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Trio

Una giornata in tre

By 11 Marzo 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Pensavamo che Irina dopo un nostro incontro a tre, che non gradì, restando coerente con il suo puritanesimo ed anche con il suo bigottismo per un po’ di tempo forse non ci avrebbe più cercato neanche via what’s up. Lorena dopo averne parlato con me la chiamò una sera dopo alcune settimane dal nostro incontro a tre. Quella sera ci fu una incredibile chiacchierata telefonica che da parte di Irina era fatta per di più di silenzi e di sorrisi mentre da parte di Lorena emergeva la gioia e la spensieratezza della giovane donna quale era. Io ero lì presente durante la telefonata ed a Lorena attivò il viva voce in modo che si potesse ascoltare la voce di Irina e così le sue non certo serene rimostranze.
“Io sono ancora angosciata, scossa e sconvolta per ciò che è successo l’ultima sera che ci siamo viste” erano state le prime parole di Irina dopo la frase iniziale di Lorena.
Lorena era la mia donna che nell’iniziare la telefonata mi fece un cenno d’intesa e di complicità. Il segno di assenso lo diedi in modo convinto e sicuro perché ero sicuro che qualunque Lorena sarebbe riuscita a recuperare brillantemente la stima di Irina riconquistando la sua amicizia.
Si capiva perfettamente però che Irina combatteva una battaglia personale creata dal rancore che derivava dall’offesa e l’interesse e il tornaconto dall’altro. Dato l’astio che aveva resistette alle moine di Lorena ma l’offesa per lei era stata veramente grande e di conseguenza era difficile smaltire ciò che l’aveva urtata nell’intimo e pertanto le parole le uscivano dalla bocca con poca convinzione “Voi due m’avete fatto bere molto sapendo che non resisto il vino e sapendo ciò ne avete approfittato giocando intimamente a lungo e sfruttando la situazione per i vostri giochi del cazzo. Mi avete fatto compiere ciò che non avrei mai immaginato neanche lontanamente. L’hai capito che sono sconvolta intimamente e che è da quel giorno che il sesso per me è solo schifo?”
Lorena replicò dopo che Irina ebbe finito di parlare. Lorena l’aveva fatta parlare a lungo per farla sfogare e quindi sapere dove poter riprendere almeno il dialogo con lei. Era vero che quella sera Irina era stata la nostra dolce e piacevole toy girl. Lei era facile da prendere perché il vino aveva reso il suo corpo cedevole e malleabile; lei aveva un corpo che invitava alla seduzione. In quel momento della telefonata Lorena mantenne un tono cordiale e calmo “Posso parlare? Ecco! Volevo farti notare che su alcune cose hai ragione. Se hai fatto delle cose a te non gradite lo potevi dire. Non mi sembra che tu non sia intelligente e per come ti conosco non sei ingenua. A me è sembrato che sapessi bene quello che facevi ed ho avuto l’impressione (te lo dico con vera sincerità), probabilmente era anche quello che desideravi. Per come ti ho vista sembrava che finalmente ti fossi liberata di quella abulia e scarsa voglia di fare che hai sempre fatto vedere. Inoltre, ripensandoci, ci hai lasciato l’impressione che sia stata tu ad usare noi per i tuoi desideri, non trovi?”
A quelle parole Irina ammutolì ed alla piccola domanda finale seguì il silenzio indicatore di incertezza e disorientamento che rendevano difficile la replica.
I fatti accaduti erano iniziati la mattina di quel giorno. Lorena si ritrovò quasi senza pensarci a fare un bagno preparandosi con cura per uscire di casa elaborando nella sua mente la decisione di fare sesso in tre.
Era eccitata con una voglia irrefrenabile di fare sesso e per farlo notare decise di vestirsi in maniera sexy.  Alessio la aspettava e non appena vide il suo abbigliamento capì immediatamente quale fosse stata la scelta di Lorena, le andò incontro sorridendo e per la prima volta la abbracciò dandole un lungo bacio passionale che in modo molto naturale ed istintivo la ragazza contraccambiò. Mentre erano abbracciati a lei non poteva sfuggire la durezza e le dimensioni generose del cazzo e capì in quel momento che anche lui era eccitato come lei e che la voglia di sfogarsi era tanta.
Lorena disse a lui che era arrapata e scherzosamente, ma con tono deciso, riprese il desiderio già espresso in altre occasioni di avere un’altra persona durante un loro accoppiamento.
Arrivata a casa di Alessio lui la strinse ancora tra le braccia e all’orecchio sussurrò che avrebbe immediatamente informato anche Giacomo del desiderio. Quindi andarono in camera da letto confessandosi che era da tempo che entrambe morivano dalla voglia di scoparla anche insieme. Lorena fu assalita da molti pensieri, dal nervosismo e da sensi di colpa ma nonostante ciò era terribilmente eccitata e risoluta nel voler fare quell’esperienza. Essere desiderata in quel modo e per giunta da due uomini era per lei una cosa nuova ed inaspettata. Entrarono nella camera da letto che lei  conosceva bene per averla vista molte volte e finalmente capii anche il perché di un letto matrimoniale king size. Alessio volle che lei si spogliasse lentamente con mosse languide ed a lei la cosa non dispiacque affatto. Lorena si stava completamente lasciando andare e non vedeva l’ora di essere presa dai due maschi.
Era oramai completamente nuda quando si dedicò a spogliare Alessio e quando finalmente mise a nudo la sua virilità ebbe un sussulto: aveva un cazzo davvero maestoso, molto grosso e lungo. Istintivamente le venne da pensare: se lui era tanto dotato, come sarebbe stato quello di Giacomo? Il solo pensiero le percorse tutta la schiena.
Alessio la fece sdraiare e poi cominciò ad accarezzarla dappertutto scendendo con la bocca tra le gambe regalando a Lorena un magnifico orgasmo. Fu in quel momento che comparve Giacomo che li stava osservando. Anche lui era già era completamente nudo e quello che Lorena vide la fece sussultare.
Non avrebbe mai immaginato potesse esistere un membro tanto grosso e lungo. Quel sesso così maestoso da una parte la affascinava e incuriosiva, dall’altra non aveva paura per cosa avrebbe provato ad averlo dentro di sé.
Giacomo incitò Alessio a prepararla per lui e Lorena non capiva cosa intendesse ed allora Alessio pazientemente le spiegò che visto il calibro decisamente fuori misura del nuovo amico, Alessio doveva prendermi per primo in modo da aumentare la lubrificazione della figa. Entrambe i maschi pensavano che, anche se Lorena si sentisse davvero bagnatissima, l’avere la figa riempita di sperma avrebbe ulteriormente agevolato l’ingresso a quel cazzo mastodontico.
Durante la spiegazione Lorena teneva il cazzo di Giacomo in mano accarezzandolo, constatando piacevolmente la consistenza ed ammirando quel ben della natura desiderandolo sempre più.
Lorena si ritrovò così alla pecorina con Alessio che la stantuffava con regolarità mentre si occupava con mani e bocca di quello che era diventato il suo oggetto del desiderio. Le generose dimensioni del sesso del padrone di casa le sentiva molto bene sentendosi riempita e piena continuando ad avere orgasmi a ripetizione. Quando finalmente cominciò a sentire la serie di schizzi caldi che la inondavano ebbe un altro violento orgasmo. Ciò era inusuale perché al massimo con Alessio faceva l’amore per una venIrina di minuti, lei godeva al più due volte e lui alla fine si scaricava e rimanevano abbracciati uno all’altra altra.
Poi fu la volta di Giacomo che volle scoparla nella classica posizione del missionario tenendo larghe le gambe, mettendo le mani e braccia nell’interno cosce della ragazza e ripetendo di rimanere aperta, spalancata. Giacomo inizialmente cominciò a strofinare il suo enorme bastone lungo le labbra della fighetta e poi piano piano lo introdusse mentre Alessio le accarezzava il seno ed il viso.
Man mano che lui entrava Lorena si sentivo come invasa da un corpo grossissimo che si stesse impadronendo di lei. Ebbe delle sensazioni indicibili mai provata prima. Ora si rese conto del perché Alessio la volle scopare per primo e per un attimo ringraziò mentalmente la generosa sborrata che Alessio le aveva regalato e che ora faceva sì che quel sesso potesse lentamente introdursi senza procurale eccessivi dolori. Quel cazzo così bello e maestoso sembrava fosse talmente in lei da arrivare attraverso lo stomaco alla soglia della gola, invadendo ogni spazio utile e possibile; questa sensazione l’aveva portata velocemente ad avere un orgasmo.
La fighetta di Lorena si adattò facilmente a quel bellissimo cazzo e lui aumentò l’intensità del suo movimento. Lei era completamente aperta ed a sua disposizione, lo desiderava, desiderava che la spaccasse e tanta era la goduria che urlò dal piacere. Lei si era mai sentita tanto piena, posseduta e troia. Al culmine Lorena scoppiò in un orgasmo devastante.
Le sembrò quasi di svenire sentendosi spossata mentre Giacomo continuava imperterrito a scoparla con colpi sempre più veloci. La ragazza sentiva montare l’ennesimo orgasmo che non tardò ad arrivare. Giacomo sembrava instancabile alternando colpi lenti e profondi ad altri più veloci e costanti; lei continuava a godere perdendo il conto degli orgasmi provati.
Lorena non si rendeva conto da quanto tempo fosse piacevolmente tra le mani dei suoi due amanti, sentiva però la necessità di stringere le gambe ed anche la fighetta che reclamava un po’ di riposo, allora pregò Giacomo che gli venisse dentro perché era letteralmente spossata. Lui sorridendo rispose che l’avrebbe accontentata ed aumentò il suo ritmo rendendolo quasi frenetico. Non passarono molti minuti per sentire Giacomo irrigidirsi ed urlare che stava per venire La ragazza sentì il cazzo dilatarsi ulteriormente dentro l’intestino e si sentiva completamente piena. Giacomo alla fine esplose dentro di lei con una serie di getti potentissimi riempiendola come mai le era successo prima. Nel frattempo Alessio non era rimasto indifferente a quello spettacolo che i suoi occhi vedevano e si era nuovamente eccitato irrigidendo il suo cazzo che stava segando. Avvicinatosi alla sua donna, quasi in contemporanea, venne in abbondanza schizzandole il viso, collo e seno con la sborra.
A Lorena piaceva tantissimo ricevere la sborra; per lei era bellissimo e ancora una volta ebbe un orgasmo in breve tempo.
Lorena era spossata e non aveva la forza di andarmi a ripulire; le dolevano le gambe costrette a rimanere divaricate a lungo. I suoi due splendidi amanti erano ai suoi lati e con delicatezza la stavano asciugando dallo sperma che Alessio le aveva spruzzato addosso. Durante questa operazione lei si addormentò per la stanchezza.
Al risveglio era l’ora di pranzo e Giacomo non era più con loro. Alessio la coccolava e baciava come un amante amorevole. Pranzarono con dei piatti fatti arrivare già pronti.
A Lorena la voglia di sesso non era passata e Alessio se ne accorse perché lei andò a toccalo fra le gambe a soppesare il sesso del suo ragazzo.
“Ne hai ancora voglia?” chiese lui
“A dirti il vero devo dirti che Giacomo mi ha soddisfatta ed anche tu non sei stato da meno ma la voglia che ti ho più volte detto di provare di fare sesso con un’altra donna oggi mi andrebbe. Non so che cosa mi ha preso ma oggi sono veramente in calore. Ti andrebbe?” rispose lei
“A me il farlo in tre piace. Con Giacomo lo abbiamo già fatto. Sono curioso di farlo ora con una donna”
“Chiamo Irina?” chiese Lorena
Irina non ebbe difficoltà ad andare da loro per cena. Era una trappola finalizzata a fare sesso a tre ma lei ancora ne era all’oscuro.
Irina era molto amica sia di Alessio sia di Lorena e quindi non sospettava che avrebbe fatto sesso a tre. Se lo avesse saputo con le sue convinzioni puritane non lo avrebbe fatto ed avrebbe dato della matta a Lorena e poi avrebbe cambiato il suo rapporto di amicizia nei confronti di Lorena e Alessio.
Durante la cena fecero bere del buon vino a Irina e lei senza difficoltà lo bevette con il risultato che alla fine della cena era stordita e capiva ben poco. La trappola era scattata.
Lorena provocò Irina a dirle i desideri più reconditi.
Il cazzo di Alessio durante s’agitò molto nei pantaloni ascoltando la voce di Irina che richiamava alla memoria dissoluti e libidinosi momenti. Era tutto vero quello che raccontava. Alessio l’afferrò contro la sua volontà senza che lei facesse molta resistenza mentre lei era già protesa verso il corpo nudo di Lorena.in un attimo di sobrietà si ribellò nonostante fosse molto eccitata ed enormemente elettrizzata per riuscire ad opporsi con forza, così si era rassegnata a subire. Nel momento in cui Lorena la baciava in bocca e la teneva bloccata su di sé con una presa dolce ma ferrea Irina si abbandonò al piacere che Lorena stava per darleLorena sembrò in quel momento leggere nel pensiero del suo maschio o forse aveva solamente visto la patta gonfiarsi, fatto sta che immediatamente allungò una mano per strofinarmi il cazzo attraverso la stoffa e intanto ascoltava Irina la cui conversazione era diventata più animosa e piuttosto audace:
Lorena fece scorrere la cerniera dei pantaloni di Alessio, tirò fuori il cazzo ben eretto e lo guardò volgendo lo sguardo sorridente e lussurioso verso Irina, lo strinse tra le dita muovendo lentamente la mano nel momento in cui chiedeva all’amica “Ho visto che gradisci il tocco delle mie dita, non è vero?”.
In quel preciso istante Irina emise un lungo sospiro “Non avevo mai fatto l’amore con una donna. Tu sei stata un fulmine che mi ha illuminato e preso l’anima, la tua lingua è deliziosa e direi piacevolmente unica”.
Le parole di Irina ci eccitavano notevolmente. Lorena frattanto leccava il cazzo del suo fidanzato con la lingua larga con una delicatezza e una finezza ammirevole da femmina devota, come se stesse leccando la fica dell’amica.
Lorena confessò all’amica “Ti leccherei così, lo sai questo?”
Irina boccheggiava e le parole le uscivano a fatica dalla bocca “Come mi leccheresti, sì, dai dimmelo, ti prego ripetilo, voglio saperlo”
Lorena inginocchiata ai piedi di Alessio anziché risponderle si portò il cazzo tra le labbra e lo ingoiò, lo fece scorrere tra le guance, mentre la sua testa ondeggiava avvicinandosi al pube di lui con un ritmo leggero pieno di dolcezza mentre Alessio le accarezzava teneramente i capelli.
Ogni tanto gli sguardi s’incontravano per avere l’approvazione delle azioni svolte che erano fatte con dedizione per il mio piacere; in seguito distanziò la bocca per pronunciare con un sussurro segreto alcuni termini di cui non era chiaro il significato.
Rivolgendosi a Irina, guardando la sua figa e usando un tono erotico di massimo piacere “Ti ungerei con dolcezza di miele, per poi leccarti così come piace a te, con tanta voracità e per raccogliere ogni minima parte che dovesse sfuggire dalla tua figa aperta. Sai una cosa? Mi sembra già di toccare il tuo grilletto e leccare le tue labbra così aperte e bagnate. Mi stai facendo arrapare incredibilmente con il tuo profumo”.
Il lungo gemito con cui Irina accolse fremente quelle frasi bisbigliate provocò sia a Lorena che a Alessio un balzo e un brivido aggiuntivo. Lui afferrò in quell’occasione Lorena, la piegò sul tavolo mentre gridava l’eccitazione e l’euforia del momento all’amica “Sì, ti voglio! Sì, dai! dimmi che me la darai presto!”.
Lorena ribadì con un respiro affaticato e stentato, mentre lui l’inforcava spostandole il perizoma. Lorena ormai presa nel vortice della lussuria e della libidine con voce roca e piena di erotismo intimò “Irina adesso toccati, sgrillettati! Si, così! Perché voglio sentire e sapere come stai godendo. Tu mi fai delirare pensando a ciò che vorrei fare con te!”.
L’ansimare della coppia cresceva e come sempre Lorena al momento dell’orgasmo intrecciava le sue dita a quelle del maschio che la chiavava e con Alessio lo fece stringendo le dita in modo compatto e solidale. In quell’istante a Lorena sembrava di volare. Alessio sborrò poco dopo con esuberanza in completa e perfetta delizia cospargendo sulle sue mammelle tutto il suo bianco e denso seme mentre Irina osservava entusiasta ed incantata nonché sedotta per quell’incontinente e sregolata scena.
Successivamente quando loro due si tranquillizzarono facendo seguito a una tardiva domanda di Irina, Lorena acutamente e brillantemente le rispose “Alessio è indivisibile da me. Irina tu lo sai bene, vero? Il suo cazzo sarà sempre quello con il quale io onorerò ogni tuo buco”
Irina sul momento non capì per effetto del vino bevuto ma poi comprese quale fosse il significato di quella frase. Sul momento Irina emise un gemito dalla bocca e somigliava ad un lamento d’approvazione.
Lorena fece scivolare piano la mano lungo i fianchi di Irina in modo che l’accoppiamento tra lei e Alessio fosse una cosa lenta, delicata ma Irina non resisteva più e di ciò la sua amica se ne accorse. Portò la mano a scivolare in fretta tra le gambe e la trovò bagnata. Bastarono pochi tocchi, una pressione lenta, circolare, Irina strinse gli occhi ed in pochi secondi venne. Forse non era mai successo così in fretta prima di allora, evidentemente quella situazione non l’aveva lasciata indifferente. A Irina i sensi di colpa vennero dopo ma si convinse facilmente che nel sesso non c’era nulla di male.
In un barlume di ragionevolezza Irina ebbe un fugace pensiero in cui si rese conto che di anni ne aveva ventiquattro ed era uscita dalle fantasie erotiche giovanili da un pezzo; ora aveva un dal ragazzo che si premurava di soddisfare le sue voglie. A lei Alessio sembrava sempre più bello, il suo fisico si era delineato maggiormente nudo era uno schianto: alto, moro, con gli occhi grigi e quelle fossette sulle guance che la facevano morire.
Lui invece sembrava non aver notato i cambiamenti in Irina che era cresciuta, era diventata bella ma non ne era pienamente consapevole. Tempo prima lei aveva persino giocato a provocarlo ma non c’era mai riuscita; forse semplicemente non lo voleva davvero, era solo un gioco.
Lui entrò in Irina accompagnato dalle mani di Lorena e le venne dentro.  Alessio aveva goduto come poche volte gli era capitato ed anche lei in conclusione aveva goduto appieno ansimando per quel credibile e reale piacere.
Spossati si risvegliarono dopo poche ore con ed accompagnarono Irina a casa sua. Lei ancora barcollava ma già si stava riprendendo.
Lorena a Alessio tornati a casa fecero una doccia, quindi si ritrovammo in quella che era la camera dell’amore. Lei si accorse che acconciarsi i capelli era inutile e quindi li tenne semplicemente sciolti, si infilò il vestito con cui si era presentata da Alessio, si truccò e quindi si ammirò allo specchio a figura intera.
L’immagine che restituiva lo specchio era splendida. I capelli, mossi, arrivavano ben oltre le spalle nude ed erano valorizzati dal vestito rosso a tubino indossato. Non aveva spalline ed era così attillato che decise di non infilare le mutandine né tantomeno il reggiseno. Così baciò il suo amante e tornò a casa per riprendere la vita consueta.

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