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Trio

Terzo giorno di gita

By 17 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Il viaggio nella città catalana continua. Le mie due alunne Miriam e Sonia non erano mai sazie di sesso come avevano dimostrato nelle due precedenti notti.
Eravamo al terzo giorno di gita, quella mattina, nonostante il rapporto consumato con le due ragazze, mi svegliai senza problemi pronto per affrontare alla grande la giornata tra le vie di Barcellona. La temperatura era quasi estiva, fuori il sole invogliava a compiere lunghe passeggiate che potevano culminare benissimo in una nuotata tra le miti onde marine.
Con la classe quella giornata trascorse tra visita ai monumenti e ai musei della città, dopo pranzo la stanchezza cominciò a farsi sentire, gli occhi cominciarono a farsi pesanti, ma stoicamente continuavo a resistere fino a quando con tutta la classe ci recammo in uno dei parchi cittadini dove ci saremmo riposati dalla scarpinata della mattinata e dove si poteva godere un po’ di frescura all’ombra degli alberi. L’erba del prato era ben curata, sembrava un tappeto. I ragazzi cominciarono a rincorrersi tra loro, sembravano spensierati e allo stesso tempo entusiasti del luogo. Alcuni visitavano il parco e altri, semplicemente, se ne stavano sdraiati nell’erba, quel parco si rivelò una vera e propria oasi.
Io trovai una zona un po’ isolata, del resto, a tenere d’occhio i ragazzi c’era la mia anziana collega. Giunsi dietro ad un cespuglio e mi sdraiai nell’erba deciso a tirare un po’ il fiato e stando bene attento a non abbandonarmi nelle braccia di Morfeo, non mi ci sarebbe voluto molto. Che pace: il profumo dell’erba mischiato a quello dei fiori mi faceva tornare all’infanzia quando con i miei trascorrevo le mie estati nella tenuta di campagna della mia famiglia, la colonna sonora di quel pomeriggio era l’instancabile melodia dei volatili. Totalmente immerso nei miei pensieri non mi accorsi nemmeno quando fui vinto dal sonno.
Stavo sognando un’isola piena di donne che nude pronte a soddisfare ogni mio desiderio, mi sembrava il paradiso, nel dormiveglia mi accorsi che avevo il cazzo completamente duro, ma ciò che mi fece svegliare quasi del tutto furono dei rumori che giunsero al mio orecchio. Il rumore in questione era tipico di qualcuno alle prese con un chupa-chups. Aprii gli occhi, su di me timide nuvole bianche passeggiavano allegramente nel cielo azzurro, ero eccitatissimo e solo dopo un po’ mi accorsi di quello che realmente stava succedendo dietro quella siepe lontana da occhi indiscreti.
Avevo la cintura dei pantaloni slacciata e jeans e boxer calati, vidi il mio uccello fuori e su di esso le lingue di Miriam e Sonia che se lo contendevano. Per un attimo mi spiegai il sogno che avevo fatto.
– Ragazze, ma siete diventate matte?- Le dissi non appena riuscii a realizzare cosa stava succedendo.
Mi guardarono con quello sguardo di lolite che tanto mi faceva arrapare e continuarono nel loro compito come se non avessi detto nulla. Fu Miriam a venire verso di me. Erano ancora vestite, entrambe indossavano delle gonnelline quasi vertiginose, in mattinata le avevo adocchiate e avevo dedotto che erano proprio delle gran fighe.
– Fortunatamente ti abbiamo visto che ti sistemavi qui, hai scelto davvero un bel posto prof-, mi disse Miriam mentre si alzava la gonnellina e sistemava la sua fichetta glabra alle mie labbra. L’intimo era un optional, sicuramente lo avevano lasciato in albergo.
– Su prof, dammi una leccatina alla micina, ne ho tanto bisogno-, mi disse senza alcun pudore.
Alle sue parole non mi feci pregare molto e mentre la sua amica continuava ad andare su e giu con la sua bocca io cominciai a far lavorare la mia lingua tra le gambe di Miriam che riversò tutto il suo piacere nella mia bocca dopo poco tempo. Si tolse da quella posizione e mi sorrise, si avvicinò a Sonia, la baciò e si impalò sul mio cazzo, era davvero assatanata.
Mentre Miriam andava su e giù sulla mia asta in completa erezione, Sonia leccava sia il clitoride della sua amica che le mie palle, non avevo mai avuto un risveglio così dolce, in quel momento non mi interessava nulla, potevano anche scoprirci, io desideravo solo sborrare nelle bocche avide delle mie alunne. Ma fu Sonia a seguire l’esempio della sua amica e a quindi a riversare tutta la sua broda bollente nell mia bocca, anche lei avvicinò la sua passera alla mia bocca, la leccai fino a quando venne. Poi anche lei si mise su di me e con la sua fichetta andò su e giù molto velocemente. Quella scena era ad alta carica erotica, Sonia mi scopava senza sosta mentre Miriam intrecciava benissimo la sua lingua a quella dell’amica.
Per me fu troppo, riuscii a fermare Sonia proprio nel momento in cui la ragazza venne un’altra volta, tutte e due si accorsero che ero sul punto di sborrare, si avvicinarono al mio cazzo e dopo pochi colpi di lingua le inondai il viso di sperma. Su ripulirono a vicenda con le lingue, dopo pulirono la mia cappella con un ultimo pompino e si scambiarono un ultimo bacio.
Io mi risistemai, loro facevano altrettanto.
– Andiamo prof, la casa di Gaudi ci attende-, mi disse Miriam con malizia.
Le guardai sorridere e camminare mentre raggiungevano il resto della loro classe, ancora una volta mi avevano lasciato senza parole. Si, Barcellona ci attendeva, avevamo tanto da visitare, ero completamente in estasi, quella scopata pomeridiana era stata quasi un toccasana, le nebbie del sonno e della stanchezza altro non erano che un lontano ricordo.
Per commenti o suggerimenti:lukanoinkazato@gmail.com

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