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Trio

Mia sorella Giuseppina 58

By 4 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia sorella Giuseppina 58

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Guarda l’ora al polso e constata che è passato poco tempo da quando aveva finito di pranzare eppure aveva ancora fame. Non aveva mangiato molto a causa del fatto che poi non riusciva a trattenere nulla. Aveva mal di stomaco, quasi in modo perenne e le bastava anche solo sentire un odore forte che subito le veniva un rigurgito che a fatica riusciva a trattenere in bocca.

Voleva andare dal dottore e Tonino le aveva promesso di accompagnarla lui stesso presso lo studio medico l’indomani pomeriggio. Per la prima volta da quando tutto è iniziato, le aveva promesso un pomeriggio di libertà in cui non avrebbe dovuto sottostare al suo volere e a quello del Signor X.

La scuola era finita e avevano fatto le foto di classe quella mattina ed avevano esposto i risultati per l’ammissione alla maturità e al solo pensiero di quello che le era accaduto in quelle poche ore passate a scuola le venivano i brividi per tutto il corpo mentre sentiva ancora un certo calore provenirle dal basso ventre. Provava una vergogna profonda per quello a cui era stata obbligata a fare, come sempre dopo che aveva l’opportunità di pensarci eppure… Si sentiva turbata e in imbarazzo nel pensare a come il suo corpo aveva reagito e provava ancora un mix di emozioni che la turbavano profondamente.

Guarda il mare per cercare di dissipare i pensieri ludici che il suo corpo stava reagendo autonomamente, ascolta la musica che viene sparata a volume molto alto nella macchina e tira un sospiro profondo nel vano tentativo di scacciare i pensieri dalla testa. Un brivido la percorre tutta e un certo calore le si dipana da in mezzo alle gambe. Non si capacitava come potesse il suo corpo provare tanti e tali emozioni di piacere dal degrado a cui era sottoposta; volta la testa verso di lui.
‘Spero che manterrai quello che hai detto.’ Si dice sconsolata fra se e se.

Una brusca sterzata della macchina e una frenata improvvisa fa capire a tutti che hanno trovato parcheggio.
‘Perfetto usciamo.- Raggiunto il retro della macchia e aperto il bagagliaio la guarda.- Io ho solo una parola. Oggi tuo padre è stato molto gentile ad invitarci a pranzo. Comportati bene e poi ho sempre la digitale con la quale posso fare foto e filmati in modo che, chi tu sai, se chiede qualcosa ho le prove di come hai passato la giornata. è giusto poi, che ogni tanto anche tu ti svaghi.’

Si voltano per guardare la sua amica che a sua volta li osserva incuriosita non sapendo di cosa parlassero.
Ella aveva ripreso contatto con lei per via del fratello. Le era sempre piaciuto ed essendo libera, e terminati gli impegni della scuola, voleva sondare la possibilità di poter uscire con lui e si è ritrovata coinvolta inaspettatamente in quell’avventura diretti tutti al mare. Da sempre erano state grandi amiche e non solo semplici vicine di casa ed interrompere ogni rapporto con Giuseppina le era dispiaciuto moltissimo. Avevano condiviso tutto, ogni segreto, ogni sogno, ogni lacrima. Non era raro che in passato le avevano scambiate per sorelle, ma le voci che circolavano su di lei a scuola l’avevano obbligata ad allontanarsi. Le malelingue e le gelosie delle compagne erano sempre pronte ad etichettare tutte e Giuseppina era diventata la somma del male ti tutta la città. Si avvicina e la prende per un braccio tirandola a se e le bisbiglia all’orecchio.

‘Giuse, non ho il costume.’

La guarda con un largo sorriso.
‘Stai tranquilla. L’ultimo lavoro che abbiamo fatto ti ricordi?-
(Vedi: Cap. 48.2 https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=13141 le ultime 5 foto)
-Mi hanno regalato molti costumi. Sono qui nello zaino. Aspetta.’

‘Purtroppo no.- Interviene Tonino.- Li ho tolti. Ho lasciato solo questo.’

Entrambe le ragazze osservano la piccola pallottola di stoffa nel palmo della mano in cui riescono a scorgere solo il colore giallo e le stringhe sottili.

‘Dai, non ti preoccupare.- Glielo strappa dalle mani stringendo i denti dalla rabbia per tutto quello che gli ricordava quel costume.- Vieni in macchina e cambiati. In questo modo non ti vedrà nessuno.’

‘mhh’ ma’ e tu come farai?’

‘Non ti preoccupare.’ Risponde dopo aver tirato un profondo respiro sconfortata.

In preda ad una certa ansia l’ascolta e prima di iniziare a spogliarsi si guarda attorno preoccupata. Essere in compagnia con lei non poteva fare altro che alimentare nuove voci e con un certo timore inizia a togliersi la camicetta. I loro sguardi si incrociano e in lei torna in mente come in passato avevano rivissuto quella stessa situazione e come all’ora, anche se ultimamente l’amica di un tempo che conosceva era cambiata, rivedeva la vecchia Giuseppina che conosceva, sempre a prodigarsi per il prossimo anche se si vestiva in modo eccentrico. Piegatasi troppo, ha potuto vederle fra la scollatura del vestito e chiaramente troppa porzione di seno.

Rimasta a petto nudo, si lascia aiutare ad allacciare e ad aggiustare le coppe del costume. Sapeva delle foto pubblicitarie cui molte di esse tappezzavano la provincia e, sapeva che il suo abbigliamento attirava lo sguardo dei maschi della scuola e l’invidia delle sue amiche e compagne di scuola, ma sapeva che da li a qualche minuto avrebbe visto Michele e stava facendo tutto questo solo per lui. Sgrana gli occhi e si osserva il seno cercando di ingoiare un globo di saliva nell’arsura della gola mentre i minuti triangolini che avrebbero dovuto essere le coppe non le coprivano per niente il suo procace petto.

Togliersi gli hotpant le è stato più difficoltoso anche perché lo ha fatto con l’asciugamano posto sopra di lei. Indossare il piccolo sottile costume è stato molto scomodo e solo dopo molto tempo è potuta uscire dalla macchina sudata e arrossata. Poteva sentire l’aria accarezzarle il sedere lasciato nudo ed esposto dal sottile filetto del costume che lo attornia e scompare fra le gambe. Percepisce chiaramente un certo fastidio come il filetto del costume si insinua fra le ninfe della vulva e cerca di aggiustarlo, ma il lavorio non fa che accentuare lo sfregamento e il disagio.

Prontamente Giuseppina corre in suo soccorso e dopo pochi rapidi e mirati movimenti riesce ad aggiustarglielo riallacciandolo. In ginocchio posta dietro di lei sgrana gli occhi nel vedere come il filetto del costume le si sia incuneato scomparendo fra le chiappe sferiche del sedere e come fra le gambe le labbra vaginali pendono risaltate ed esposte al lubrico sguardo. Per accertarsene la fa chinare in avanti e arrossisce vistosamente restando senza fiato. Le torna in mente quante volte è stata costretta ad indossare quel costume e cosa ha mostrato a tutti. Sente un rumore alle sue spalle e scorge Tonino con la videocamera accesa e ne resta delusa. Poteva dirsi addio al pomeriggio di riposo se il filmato o le foto le avrebbe viste il Signor X.

‘Tutto bene?’ Chiede Sara.

‘Si! Si!’ Risponde Giuseppina mentre si rimette in piedi.

Volta la testa cercando di guardarsi il sedere e scorge il candore della sua pelle mai baciato dal sole.
‘Non ho il coraggio di andare conciata in questo modo.’ Dice con un filo di voce e con le guance rosse.

‘Ci penso io. Non ti preoccupare.’ Estrae un pareo che glielo allaccia in vita e in questo modo buona parte del sedere è celato come per i peli del pube che in eccesso fuoriuscivano dai bordi del piccolo costume.

‘Grazie sei un vera amica!- Le dice abbracciandola fortemente.- Tu ora come farai?’

‘Non ti preoccupare. Ho un’idea.’
Presi i piccoli pantaloncini dell’amica li rigira e dopo essersi spogliata dell’unico capo che la copriva li indossa.

Allibita, resta a guardarla con quanta naturalezza si spoglia e si riveste. Resta sorpresa nel constatare che non indossa alcun tipo di intimo e come la sua abbronzatura fosse totalmente uniforme; al confronto lei, si definiva un cremino al latte per come era bianca. Sente le macchine viaggiare dietro di loro e alcuni passanti commentare volgarmente lo stato della sua amica che la fanno arrossire, ma Giuseppina si comporta come se tutto questo per lei non esistesse. Recupera da dentro lo zaino una bandana e con questa si copre il seno.
‘Fatto!’ Esclama sorridente.

‘Bene! Ora possiamo avviarci.’ Tonino le guida verso la spiaggia mentre non perde l’occasione di scattare alcune foto alle due amiche.

La prima, con indosso il costume, le si vedeva chiaramente il seno ballare e differiva da quello di Giuseppina per essere un poco più grosso e pesante. Il pezzo di sotto del costume anche se celato dal pareo, era sufficientemente trasparente per lasciar vedere come i peli del pube incorniciassero il piccolo triangolino giallo esaltandolo mentre in entrambe si potevano vedere chiaramente le labbra del pube. In Giuseppina poi, a causa dell’eccessiva strettezza del pantaloncino, questo le si era incuneato fra le gambe e ad ogni movimento, ad ogni passo sfregava sul clitoride turgido facendola fremere. Dalla bandana che si era arrotolata per coprirsi il seno ora si potevano distinguere chiaramente i capezzoli turgidi ed eretti esattamente come quelli di Sara. I due piccoli triangolini gialli non arrivavano all’intaccatura sottostante del seno e malamente coprivano per intero la scura areola mentre il candore della pelle risaltava maggiormente.

Giunti in spiaggia, raggiungono il gruppo di amici cui si scambiano calorosamente i saluti e poco dopo incominciano a giocare a pallavolo. Ben sapendo il motivo per cui la sua amica era con lei in quel momento, Giuseppina ha fatto in modo che nella stessa squadra giocassero lei e suo fratello. Sapeva che lui era fidanzato, come sapeva bene come lui era un grandissimo porco e un eterno seduttore. Le dispiaceva metterla in mostra in quel modo e in bocca ad un lupo del genere, ma lei voleva fare colpo su di lui a tutti i costi e un poco ci godeva per via delle cattiverie che lei e le sue ex amiche le avevano fatto.

Dopo alcuni lanci di riscaldamento passandosi la palla a vicenda e ridendo e scherzando, hanno iniziato a giocare seriamente; Sara invece, era sempre più distratta. Si sentiva il seno ballare eccessivamente e il piccolo triangolino che avrebbe dovuto coprire le coppe si era arricciato diventando ancor più minuto. Aveva l’impressione che le coprisse a malapena le areole mentre lo slip con i suoi filetti che lo reggevano poteva sentire che si erano profondamente insinuati non solo fra le chiappe del sedere, ma anche all’interno della vulva.

All’inizio della partita si muove con sufficiente elasticità, ma dopo ogni movimento è costretta ad aggiustarsi i tre pezzi che compongono il costume facendole perdere la giusta concentrazione. Ottima giocatrice della squadra della scuola, ora stava giocando come una principiante perdendo palle o sbagliando tutti i passaggi. Dopo l’ennesimo errore, Giuseppina le si avvicina e le mette le mani sulle spalle.
‘Sei troppo tesa Veronica! Devi rilassarti un pò!’

‘Ha ragione lei!- Le fa eco Tonino.- Siamo qui per divertirci e dimenticare tutto. Basta pensare alla maturità!’ Le strizza un occhio con fare di intesa ben sapendo anche lui le reali intenzioni del perché ella fosse li in quel momento. Anche se gli aveva rotto i piani che aveva orchestrato, era un bel pomeriggio per distrarsi e poi si sentiva stanco e aveva bisogno di un poco di svago.

‘AH! Okay” Risponde poco convinta Sara.

Giocano ancora a lungo, ma i risultati non migliorano di molto salvo il fatto di iniziare a sudare copiosamente. Dopo una schiacciata vittoriosa in cui la palla si allontana di molto si sente urlare.
‘Sapete’ Fa un gran caldo. Ci vorrebbe proprio qualcosa di fresco.’

‘Ghiaccioliiii!!!’ Urla Michele in cui fatto eco uggiolando contenti tutti i presenti.

Felice, Giuseppina coglie l’occasione al volo e mettendo le mani sulle spalle dell’amica urla.
‘Oookkk! Andiamo a prenderli al bar.’

‘EEH??? EEK!!!’ Urla Sara come si sente afferrare per il sedere e spingere.

‘Hei! Perché non andate voi due per tutti?’ Chiede Giuseppina mentre continua a spingere in avanti la sua amica.

‘UH!?!’ è l’unico gemito che riesce ad emettere Sara mentre si sente la gola secca e le guance diventare rosso porpora.

‘OOK! Andiamo Sara?’ Le chiede Michele mentre riceve la palla per poi fermarsi a guardarla.

‘Eh! Eh! No! No!’ Esclama con quanto fiato ha in corpo mentre il cuore le batte furiosamente nel petto e si mette le mani a coppa sul seno incuneando le dita nella carne.

Giuseppina indispettita. Raccoglie i soldi per tutti poi una chiamata al cellulare la distrae. Resta un poco sorpresa poi abbraccia Tonino con trasporto e baciandolo con passione.
Sorpreso la guarda e prima di poterla abbracciare lei si discosta.
‘Grazie. Mi hai fatto una bella sorpresa.’

‘Come?!?’ Chiede esterrefatto.

‘Si! Per l’appuntamento dal ginecologo. Grazie.’ Per tornare a baciarlo nuovamente sulle labbra.

‘Ah! Tranquilla. Non è nulla.’ Risponde con tono pacato ben sapendo che potrebbe essere solo opera della madre ricordandosi dei discorsi fatti solo poche ore prima a tavola durante il pranzo.

Presa per mano la sua amica, felice e sollevata si incamminano verso il chiosco del bar posto purtroppo in una zona remota della spiaggia. Quello più vicino era temporaneamente chiuso in previsione della festa che si sarebbe tenuta quella sera.
‘Ma che ti prende Sara? Perché hai detto di no?- Le chiede accigliata sentendo come il cavallo dei pantaloncini le sfreghi contro la vulva.- Mi avevi detto che eri cotta di Michele.’ Distoglie lo sguardo dalla sua amica per aggiustarsi la bandana sul petto. Le si era un poco allentata e stava mostrando parte delle areole dei seni mentre i capezzoli turgidi spiccavano eretti e duri.

Cammina con la testa china con le guance ancora vistosamente arrossate.
‘Guarda” Le dice indicando il petto con entrambe le mani.

‘OH!!!’ Esclama Giuseppina nell’osservare il costume che risultava molto bagnato giusto nell’area attorno ai capezzoli che a sua volta era diventato anche semi trasparente lasciando vedere chiaramente i capezzoli turgidi e l’alone delle areole.
‘Ma??? Ma quello è latte!?!’ Chiede esterrefatta per la scoperta.

‘Ma no! Solo che il mio corpo lo produce quando mi eccito. Ti prego… Non dirlo a nessuno!’

Giuseppina è sorpresa e affranta per lo stato in cui era la sua amica. La vedeva con le guance rosse come se si vergognasse a dismisura e teneva al contempo un comportamento piegato in avanti come se avesse voluto nascondere il seno solo che in quel modo non faceva che favorire un certo ondeggiamento.
‘Ah’ Adesso capisco perché non sei voluta andare con lui.’

‘Il mio Michele fraintenderà e poi non vorrà mai più restare con me! Nessuno’ mai” Dagli occhioni incominciano a scendere calde lacrime di sconforto e frustrazione.

Giunti finalmente al chiosco, formato questo da alcune vecchie tavole in cui campeggia pomposamente la scritta BAR ‘ BIBITE FREDDE entrano e vengono sorprendentemente colpite dall’aria fredda. Non erano mai entrate in quel locale sia perché era lontano rispetto alla loro zona abituale, sia perché aveva la cattiva fama per via della gente che lo frequentava.
‘Andrà tutto bene vedrai!- Le dice Giuseppina tirandola per il braccio.- Compriamo tante cose buone per lui così sarà contento.’

Le guarda i seni e in cuor suo e con un certo rammarico sa che cosa avrebbe preferito suo fratello invece che mangiare dei gelati.
‘Okay?’ Chiede cercando di farle una faccia buffa come faceva un tempo quando erano ragazzine.

‘Huhu.- Le risponde alzando alternativamente la testa in segno affermativo mentre con il dorso della mano si asciuga le guance.- Okay.’ Risponde sommessamente.

‘Mi scusi signore. Quanto costa un ghiacciolo?’ Chiede Giuseppina mentre il barista non si era ancora minimamente mosso dalla sedia posta dietro al banco per via del ventilatore che gli faceva aria direttamente contro.
‘Un euro e venti.’

‘Ottimo! Allora per 10 ghiaccioli fanno 12 euri. Che gusto per te Sara?’ Chiede Giuseppina mentre si immerge con la testa all’interno del frigo e venendo colpita dall’aria gelida.

Lentamente il barista si alza dalla sdraio e scorge un panorama imprevisto. Entrambe le ragazze sono girate di spalle e lui le guarda e le osserva con bramosia. Il sedere bianco attira immediatamente il suo sguardo per via della completa nudità che il costume mette in mostra. Nulla è lasciato all’immaginazione mentre la ragazza chinata con la testa nel frigorifero lascia intravedere il profilo perfetto della figa che in quel momento e perfettamente delineato come le lunghe gambe slanciate.

‘AAHHH!!!’ Grida Sara portandosi i pugni chiusi alla bocca.

‘Che?’ Chiede Giuseppina nel rizzarsi mentre effettua un salto all’indietro spaventata.

‘Ho dimenticato i soldi.’

‘Eeeh?!?- Il loro sguardo si incrocia inorridito.- Cavolo dici? Abbiamo messo ogn’uno la sua parte!’

‘Li ho lasciati nello zaino quando hai risposto al cellulare.’

‘Che? Va beh’ torniamo indietro…’ Le risponde sconfortata.

‘Non voglio. Tuo fratello riderà di me! Non hai dei soldi dietro?’

Giuseppina non le risponde. Si limita a muovere la testa negativamente.

Interessato, il barista aveva seguito la scena e ascoltato il discorso che avevano fatto le due ragazze. ‘Sentite! Ve li posso dare’ e gratis.’

‘EH!?!’ Rispondono quasi all’unisono entrambe incredule a quello che stavano sentendo.

Socchiudendo un poco gli occhi per via che la loro forma si stagliava in controluce con la porta.
‘Certamente’ Se mi lasciate palpare un po’ le vostre tette.’

Le due amiche hanno sentimenti e pensieri contrastanti. Giuseppina vede che l’anziano e attempato barista osserva con mal celato interesse entrambi i seni e senza indugio risponde.
‘Va bene perché no?’

‘CHHEEEEE?!?’

‘Sara, non c’è problema. è solo un vecchietto arrapato. Fargli toccare le tette per 12 euri è praticamente un furto.’ La prende per le spalle e la guarda cercando di farle un sorriso rassicurante.

Con i polsi all’altezza dei seni per proteggersi dallo sguardo lubrico dell’anziano barista i pensieri si accavallano indefiniti mentre prova una profonda vergogna. Solo l’ambiente insufficientemente rischiarato non fa vedere come le sue guance le siano diventate viola per via della vergogna.
‘Mmmhhhh’ ok. Se lo dici tu”

‘Affare fatto allora?- I suoi occhi sono attirati in quel momento dalla parte del corpo delle ragazze che più gli interessa. Le mani si allungano tremanti dall’emozione.- Bene si parte.’

Entrambe arrossiscono al tocco leggero e delicato. Sara reagisce maggiormente come percepisce e vede che la mano le agguanta completamente il seno e lo solleva massaggiandolo rudemente e si lascia sfuggire un lamento.
‘ooohhh’.’

Un dito si incunea all’interno del costume e come sfiora il capezzolo un brivido l’avvolge. Denudato completamente, viene serrato fra pollice e indice mentre la tetta viene ancora massaggiata tutta.
‘Aaahhh” Le sfugge sommessamente un gemito mentre chiude gli occhi e le sensazioni si dipanano per tutto il corpo.

La mano scende sotto alla bandana, agguanta il seno turgido e bloccando fra le dita il capezzolo inizia un movimento di rotazione e palpazione che non lasciano del tutto indifferente Giuseppina. ‘Fffhhh” Le sfugge dalla bocca sorpresa per il piacere che stava provando mentre aspirava aria.

‘Ughh’- Geme mentre stringe i denti e al contempo percepisce come la presa della sua mano sia divenuta più ferma e decisa.- Che sta facendo?’ Si chiede nel guardarlo attentamente in volto ora che si è fatto sempre più vicino.

A bocca aperta e gli occhi chiusi, ansima respirando sempre più velocemente. Le diviene difficile restare ferma e immobile mentre percepisce chiaramente le gambe tremare.
‘Il modo in cui le tocca” Si dice fra se e se.
‘Ghhh!!!’ Geme come il capezzolo viene stretto e tirato più fortemente.

‘Voi ragazzine avete proprio un corpo molto sensibile.’

‘mmmfffhhh” Geme Giuseppina come un tremito di piacere la scuote tutta.
‘Mi rifiuto di eccitarmi.’ Si dice fra se e se cercando di trovare un poco di lucidità.

In preda alle sensazioni che la stanno inebriando, Sara non è più padrona del suo corpo tanto più che ora entrambe le mani sono sulle sue tette coperte solo più da queste.
‘Ahhh”

‘Ma? Da qui” Sgrana gli occhi sorpreso.

‘Oh!’ Giuseppina è affascinata e meravigliata dalla reazione che ha la sua amica. La visione di quello che sta avvenendo la sta ripagando di tutte le angherie subito da lei e dalla cerchia delle ex amiche.

‘Ahhh’- Geme per la presa eccessiva alle tette e ai capezzoli e portando al contempo le mani ad afferrare i polsi dell’anziano barista per evitare l’inevitabile.- sss.. sta uscendo!!!’

‘Ohhh! Hai il latte? Che piacevole sorpresa!’ Esclama e muovendo le mani come se stesse mungendo i capezzoli e le tette.

‘No’ AAHHH!!!’

‘Fu’ ah! Ah! B’ basta così, ok?’ Cercando con fermezza con abbassargli le mani per allentare la presa ai capezzoli e nel riuscirci riceve come una frustata in cui il dolore si mischia con il piacere.
‘Ah!’

Le mani si sono fermate al bordo inferiore del seno come se volesse soppesarle, ma afferra e tira per non lasciarsi scappare il piacere di aver sotto alle dita la pelle giovane e serica come la loro.

Non sono semplici gocce quelle che le scaturiscono dai capezzoli, ma dei veri e propri zampilli. ‘Non smette di venir fuori’!’ Constata Sara nell’osservarsi i seni denudati.

Si fa avanti Giuseppina minacciosa e a muso duro lo guarda.
‘Muoviti e dacci questi ghiaccioli.’

Rammaricato, l’anziano barista lascia la presa e si allontana.
‘Uhhmmm’ oh! Peccato! Non ero ancora soddisfatto.- Dopo aver immerso la mano nel frigo la estrae.- Ecco, come promesso.’

‘Cosa?’ ‘Eh?’ Guardano allibite entrambe.

‘Non diciamo cazzate! Avevamo un accordo!’ Esclama Giuseppina alzando la voce e stringendo entrambi i pugni.

‘Come? Non vi ho detto che avreste ottenuto un ghiacciolo per ogni prestazione offerta? Nel mondo bisogna sgobbare per guadagnarsi la pagnotta. Siete parecchio ingenue se pensate di guadagnare una fortuna solo con una palpatina.’

‘Se ne volete ancora’ Dovete farmi raggiungere altre parti del vostro corpo” Non aveva ancora finito la frase che si era inginocchiato fra le ragazze e aveva iniziato ad accarezza le loro gambe.

‘Ne.. Ne prendo più di uno se ti lascio toccare il sedere, vero?’ Chiede fremente Sara mentre la mano dell’anziano inizia a palparle la chiappa.

Con abilità, è riuscito a sbottonare gli stretti pantaloncini di Giuseppina e con forza cerca di abbassarglieli mentre si accosta per baciargli l’ombelico.
‘ No, solo uno.’ Risponde prima di leccare l’addome liscio e vellutato.

‘Maled…- Giuseppina stringe i denti per non insultarlo e incapace si fa scappare un gemito.- ooohhh!’

‘Ah!’ Esclama. Il vecchietto vista l’impossibilità di abbassare gli stretti pantaloncini si dedica a baciare l’ombelico e il pube ricciolino di Sara. La mano allenta la morsa attorno alla chiappa e inizia con le dita a seguire il filetto del costume fra le gambe fino a raggiungere il piccolo buchetto anale che cerca di solleticare.

‘No, li no!’ Sara stringe fortemente i muscoli al punto da alzarsi sulle punte dei piedi mentre le mani si posano contro la testa del vecchietto nel tentativo di allontanarlo.

‘Ne aggiungo uno se mi fai leccare il culo.’
Il dito oramai, stretto nella dura morsa dei muscoli perineali si era incuneato profondamente all’interno di lei e provava un sempre maggiore interesse per questa ragazzina che si vestiva e sfoggiava un micro costume fatto apposta solo per attirare gli sguardi, ma che nel suo animo la si vedeva chiaramente che non era a suo agio.

‘Okay..- Risponde esalando l’ultimo respiro e allenta i muscoli per permettergli di estrarre il dito e girarsi. Il suo intento è sfumato quando nel mettere i talloni a terra il dito si incunea profondamente in lei e sgranando gli occhi, si alza sulle punte dei piedi e aggrappandosi alla testa dell’attempato vecchietto.- AHH!!!’ Urla esalando l’ultima aria che ha nei polmoni.

‘Forza! Vi siete guadagnate solo tre ghiaccioli finora.’ Dice guardando Giuseppina che si è messa in disparte mentre Sara liberata dal dito impudico viene voltata. La lingua ben presto inizia a leccarle il solco fra le natiche per poi insinuarsi a solleticarle il piccolo anello elastico del culo. Con entrambe le mani prende e afferra le chiappe che divarica con forza permettendo alla lingua di sprofondare in lei.

‘Ahhh’- Geme Sara come viene liberata dall’intrusa presenza del dito.- AH!- Esclama come la lingua inizia a solleticarle il sedere.- Ahhh’- Sommessamente le esce dalla bocca come un piccolo vagito quando la lingua fuoriesce dal piccolo foro anale.

‘Ne mancano sette’ Giusto?’ Chiede il laido vecchietto.

‘Ancora sette” Si dice fra se e se Giuseppina sconsolata poi come presa da una illuminazione esclama.
‘Ah!’ Pochi istanti dopo si abbassa gli stretti hot pant lasciando vedere al ripugnante vecchietto il suo pube depilato che alla sola vista sorride beffardo sgranando gli occhi.

‘Huh???’ Sorpresa, Sara osserva i pantaloncini della sua amica scendere a mezza coscia e anche se oramai poteva sentire il filetto del costume tirato tutto da una parte, la imita e si abbassa il micro perizoma.

Le tette erano completamente bagnate dal liquido che le fuoriusciva dai capezzoli, ma nel chinarsi, vede che un filamento umido le si è formato fra le gambe sgorgando copioso dalla sua vulva.
‘Sembra che sta uscendo qualcosa anche li” Si dice sorpresa.

‘Ecco cosi da brave bambine.’ Le mani del porco sempre più infoiato ed eccitato si impossessano immediatamente delle loro fighe che inizia a sfregare rudemente.

‘Un altro ghiacciolo per voi!’ Esclama nel guardarle una alla volta. Sara sorpresa aveva aperto la bocca sgranando gli occhi con il viso arrossato mentre le tette le ballavano ritmicamente ad ogni sfregamento che dava contro la sua umida vulva. Giuseppina sembrava più abbattuta e sconfortata dalla situazione che si era venuta a crearsi.

‘Ah! ooggghhh!!!’ Geme Giuseppina come un dito le si insinua profondamente dentro di lei.
‘Non ci credo’- Pensa fra se e se.- Se muove le mani cosi”
‘Uooo’ oh! Igh!’ Il clitoride viene solleticato e il piacere le si dipana per tutti i suoi nervi facendola tremare vistosamente.

‘Ahhh!- Urla incapace di trattenersi Sara.- Il latte’ Schizza ovunque!’
Non sa dove mettere le mani e mentre con una si aggrappa alla sua amica per non cadere a causa delle gambe che le sono diventate di gelatina, l’altra cerca di raccogliere e spalmare sul pareo il latte che le esce dai seni.

Il dito la sonda profondamente e umida e bagnata com’è, scorre lungo il clitoride donandole forti emozioni di piacere.
‘AHHH!!!’ Urla in preda all’orgasmo che, ansante e con tutti i nervi tesi allo spasimo si aggrappa alla testa del vecchietto per non cadere a terra.

‘Oh! Cielo, sei venuta senza permesso. Temo di dovervi scalare due ghiaccioli.’

‘Eh! Perché?’ Chiede Giuseppina con un filo di voce ansante mentre i suoi succhi vaginali scendono copiosi lungo le gambe.

‘Voi due state lavorando. Non è giusto spassarsela al lavoro.’

‘mm’ mi scusi” Cerca di dire Sara in preda a forti spasmi di piacere incapace di reagire o di pensare a qualcosa. In quel momento era nel limbo trasportata dal godimento e il suo sguardo vitreo era perso nel vuoto.

‘Andiamo avanti.- Dice alzandosi in piedi con difficoltà.- Adesso siamo abbastanza vicini per conoscerci meglio.- Accarezza teneramente le loro guance e nel guardare Giuseppina le fa scorrere il pollice lungo le morbide labbra.- Ditemi i vostri nomi.’

Presa alla sprovvista non sa che dire o che cosa fare. Apre la bocca e succhia il pollice.
‘Mmhh’ mgh’ mi chiamo Giuseppina F.’ Presa per il mento, la bacia con passione e lei risponde con trasporto senza pensare.

‘Io sono’- Respira profondamente.- Sara Carloforte… Siamo qui del paese vicino.’ Anche lei subisce il bacio passionale del vecchio e il suo corpo reagisce fremente mentre si lascia trasportare dal bacio passionale. Nella bocca di Giuseppina le dita vengono leccate e succhiate in cui riconosce subito il suo stesso gusto.

Le mani scorrono lungo le loro tette per poi discendere sui fianchi e fatte voltare.
‘Bene. Adesso, Sara, Giuseppina, tenete duro e non venite d’accordo?’

Le mani hanno preso con forza una chiappa e vengono divaricate mentre il pollice si insinua pericolosamente vicino al piccolo buchetto anale.

‘s.. si!’ Risponde timidamente Sara presa com’è dai vortici della passione.

‘Abbassatevi un poco in avanti. Brave’. Hhmmm! Che vista! Le fighe sono completamente bagnate!’ Piegate a novanta gradi, le ragazze per sostenersi più agevolmente si aggrappano al bordo del frigorifero mentre le tette dondolano libere sotto di loro.

‘Non mi sono lavato il cazzo da alcuni giorni. Pulitemelo con la vostra figa!’

‘Eh?- Si chiede ad alta voce Giuseppina nel sentirsi la cappella del cazzo scorrere morbidamente lungo la fessura della figa.- Ahhh” Geme come il clitoride viene solleticato.

‘Ah!’ Esclama Sara come percepisce la calda presenza del membro maschile percorrerle il taglio della figa. Freme di desiderio e passione e senza accorgersene spinge indietro il sedere.

‘Cominciamo con te Sara. Vi darò un ghiacciolo per ogni scopata.’

‘AH!’ Il gemito le è uscito senza che se ne fosse accorta. Un fremito la scuota tutta come percepisce le sue ninfe divaricarsi al passaggio della cappella del cazzo. Con forza e decisione la penetra per fermarsi quando la cappella scompare completamente tutto dentro di lei e buona parte della dura asta del cazzo.
‘Ighn!’ Geme stringendo i denti.

‘Dentro!’ Urla trionfante come il cazzo viene immerso completamente dentro di lei e al contempo si sente Sara gemere.
‘Ahhh!!! Ghhhh!!!’

Ogni volta che la cappella del cazzo le arriva profondamente dentro di lei, Sara geme dando il ritmo alla scopata.
‘Ah!’
‘Ah!’
‘Ah!’

‘Oh cielo.- Si ferma e si guarda il cazzo che lo vede appena da sotto la pancia prominente.- è la tua prima volta Sara? Eri vergine. Eppure hai già il latte. Le ragazze di oggi sono senza ritegno.’ Ride di gusto e se mentre Giuseppina si sente arrabbiata, Sara sta provando un mix di sentimenti mai provati in precedenza.

La mano scorre fra di loro e come la ritrae se la guarda sporca con un mix di sangue e bava proveniente dalla figa.
‘Ma tu guarda! Il mio cazzo è ancora sporco!’ Esclama soddisfatto e tronfio.

Nel fermarsi, ha sentito i muscoli uterini contrarsi ritmici mentre lei stessa cercava di andare incontro al cazzo indietreggiando ritmicamente.
‘Allora… Comincia a piacerti vero? Sono abbastanza orgoglioso delle mie spinte. Anzi credo che il sesso fatto con un uomo maturo sia molto meglio di quello fatto con quei marmocchi dei vostri amici.’

La mano libera non è restata ferma, ha continuato a sondare la figa di Giuseppina portandola sull’orlo del piacere.

Pur restando ferma e immobile, mugola per il piacere che sta provando e nel sentire il frigo ballare volta la testa e osserva l’amica. La prima cosa che nota sono le tette che ballano libere e il ritmo è sempre più veloce e forte. Poteva percepire chiaramente l’urto delle chiappe di lei contro la pancia prominente e un’onda di piacere la pervade nel pensare a come il grosso cazzo la stia penetrando fino in fondo.

Con la bocca aperta, il gemito ritmico: ‘AH! AH!’ Le esce spontaneo. Non è lei a controllarlo. Come il cazzo le urta la cervice, il roco gemito le esce dal profondo della gola e al contempo i polmoni si svuotano dall’aria. Senza cambiare ritmo, i gemiti si fanno più acuti.
‘OH!’
‘OH!!!’
‘ODDIOOOO!!!’
L’urlo echeggia sovrastando la calma irreale del luogo.
‘Hahhiiiii!!!’

Soddisfatto per il piacere che sta provando e per le contrazioni che percepisce attorno al cazzo, tira a se Giuseppina che in cuor suo le è grato per averle torto le dita dalla figa. Succhia e lecca con avidità queste più per piacere personale che per dovere.
‘Credo che potresti affezionarti al mio cazzo, piccola.’

‘Haaa! Siiii” Risponde Sara completamente in estasi.

Intuisce cosa è accaduto come il ritmo della scopata si fa via, via, più lento fino a fermarsi del tutto.
‘Oh cielo. Sei venuta di nuovo. Un altro ghiacciolo che se ne va!’

‘Ighhiii” Risponde Con il viso estasiato dal piacere in cui in quel momento voleva solo sdraiarsi a terra. Si sentiva le gambe molli e tremava sempre più vistosamente.

‘Opla!’ Il cazzo esce con un sonoro rumore di sciacquettio dovuto all’abbondante presenza dei succhi vaginali che le sono scaturite.

Liberata dalla grossa presenza, Sara si sente svuotata ed ha come l’impressione di essere senza aria. Incapace di restare sdraiata com’era a 90 gradi, si lascia cadere in ginocchio mentre esala un profondo respiro.
‘Ahhh!!!’

‘Ora tocca a te Giuseppina.’ Le dice mentre la rigira e accostando il cazzo nel taglio fra le chiappe.

‘Si!’ Esclama consapevole e desiderosa che tutto questo abbia fine al più presto. Era venuta in spiaggia per divertirsi e avere un pomeriggio di relax e ora era costretta a subire anche questo abuso. ‘Uh” Mugola come il cazzo le entra dentro e fermandosi solo quando ha raggiunto la cervice.

‘Oohhh’- La calda umida accogliente vagina accoglie il cazzo facendolo rabbrividire.- Non sei vergine, eh? Allora niente ghiaccioli per questo giro!’

‘Non vale.’ Risponde stizzita.

‘Ah! Mi spiace, ma una figa usata è una figa da buttare.’ Con una mano la prende per un seno e la tira a se spingendo al contempo il cazzo profondamente dentro di lei. L’altra mano accarezza il viso che poi inizia a succhiare un dito con forza. Le spinte si succedono lente e profonde al punto che ogni volta è letteralmente sollevata da terra.

‘Prendi esempio da Sara.’ La guarda e scorge il suo viso trasognato ancora tutto rosso e accaldato. La mano corre ad accarezzarle il viso e come il dito le sfiora le labbra lei le apre e inizia a succhiarglielo.

‘Ah!- Geme come si sente strizzare con forza un capezzolo.- Io non sono da buttare.’

‘Cambio! Lo sbatto di nuovo dentro a Sara!’

‘s.. si!’ Si dice fra se e se mentre il suo viso radioso fa intuire chiaramente il suo stato d’animo. Si lascia guidare dalle sue mani esperte e restando in ginocchio sente chiaramente il cazzo farsi largo fra le sue caldi carne. Freme e mugola per tutto il tempo che il cazzo viene accolto nel suo caldo abbraccio della vagina e come le urta la cervice inaspettatamente geme.
‘Ooohhhh!!!’

‘Sembra che oramai ti sia assuefatta al mio cazzo.’

‘Ahhh! Fino all’utero! Lo adoro! Signore, amo il suo cazzo!’

Presa per i fianchi la scopa a lungo e rudemente per poi fermarsi di colpo estraendo il cazzo. Questo vibra e si muove come se fosse dotato di vita proprio mentre Sara geme e mugola per il piacere provato e per il senso di vuoto che le si è creato dentro di lei.

‘Ora mi scopo di nuovo la tua patatina spanata Giuseppina.’ Rudemente la prende e la guida in ginocchio. Lascia che sia lei ad indietreggiare al punto che lui deve solo guidarsi il cazzo. La penetra con forza e rabbia al punto che lei è costretta a puntare le braccia per non perdere l’equilibrio.
‘Ah.- Geme dolorosamente come il cazzo le urta la cervice. Gr.. grazie!’ Risponde in segno di gratitudine sperando che quel supplizio termini presto.

‘Se mi fai sborrare dentro di te vale due ghiaccioli!’

‘Si!’ Risponde timidamente fra una spinta e l’altra che si susseguono ritmicamente.- Oh! Mio dio! Il tuo cazzo mi fa godere tantissimo!’ Sa che quello che dice non è vero. In quel momento provava più fastidio che piacere anche se non era del tutto indifferente a quello che stava provando.

‘Anche se hai già fatto sesso, voglio che tu lo faccia solo con me d’ora in poi!’

‘Ok! Va bene!’ Risponde cercando di mettere una mano contro la sua pancia in modo da cercare di rallentare o quanto meno impedirgli di sfondarle l’utero.

‘Ottimo! Sono sempre libero quando si tratta di scopare!’

La lunga attività, la grossezza e la resistenza della prolungata scopata non la lasciata completamente insensibile.
‘Ooohhh! Lo sento schizzare.’

Qualcosa in lei scatta e inarcando la schiena e sorreggendosi sulle braccia con la forza dei nervi mugola e rantola il suo piacere. Il cazzo spinto nelle sue profondità più segrete, superata la cervice, schizza il carico in fiotti sempre più caldi in ondate liberatorie mentre lui grugnisce e sbuffa proprio come un toro.

Ansanti, è lui che trova per primo un barlume di lucidità.
‘Ora pulisci tutto.’

Tremante, si allunga in avanti e trema vistosamente come il cazzo lo sente muoversi dentro di lei. Fuoriesce e dopo aver respirato a fondo alcune volte lo guarda e riesce a rispondere.
‘Ok.’

‘Fiuuu’- Soffia asciugandosi il sudore con il dorso della mano sulla fronte.- Su! Mostrami quello che sai fare.’

Entrambe si dedicano a pulirlo con la lingua. Succhiano e leccano a lungo superando il ribrezzo del forte odore che ne scaturisce.
‘Adesso vi ricopro di sborra.’

‘Papà!’ L’urlo proviene da dietro il bancone.
‘Oh babbo, ma che stai combinando?’

‘Ah! Eccoli! Quando servite non ci siete mai e quando dovete rompere i coglioni siete sempre in giro.- Risponde ai due figli entrati dal retrobottega.- Sono due troie che volevano prendere dei gelati gratis e che si sono offerte di pagare in natura.’

Non attendono oltre e i calzoncini da bagno sono già stati abbassati alle caviglie e presto i loro cazzi passano da turgidi a duri mentre osservano la scena delle due ragazze che leccano e succhiano il cazzo del loro padre.

‘Vieni fatti ingravidare anche te Sara!’ Urla l’anziano mentre si muove ritmico posto dietro di lei spingendo ogni volta il cazzo con cattiveria.
‘Prendi! AAHHH!!!’

‘Siii!’ Urla in preda al nuovo orgasmo mentre i fiotti di sperma le bruciano dentro di lei.

‘Allora, ti piace il latte della tua amica?’ Le chiede il ragazzo posto di lato a lei con il cazzo a penzoloni svuotato completamente dalle sborrate e dal piacere provato.

‘Umf.. si è buono.’ Risponde mentre sente il ragazzo che la sta scopando svuotarsi dentro di lei. Non può vederlo e torna a dedicarsi alle tette dell’amica che prese con entrambe le mani le spreme con forza mentre al contempo le succhia con avidità.

‘Che brave ragazze. Sapete che vi dico? Voi due dovreste tornare domani. Si sono ancora un sacco di posizioni da provare.’ è decisamente soddisfatto e mentre torna a sedersi sulla sua sdraio con il cazzo a penzoloni dove si lascia cadere esausto.

‘Ah! Si! Ci sarò!’ Risponde Giuseppina mentre si ricompone.

‘Giuseppina! Sara! Ci vediamo domani! Bruno, dagli dieci ghiaccioli.’

Dopo aver salutato in cui i ragazzi hanno voluto dare una nuova palpata alle tette, le due ragazze escono e il sole le colpisce in faccia accecandole.
‘Gulp.’

‘Fuuu” Soffia Giuseppina mentre si passa il dorso della mano sulla fronte sudata mentre osserva il sacchetto con le leccornie appena prese.

‘Il mio Michele ne sarà felice” Dice Sara nel guardare anche lei il sacchetto mentre inconsapevole ha sul viso ancora i segni delle schizzate di sperma di uno dei ragazzi e il costume è divenuto trasparente a causa del latte e dai succhi vaginali e dallo sperma che fuoriesce.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’
taximassimo@yahoo.it

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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