima di conoscermi ≫ dichiarò lei sorridendo.
≪ Verissimo mia cara, ma ora questo vuoto è stato colmato dalla tua presenza ≫.
≪ Ne sono convinta. Ora non rimane, sicuramente, più spazio ≫ affermò scatenando il riso dei presenti.
Ordinarono da bere e mentre gli altri fingevano di chiacchierare tra di loro Giorgio fece la mossa preventivata.
≪ Che ne dici di andare a cena insieme?≫ le sussurrò ad un orecchio.
≪ Per me va bene, ma non mi fido di te ≫.
≪ In che senso?≫ chiese lui.
≪ Nel senso che so come siete fatti voi uomini. Invitate una donna a cena e poi volete andare a letto con lei ≫.
≪ E cosa ci sarebbe di male?≫ chiese lui sorridendo.
≪ Nulla se non fosse per il fatto che anche io ho le mie manie in fatto di sesso e non tutti gli uomini ci stanno a partecipare ≫ rispose lei ammiccando.
≪ E quali sarebbero le tue manie?≫ chiese incuriosito.
≪ Mi piace fare sesso in tre e la terza persona deve essere una donna ≫.
≪ E dove la trovo una donna per fare sesso in tre con te?≫.
≪ Non ho mai detto che la devi trovare tu. Ho un’amica molto bella con cui ci dividiamo gli uomini ma lo fa solamente se l’uomo le piace ≫.
≪ Allora porta anche lei così ci divertiamo di più ≫.
≪ Ok, allora ci vediamo al ‘Fuori porta’ alle 8 e mezza ≫ dichiarò lei ben sapendo che era quello il ristorante che avevano scelto.
≪ Perfetto, alle 8 e mezza va benissimo ≫.
≪ Prenoti tu o lo faccio io?≫.
≪ Lo faccio io, tavolo per tre ≫.
Mancavano 10 minuti all’ora dell’appuntamento e Marilena era pronta, scese in strada e trovò l’amica che l’attendeva in auto sotto casa, si scambiarono un bacio e partirono alla volta del ristorante.
Come previsto Giorgio non era ancora arrivato, o meglio non era dentro ma stazionava nascosto all’esterno insieme al gruppo di amici in attesa che lei comparisse e quando la videro arrivare rimasero senza parole. Al suo fianco camminava un vero schianto di donna, la sintesi di tutti i sogni di quasi tutti gli uomini, un metro e 75 di altezza di corpo da favola che alla sua apparizione li fece rimanere a bocca aperta.
≪ Che schianto l’amica ≫ osservò Roberto.
≪ Più che uno schianto direi una vera bomba uscita dal paginone centrale di ‘Play Boy’ ≫ confermò Franco.
≪ Se non entri e te la scopi sei un finocchio. Io mi scoperei anche Marilena pur di farmi una così ≫ affermò deciso Luigi.
≪ Avete ragione, sarei uno stupido a non presentarmi ≫ confermò Giorgio avviandosi verso il ristorante.
≪ Eccoti qua ≫ disse Marilena quando lui si avvicinò al tavolo.
≪ Scusate il ritardo ma ho avuto un problema con l’auto ≫ mentì lui.
≪ Non ti preoccupare ≫ lo rincuorò lei, ≪ questa è la mia amica Paola ≫.
≪ Molto piacere ≫ disse Giorgio tendendo la mano verso di lei mentre faceva una rapida analisi del suo corpo.
Fasciata in un elegante abito rosso Paola nascondeva, con voluta difficoltà, un fisico invidiabile. Il seno abbondante e sodo era sicuramente sorretto da madre natura, visto che l’abito non consentiva l’uso di reggiseno, il fisico era longilineo, leggermente muscoloso, e il fondo schiena sembrava un invito a prenderla da dietro per come appariva perfetto ai suoi occhi.
La cena fu, tutto sommato, piacevole per tutti. Il cibo di qualità, insieme al buon vino, creò un clima di allegria che si mantenne per tutto il tempo, fino a quando, dopo i dessert, Marilena non si allontanò con la scusa di dover andare in bagno. Giorgio aveva cercato di apparire al meglio per tutta la serata, l’idea di fare sesso con quella dea lo eccitava e per nulla al mondo vi avrebbe rinunciato e quando Paola accennò ad avvicinarsi a lui il cuore iniziò a pompare al doppio della velocità specialmente quando lei avvicino la sua gamba e cominciò a strusciarla in mezzo alle sue.
≪ Sei molto carino ≫ gli disse con un tono di voce quasi impercettibile.
≪ Grazie ≫ rispose lui inebetito dall’erezione che sentiva crescere.
≪ Ha ragione Marilena, credo che ci divertiremo questa sera ≫.
A quelle parole Giorgio deglutì la saliva che si era formata in bocca rischiando di soffocare. La cosa non passò inosservata agli occhi della donna che sorrise prima di baciarlo sulle labbra consapevole che fuori c’erano gli amici che lo fotografavano.
≪ Andiamo a scopare?≫ chiese quando Marilena fu ritornata al tavolo.
≪ Per me va bene ≫ rispose lei.
≪ Anche per me ≫ aggiunse Giorgio raggiante.
≪ Allora andiamo a casa mia ≫ propose la donna, ≪ da Marilena il letto è troppo piccolo. Il mio è speciale, a tre piazze ≫.
Al loro arrivo le due donne si allontanarono con la scusa di volersi sistemare e quando tornarono Giorgio decise che era arrivato in paradiso. La tenuta di Marilena non aveva nulla di particolare, malgrado l’intimo curato il suo corpo trasbordava rotoli di ciccia da tutti i punti possibili. Non che fosse brutta, c’era armonia in quel corpo sovrappeso ma la presenza di Paola avrebbe fatto passare qualunque donna in secondo piano anche se indossava ancora l’abito di prima.
≪ Ora alcune regole ≫ annunciò Marilena, ≪ se vuoi farlo devi lasciare che ti leghiamo al letto. A noi piace scaldarci tra di noi, poi a turno godremo del tuo corpo ma tu non ci potrai toccare ≫.
≪ Per me va bene ≫ rispose convinto lui, ≪ ma vi avviso … dovrete darvi da fare molto perché lui non si soddisfa molto facilmente ≫.
≪ Lascia fare a noi ≫ disse Paola baciandolo sulle labbra.
L’uomo era ammanettato sul letto quando Paola aprì l’armadio e tirò fuori una videocamera.
≪ Se non ti spiace filmiamo tutto, così poi ti faccio una copia per ricordo ≫.
≪ Va bene ≫ rispose lui evidentemente eccitato.
Le due donne iniziarono a baciarsi, le bocche si cercavano con avidità, le mani di Marilena accarezzavano il corpo di Paola mentre l’amica si adoperava per liberarla dai vestiti. Lentamente la costrinse sul letto accanto all’uomo e iniziò ad esplorare il suo corpo, usando solamente le labbra catturò uno alla volta i grossi capezzoli e li martoriò con i denti fino a quando non svettarono ritti come chiodi poi si dedicò al clitoride. Gli fece lo stesso trattamento strappandole gridolini di piacere prima di affondare la lingua dentro alla vagina che iniziò a leccare con vigore. Non le risparmiò nulla, arrivò a solleticare il suo ano con la punta della lingua, poi ritorno sul suo sesso che colava umori e continuò l’opera fino a quando lei non gridò che stava per godere.
Il corpo di Marilena sembrava in preda alle convulsioni per il piacere che l’amica gli aveva donato, Giorgio non si capacitava di quello che aveva visto, la lussuria della donna lo aveva stregato, non riusciva più a vederla piccola e grassa ma come una donna che provava il piacere al massimo per la passione che metteva nel rapporto. Quando lei si avvicinò a lui per baciarlo infilò con forza la lingua nella sua bocca e iniziò con la sua un ballo sensuale. La giovane collega lentamente si portò sopra di lui, il pene dell’uomo sembrava sul punto di scoppiare quando lei lo prese in mano per indirizzarlo sulla sua vagina, lo strofinò un po’, come se cercasse il giusto punto e poi si lasciò cadere di peso su di lui ottenendo una penetrazione violenta ma appagante per quello che era il suo desiderio. Marilena cominciò a cavalcarlo, malgrado la mole l’uomo la sentiva leggera su di lui, il grosso seno si muoveva davanti ai suoi occhi seguendo il ritmo dei suoi movimenti quando Paola lo catturò da dietro con le mani e si mise a torturare ulteriormente i capezzoli. Pochi minuti e per Giorgio arrivò l’orgasmo, contemporaneamente al secondo di lei.
≪ Mica sarai stanco?≫ gli chiese ammiccando Paola.
≪ Io stanco? Si vede che non mi conosci. Vieni qua che ho ancora tanta roba anche per te. Basta solamente che ti spogli ≫.
≪ Per quello non ci sono problemi ≫ rispose lei slacciando le spalline dell’abito e lasciandolo cadere a terra.
Come nelle sue previsioni il corpo di lei apparve in tutta la sua bellezza, il seno ben proporzionato sembrava sfidare ogni legge di gravità rimanendo alto e sodo come se fosse trattenuto da fili invisibili. Il ventre era piatto come quello di un’atleta professionista ma quando il suo sguardo si spostò sul perizoma rosso il sorriso si spense all’istante.
A lato dell’indumento spuntava un pene non ancora indurito che già superava i 20 centimetri di lunghezza e pure il diametro sembrava molto al di sopra della norma.
≪ Mah … quello … è un cazzo … ≫ balbetto l’uomo.
≪ E pure bello grosso ≫ precisò Marilena abbassando l’indumento dell’amica per liberarlo completamente.
≪ Te l’avevo detto che mi sarei accontentata di poco ≫ preciso sorridendo Paola, ≪ di te mi basta un buchino, il cazzo ce lo metto io ≫.
≪ Ma io non voglio … per chi mi avete preso?≫ protestò lui.
≪ Sei stato tu ad offrirti di soddisfarmi. Ora lo farai ≫.
Così dicendo Paola avvicinò il suo pene al viso dell’uomo e, mentre Marilena gli tappava il naso, glielo infilò fino in gola prima di prenderlo per i capelli e iniziare a scoparlo in quella posizione.
≪ Tesoro non provare a morderlo altrimenti ti taglio il tuo ≫ gli sussurrò Marilena all’orecchio mentre lui era occupato a non vomitare per l’intrusione subita.
L’occhio della videocamera riprese la scena con precisione, Giorgio succhiava l’uccello di Paola mentre Marilena segava il suo per mantenerlo in erezione, poi la donna iniziò a bagnare il suo buchino con la saliva e, infine, gli infilò il medio fino a quando non fu completamente dentro.
L’uomo non poté nulla, il lavoro che Marilena aveva iniziato con la lingua sul suo pene, unito al dito piantato nell’ano lo fece eccitare e questo non comportò altro che lui iniziasse a succhiare con forza. Paola lo afferrò forte per i capelli prima di irrigidirsi e riempirgli la bocca di sperma.
≪ Bravo, hai la bocca da vero pompinaro. Ora vediamo se ti piace anche il resto del programma ≫ annunciò mentre si portava in mezzo alle sue gambe.
Quando sentì il glande del grosso membro appoggiarsi al suo culo Giorgio tentò una debole resistenza ma le due donne lo avevano legato bene. Senza tanti preamboli Paola iniziò a spingere, all’iniziò con difficoltà, ma una volta passato l’orifizio con il glande anche il resto del pene affondò nella carne dell’uomo mentre lui si dibatteva per il dolore.
≪ Stai buono e rilassati, tra un po’ ti piacerà ≫ gli suggerì Marilena.
Non ci volle molto, Paola sapeva benissimo come stimolare la sua prostata muovendosi in un determinato modo. Marilena lo masturbava stando seduta sopra al suo viso mentre Paola lo stantuffava con forza, alternando il ritmo per portarlo al piacere senza farlo soffrire troppo.
≪ Non è possibile ≫ gridò lui, ≪ sto godendo ≫.
Dal suo pene abbandonato sulla pancia iniziarono ad uscire grandi fiotti di sperma che si raggrupparono sui suoi addominali dove Marilena li raccolse con la bocca e li sputò dentro alla sua costringendolo a deglutirli.
Era ormai giorno quando l’uomo lasciò la casa di Paola, nel resto del filmino erano rimaste impresse anche le successive performance dei tre dove si vedeva lui concedersi ancora alle due furie scatenate alternando i ruoli di maschio a quelli di femmina per finire con Marilena che lo scopava nel culo con un dildo mentre lui era impegnato nell’ultimo pompino a Paola.
Il lunedì successivo, quando accese la sua postazione in ufficio trovò una mail della donna con un allegato, erano foto estrapolate dal filmino in cui lui si esibiva in svariate pose completamente sottomesso dalla sessualità di Paola. Nella mail Marilena lo invitava a tenere la bocca chiusa perché a lei voleva riservare lo stesso trattamento anche agli altri tre.
Quella mattina la donna intercettò una mail di Luisa.
≪ Com’è andata venerdì sera?≫.
≪ Benissimo. Marilena a letto è una donna fantastica ≫ rispose lui.
Dopo un mese Marilena decise che non fosse più il caso di perdere tempo a spiare la posta altrui, ormai aveva la coda fuori dall’ufficio visto che nessuno dei quattro ebbe mai il coraggio di confessare in giro come fosse andata realmente. Anche Luisa, in preda a pulsioni bisex volle provarci, ma per quanto notarono, attenti osservatori esterni, la cosa non le bastò farla una sola volta.

Per commenti o altro: filodiluce@gmail.com

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