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Trio

L’autogrill

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Samanta è una splendida signora romana, sposata da alcuni anni, è bella e
piacente. Ama essere al centro dell’attenzione non solo della dolce metà’
anzi .. sono le situazioni fuori dall’ordinario che le interessano e
l’attraggono’ apparentemente seria e riservata, nasconde molto bene la sua
seconda natura intrigante ed incline a lasciarsi coinvolgere in giochetti
trasgressivi’ si eccita se trattata in modo deciso e risoluto, ama, per il
suo intimo piacere maschi che la usino senza ritegno. Le è sempre
piaciuto giocare con il prossimo, provocare, mettersi in mostra’ il contatto
causuale con quell’uomo è iniziato per posta elettronica’ Mario si è proposto immediatamente in modo fermo ma anche
fantasioso e piacevole.

Samanta arriva con un taxi, l’appuntamento è previsto in un luogo poco
centrale e non ben illuminato’ fisico mozzafiato, trucco elegante, gran
chioma di capelli, abitino molto aderente fatto apposta per segnare le
curve, termina in una minigonna, le calze scure e velate sono trattenute da
un reggicalze in pizzo impossibile’ i tacchi a spillo in vernice nera la
fanno apparire stupenda’ femmina di gran classe’
pronta ad interpretare la fantasia propostale da
Mario ‘.. una professionista del sesso, si appresta a scendere in strada…
per la prima volta…
Supera l’imbarazzo iniziale osservando l’auto parcheggiata di fronte a lei’
Il momento è denso di sensazioni’ Mario interrompe i suoi pensieri
avvicinandosi piano con l’auto’ abbassa il finestrino, la fantasia
digitale si trasforma in realtà. Una signora in abiti sexy e sensuali, un
maschio eccitato ed incredulo sono di fronte. ‘ l’invito a
salire è esplicito, le facce dei due protagonisti si rilasciano accennando
un leggero sorriso…

Mi siedo con grazia ed eleganza’le gambe sono
subito scoperte, la mini è veramente mini’ copre a malapena il bordo delle
calze, devo prestare attenzione ad ogni movimento.. la gonna troppo corta,
con i movimenti lo diventa ancora di più, copre a malapena il sedere e la
fichetta lasciando in bella mostra il pizzo delle autoreggenti.
Il vestito sembra disegnato per me, non riesce a contenere il seno, si
notano due bottoni slacciati, il push up offre una splendida vista’
Incontrare quell’uomo, uno sconosciuto, qualcuno che però sa molto di me,
delle mie fantasie, voglie e desideri intimi’ mi eccita ma al tempo stesso
mi turba, mi sento confusa e frastornata’ avrò fatto bene a lasciarmi
coinvolgere in una simile situazione? Che cosa m’aspetta adesso??? Le
emozioni si succedono velocemente’Sapermi così vestita ed osservata mi stimola
in modo imprevisto l’immaginario erotico.
Mario rimette in movimento l’auto e si allontana lentamente, gli sguardi
iniziano a rompere la reciproca emozione mista a diffidenza ‘ i miei occhi luccicano pieni di eccitazione.
L’auto imbocca il raccordo autostradale per raggiungere la vicina area di
servizio’ qui si arresta. Il luogo è popolato da diverse prostitute, si
notano ragazze di colore con abbigliamento evidente e decisamente volgare,
stivali altissimi in pelle bianca lucida con tacchi altissimi si mescolano
alle mutandine di pizzo, le camicette aperte offrono la vista di seni
prosperosi e cadenti. Mario mi invita a scendere, a mescolarmi alla fauna
locale, esito , sono titubante, al tempo stesso eccitata, finalmente
mi decido e scende dall’auto. Pochi passi sono sufficienti a farmi sentire il
cuore in gola, noto poco lontano diverse ragazze che mi osservano, mi sento
estranea a questo mondo, troppo diversa’.

Nelle mie fantasie era viva la
voglia di mostrarmi lungo una strada ed offrirmi al primo venuto, salire
sulla prima auto in cerca di amori mercenari, vendermi come una puttana ad
uno sconosciuto pronto ad abusare di me, della mia femminilità nei modi più
disparati e perversi’ Adesso mi trovo in quella situazione, a lungo
idealizzata’ ma la realtà supera la fantasia, i miei pensieri si
interrompono quando l’auto di Mario fatto un breve giretto m’approccia
ancora e sorridendo m’invita a risalire,’

:’ecco finalmente il primo cliente!” (penso eccitata)
Solo adesso Mario può osservare, con grande sorpresa, che non
indosso mutandine ‘:’ Mmmm!!! Sei bagnata?”

lentamente
allunga una mano ed inizia ad accarezzarmi le cosce tornite, le mani
sfiorano le calze velate, indugia insinuando le dita tra la fine della calza
e la pelle chiara e morbida’, i gesti sono lenti e misurati’ le carezze si
fanno più ardite e profonde, le mani sono ormai prossime alla mia intimità
‘ si posano ora sulle grandi labbra’ percepiscono l’umidità dei suoi
umori’

L’abitacolo dell’auto è illuminato dalle fioche luci notturne, passa un’auto
molto lentamente’illumina con i fari l’abitacolo ed offre una vista piena e
completa di una coppietta in intimi atteggiamenti’ l’emozione costringe i
due amanti ad un veloce dietrofront, le mani si allontanano, i fremiti si
spengono per un momento’

Torna la penombra e considerato che le’ carezze
erano ormai diventate un vero e proprio ditalino’..

accetto di buon
grado l’immediato riavvicinamento’. Le dita sfiorano ed affondano di nuovo
all’interno della fica caldissima’ Mario mi invita a toccargli i
pantaloni.. la mia mano affonda.. percepisce il cazzo gonfio ed eretto’ con
buona iniziativa apre la cerniera e sfodera il membro eretto’

Con grazia e fermezza, Mario, però, m’invita a desistere dai miei propositi,
sorprendendomi, non capisco le sue intenzioni’
Mario riferma la macchina e mi chiede di scendere .

Approfittando di un
momento in cui non si notano troppe macchine , scende ed apre la
portiera del passeggero, io sono ancora sul sedile, le gambe allargate, la
gonna sopra la vita lascia intravedere la fica semiaperta ornata dalle
autoreggenti, che spiccano sulla pelle chiara, si uniscono sensualmente alle
calze scure che terminano nelle scarpe in vernice nera con tacchi altissimi’

L’auto è parcheggiata di fronte alle toilette, si intuisce il prossimo
passo’
Mario mi prende per mano, abbasso la minigonna e
scendo dall’auto. Mi lascio condurre, l’area di servizio in quella zona non è
molto frequentata, solo alcuni camion in sosta’ Mario apre la porta dei bagni
maschili.

Ecco la prima sorpresa, un baffuto
60enne prossimo all’uscita li squadra dalla testa ai piedi ed osserva con
meraviglia’ tutto avrebbe ipotizzato salvo trovarsi di fronte una
prostituta in un bagno per soli uomini’ li lascia passare ed esce
borbottando parole incomprensibili’ io appaio in tutta la mia
trasgressiva bellezza’
Mi sento incerta e tremante, mai avrei pensato di essere coinvolta in un simile
gioco’Mario è però fermo e deciso a continuare nei suoi propositi’ si
avvicina ad un bagno lasciando la porta semiaperta e mi costringe ad
una parete, qualcuno potrebbe osservare la scena ‘ cinge con le braccia il mio
collo, le mani si perdono nei capelli ricci e scuri, mi
sfiora con le labbra, io apro le mie eccitata ed incredula, in preda a vera
follia erotica.
L’idea di sapermi in un luogo impensato ed impossibile, con un estraneo che
mi sta solleticando, sfiorando, baciando ed eccitando mi offre sensazioni
impreviste. Esibire il corpo in pubblico, con il rischio di essere vista da
altri, diventa fonte di eccitazione ma anche di estremo imbarazzo. Con le
pulsazioni a 1000 inizio gemere, allargo le gambe, le
mani di Mario mi toccano dappertutto, i seni sodi e ben proporzionati
mostrano dei capezzoli eretti e duri, le dita di Mario li strizzano quasi a farmi male’
L’altra mano si avvicina alla fica , dopo aver a lungo palpato le
cosce ed il culo.

Sono bagnatissima, sto’ già venendo, la
situazione inaspettata ed a forte rischio di essere scoperti mi eccita in
modo inatteso e violento’

la mano di Mario si inserisce con delicatezza nelle
pieghe della vagina ormai inondata dai miei umori, la lingua si posa e si
incrocia con quella mia.

Mario ritrae adesso la mano dalla fica
e me la offre bollente e gocciolante alle labbra. Io prendo il suo invito al volo
e incomincio a baciarla con vigore ed avidità, tutto il mio piacere è presto
leccato e ripulito’ allungo la mano per estrarre il cazzo eretto in
modo incredibile, poche carezze e la verga viene accolta tra le mie labbra
umide, lo lecco e lo bacio ripetutamente’ aiuto il movimento con le mani che
hanno completamente avvolto il cazzo di Mario.
Anche lui si scopre molto, molto eccitato; se questo giochetto non si interrompe
l’esito è segnato.

Mario m’afferra la testa allontanandola dall’asta eretta, io mi lascio guidare’
mi gira su me stessa, alza leggermente la
minigonna e mette in luce due glutei fantastici’ la gonna diventa un
ricordo, viene spostata sulla vita ed io mi lascio condurre senza opporre resistenza’ di fronte a Mario ci sono adesso due natiche fantastiche, un
reggicalze in pizzo’che orna ed impreziosisce quella splendida opera d’arte’

Il rumore della porta sbattuta con violenza lascia spazio a due rozze voci
maschili’

un sobbalzo ulteriore per le coronarie già profondamente
provate’.

Si capisce che non si è più soli’ fortunatamente è stata chiusa la
porta del bagno’
Io non mi scompongo più di tanto, anzi l’inattesa situazione, che mi costringe al silenzio assoluto, ha dovuto ridurre e modificare il respiro
troppo evidente, i leggeri mugolii sono ora strozzati ed impercettibili’.
Anche Mario, eccitatissimo, reagisce rapidamente alla nuova emozione; dopo
avermi accarezzato le natiche m’infila due dita nella fica, le grandi
labbra si schiudono, trova l’apertura fradicia e gocciolante. Io mi agito in modo incontrollabile, Mario si ferma capendo che sto’ perdere il controllo’

Anche lui comunque è talmente eccitato che le
azioni non risultano più troppo logiche.
L’asta esce velocemente dai pantaloni e senza pensarci troppo viene
avvicinata al mio culo’fortunatamente le due voci si allontanano sbattendo
la porta’.
Le mani di Mario sulla mia schiena, le sue unghie quasi a voler lambire la mia carne’ho brividi continui’

Il silenzio torna nel bagno.

Mario si siede prendendomi per la vita ed in un secondo, il suo cazzo duro, eccitato è dentro di me.

Seduta sopra di lui mi muovo, mugugno, spingo su quell’asta che mi provoca infinito piacere.

Le sue mani sui seni.

I capezzoli duri quasi a farmi male.

e’sento contrazioni violente e dolci’sento che sto’ per godere’spingo ancora più forte, vorrei che quel cazzo arrivasse sempre più su’più su!!! Sempre di più!!!

Esplodo senza ritegno.

Mario anche stà per godere, sento il suo cazzo sempre più duro’

Me lo sfila dalla fica.

Con colpi decisi me lo infila nel culo.

Sento una punta di dolore ma l’eccitazione è troppo grande!

Incomincio a cavalcare quell’asta con voglia sempre più crescente’

:’ Dai’.siii!’

Qualcuno è entrato nel bagno ma, questa volta non mi fermo e anche il mio ansimare non riesce a diminuire di tono.

I passi del nuovo entrato sono dietro la porta, la vedo schiudersi.

Sento degli occhi nuovi, vogliosi sul mio corpo’

:’ Vieni’la vuoi?’

Dice Mario ridendo’

Mi sento le guance infuocate.

La mano dello sconosciuto è sulla mia fica.

Mario continua la sua danza nel mio culo.

L’uomo s’abbassa, mi apre la fica con le dita e infila la lingua.

Mario si ferma, ora spinge solo lasciando che io mi goda quella lingua che m’esplora, quelle dita che entrano ed escono’

Io sono in preda ad un piacere enorme.

Ogni parte di me è eccitata, sensibile’

I colpi di Mario ricominciano.

L’uomo si alza, mi prende la testa e m’infila il suo cazzo in bocca, sto per godere ancora.

:’ Dai Samanta’voglio inondarti il culo di sperma, voglio’mmmm!!! Siii, voglioooo! Ohhhh!’

Le spinte si susseguono, sento il calore del suo piacere invadermi e anche l’uomo, tolto il suo cazzo dalla mia bocca m’invita a leccarlo mentre con la mano se lo mena dolcemente’dolcemente’la mia lingua sulla sua cappella’uno schizzo denso’caldo mi bagna tutto il viso’

Stiamo godendo tutti e tre ed è splendido è’.Siiii!!!!!

L’uomo esce prima di noi.

Io sorrido e scivolo via dal bagno degli uomini rifugiandomi in quello delle donne

Mi sistemo.

Ho ancora il clitoride che batte forte.

Mario mi aspetta in macchina.

Salgo, non ho voglia di parlare’il ritorno è fatto di sguardi, carezze, sorrisi e un silenzio che, alla fine, urla più di cento voci insieme!

Ritorniamo alla macchina.

Le luci sono spente’il bagliore dell’alba avanza in un sottile strato di nebbia.

Scendo, accarezzo quel viso quasi sconosciuto.

‘Ciao’alla prossima!’

Mi dice sorridente Mario

:’Alla prossima?’

Faccio eco io un po’ incerta’

:’ Si, certo’vedrai, ti piacerà!’

Un cenno e via’la sua auto è distante da me.

Uno sportello sbatte in un nuovo giorno che nasce’

Ancora una macchina scivola sull’asfalto silenzioso’

Sorrido e penso’.

:’ Ci sarà un’altra volta?’

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