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Trio

L’ultimo saluto

By 23 Febbraio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Era l’ultimo giorno di lavoro di Alessandro, Alex per tutti, ottimo collega addetto alle vendite, un po’ dispiaceva a tutti ma aveva trovato posto altrove, si sarebbe trasferito in una località di mare per iniziare il nuovo lavoro, facilitato dal fatto di essere single, in quegli anni avevamo lavorato a stretto contatto, anche se per la maggior parte del tempo non era in ufficio ma dai clienti, sempre cortese ed elegante, uno splendido quarantenne affascinante, sicuramente un rubacuori oltre che un gran corteggiatore, non oso pensare con quante clienti si sia dato da fare, ma i risultati arrivavano e alla direzione importava solo questo. Con noi colleghe era sempre stato discreto, più di una gli moriva dietro ma non si &egrave mai capito se e con chi avesse fatto sesso, anche se era il pensiero di molte, me compresa’ Devo dire che più di una volta mi aveva invitato a cena o all’aperitivo, ma il fatto di avere una famiglia che mi aspettava a casa e il non voler compromettere amicizia, lavoro e soprattutto non volendomi sputtanare mi aveva sempre fatto rifiutare gli inviti. Mi lusingavano queste sue attenzioni, quando rivedevamo gli ordini a computer si sedeva sempre accanto a me ed era un continuo sfiorarmi, mi faceva piacere, e la mia mente volava, i miei 44 anni non erano portati male, e ad una donna le attenzioni fanno sempre piacere.
Quel giorno mi ero vestita come al solito con pantaloni e camicia bianca, eravamo già a Giugno e non si stava male, scarpe con il tacco ma avevo scelto con cura l’intimo, come se mi aspettassi qualcosa, forse con la speranza inconscia di un saluto particolare, Alex si era organizzato ed aveva portato in ufficio pasticcini e spumante, dopo pausa pranzo avevamo dato una veloce festa d’addio con tutti i colleghi e poi via ancora al lavoro. Avevo rivisto con lui i contratti in essere e mi aveva dato dritte sui vari clienti, era stato meticoloso e non aveva lasciato in giro problemi da risolvere, insomma lasciava tutto in ordine. Nel pomeriggio in ufficio c’ero solo io perché la mia collega lavorava part time ed io ed Alex passammo chiacchierando l’ultima ora di lavoro, mi stava corteggiando e mi piaceva, ad un certo punto senza girarci troppo intorno mi invitò a casa sua per un aperitivo e per il saluto finale,sorridendo gli chiesi se ci stava provando, e mi rispose ‘forse si, sei una bella donna e mi dispiacerà non averti più come collega’, gli dissi che se avesse fatto il bravo potevo passare, ma non per molto, in realtà dentro di me non vedevo l’ora, anche se non sapevo come sarebbe andata a finire, in fondo non avevo mai tradito mio marito e non sapevo se l’avrei fatto. Usciti dal lavoro lo seguii con la mia macchina, non prima di aver avvisato mio marito che avrei tardato, insomma i presupposti c’erano e la voglia di trasgredire anche, non volevo lasciare niente al caso, rincuorata dal fatto che l’indomani lui sarebbe partito per un’altra città e quindi non ci sarebbe stato nessun imbarazzo in ufficio.
Abitava in un bell’appartamento arredato in affitto, le sue borse di vestiti erano già pronte assieme ad alcune scatole, entrammo in casa e mi offrì un bicchiere di vino bianco, brindammo alla sua nuova vita e alla nostra amicizia, per un attimo ci guardammo in silenzio, l’aria era carica di elettricità, mi avvolse in un abbraccio e mi baciò con passione, era una cosa inaspettata ma mi sciolsi in lui e risposi, fu un turbinio di lingue e di emozioni, le sue mani scorrevano la mia schiena e le mie le sue spalle, passò al collo e cominciò a slacciarmi la camicia, una sua mano si era impossessata del mio seno, ci sedemmo sul divano senza fermarci e ci spogliammo, partì da me fino a che rimasi nuda per lui, lo lasciai fare, mi baciava e mi spogliava, poi fu il mio turno, e lo spogliai tutto, devo dire che era un bel vedere, eravamo eccitati al massimo, le nostre mani vagavano sui nostri corpi, si fece più audace e le sue dita cominciarono ad esplorarmi in profondità, avevo due dita dentro di me, ogni tanto uscivano e solleticavano il clitoride, senza fermarsi mi baciava, io avevo preso in mano il suo cazzo e cominciai un su e giù lento, non volevo farmi mancare niente quel giorno’ Ci staccammo per prendere fiato e mi sussurrò un ‘sei magnifica’ che mi riempì d’orgoglio, si alzò per mettere un po’ di musica, alzandosi mi disse ‘voglio fare un gioco con te’ e tornò con un foulard, non capivo e glielo chiesi e mi spiegò ‘ti voglio bendare e ti voglio godere tutta, voglio che i tuoi sensi siano al massimo’, accettai curiosa, ormai ero arrivata fino a li, volevo fare tutto quello che mi chiedeva. Mi alzai e lui si mise dietro di me, mi bendò per bene e mi abbracciò sempre da dietro, i suoi baci sul collo mi mandavano in estasi, il suo cazzo appoggiato al mio culetto mi eccitava da morire, era molto dolce, le sue mai esploravano il mio seno, una scese a massaggiare il clitoride, mi fece sedere sul divano e inginocchiato in terra cominciò a leccarmela, aveva ragione, la benda acuiva i miei sensi e probabilmente non avrei resistito per molto. Si fermò e mi fece inginocchiare in terra, lui in piedi tenendomi per i capelli me lo infilò in bocca senza troppi complimenti, quante volte avevo sognato una cosa del genere, mi dedicai al suoi cazzo con vigore, ogni tanto affondava fino quasi in gola, sapeva benissimo come fare’. Cambiammo ancora posizione, si sedette sul divano e mi guidò verso di lui, voleva ancora che lo succhiassi, mi lasciò in ginocchio ma mi fece restare a pecorina, ricominciai leccandolo per bene, non tralasciano la cappella e ingoiandolo più che potevo, ero presa dal suo cazzo quando mi prese per i capelli guidandomi e quando sentii’.due mani che non erano le sue, era dietro di me e mi cinsero i fianchi’mi fermai irrigidendomi ma lui fu più veloce di me e tenedomelo saldamente in gola mi sussurrò ‘non preoccuparti, non &egrave nessuno che conosci, sarà divertente, vai avanti’, piano piano ripresi, volevo fidarmi anche se era una cosa inaspettata, una fantasia che una donna ha ma che resta molte volte solo una fantasia, una cosa che non avrei mai cercato, ma a quel punto non volevo tirarmi indietro’. Ero concentrata sul suo cazzo e sulle altre mani, mi percorsero la schiena, mi presero i seni strizzando i capezzoli, scesero in mezzo alle mie gambe e si infilarono dentro di me, facilitate dalla mia eccitazione, si posarono nuovamente sui miei fianchi e sentii un altro cazzo che si appoggiò alla mia figa, si fece strada piano e improvvisamente affondò con un colpo deciso tanto che sobbalzai facendo uscire l’altro cazzo dalla mia bocca, lo cercai subito ed eccitata sotto l’avanti e indietro di nuovo lento dell’altro ricominciai a succhiare con foga il cazzo di Max, così per un po’ di tempo. Mi presero mi fecero alzare, ero in mezzo ad un abbraccio dei due uomini , con le loro lingue sul mio collo, sui miei seni, quello che penso fosse Max si stacco e l’altro mi fece abbassare, Max era sdraiato in terra e io mi impalai su di lui, davanti a me si presentò l’altro cazzo da succhiare. La situazione era eccitante, da moglie integerrima era diventata in pochi minuti una troia affamata, a questo pensiero il mio primo orgasmo mi colse facendomi perdere il fiato e accasciandomi su Max che abbracciandomi mi baciava, il suo cazzo era sempre durissimo dentro di me, le altre mani mi massaggiavano e scesero ad infilarsi nella mia figa, assieme al cazzo che era già dentro, mi sentivo aperta ma l’orgasmo appena goduto mi impediva qualsiasi reazione, le dita uscirono da me e si infilarono nel mio buchetto, non più vergine ma sicuramente non allenato, una lingua cominciò a leccarmelo fino a che non sentii l’altro cazzo che lo puntava, mi mossi per favorirlo, due cazzi dentro di me, quando mi sarebbe ricapitato? Entrò lentamente, un sottile dolore arrivò fino al cervello ma i baci di Max erano un ottimo anestetico, una volta dentro si mossero all’unisono con forza, mi ero ripresa e volevo godere ancora, sotto i loro colpi il mio cervello era partito per un viaggio meraviglioso, si fermarono dopo un po’, ora era Max che voleva il mio culetto, me lo disse chiaramente, l’altro non parlava mai, mi ritrovai così ancora una volta impalata sull’altro cazzo, sdraiata su un corpo muscoloso, vigoroso, sconosciuto, mentre Max mi inculava selvaggiamente, non so quanto durò ma quando lo tirò fuori dalla mia bocca usci un ‘nooo’ di dispiacere, ma non era finita, sentivo Max farsi strada nella mia figa, occupata dall’altro cazzo, mi preoccupai tanto che gli dissi di non farlo, che mi avrebbe sfondata, ma lui senza fermarsi si fece strada mentre l’abbraccio dell’altro mi impediva di spostarmi, devo dire che ero stupita di non provare dolore, la sensazione di pienezza mi piaceva, sentivo che mancava poco ad un altro orgasmo che arrivò con un urlo inondandoli, mentre loro resistevano ancora, incredibilmente, in un attimo di lucidità pensai anche che erano molto affiatati per non averlo mai fatto, sicuramente sapevano il fatto loro. Non mi lasciarono neanche un attimo di tregua, sdraiata supina su di un basso tavolino lungo giusto come la mia schiena , con le loro lingue mi percorrevano tutta, la bocca, i seni, il ventre, il clitoride, la figa, il mio buchetto, e le mani facevano lo stesso, ero sollecitata all’inverosimile, mai lo ero stata in quel modo, mi scaldarono ancora parecchio, come se ce ne fosse bisogno, e si posizionarono per scoparmi ancora, la mia testa pendeva all’indietro dal tavolino e un cazzo me la riempì scopandomela fino in gola mentre l’altro cazzo entrò ancora una volta nel mio buchetto allargato, fu una scopata vigorosa, sentivo che era giunto il loro momento, godevo di questi cazzi che probabilmente non avrei più rivisto, mi lasciai fare tutto quello che volevano, sentivo che nel mio culetto il ritmo era aumentato, così come in bocca, fino a che mi sentii piantato tutto nel culo con un gran colpo quel cazzo che mi riempì del suo orgasmo caldo facendomi godere, e mentre era ancora piantato nel mio culo l’altro cazzo si fermò a metà bocca riempiendomi tantissimo, e finendo di svuotarsi sulla mia faccia, mi sentivo veramente una troia’ero sfinita quando uscirono da me, rimasi un attimo sul tavolino, Max mi sussurrò parole inaspettatamente dolci mentre ingoiavo la sborra che era nella mia bocca e ancora una volta mi baciò con passione. Ci alzammo e sempre bendata mi guidò alla doccia, entrò con me, mi tolse la benda , subito mi guardai intorno ma l’altro non c’era, non chiesi niente e godetti ancora una volta delle sue mani sul mio corpo, una doccia veloce, era anche tardi, ci asciugammo, mi portò i vestiti e mi aiutò a rivestirmi, eravamo emozionati e nessuno parlava, mi accompagnò alla porta e mi girai per salutarlo con un ultimo bacio appassionato, non chiesi niente ancora una volta dell’altro, non mi interessava, ci lasciammo senza dire niente. Qualche giorno dopo una collega mi disse che per il trasloco era arrivato il fratello di Max ad aiutarlo, un bel ragazzo a detta sua, mi chiese se l’avevo visto e le risposi di no, sorrisi dentro di me, non l’avevo visto ma l’avevo sentito’.

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