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Trio

Un’unica avventura

By 14 Dicembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un marito, un uomo come tanti altri, un impiegato come tanti altri. Al lavoro ho la possibilità di navigare liberamente su Internet e di perderci un po’ di tempo senza trascurare il lavoro, lavoro che spesso mi porta a viaggiare in auto nelle città limitrofe.

Ancora una volta, come tanti uomini , ho immaginato di avere rapporti con una delle bellissime donne che si vedono su internet o sui power point mandati dai colleghi, con una delle donne che lasciano messaggi sui siti di annunci per adulti, fare una delle scene con una pornostar dei filmati scaricati o scambiati nelle rete peer to peer; per poi ritrovarmi ad andare a casa e continuare a fare l’amore sempre e solo con mia moglie, nel letto, con le solite posizioni che facciamo da tre anni, senza che mia moglie me lo prenda mai in bocca e neanche la sfiori il pensiero di accorglierlo dietro, venendo una volta solamente, talvolta in tempi anche troppo rapidi, raramente capace di far rialzare la testa al mio amico; ci tengo a ribadire, amore non sesso.

Ho anche frequentato parcheggi di scambio coppie o di guardoni, bar dove l’attrazione principale non &egrave il luogo ma i presenti, tutto fuggevolmente, nei piccoli ritagli di tempo che riesco a rubare a mia moglie (maledetti cellulari), comunque senza mai concludere nulla; sono un uomo normale, ne fotomodello ne superdotato, uno come tanti sulla piazza.

Però un giorno … e quì comincia questa storia … senza mio volere la fantasia &egrave diventata realtà.
Era sera e stavo tornando a casa, fermo all’area di servizio per fare benzina, mi passa al fianco una donna sui trent’anni, capelli castano biondi, molto mossi e lunghi, occhi chiari e brillanti, labbra rosse, molto truccata, vestita con una minigonna molto mini, una camicetta che lasciava intravedere che sotto non c’era altra biancheria e intuire le rotondità del suo corpo; un sorriso che cordialmente ho ricambiato, poi &egrave scivolata più avanti la mia auto per vederla tornare dopo una manciata di secondi con un altro sorriso che ho di nuovo ricambiato.

Fatta benzina, riparto tranquillo; fatti una decina di chilometri una macchina iniziò a lampeggiarmi, rallentai ma la macchina rallentava con me, i miei strumenti non mi segnalavano anomalie sul veicolo, allora misi la freccia per accostarmi, un cartello mi avvertì che da lì a un chilometro c’&egrave un’area di sosta, con la freccia alzata, la velocità ridotta raggiusi l’area e mi fermai. La macchina che mi seguiva raggiunse l’area di sosta, mi superò e si fermò una decina di metri da me parcheggiando in modo non proprio classico, ma non facci caso al particolare. Scesi, feci il giro dell’auto, ma tutto risultava a posto, gomme gonfie, luci accese, non capivo. L’auto mi lapegiò, spensi la mia, la chiusi e mi avviai verso l’altra.

Non scese nessuno, puntai verso il lato del guidatore, ma il suo braccio fuori dal finestrino mi indicò l’altro lato della vettura, non capivo cosa stesse succedendo, avevo timore di essere derubato, ma andai avanti.
Arrivato sul lato del passeggero, vidi il vetro del finestrino abbassato di un paio di dita, si accese la luce nell’abitacolo e vidi la donna di prima che mezza sdraiata sul sedile aveva tirato su la gonna e senza mutande si stava toccando le parti intime. Come d’istinto ho provai ad aprire la portiera per arrivare a lei ottenendo come risultato un suo soprassalto e l’uomo che gridava:
“Che cazzo fai!”
Così alla sprovvista ho balbettato:
“Non so … non mi &egrave mai successo … non so come comportarmi”
e mentre lei si risistemava e ricominciava l’opera, l’uomo mi ha detto:
“Guarda … e se vuoi fatti una sega”

Lo spettacolo era eccitante ed ho subito iniziato a massaggiarmi sopra la patta, dopo poco l’uomo ha cominciato ad accarezzare la donna, a masturbarla, ad infilarle il dito nel sedere, io ho tirato fuori il mio amico ed ho preso a masturbarmi, la donna godeva del trattamento dell’uomo, ma guardava il mio pisello.
Il gioco andò avanti finché la donna ha sussurrato qualcosa all’uomo il quale mi ha detto:
“Ora apro il finestrino, mettilo dentro che lei vuole leccartelo, ma non fare scherzi stronzi”
Detto fatto ha aperto il finestrino ed io mi sono portato avanti ad infilare il mio pisello dentro l’abitacolo, la donna si &egrave alzata e me l’ha preso in bocca, l’uomo continuava ad accarezzarla dappertutto, ma io ero scomodo, la portiera dell’auto era alta ed ero costretto ad alzarmi in punta di piedi e con le braghe abbassate era difficile mantenere l’equilibrio, intanto la donna si era messa a quattro zampe con la testa rivolta verso me e l’uomo che la soddisfaceva con le mani e la bocca dal suo posto.

Anche la donna stava scomoda, perché per toccare con le mani le mie parti intime era costretta a poggiarsi in modo innaturale, quindi si mosse senza avvisarci delle sue intenzioni aprendo la portiera. Io mi spostati in dietro, lei si accovacciò immediatamente fuori lo sportello, io avanzati di nuovo a conquistare la mia posizione fino a farmelo prendere in bocca.
Ho sentito l’altra portiera aprirsi e poi chiudersi, l’uomo girato intorno alla macchina aveva raggiunto le mie spalle, avevo la donna che oltre a tenermi tutto l’uccello in bocca mi teneva con la mano lo scroto, stringendolo un poco, vidi volare la carta di un preservativo, poi sentii le mani fredde ma umide dell’uomo accarezzarmi i glutei; capii immediatamente che non potevo divincolarmi, dissi:
“No dai amico, non scherzare, mica me lo vorrai mettere al culo?”
e lui di rimando:
“Non ti preoccupare, ora ti passo una bella crema, ti farà rilassare e lubrificare, poi con lei che ti lavora di bocca non te ne accorgerai quasi, anzi appoggiati con le braccia alla macchina”
Infatti iniziò a massaggiarmi i glutei, allargandoli un poco, arrivando in crescendo a fare pressione sull’ano, mentre la donna continuava il suo lavoro, ho sentito entrare un dito, quindi il secondo, un poco di bruciore, ma mi attendevo peggio, comunque l’uomo attendeva i miei tempi, aspettava che rilassassi il muscolo prima di muoversi e forzare; poi ho sentito le dita uscire, la donna continuava a leccarmi e segarmi alla grande. Ho sentito il pisello dell’uomo poggiarsi al mio forellino e piano piano spingere fino a trapassare il muscolo dell’ano, quindi si &egrave fermato qualche secondo, poi ha cominciato a pompare con calma, ma spingendolo fino in fondo da farmi sentire la sua pancia sui miei glutei e poi a farlo uscire fino un attimo prima del muscolo stesso, non ho idea di quanto fosse lungo o largo, lo sentivo e basta.

Ho resistito pochissimo, ho avvertito che stavo per venire e la donna ha accelerato il suo ritmo, mi aspettavo che al culmine avrebbe spostato la bocca; invece si infilò tutto il pisello in bocca e bevve tutto quanto il mio seme, continuando a muovere la mano e succhiare per avere fino all’ultima goccia, poi visto che il mio arnese era rimasto (stranamente) duro disse all’uomo:
“Al nostro amico piace il tuo trattamento, questo frocetto ce l’ha ancora duro”
lui rispose:
“Bene, ha anche un bel culo stretto, voglio venire massaggiato da questo nido”

La donna aprì il cassetto porta oggetti, estrasse un condom, lo aprì e me lo infilò quindi si girò mettendosi a pecora sotto di me e fece entrare il mio pisello dentro di lei guidandolo con la mano; dalla facilità con cui entrai capii che era bagnatissima, poi portò la sua mano sulla clitoride per stimolarsela.
Io ero in mezzo, i colpi che l’uomo dava a me io li propagavo alla donna, era come se lui si scopasse la donna tramite me, ero quasi un oggetto giocattolo tra loro due.
Non sono abituato a durare così a lungo, in breve tempo la donna venne gridando ed agitandosi come una pazza, i suoi movimenti dell’orgasmo mi portarono al culmine facendomi venire, la donna si spostò a fare uscire il mio pisello, quindi si voltò, mi tolse in condom e mi pulì bene bene dal mio seme; in quel mentre anche l’uomo venne dentro di me, continuò a pompare, poi si fermò qualche secondo, quindi passò al mio fianco, si tolse il condom e la donna prese a pulire lui.
L’uomo si girò verso di me e disse:
“Sei bravo frocetto, se ti ribecchiamo ti facciamo divertire ancora”
Poi frettolosamente si &egrave ricomposto insieme alla donna, sono saliti in macchina e scomparsi.

Io sono rimasto lì fermo, con le brache calate ed il pisello moscio di fuori, quando ho ripreso conoscenza mi sono vestito, sono salito in macchina e mi sono fermato all’autogrill successivo per togliermi da dosso alla meno peggio qualsiasi odore che mia moglie avrebbe potuto notare, ma fortunatamente quando arrivai a casa lei dormiva.

Ora sono tornato a cercare avventure su Internet, ma come prima non si presenta mai nulla.

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