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Trio

SCOPERTA DOPPIA

By 18 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Purtoppo io fin da appena sposato non potevo più fare casino con la vacca per i maschi che la fottevano perchè lei m’aveva sorpreso con un recchione. Lei non sapeva che prima avevo avuto parecchie esperienze con froci e avevo preso cazzi in culo e in bocca e quindi quella volta fu una scoperta e una sorpresa per tutti e due rivelandoci le reciproche perversioni.
La cosa era andata così. Un giorno al mare io m’ero appartato e m’ero messo a prendere il sole nudo addormentandomi. Ad un certo punto m’ero svegliato e m’ero trovato davanti uno che senza parlare aveva sfoderato un grosso nerbo nodoso e ricurvo come ne avevo visti pochi e me l’offriva. Io nonostante tutto mi arrapavo vedendo quel grosso manico che sussultava e dalla punta già scolava un goccia filante e senza oppormi quando lui me l’avvicinò alla bocca cominciai a leccare le gocce che ne scolavano. Il porco sempre senza parlare mi prese la testa e me la spinse sulla mazza dura obbligandomi ad prire la bocca e ingoiarmela. Soffocavo perchè spingeva di brutto ma ero troppo arrapato da quel battacchio e pensando a tutti i bigoli che m’ero succhiato attaccandomi alle sue grosse bisacce pelose lasciai che mi scopasse la bocca fino in gola. Mentre grufolavo attaccato a quella gran mazza purtroppo mia moglie non trovandomi era venuta a cercarmi e arrivò trovandomi colla fava in bocca. La mia vergogna fu enorme perchè non le avevo detto delle mie esperienze come finocchio ma il porco non mi lasciò andare la testa e anzi vedendo lei che era restata stupita a guardarmi mi sfilò la gran ceppa grondante saliva dalla bocca e gliela esibì
impugnandola. Poi tranquillamente me la rimise nella bocca spingendomela in gola e ricominciando a chiavarmi la gola come niente fosse. Io piangevo umiliato ma il mio cazzo intostato fece capire alla mignotta che ero arrapato da quel pompino. La troia restò a guardare un po mentre il porco mi faceva quel servizio e poi se ne andò tranquillamente ma
senza che lo sapessi restò a spiarci per vedere come sarebbe finita. Io ero sconvolto ma non riuscivo a pensare con quel palo che mi pistava ritmicamente in gola e il porco poco dopo sborrò scaricandomi le palle nello stomaco. Nonostante la vergogna e lo schifo me ne venni anche io inghiottendo quelle scariche vischiose e calde. Poi lui che era straniero mi invitò a gesti a riarmarlo e mettendosi a 69 su di me mi spompinò il cazzo sugandoselo da esperto mentre io sottomesso facevo lo stesso alla sua mazza smollata sapendo che quando gliela avessi rintostata di certo lui m’avrebbe inchiappettato. E così fu infatti perchè il porco intostò presto e quando fu bella dura mi fece sputare il grosso cazzo e mi mise sdraiato pancia sotto salendomi sul sedere. Io tremavo di paura perchè era molto tempo che le mie natiche non si beccavano un tarello dle genere e sentendolo premere sul buco colla grossa cappella bollente stringevo spaventato ma non ci fu verso di fermarlo perchè il porco infoiato spinse con tutta la foza e sprofondò la gran mazza di colpo per più di metà nel mio povero culo dolorante strappandomi uno strillo di dolore. Senza pietà però lui infierì a colpi potenti ficcandomi nel retto il resto del gran palo nonoso fino a schiacciarmi le palle addosso e una volta tutto infilato mi smucinò le budella ruotando e muovendo il manico in ogni senzo scavandomi in panza con tutta la forza di quel cazzone tosto. Io vedevo le stelle perchè nonostante fosse ben insalivato quel bigolo enorme m’aveva rotto la rondella ma non potevo ribellarmi e subii la sua poderosa inchiappata mugolando di dolore. Che sturata di chiappe mi diede quel porco!… m’inculò di brutto lavorandomi come una bestia e pompandomi dentro senza sosta fino a sborrare scaricandomi ancora una sborrata impressionante nel sedere. Io sentivo sussultare quel palo bollente che sputava sborra a raffiche e nonostante tutto sborrai anche io aiutato da lui che mi segava a due mani. Poi scaricati i grossi coglioni il porco mi sculò soddisfatto e dopo essersi ripulito la minchia strusciandomela tra la
chiappe rinfoderò il salame nodoso e se ne andò tranquillamente lasciandomi sconvolto a riprendermi.

Quando fui in condizioni presentabili andai alla ricerca di mia moglie ma anche se lei mi guardava sfottente dato che aveva assistito anche a tutta la mia inchiappata non ebbi il coraggio di dirle nulla e me ne stetti colla mia vergogna
incazzato per essermi fatto scoprire. Alla sera eravamo in albergo a cena quando il tipo entrò in sala e vedendoci venne diretto al nostro tavolo. Io ero rosso di vergogna e furioso non capivo cosa volesse. Lui si sedette mentre mia moglie ci guardava sfottente e in un italiano approssimato mi disse…come va?…fa ancora male tuo culo?… tu bravo prendere tutto mio cazzo… Io sbalordito ero sempre più arrabbiato pensando che mia moglie non sapesse anche che m’aveva fatto il culo ma restai senza parole quando la sentii dire tranquilla ridendo… gli hai fatto un bel mazzo… pompino e inculata di seguito… sei ben dotato di palle come di cazzo… E lui ridendo continuò e propose come fosse una cosa normale …tu fai montare me tua moglie puttana?… io pago bene per fare lei lavoro completo… porto in camera e tengo una notte poi domani riporto ok?… Io ero confuso e allibito e indeciso se prenderlo a pugni o cosa ma la troia mi anticiò accettando come
fosse la cosa più normale (e lo era per la zoccola ma ancora non lo sapevo) e rispose per me… si il tuo manico m’ha arrapata molto… voglio provarlo anche io come questo recchione di mio marito… non è giusto che una tale fava se l’è cuccata solo lui… già mi scola la figa di voglia… andiamo subito e fammi vedere cosa sai fare con quel palo… I due si alzarono avviandosi alle camere abbracciati tra gli sguardi ammiccanti del perosnale e io umiliato li seguii senza protestare per non restare solo come un becco a subire quelle occhiate esplicite. Cosa potevo dire d’altra parte dopo essere stato preso col sorcio in bocca? Lui vedendo che li seguivo in ascensore le disse… tu guardone se lei vuole… io no problema a montare tua moglie con te guarda… tu ok se lui viene o cacciamo?… ma la schifosa puttana
ridendo gli disse subito… no meglio che viene… così vede bene come si tromba una femmina il recchione guardone… è cornuto da sempre ma è meglio che comincia ad abituarsi a vedermi sotto cazzo… magari gli facciamo anche fare qualche
servizio per aiutarci se fa il bravo… Poi andammo in camera e appena entrati lui mi ordinò… spoglia tua moglie puttana e prepara per monta… Io eseguii soggiogato e in due minuti tolsi alla vacca minigonna e maglietta e restò nuda dato che non portava slip ne reggiseno. Lui mi ordinò… ora lecco suoi buchi… tu succhia mio cazzo per fai duro … e piegandola sul tavolo si inginocchiò dietro di lei e cominciò a slapparle rumorosamente la figa fradicia. Io ubbidendo al suo ordine mi stesi tra le sue gambe e imboccandogli la fava semidura cominciai il pompino richiesto sentendo subito intostare la mazza nella mia bocca. Ero arrapatissimo e non mi importava più che quel porco stesse per fottersi mia moglie anzi ne ero felice e non vedevo l’ora di vederlo al lavoro su mia moglie che da come mugolava se lo stava godendo molto. Anzi impaziente la troia dopo essersi fatta insalivare bene figa e buco del culo si rialzò e gli disse… che aspetti porco montami…sono pronta per la tua ceppa… scolo da quando ti ho visto inchiappettare questo recchione di mio marito… quando l’hai sborrato me ne sono venuta anche io…adesso è il mio turno di svuotarti le palle… al lavoro porco hai armato bene col pompino del mio finocchio sugacazzi… Infatti la mazza del porco era tesa come un palo e lui sfilandomela di bocca si rialzò e andò dalla maiala che s’era già messa stesa a cosce larghe sul letto e aspettava il mandrillo aprendogli la patacca colle mani. Lui senza considerarmi le andò sopra e le infornò la
mazza con una gran botta che le sprofondò la stanga per più di metà in panza. poi dopo essersi fermato a gustare la fregna calda le diede un’altro affondo bestiale e sprofondò fino alle palle in panza amia moglie che singhiozzava attappata. Poi cominciò a trombarsela scavandola fino all’utero con colpi poderosi che la sbattevano come un fantoccio e per infigarla tutta si mise le sue gambe sulle spalle continuando a pompare come un’ossesso fino a sborrarle in panza tutta la sua goduta. Io in disparte mi segavo furiosamente preoccupato che me la ingravidasse ma non capivo più niente arrapato dagli sculettamenti della troia che godeva sotto le scariche bollenti che le invadevano la figa slargata. Poi lui la sfigò lasciandola riprendere e indicandomi la patacca larga che rigurgidava sborra densa e fumante mi
disse…se vuoi tu lecca porco… buo sugo di miei coglioni… tua moglie troia piena piena …come tuo culo ieri… lecca mio cazzo adesso per fai duro ancora… io non finito montare tua puttana… lei bisogna sturata di culo e bevi sborra… lavora frocio mentre lei piscia… Io non capivo più niente e gli imboccai la fava grondante assaporando il suo sperma misto al sugo di figa e lo slappai dalla cappella ai coglioni fino a vederlo riarmare. Il porco aveva una riserva inesauribile nelle palle e fu pronto in pochi minuti sotto il pio pompino che mia moglie seguiva dal letto sfottendomi… che razza di recchione guardone… guarda come suga…si strozza quasi sto porco… ti piace tanto questa gran ceppa?… e sapessi che gran chiavata m’ha dato…lavora di brutto con sto manico… e sborra parecchio… ma tu lo sai bene vero culattone?… t’ha abbottato le natiche anche a te… e adesso tocca a me farmelo scaricare in
culo… me lo voglio far risalire fino in bocca… Io ero furioso perchè capivo che adesso la troia si sarebbe fatta montare in culo e la cosa mi faceva incazzare parecchio ma non portestai quando lui mi sfilò la stanga dura dalla bocca e andò da lei dicendole… a culo per aria troia…io rompere tutto tuo culo… tuo marito o altri avere già inculato?… e al suo assenzo continuò …bene così io potere affondare tutto mio cazzo fino a fondo… tu strillare forte così tuo marito gode bene… e dopo aver sputato nella rondella offerta che la maiala gli teneva larga colle mani ci appizzo la cappella gonfia accomodandola bene colla mano. Poi impugnando la troia ansimante per i fianchi le sparò in culo una botta micidiale che la fece saltare per aria con un urlo acuto sprofondandole nel retto metà della gran fava tesa e dura. Io impaurito pensavo che tutto l’albergo avesse sentito e temevo lo scandalo ma sentii il porco
incurante di tutto commentare… culo tua moglie stretto stronzo… tu lavora poco e male… ma ora io spacca tutto…così lei piena fino a palle… e ritirato fuori il bigolo fumante sputò ancora nel foro dilatato e sparse la saliva mettendogilela dentro il buco colle dita. Poi riappuntato il palo nel foro le sparò in culo un’altro affondo furioso sporfondando nella panza della troia fino quasi alla radice e strappandole un altro urlo acuto. Io ero terrorizzato e avrei voluto fermare quel bruto ma sentendo mia moglie rantolare ruttando parolacce…porco fottuto quanto inculi bene…mi stai spanando la rondella con questo manico enorme…dai non fermarti…sbattimelo tutto in culo fino alle palle… sfonda tutto… fammi cagare sangue… Io stupito non credevo alle mie orecchie sentendo la bagascia implorare per essere sbudellata da quel porco ma invece lui sapeva bene come ingroppare le femmine oltre ai
maschi e sudando le sturò ancora il buco dilatato stappandolo con un risucchio umido. Guardandole nella caverna scura mi disse… tu vieni frocio… tu sborrare nel buco culo di tua troia… così preparare per mia botta finale… lei
ormai larga pronta per inculata… e io che mi segavo fuori di testa andai ubbidiente a schizzare la mia goduta nel cratere aperto tra le chiappe di moa moglie guardando allibito gli schizzi inghiottiti dal suo buco rotto. Appena finito lui mi caccio via e sputò ancora bene sulla cappella enorme spalmandosi la fava nodosa con cura. Poi le riappizzò il cazzo teso e prendendola per le pocce gonfie si inarcò sparandole dentro una botta tremenda che lo fece sporfondare questa vola fino alle palle. L’urlo rantolante della maiala sbudellata da quel selvaggio fu tremendo per me
ma capivo dai suoi sussulti e sculettamenti frenetici che si stava godendo quel battacchio duro che le raspava le budella. Il porco ansimava infoiato…si bene vacca…tu rotta ora…tuo culo aperto fino bocca…mai vista troia così sfondata… tu super porca con culo troppo largo… più di tua figa da puttana… ora io inculare te fino a sborrare… e cominciò infatti a stantuffare la canna del culo con dei risucchi osceni che le strappavano sfiati sconci ad ogni affondo. L’inculata bestiale durò parecchi di più della chiavata perchè lui non era più carico. Io mi segavo in disparte assistendo impotente a quel mandrillo che faceva spernacchiare mia moglie a culo aperto come non mi era mai riuscito di fare. Dopo un tempo che non mi sembrava passare mai il montone la sculò stappandole il buco con una
scorreggia sonora ma solo per farla mettere di nuovo stesa a cosce larghe e rialzandole le gambe sulle spalle le fece impugnare il suo bigolo grondante colle mani e riguidarselo dritto al buco del culo che era restato largo. Con una
botta secca da sotto in su le rinfilò la mazza nelle chiappe spingendogliela senza difficoltà dentro al sedere fino alla palle e poi ricominciò a inculare facendo ruttare la mignotta ad ogni affondo. Era sconvolgente ma io ero troppo arrapato per fare qualche cosa e dovetti assistere alla poderosa inculata che sfiancava le budella di mia moglie fino alla fine quando lui le scaricò in culo la sua sborrata grugnendo ficcato fino ai coglioni nel buco massacrato della troia che se ne venne alla faccia mia mugolando e sbattendosi come un’ossessa e scalciando come non l’avevo vista mai fare sotto le scariche bollenti che lui le ficcava in corpo a pressione. Poi lui la sculò stappandole la rondella sbrillentata e la lasciò ricagare un fiume di robaccia fumante e densa dall profondità delle sue budella sformate.
Mentre lei sfinita gemeva sul letto sfatto lui mi disse…tu contento di come inculato tua moglie?… lei vera troia super… mai vista femmina prendere tutto mio cazzo senza crepare… tua troia solo urlato un po ma goduto tanto… ora io lascio dormire ma soldi domani dopo pompino… lei super vacca bisogna tanta sborra per colazione… e se ne andò tranquillo. Io ero restato ammutolito e non sapevo che fare e così me ne andai a letto accanto alla puttana che si riprendeva a stento da quella monta bestiale e dalle due sborrate che s’era digerita di fila. Nonostante i pensieri che
mi intasavano la testa mi addormentai e fui svegliato dal bussare alla porta al mattino. Andai ad prire temendo che fosse il personale dell’albergo con qualche protesta ma era il porco in vestaglia che mi fece da parte come se non
esistessi e andò da mia moglie che si era anche svegliata e aprendo la vestaglia sfoderò la sua mazza micidiale già dura dicendoci… io pronto a ultimo servizio e pagare… tu troia aprire bocca bene che io imboccare cazzo… pompino tuo marito bene ma ora fai vedere lui che tu meglio… La puttana vedendo il nerbo teso si leccava già le labbra vogliosa e senza farlo continuare glielo prese a due mani e se lo mise in bocca cominciando a spompinare con risucchi e
rumori sconci. Io rassegnato ricominciai a segarmi arrapato mentre il porco ingozzava mia moglie fino in gola spingendole la testa sul manico dritto. Lei pompava assatanata slappando e leccando ma lui la fermò e dopo esserle salito sopra a cavallo le stese la ceppa nodosa tra le grosse pocce e le cominciò a fare una spagnola strusciandosi le bocce carnose sul cazzo in tiro. La vacca aveva una sesta abbondante ma lui gliele impugnava a piene mani strizzandogliele e segandossi alla grande mentre la zoccola svergognata ogni volta che la gran cappella le arrivava alla bocca la slappava golosa leccandosi le gocce che uscivano dalla punta. Il porco allora le rimise la mazza in bocca e spostandosi a cavallo delle pocce le cominciò a chiavare la bocca affondandole fino in gola. Lei attaccata ai sui fianche soffocava singhiozzando e strozzata voleva respirare ma lui tenendole stretto il naso invece di ricacciarglielo dalla bocca le chiavava tutta la gola senza pietà. Era la prima volta che vedevo fare un pompino profondo di quella
violenza e temevo che nella sua foga lui la soffocasse e lo pregavo di smettere ma lui ansimando arrapato mi cacciò dicendo…no problema stonzo… lei troia per pompini… suga bene tutto mio cazzo… ora chiavo sua gola… tu zitto frocio… Il bastardo era esperto in questa porcata e infatti le ricacciava il nerbo dalla gola al momento giusto prima di soffocarla e anche se la bagascia tossendo con gli occhi pieni di lacrime sputava e vomitava poi riapriva la bocca e
lui ricominciava a chiavarle la gola… Il letto impiastrato di saliva e vomito era già un disastro ma quando lui le sborrò in gola lei dovette inghiottire tutte le scariche ruttando soffocata ma la sborrata era tanta che le risalì fino nel naso da cui spaventato le vidi scolare rivoli di sperma viscido dalle narici. Allora lui svuotate le palle le
ricacciò la mazza dalla bocca e la scrofa schifosa con dei conati penosi rivomitò parte della gran sborrata che s’era dovuta digerire allagando il letto di un mare di robaccia vischiosa di vomito e sborra collosa. Lui intanto sazio mi diede parecchi soldi dicendomi…tua moglie troia super…io venire ogni giorno a ingroppare…se tu ok io portare
anche amici così riempire tutti suoi buchi insieme… tu bravo frocio non per femmina così troia… lei bisogna tanti cazzi… e se ne andò. Io rimasi con i soldi in mano come un cretino ma mia moglie asciugandosi la bocca tutta impiastrata e la faccia sudata mentre si passava l’asciugatoio tra le grosse pocce tutte impiastrate di scolate viscide venne da me e si prese i soldi dicendomi…questi sono miei di diritto… dopo questa sturata di buchi che m’ha dato quel porco e le ingozzata di sborra che mi sono digerita questi me li tengo tutti… tu se vuoi fatti pagare per la ripassata di chhiappe che t’ha dato… sono cazzi tuoi ma se becco cazzi a pagamento i soldi me li prendo io… Io restai ammutolito e vergognoso non sapendo cosa ribattere a quella bagascia sfrontata che mentre si spalmava la sborra sulle pocce come una crema mi stupiva dicendomi tranquilla…se vuoi me li faccio mettere anche in coppia… ma così il prezzo è triplo cazzo!… quelli mi sbudellano di brutto in due… e se poi sono in tre non so se ce la faccio a
soddisfarli tutti… troppa mazza tutta insieme e con quelle bestie poi… Io sentivo allibito e capivo quanto fosse troia mia moglie e quanto ero stronzo io ma non protestai e per non darle occasione di fare altre porcate con quel
montone e magari i suoi amici volli lasciare l’albergo subito. Chiesi il conto e quando il padrone me lo diede mi disse anche sottovoce…lei e la sua signora sarete sempre benvenuti…sa…altri clienti hanno sentito e mi hanno chiesto se potevano approfittare della sua signora… sta a voi decidere… io ho qui la lista…sono parecchi ma credo che sua moglie non avrebbe problemi a soddisfarli tutti non è vero?… sono tutti facoltosi e pagherebbero bene per poterla usare a piacere…che ne dice?…pensateci è una occasione e sono sicuro che la signora apprezzerebbe in quanto potrebbe scegliere lei i più dotati… Io invece non dissi niente a mia moglie e anzi scappai subito via per non darle
occasione di accettare qualche altra proposta così umiliante per me. Mentre andavamo via infatti incontrai il porco che non sapendo che stavamo scappando senza neanche consultarmi la fermò e le disse… cara io messo daccordo con tre amici… loro tutti buoni montare…grossi cazzi per te… tu daccordo vero?…no problema noi ingroppare uno alla volta e poi se tu ok montare tutti insieme… tu godere fino a crepare… Ma per fortuna lei non disse che stavano andandocene e venne via con me anche se in macchina mi stupì dicendomi… peccato!… quattro corni insieme te li avrei messi volentieri… mi sa che ce la facevo a farmeli mettere tutti e 4 insieme che dici porco… ti saresti segato fino a consumarti la fava gran guardone recchione… magari potevo farti anche inchiappettare da loro tanto ci sei abituato
frocione cornuto… Io trattenni gli insulti e me ne stavo zitto guidando a cazzo duro a ripensare a tutte le porcate oscene che avevamo fatto ancora stupito di tanta perversione di mia moglie ma solo perchè non sapevo dei suoi trascorsi e di quale puttana sfondata e ninfomane m’ero messo in casa.

per scambio esperienze scrivere a yugo23@inwind.it

Un giorno con quella zoccola di mia moglie ci capitò di incontrare un suo collega che ci presentò un amico. Era un uomo di mezza età ben piantato il quale vedendo le grosse pocce della puttana nella maglietta aderente e la minigonna esagerata che portava evidentemente si era subito arrapato e le aveva fatto dei complimenti anche un po spinti che lei aveva accettato ridendo mentre io ero seccato e poi ci aveva invitato a cena a casa sua per la sera stessa. Quando arrivammo fummo accolti dalla moglie e nel dopo cena lui ci chiese se volevamo vedere i filmati del suo viaggio in Giappone e noi accettammo. Sistemata l’attrezzatura e spente le luci cominciammo a guardare ma dopo poco mi accorsi che l’uomo si era avvicinato a mia moglie che in piedi dietro la mia poltrona era ormai a contatto del suo cazzo e lo strofinava lentamente sul culo sporgente della troia che faceva finta di nulla. Io ero imbarazzato ma dato il mio vizio depravato di cornuto guardone ne ero anche arrapato e sentivo il mio cazzo intostare prepotentemente mentre la manovra del porco si faceva più decisa e sentivo le leggere spinte che dava contro le chiappe di mia moglie che da vera troia s’era chinata appoggiandosi a 90 gradi sulla spalliera per sentire meglio il pacco che le spingeva contro. La manovra si prolungò per tutto il tempo ma poi finita la visione ci congedammo e ce ne andammo. Io ero sicuro che la zoccola aveva in mente qualche cosa e ero pronto a spiare le sue porcate ma fui preso in contropiede quando il giorno dopo mi telefonò la moglie del tipo dicendomi…gentile signore… vuole vedere come quel porco di mio marito tratta la sua signora?… allora l’aspetto in via…. alle ore…. Io restai senza parole ma non potevo resistere e mi presentai all’appuntamento dove mi aspettava la moglie del tipo che senza parlare mi fece salire ed entrare in un appartamento. Poi mi disse che da li potevamo assistere a quello che sarebbe successo nell’appartameneto contiguo dove il marito avrebbe portato mia moglie attraverso un foro ben mimetizzato. Io imbarazzato non capivo cosa volesse fare la donna che anche se non più giovane era ancora attraente con due pocce enormi e un culo ben fatto e temevo che magari avesse idea di fare uno scandalo. Lei mi rassicurò però precisando invece che dovevamo stare zitti per non essere sentiti e sorridendo misteriosamente mi disse… non lo sa che mio marito è impotente?… Io che pensavo di assistere a una trombata restai stupito ma lei continuò… si diverte solo a far godere le donne con altri sistemi… spero che sua moglie non sia inesperta… Aspettammo così fino a quando i rumori nell’altra stanza ci fecero capire che i due erano entrati e ci mettemmo a spiarli. Lui senza perdere tempo spogliò mia moglie dei pochi capi che aveva e poi la fece salire sul letto mettendola a pecorina e affondata la faccia tra le sue chiappe cominciò a slapparle rumorosamente figa e culo. Sentivo la donna vicino a me fremere eccitata da quella leccata che non finiva mai e dai mugolii arrapati di mia moglie che sculettava arrapata invitando l’uomo a montarla. Lui invece smettendo la leccata prese da un armadio una serie di palline giapponesi ne contai una decina di dimensioni diverse dalla palla da golf alla più grossa come un arancia e senza parlare le fece sgusciare una dopo l’altra nella patacca dilatata di arrapamento di mia moglie che ansimava di gusto mugolando all’entrata di quelle più grosse. La sua panza si gonfiava visibilmente ma appena furono tutte dentro l’uomo le ritirò fuori una dopo l’altra con risucchi arrapanti e senza darle tregua dopo aver sputato sul buco del culo palpitante le cominciò a far entrare una dopo l’altra nello sfintere di mia moglie che ansimava sfiatando ad ogni palla che le sgusciava dentro. Io avevo il fiato corto e avevo dimenticato la donna vicino a me ma me ne ricordai sentendo la sua mano che mi cercava il cazzo sfoderandomelo decisa. Mentre lei mi segava in silenzio suo marito spingeva deciso per far entrare le palle più grosse che strappavano un singhiozzo alla troia scosciata che guardava sopra la sua spalla l’operazione oscena. L’uomo era esperto e le avvitava nella rondella lentamente e quando era ben dilatata con una botta secca le spingeva nel retto di mia moglie che con uno sfiato sonoro l’accoglieva con uno strillo rauco. Quando le furono sparite tutte nelle budella la vacca mugolava sbavando e lui la fece rialzare e sedere su una sedia. La troia aveva la panza gonfia e seduta doveva sentirsi piena da scoppiare e si muoveva appoggiandosi da una chiappa all’altra mugolando e sculettando arrapata. L’uomo in piedi davanti a lei girandosi si chinò offrendole il culo peloso e le ordinò di leccare bene le palle e il suo buco e la schifosa mignotta affondò la faccia tra le sue natiche cominciando a slappare come una assatanata tenendogli le chiappe larghe colle mani. Io avevo un cazzo di marmo e la moglie del tipo senza parlare si inginocchiò e me lo imboccò cominciando un gran pompino tenendomi le palle in mano e strizzandomi la base del cazzo per non farmi sborrare subito. Ormai ero soggiogato e la lasciavo fare godendomi i suoi risucchi esperti mentre vedevo che l’uomo dopo essersi fatto leccare bene aveva fatto rialzare mia moglie e l’aveva rimessa in ginocchio per terra e ora prendendo lo spago che le usciva del buco del culo cominciava a tirare a strappi mentre la troia sculettava mugolando con strilli soffocati. Il porco le mise un piede in testa schiacciandole la testa e forzando con uno strappo le tirò fuori le palle dal culo una dopo l’altra tra risucchi e scorregge mentre mia moglie strillava ad ogni uscita sempre più forte specie per le più grosse. Quando però gliele ebbe tutte stappate dal sedere che era restato aperto come un pozzo nero tra le chiappe bianche della vacca il porco infilandole nella rondella due dita gliela dilatò al massimo e le sputò nel cratere scuro e poi ricominciò a infilarle in culo le palle scolate di robaccia schiumosa che ormai entravano facilmente alle sue spinte secche strappando mugolii e sculettamenti alla troia bloccata a terra. Io guardavo incredulo quell’operazione oscena e la donna smettendo di sugarmi la mazza venne a vedere sciugandosi la bocca insalivata e mi disse all’orecchio…ora che te l’ha dilatata vedrai che servizio… e infatti dopo averle fatto scomparire dentro al sedere tutte la palle il porco vizioso sempre tenendo ben ferma mia moglie faccia a terra prese lo spago e con uno strappo feroce le ricacciò di colpo tutta la catena mentre mia moglie sturata violentemente sobbalzava urlando. Il risucchio osceno fu seguito da uno sfiato enorme che risuonò con una lunga scorreggia che mi fece sborrare come un porco e la donna in ginocchio tra le mie gambe fu pronta ad aprire la bocca e a farsela scaracchiare tutta in gola ingoiando tutto a bocca piena con gusto evidente. Io sborrando mi sentivo di ricambiare quelle corna perverse che mi trovavo in fronte e guardavo curioso di vedere cosa avrebbe inventato ancora quel porco che intanto colla faccia affondata nel fracosce di mia moglie si slappava con gusto la venuta perversa che la troia scolava dalla figa dilatata. Evidentemente aveva spurgato anche lei nonostante quella stirata di buchi strana e ora giaceva accasciata ansimando mentre dal buco del culo spalancato sfiatava sonoramente. L’uomo ammirando quel tafanario spalancato prese due grossi dilatatori ginecologici e da esperto ne fece scivolare uno nello sfintere e l’altro in figa e poi avvitando i fermi cominciò ad aprirli spalancando i buchi di mia mglie come caverne. La troia a pecorina si lamentava mentre vedevo i suoi buchi aprirsi come caverne oscure mentre l’uomo fozava la dilatazione fino a raggiungere un’apertura spaventosa. Mia moglie sbavava mugolando e singhiozzava scossa da fremiti e sculettamenti ma il porco la teneva schiacciata a terra e le aveva messo un piede in faccia per immobilizzarla. Poi tranquillamente il bastardo pisciò nei crateri spalancati come in un cesso e per la posizione della vacca a culo all’aria le scaricò la pisciata quasi tutta dentro al buco del culo fino a sgrullarsi la mazza. Poi prendendo i due divaricatori senza svitarli li strappò brutalmente dai fori dilatati di mia moglie che urlò sconvolta. Io non avevo mai visto i buchi della troia così aperti e incazzato e arrapato ero curioso di vedere cosa altro le avrebbe fatto quel bastardo. Lui intanto aveva preso un enorme cazzo di gomma chiodato e con un avvitamento lento lo spingeva nella sorca spalancata della zoccola gemente e a forza di affondi alla fine riuscì a farglielo entrare tutto in panza mentre lei a cosce larghe ansimava e gemeva sfondata da quel mazzapicchio enorme poi lasciandola l’uomo preparò un grosso clistere da due litri di latte caldo e inserita la canna nello sfintere della maiala glielo pompò tutto in culo. Vidi allibito gonfiarsi la panza di mia moglie che sculettava fremendo mentre le sue budella si colmavano di roba come fosse gravida al nono mese. La schifosa maiala inginocchiata colla faccia a terra e il culo sporto mostrava all’uomo tra le cosce larghe la patacca aperta da cui sporgeva la base dell’imponente palo che le aveva ficcato in fregna e il buco del culo palpitante tra le chiappe che lui teneva divaricate al massimo. La scrofa ansimava e gemeva colla panza gonfia e le budella stracolme e vedevo che dalla sorca le scolava un rivolo di libidine collosa mentre dalla rondella anale spanata gocciolava un rivolo di latte che le sue viscere non riuscivano a contenere. Allora l’uomo a sorpresa le mollò un calcio in panza tra le cosce larghe e la troia sconvolta urlando mollò lo sfintere sparando uno schizzo di latte dritto in faccia al porco che se lo beccò come una doccia sconcia leccandosi le labbra. Mia moglie sconvolta non riusciva più a trattenersi e dopo la prima scarica si svuotava le budella a scorregge sonore sparando schizzi di latte merdoso a getti fumanti che lui si spalmava in faccia arrapato.
Io ero stupito e schifato da quei servizi osceni ma la moglie del tipo arrapata prendendomi la mano se la mise nella figa facendomi sentire come era scolata di libidine. Allora io per ricambiare le corna la stesi a terra e salendole a cavallo delle chiappe le appuntai la mazza di nuovo in tiro dritta al buco del culo che infornai senza pietà ficcandole in culo tutto il mio cazzo con pochi affondi. La vacca depravata era ancora più larga di culo di quella troia di mia moglie e non fece un fiato neanche quando le comincia a svangare le budella con forza stantuffandole le chiappe dalla cappella alle palle. Mentre le pompavo in culo sentivo i gemiti e gli strilli di mia moglie sotto il trattamento peverso dell’altro e il mio cazzo armava come non mai svangando nelle budella della zozza che rispondeva a colpi di culo indietro per farsi farcire fino allo stomaco. Non potevo vedere cosa stesse subendo ancora quella puttana di mia moglie mentre davo in culo alla moglie del porco che se la stava sbattendo e dopo una frenetica inculata sborrai in culo alla mignotta scaricandole le palle nelle budella. Poi appena ripresomi sculai la zoccola e andai ad incollare l’occhio al buco per vedere cosa succedeva di la e vidi il porco che inginocchiato colla faccia tra le chiappe della maiala le slappava tutti i buchi dopo averle sfilato il manico dalla fregna spalancata che grondava libidine. Intanto anche la sua vacca s’era inginocchiata e mi slappava il cazzo grondante e le palle ripulendomi e poi rialzandosi mentre si leccava le labbra mi fece cenno che dovevamo andare via. Io stralunato mi rivestii e uscii in silenzio con lei e ci separammo senza una parola. Poi rientrato a casa aspettai che rientrasse la scrofa e quando arrivò le chiesi cosa avesse fatto e come mi aspettavo lei rispose vaga andando in bagno a ripulirsi ma quando ne uscì e venne a letto io la montai come una bestia e più l’infornavo di brutto sbattendole in cazzo in fregna e in culo alternativamente più la vedevo godere e alla fine esplose in una sborrata urlando e sculettando tanta era la libidine accumulata con quella giornata di porcate sconce. La scrofa godeva pisciando come una fontana e anche io le riempii la panza di scariche bollenti di sborra rivendendo davanti agli occhi gli oscene servizi che le aveva fatto subire il vecchio porco impotente che poi lei ebbe modo di frequentare ancora facendosi portare da lui alla monta con altri suoi amici pervertiti.

per commenti scrivetemi a : yugo23@inwind.it La mia signora che ormai sapevo essere una gran puttana nata e addestrata era andata a lavorare in un nuova ditta e da subito aveva cominciato a fare straordinari e visto che la pagavano molto bene io non avevo protestato ma poi vedendo che questi straordinari di una o due ore erano giornalieri mi ero insospettito e pensavo che dati i suo vizi da sporcacciona invece di lavorare andasse a farsi fottere da qualche amante nuovo. Allora una sera decisi di verificare e andai alle 6 ora di uscita dal lavoro ad aspettarla fuori ma dopo che tutti gli impiegati erano usciti senza di lei approfittando di uno che mi conosceva entrai e mi diressi verso la direzione dove lei lavorava. In silenzio mi accostai alla porta sentendo dei rumori confusi e dei gemiti inconfondibili e capii subito cosa stava facendo la puttana. Le mie corna mi fecero salire una rabbia enorme per essermi fatto prendere in giro da quella scusa degli straordinari mentre di straordinario c’era solo la troiaggine di mia moglie che si faceva sbattere dal suo capo. Mentre incazzato e confuso cercavo di capire cosa fare arrivò il vecchio padrone sessantenne della ditta e vedendomi a spiare rimase un momento perplesso ma poi come niente fosse aprì la porta della stanza e mi spinse dentro deciso dicendomi:”…già che ci sei è meglio che entri a goderti lo spettacolo… tua moglie ce l’ha detto che sei un guardone cornuto e contento… ” e io che capivo che non era il solo a fottersi la mignotta mi ritrovai incredulo davanti alla scena sconcia del figlio quarantenne che si sbatteva la zoccola. Mia moglie era in piedi addossata alla scrivania con una gamba rialzata sul tavolo e l’uomo con i calzoni calati le lavorava in figa a tutta forza tenendola per i fianchi sui quali le aveva rialzato la minigonna. La mia vergogna e umiliazione erano enormi ma come al solito davanti a quelle porcate il mio cazzo intostava con mia grande rabbia. I due porci padroni erano ex camionisti grossi e volgari e il giovane vedendomi entrare sfigò con un risucchio la sorca di mia moglie e mostrandomi la sua grossa mazza ricurva con un gran cappella a fungo grondante sugo di figa mi disse “…era ora che venissi a vedere come trombiamo tua moglie io e papà…guarda qua cornutazzo che gran minchia si becca la tua vacca…piscia sbroda come una
fontana la maiala… adesso te la sborro in panza così te la ingravido la tua vacca… gli faccio fare una covata di maiali cornuti… mettiti comodo che ce n’ha per un’altra ora almeno la porca…” e prendendosi la fava a due mani la rimboccò prepotente nella patacca scolata della troia che era restata stesa sul tavolo ansimando arrapata parolacce: “…che cazzo fai stronzo…risbattimela dentro…pompa maledetto porco…svangamela a fondo…” e mentre il bastardo la rinfilava a cazzo teso miagolava come una cagna sculettando indietro a scatti. Io impietrito sudavo freddo e anche se non correvo rischi di avere figli bastardi ero disgustato dall’idea e balbettavo incazzato”…troia maledetta…che cazzo fai?… gran puttana… basta…smettila…” mentre vedevo come quel cazzone si chiavava mia moglie spinto fino alle palle dalle poderose botte del suo chiavatore che lavorava in panza alla mia femmina come un mandrillo stantuffando a tutta forza e neanche sentivo le oscenità del vecchio che ridendo rincarava la dose”…col cazzo che smette… deve finire prima mio figlio e poi tocca a me… che cazzo credevi cornuto che la pagavamo per niente?… a lavorare non va ma a fottere è una professionista… con i suoi buchi potreste diventare ricchi…è la regina delle troie… una vera maiala di razza… l’ho capito da subito quando s’è presentata con quella faccia da mignotta e gli ho messo in mano la mazza… me l’ha imboccata e spompinata a me e mio figlio senza problemi…figurati se ce la lasciavamo scappare una tale zoccola da monta… adesso zitto e aspetta che deve finirci tutti e due… ” Io accasciato seduto sudavo freddo incazzato ma incapace di ogni azione e restavo rassegnato a vedere il porco che fotteva con risucchi sonori accelerare la pompata ansimando sudato e infine sborrare aggrappato alle sue grosse pocce e ficcato fino alle palle in panza a mia moglie grugnendo estasiato. La troia scossa dalle ultime botte scomposte accoglieva gli schizzi del porco con grida strozzate”…si…scaricati le palle… tutto…sborrami tutta… affogami la figa… mamma mia che coglioni…sputami in panza anche l’anima…” e poi mentre il montone la sfigava rialzandosi sudato e ansimante lei sentendo le scolate calde e vischiose scorrerle fuori dalla sorca piena lungo la gamba fino a inondarle la scarpa”… mortacci tua quanto sborri…eri carico come un toro da monta…m’hai rovinato la scarpa..è piena di sperma…” Io allibito la sentivo snocciolare oscenità come se non fossi li e la mia rabbia cresceva come le mie corna ramificate mentre vedevo che il figlio ritirati su i pantaloni lasciava il posto al vecchio che aveva sfoderato la sua grossa ceppa nodosa. Credevo che anche lui l’avrebbe chiavata ma mi sbagliavo e mentre il vecchio la faceva sistemare a cavallo del bracciolo del divano il figlio mi spiegò con gusto sadico “…non lo sapevi cornuto?…a mio padre tua moglie gli da il culo perché lui paga di più…” Io furioso mi volevo rialzare ma il porco molto più forte di me mi spinse a sedere facendomi assistere stupito ad una strana manovra. Mentre quando l’avevo visto chiavata lei aveva la gonna solo rialzata e non potevo vedere bene ora invece il vecchio gliela rialzò tutta sui fianchi e vidi allibito che tra le chiappe di mia moglie sporgeva la base di un cuneo anale di plastica che il porco da esperto aprendole le chiappe prese e sfilò con uno strappo secco che fece strillare la zozza che scorreggiò come una vera fogna restando con il buco del culo spalancato come un pozzo nero. Il figlio ridendo della mia rabbia impotente e della mia faccia sbalordita mi spiegò”…papà ha una mazza più grossa della mia ma non ben tosta per rompere il culo e per inculare deve trovare la strada aperta… tua moglie anche se c’ha il culo più sgarrato di una vacca perdeva troppo tempo per farselo mettere… così papà gli ha comprato quel manico per dilatarla per l’inchiappata… glielo mettiamo in culo dopo la pausa pranzo e la tua signora se lo porta in corpo fino a quando le saliamo in culo… così scola parecchio e poi arrapata si fa trombare di brutto a fondo…”. Intanto il vecchio porco s’era accomodato dietro la zoccola che gli teneva allargate le chiappe con le mani per aiutarlo e dopo averle scolato un paio di sputi abbondanti nel cratere scuro del foro anale le appuntava la grossa fava nodosa nel buco spalancato. Io schiumavo di rabbia mentre lo vedevo spingere grugnendo arrapato per inchiapparsi mia moglie e insultavo tra i denti la troia che sculettava all’indietro per farselo scivolare dentro al sedere ma restavo seduto sconvolto senza più reagire alle provocazioni dei due porci “…c’ha una fogna per culo tua moglie…gli sto riempiendo il retto…guarda come te l’attappo tutta di cazzo…” ansimava il vecchio affondando la mazza in corpo alla vacca scosciata che gemeva “…lascialo stare quel cornuto guardone… se no gli scoppia il cazzo di voglia… forza che ora è tutto dentro…pompami le budella maiale…” e il vecchio grugnendo arrapato cominciò a incularsi mia moglie di brutto con colpi secchi e profondi che la facevano ruttare e gemere. Sconvolto e umiliato non avevo neanche il coraggio di guardare il porco che mi stava a fianco che vedendo il bozzo dei miei calzoni mi sfotteva :”…hai armato un bel manico porco cornuto ma per quella maiala di tua moglie ce ne vogliono dozzine al giorno e neanche bastano… domani se ritorni te la facciamo trovare infilata in doppio così vedrai come si guadagna il pane tua moglie…” Io ero nel pallone e non capivo più nulla mentre sentivo rimbombare nelle mie orecchie i colpi sordi del porco che s’inculava a fondo mia moglie misti ai suoi ansimi osceni e alle pernacchie che le sfuggivano dal culo quando il palo nodoso le sturava lo sfintere nei colpi più violenti. Il vecchio armava lentamente ma ora che era tosto trombava senza sosta ma per fortuna dopo quasi un’ora di pompaggio anale finalmente lo vidi irrigidirsi e scaricare la sua sborrata a getti grugnendo. La troia con un urlo rauco s’inarcò e passandosi una mano tra le cosce larghe gli impugnò le grosse palle pelose che il vecchio le stava svuotando in culo. Vedevo bene il grosso cazzo gonfiarsi a ondate successive schizzandole dentro e infine il vecchio porco ansimante le si accasciò sopra svuotato. Il figlio andò ad aiutarlo a rialzarsi e tirandosi su la fava grondante sculò mia moglie che urlò ancora mentre dal buco del culo le usciva fuori un rivolo denso che colando nel fracosce impiastrava la gonna e il bracciolo del divano colando fino a terra. Io ero annientato e restai senza reazione umiliato ad occhi bassi mentre i due porci la facevano rialzare e l’aiutavano a ricomporsi alla meglio e quando lei fu pronta ancora ansimante mi disse sfottente:”…andiamo recchione cornuto…per oggi hai goduto abbastanza…portami a casa…” Mentre rientravamo con la macchina io la insultavo incazzato:”…troia schifosa…bagascia da casino… ma che cazzo di figure…non ti bastano tutti i cazzi che ti ripassi e le gran corna che mi metti a ripetizione ?…zozza maiala… fottere per soldi con quei due camionisti sozzi…” ma invece di tacere la puttana incazzata mi ribatteva :”…fotto con chi mi pare stronzo coglione… a quei due gran cazzi li facevo montare anche gratis figurati se poi pagano pure… ma sta tranquillo che le corna non le porti solo tu perché anche loro sono dei gran cornuti… e se lo sapessero sai quanto s’incazzano…” Io stupito sentendola snocciolare quelle oscenità balbettavo confuso:”…ma quanti ti si sbattono grandissima zoccola?…c’è la fila allora?…” Lei a gambe larghe guardava il sedile dove i suoi buchi pieni di robaccia avevano scolato una striscia bianca collosa e tranquillamente con due dita raccolse i grumi di sperma denso e si leccò le mani con un gusto evidente che mi faceva venire il vomito. Poi ridendo mi rispose:”…la fila ancora no ma per fare le corna a loro mi faccio il magazziniere negro…quello si che ha una nerchia da somaro…quando arma fa paura… e fotte come un mandrillo in calore…me lo ripasso tutti i giorni alla pausa pranzo all’insaputa di voi cornuti… se vuoi vedere che razza di stanga mi ficca in panza ti faccio assistere guardone merdoso…” Io furioso non sapevo cosa dire davanti a tanta sconcia puttanaggine ma mentre stavo per replicare la zozza mi ordinò di fermare davanti a un negozio di abbigliamento di un conoscente dicendo:”…debbo comprare un vestito… questo è tutto impiastrato di sborra… e anche le scarpe che quel porco m’ha riempito di sugo di palle…” Scesi entrammo nel negozio che stava chiudendo ma quando il padrone vide mia moglie la fece entrare subito ma poi vidi che restava incerto vedendo che era con me e intuii che anche questo porco s’era dovuto ripassare la puttana. Comunque ci fece entrare e poi chiuse e fece provare vestito e scarpe alla mignotta facendo finta di non notare che il cambio era dovuto alle grandi macchie di roba collosa che erano ben visibili. Quando fu il momento di pagare la schifosa troia con un sorriso da schiaffi mi disse:”…vado a pagare di la… aspettami se non vuoi venire a pagare tu…” Io ammutolito e rosso di vergogna la vidi entrare nel retro insieme al padrone che mi lanciò uno sguardo di commiserazione e restai solo a rodermi per le corna che sentivo crescermi in testa come una foresta. Avrei voluto scappare via ma invece dopo un po non resistendo al mio vizio di guardone mi trovai alla porta per spiare e come mi aspettavo vidi la troia in ginocchio che spompinava la fava del padrone in piedi davanti a lei impugnandogliela a due mani. Il maschio ansimava arrapato mentre la maiala si mandava la sua ceppa dura fino in gola ad ogni risucchio con una tecnica da bocchinara esperta e ogni tanto la sputava per strusciarsi la mazza insalivata sulla faccia e poi la rimboccava golosa ricominciando a spompinare attaccata alle palle dell’uomo che presto esplose grugnendo in una gran sborrata che le le ingozzò di forza tenendole la testa schiacciata sul nerbo che sputava schizzi a ripetizione. Io schifato vedevo bene il movimento della gola della troia che ingoiava strozzandosi e mandava giù a boccate la scarica di sperma.Poi quando si fu scaricato le palle il padrone lasciò la testa della maiala che prese fiato ma solo per rimboccare subito la ceppa che ripulì a slappate golose lucidandogliela. Io avevo la gola secca e non riuscivo a muovermi ma fu mia moglie che finito il pompino uscendo mentre si ripuliva la bocca grondante e il mento coperto di robaccia schiumosa mi spinse verso la porta dicendomi:”…che cazzo aspetti ancora… l’ho pagato prendi la roba e andiamo…” ma il padrone che s’era reso conto di tutto rinfoderando il cazzo come niente fosse la interruppe arrogante dicendo:”…e no bella porcona…mica m’hai pagato bene come al solito… il bocchino con l’ingoio va per il vestito ma per le scarpe rivieni domani e senza questo cornuto guardone che mi devi ancora una bella sturata di buchi e voglio trombarti con calma…” Io ero allibito scoprendo che anche questo conoscente era al corrente delle mie corna ramificate e del mio vizio perverso di guardone e mentre ritornavamo a casa in auto continuavo a insultare mia moglie per farmi le corna con amici e conoscenti ma lei incazzata invece mi disse :”…questo porco bastardo non è mai contento e mi fa pagare la sua roba il triplo del prezzo…ogni volta vuole di più e mi tocca farmi sbattere a suo piacere…ma domani lo sistemo io il coglione… prima mi faccio insifonare per bene dal negro e poi vado a pagarlo…quando ha sciacquato nella sborra dell’altro glielo dico a quel gran bastardo cornuto… vedrai che lo ripago per bene…” Io furioso rientrando in casa l’aggredivo con la rabbia di sapermi stracornuto e sputtanato:”… ma che cazzo di mignotta strarotta sei… ma quanti cazzi mi metti in fronte ogni giorno?…e poi con porci di ogni genere sozzi bastardi e ora anche negri…quanta sborra ti fai mettere in panza al giorno alla faccia mia?…” ma la troia ridendo della mia rabbia impotente mi fece sedere sul cesso e mettendosi a cavallo delle mie gambe si appuntò il mio cazzo tosto tra le chiappe sedendosi a inghiottirselo con un risucchio osceno nel suo culo sfondato. Io ero ammutolito arrapato come mai e la vacca ansimando mi soffiò in bocca:”…sta buono che ora svuoto anche le tue di palle gran cornuto…ora lo vedi gran recchione cornuto quanta me ne cacciano in panza di sborra…” e cominciò a incularsi salendo e scendendo sul mio manico duro ansimando. Io sentivo il suo retto ancora scivoloso delle sborrate incassate e anche se sentivo le corna come non mai ero infoiato al massimo dalla sua porcaggine estrema di moglie maiala e geloso del suo deretano chiedevo:”…ma quanto ce l’ha grosso il negro?… sei sempre più sfondata di chiappe…ormai è come una caverna il tuo sfintere…” e lei leccandomi la faccia mugolava sbattendosi:”…anche il tuo è un bel cazzone e quando mi vedi trombata intosta al massimo ma quello del negro è insuperabile…c’ha una nerchia da cavallo…se lo vedi te ne innamori anche tu gran recchione… la prima volta l’ho quasi dovuto violentare per farmelo mettere su per il culo…poveretto pensava di farmi crepare perché non lo sa quanto sono sgarrata di chiappe… e in effetti per poco non mi schiattava la rondella…ma poi c’ha dato dentro come un porco e ha fatto presto a sbrillentarmi a fondo… è un mandrillo da monta e nell’ora di pausa è capace di sborrarmi anche 2 o 3 volte…m’abbotta la panza come una damigiana quel porco… ma mi manda in estasi… se vuoi ti faccio assistere ma di nascosto perché è timido…mica come quegli altri porci che hai visto all’opera oggi…quelli ci godono a farti cornuto ma non lo sanno che a catena li faccio cornuti più di te…” e intanto che biascicava sconcezze la mia signora vacca si sfondava le chiappe sempre più forte fino a quando infilandomi la lingua in bocca mi pisciò sopra allagandomi la mazza e le palle di una cascata calda e vischiosa. Io nonostante lo schifo di farmi pisciare addosso lo sperma che le intasava la figa me ne venni una scarica da cavallo riempiendole il culo di sborra che la porca accolse mugolando estasiata. Poi prima che smosciassi la maiala esperta si sculò con un risucchio dal mio manico e girandosi se lo lasciò entrare in fregna e così seduta ricagò con una scorreggia sonora un mare di robaccia schiumosa dalle profondità delle sue budella stracolme che mi impiastrò cazzo e palle allagandomi. Poi la scrofa si rialzò sfigandomi e girandosi mi mise due dita in bocca dopo essersi sditalinata la patacca fradicia e mi sputò in bocca una boccata di sborra. Io vomitai dallo schifo sentendo in gola il sapore di sperma mentre lei soddisfatta mi prometteva:”…bravo m’hai insifonato bene anche tu…domani è mezza giornata di lavoro e se non rompi ti faccio assistere…prima mi faccio imbottire di cazzo dal negro e mi faccio sborrare in fregna e in culo…poi mi faccio una doppia coi padroni e mi faccio riempire culo e sorca e poi faccio venire il commerciante a riscuotere così sguazza nella sborra che m’intasa la panza e tu quando ha fatto glielo puoi dire e farti una bella sega…” Io infoiato da tanta porcaggine di mia moglie annuivo infoiato ma la schifosa mi gelò subito dicendomi:”…ma se vuoi farti le seghe alla faccia mia che mi faccio sbudellare di cazzi enormi poi dopo che hanno finito mi devi ricambiare e leccare i buchi per bene quando hanno finito… ti piscio e cago in bocca gran recchione cornuto e guardone pervertito così godo doppio e non devi fiatare… niente proteste se no fatti sfondare tu il tuo deretano da recchione al mio posto…ma non so se le tue natiche da finocchio riescono a beccarsi il totero del negro senza creparne…quello ti spacca il culo a sangue…quando è infoiato monta come una bestia e non sente ragioni…” Io impietrito dalla paura accettai subito di assistere senza fiatare a tutte le sue porcate e promisi di stare zitto anche davanti alle porcate più estreme e così ce ne andammo a letto dove sognai svangate bestiali su mia moglie fino al mattino e poi dovetti assistere a cose anche più schifose il giorno dopo ma questa è un’altra storia e la racconterò col seguito.

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