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Trio

Le Mardi Gras – La Tzigana, il Matador e d’Artagnan

By 28 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

“Le mardi gras – la tzigana, il matador e d’Artagnan..”

“Lui la ama”

e la lascia giocare, ne gode, sa che la tzigana e’ solo sua.
Lei prende per mano D’Artagnan, salgono di un piano, i suoi occhi incollati a quelli del suo matador. Entrati nella stanza lo fa sedere sulla poltrona, si lascia guardare, toccare..
Poi un impeto..
La tzigana pensa al matador di sotto, conosce i suoi pensieri, li sta ascoltando, e’ come se lui fosse con loro in quella stanza e le stesse parlando all’orecchio.
Ora ha fretta, lo spoglia, si spoglia.
Il desiderio l’ha assalita, il pensiero del suo matador le sta chiedendo di godere, di non aspettare. Lo sdraia sul letto e vestita della sola mascherina sugli occhi gli si mette sopra, seduta sul suo petto, sulla sua bocca.
Si lascia annusare, le piace troppo.
Si lascia toccare e lei non trascura nulla del suo moschettiere.
Gode del suo pizzetto tra le sue cosce, gli chiede di strofinare con forza, di farle sentire quel pizzicchio fin dentro e urla.. urla di piacere, piu’ forte, sii..
piu’ forte come vuole il suo matador.
Guarda lo specchio e lo immagina li’ in piedi che la guarda.
I loro occhi incollati.
Lei inizia a leccarlo, a succhiarlo, sente il moschettiere fremere di piacere, sente le sue mani caldi spingerla, cercare la sua bocca invitante.
Sbatte l’uomo, grugnisce, suda.. le piace la tzigana.
Poi si lascia cavalcare, gli occhi di lei sono allo specchio, si eccita nel vedersi cosi’, nel sentirsi cosi’ calda con quell’uomo.. lo incita, gli urla di farla gridare, di farla impazzire dal piacere. Con le mani sul suo sedere la solleva e la appoggia alla poltrona. I suoi colpi possenti da dietro ora non le danno tregua.
Il suo viso e’ il piacere, geme dei suoi colpi infiniti, forti, profondi.
Gode la tzigana, gode dei pensieri del suo matador e gode del piacere che le sta dando il moschettiere.
E’ soddisfatta, un bacio sulle labbra di D’Artagnan e una leccata sulla barba che ha ancora il suo sapore.
Le mani ora si separano. Lui la cerca, le dice di aspettare, chiede il suo nome. La tzigana lo guarda, sorride ed esce dalla stanza.
I suoi occhi ora cercano il suo matador, lo trovano, la aspettavano.
Le scale scivolano via, le loro mani si ritrovano.

” La porta al centro della sala… prende la muleta… e sguaina lo spadino…
Smuove la muleta come per aizzare il toro…
“Ahhh… ahhh…. toro… ahhh…”
Lei abbassa la testa e finge di essere il toro.. lo carica…
Lui la evita con una veronica e finge di matarla.. ”

Lei lo ama..

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