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Trio

zamanero

By 6 Marzo 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

arafrasando una canzone di Lucio Battisti “Innocenti evasioni”, che poi tanto innocenti non erano, stasera mi sento leggermente frizzante.
Qualcuno.
Sì, stasera arriva qualcuno.
Immaginando il momento preparo i cuscini del divano, proprio come nel testo della canzone.

“qualcuno, &egrave già nell’aria qualcuno, sorriso ingenuo e profumo” continua il testo.

Tutto &egrave a posto.
Non vedrai mai una casa pulita come quella di un single che aspetta una donna.
Se prima era un disastro, due ore dopo la trovi luccicante. Ho i cassetti riempiti di tutta la roba che prima era sparsa per la casa.
Meno male che non ne devo aprire nessuno, se no farebbe effetto molla.
Ah, che potere ha la figa.
Lo diceva sempre mio nonno “Se vuoi vivere libero, togliti dalla testa le donne. Se vuoi farti del male allora sposale”
Beh, ne &egrave passato di tempo da quelle parole. Un po’ aveva ragione.
Io non me le sono tolte dalla testa ma nemmeno le ho sposate, e devo dire che vivo bene.
Sto mettendo a posto le ultime cose ma i cassetti sono pieni. Devo trovare una sistemazione. Sgabuzzino, di sicuro non faremo sesso li dentro.

“Il giradischi le luci rosse e poi
champagne ghiacciato e l’avventura può iniziare ormai”

I giradischi praticamente non esistono più; ormai il CD ha soppiantato il vinile.
Io ho ancora un giradischi ed anche dei vinili che tengo con cura maniacale.
Non c’&egrave paragone con i cd. Il suono &egrave diverso, più caldo, più presente meno metallico.
A parte queste divagazioni da audiofilo, devo mettere un po’ di musica.
Cosa scelgo? New Age? Fusion? Leggera? Rock? Vado con la New Age.
&egrave una palla, ma per fare ambiente &egrave ottima.
Personalmente amo il rock, ma il contesto non lo impone.
Le luci rosse non le ho, ma soffuse sì.
Lo Champagne nemmeno…ma comunque &egrave meglio un gran Prosecco. Più amabile e gustoso.
Flute e qualche stuzzichino.

“accendo il fuoco e mi siedo vicino
qualcuno
stasera arriva qualcuno
sorrido intanto che fumo”

Il camino, azzz me ne stavo dimenticando!
Ne ho fatto installare uno di quelli a parete che funzionano a bioetanolo.
Vanno da Dio, sono esteticamente eccezionali e scaldano bene. Peccato che costino un botto.
Fuori ci sono meno tre gradi, dentro 24. L’ambiente deve essere caldo.

“Ma come mai tu qui stasera
ti sbagli sai non potrei
non aspettavo ti giuro nessuno
Strana atmosfera
ma cosa dici mia cara
non sono prove no, no, no…
un po’ di fuoco per scaldarmi un po’
e poca luce per sognarti no!.”

Questa parte &egrave da saltare….sono single quindi non può arrivare una ipotetica Lei come nella canzone.

“Siediti qui accanto anima mia
ed abbandona la tua gelosia se puoi
combinazione ho un po’ di champagne se vuoi amore
come sei bella amore
sorridi e lasciati andare”
Anche questa &egrave da saltare.

“Chi può bussare a quest’ora di sera?”

Ecco &egrave Lei. Gilda.
In realtà si chiama Maura, ma mi piace chiamarla Gilda.
Le avevo dato questo nome di fantasia quella volta che la conobbi.
Ero in negozio, faccio il commesso di scarpe e borse per mio zio che &egrave il proprietario, e inizialmente sembrava una cliente. Ero solo quel giorno.
Facemmo del gran sesso e si era rivelata come una gran porcella, per mia fortuna.
Ci eravamo però lasciati senza che lei mi concedesse un altro appuntamento.
Un’ora di sesso e poi un “Ciao”
Pensavo di non rivederla più.
Poi, ieri, la vedo entrare nel negozio.
In quel momento penso di aver avuto un’espressione da demente.
Lei invece era bellissima.
Cappotto nero attillato, stiletto blu elettrico e borsa abbinata, foulard di Hermes in sfumature di blu, calza nera con riga. Uno schianto.
Son rimasto con l’espressione da ebete talmente tanto tempo che mio Zio, prima che potessi farlo io, le si avvicina e chiede se può aiutarla.
Lei gli dice “Cercavo lui”, indicando me.
Mio zio alza le spalle come dire “&egrave tutto tuo”
La demenza mi si legge sul viso.
Per fortuna mi sveglio da questa empasse momentanea, rinvengo, barcollo ma non mollo, mi avvicino cercando di nascondere una certa emozione, eseguo la camminata da gigolò (chissà com’&egrave la camminata da gigolò…la invento sul momento) giungo davanti a lei, e mi sveglia completamente con un ” Ma tu sei sempre così…….diciamo….particolare?”
Cerco di riprendere un espressione meno demente, ma so di aver fatto una figura barbina.
” No, sono inciampato e non volevo farlo vedere” Una scusa più stupida non potevo trovarla.
Poi dico ” Qual buon vento ti porta qui? Hai bisogno di altro paio di scarpe?Oppure vuoi me!”
” Allora si, sei proprio così……no, son qui per proporti una cosa. Domani sera sei libero?”
“Si, assolutamente libero”.
Non era vero avevo un appuntamento con gli altri per una partita a biliardo.
Che si fottano, gli dirò che non sto bene.
“Bene. Se non ricordo male, nel nostro incontro mi proponesti un invito a rivederci, giusto?”
“Beh, si. Ma mi dicesti che non era possibile”
“Ora &egrave diventato fattibile ad una condizione. A casa tua e non chiedermi in che modo perché so io cosa fare. E attenzione…. il gioco lo conduco io”
Porca puzzola! Ho il fratellino che chiama dal basso. ” Ragazzo, accetta, non mollare la presa, qualunque cosa sia”.
Anche se non posso sapere cosa mi aspetta, senza timore alcuno dico “Va bene.”
Scrivo su di un biglietto il mio indirizzo e numero di cellulare. Lei mi da il suo. Maura. Ahhh (sospiro) che bel nome.
Chissà come mai quando mi trovo davanti a lei son sempre così mieloso.
Esce con quel suo portamento da gran signora, un po’ troia, ma d’alto bordo.
Non riesco a staccare lo sguardo da quel culo.
Ci pensa mio zio con uno scappellotto sulla nuca.
“Allora…dormiamo….chi era quella che non ha comprato niente? Che &egrave venuta a fare qui?”
“Ma niente….&egrave la sorella di un mio amico e mi ha portato una cosa che avevo chiesto a lui”

E adesso &egrave lì, fuori dalla porta.
Apro e……..non &egrave sola!!!
Sono stupefatto. Gilda mi stupisce ogni volta. Però non perde occasione per mettermi in difficoltà, vista la mia espressione trasognata del momento.
“DRIIIIN, c’&egrave qualcuno in quella testolina….sono io! Quando ti degnerai di ritornare nel mondo dei vivi, faccelo sapere. Ma in fretta. Se no ce ne andiamo”.
Ci mancava solo mi desse una botta sulla fronte mentre proferiva la frase.
“Nooo….scusa…ma non mi aspettavo ….”
” Una altra donna? Dillo pure. Se non ti garba, noi si va via!”
“No, no…..nel modo più assoluto….va benissimo”
L’amica, presumo tale perché non l’ho ancora conosciuta, sorride.
&egrave carina da morire.
“Lei &egrave Monica….ci fai entrare o passiamo la serata sul pianerottolo?”
Sono il solito fessacchiotto. Mi imbambolo come un bambino che si guarda il suo cartone preferito.
“Piacere, Federico”
“Piacere” dice lei. Sono incantato anche dalla voce.
Ma ormai lo sapete che mi blocco ogni volta che vedo una bella femmina che mi si para davanti.
Entra ancheggiando come Gilda….una fotocopia.
E come con Gilda, i miei occhi seguono l’ondeggiare delle anche.
é una pertica di donna.
Va bene i tacchi, ma questa &egrave uno e novanta.
Ha delle gambe lunghe come la direttissima Firenze-Roma dell’alta velocità.
Gilda se ne accorge.
Si avvicina con fare minaccioso. Mi prende per la cravatta (non la metto mai ma vista l’occasione…..forse, visto a cosa serve in questo momento, sarebbe stato meglio non metterla), mi tira verso di lei e mi dice appiccicando la bocca all’orecchio “Attento. Sono molto gelosa…..e non scherzo” e mi da una leccata, .
Monica sorride in silenzio.
Io la guardo. Anche lei mi guarda.
Adesso la vedo bene. &egrave una gran figa.
Capelli lunghi fino alle spalle, viso dolce, occhi scuri, naso a patatina, bocca carnosa.
Si toglie il cappotto e la osservo bene.
Le tette sono piccole ma ben fatte e, penso, sode perché non ha reggiseno. Come faccio a dirlo? Scollatura che non lascia spazio ad interpretazioni. Fianchi stretti e quelle gambe poi …non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
Maura come al solito era vestita da gran signora.
Quelle gonne che le fasciano il culo da favola sono un must.
E le calze con la riga anche.
” Allora ragazze vi va un Prosecchino veramente buono?”
Monica dice “Bella idea”
Maura non commenta, la guarda con occhi di ghiaccio, come per redarguirla per aver aperto bocca.
Prende un bicchiere dal tavolino e me lo porge per riempirglielo.
Mangiamo qualche stuzzichino e parliamo un po’.
La voce di Monica &egrave sensuale come lei, ed io la ammiro con uno sguardo beato come uno che ha visto la Madonna.
Maura mi sveglia come al solito.
Senza farsi notare mi dice “Fede io lo so che Monica &egrave una bella ragazza, e che le stai sbavando da mezz’ora dietro , ma se son venuta con lei un motivo ci sarà.
Mi ricordo esattamente cosa avevi fatto con me quel giorno. Mi sei rimasto dentro. Ancora adesso se ci penso ho i fremiti. Devi farli provare anche a lei. Ma ricordati…….Lei &egrave mia. Tu al massimo la puoi solo sfiorare. E ti dirò io come!”
E mi da un bacio sulla bocca che i fremiti li fa venire a me.
Che fare? Adesso la cosa diventa difficile.
Due donne e una &egrave OFF-LIMITS.
Ed io che pensavo di potermele fare tutte e due in un colpo solo.
La mia fantasia erotica preferita, come penso per tutti gli uomini.
Mi sento sotto esame. E se sbaglio l’approccio? Anche se Maura non mi ha detto nessun particolare, però mi permette di sfiorarla.
Ma fino a che punto? Maura mi fa capire con uno sguardo che devo andare verso Monica.
Mi avvicino a lei, che era rimasta un attimo in disparte, visto che Maura parlava con me.
&egrave di spalle. Sta guardando fuori dalla finestra. Metto le mie mani sulle sue spalle. Non si volta. La massaggio e sembra piacerle.
Maura approva e si appoggia dietro a me, le sue mani mi cingono i fianchi e mi sussurra all’orecchio “Baciala fra il collo e le spalle, &egrave molto sensibile”
Beh, con il suggeritore va meglio. Almeno non sbaglio.
Con il corpo mi appoggio al suo e la mia bocca si avvicina al collo.
Ma quanto sono fortunato, mi dico. Sono a panino in mezzo a due bellissime donne. Qualcosa non quadra, ma non ho ancora capito cosa.
Maura, da intraprendente qual &egrave, mi mette le mani sulla patta dei pantaloni. Il cazzo &egrave gonfio. Bacio Monica come mi ha detto Maura.
Le mie mani scendono dalle spalle verso le sue mani. Sento che le &egrave venuta la pelle d’oca mentre la mia bocca continua a baciarla. Le mie mani sono sulle sue. Rimane immobile. Sembra non apprezzare, a parte la pelle d’oca.
Non mi sto divertendo ma il profumo della sua pelle mi inebria.
Maura non smette di toccarmi. Anzi, mi tira giù la cerniera dei pantaloni e fruga alla ricerca del mio membro. Mica &egrave difficile trovarlo. &egrave talmente duro e gonfio che ha riempito i pantaloni.
Maura mi invita a toglierle il vestito. Tiro giù la cerniera ed il vestito scivola a terra.
Non smetto di baciarla. Ora anche Maura bacia me sul collo e non smette di pasturarmi il cazzo.
Sono eccitato ma non come vorrei ed ho sempre paura di esagerare nei confronti di Monica.
Le mani di Maura si tolgono da dentro i pantaloni e sento che cercano le mani di lei.
Io sposto le mie sul ventre di Monica.
Maura con delicatezza sposta le mani di Monica dentro i pantaloni come faceva lei prima.
Le sento le sue mani. Non sono intraprendenti come quelle di Maura, ma mi danno una sensazione delicata, tutta da scoprire. Maura ora prende le mie mani e le indirizza a cercare la figa. Sento le mutandine e le scosto per permettere alle dita di sentire il suo sesso. &egrave umido, certo, ma non esageratamente. Non &egrave un buon segno.
Le mie dita si muovono sulle grandi labbra con movimenti lenti, i più delicati possibili. Sento una mano che si appoggia sulla mia e indirizza le mie dita ad entrare dentro quella figa.
Non era pronta ad accettare il trattamento imposto da Maura.
Neanche Monica si diverte, anzi penso di averle procurato un piccolo dolore. Ho la sensazione che
Maura sia l’unica a godere della situazione.
Mi sento una marionetta manipolata dalla donna che prima mi dava forti sensazioni erotiche.
Non lo avrei mai detto, ma &egrave Monica la prima che da una svolta al momento.
Lentamente si volta verso di me e devo fare dei contorsionismi non indifferenti per tenere le dita ancora dentro. Guarda Maura. Poi mi bacia. Probabilmente le ha dato il permesso. &egrave una marionetta anche lei.
La sua lingua si insinua in bocca. La mia lingua incontra la sua. Finalmente sento un piccolo brivido.
Mi piace ma si stacca.
Guarda di nuovo Maura. Mi toglie la mano e ci spostiamo tutt’e tre sul divano.
Mi fanno sedere e mi tolgono tutto quello che c’&egrave da togliere.
Anche Monica si toglie l’ultimo indumento rimastole e rimane in autoreggenti.
Si spoglia anche Maura. Fino ad un quarto d’ora fa avrei dato non so che cosa per vederla così.
Ora non mi fa nessun effetto. Il cazzo resta barzotto
Eppure ha una Guepiere nera con una V di rete da cui si intravede il seno, bello, sodo e sotto la sua bella e depilata fighetta.
Che mi succede? Non mi eccita, perché? Mi eccita molto di più Monica, che non ha fatto niente che non abbia deciso la signora.
Maura sul divano, vede il membro non proprio pimpante rispetto a prima.
“Monica, prendiglielo in bocca e risveglialo che ho bisogno di infilarmelo”
Poi si rivolge a me e mi dice ” Cosa succede ciccino….due donne ti spaventano?”
Veramente a spaventarmi &egrave lei. Non la conoscevo sotto questo aspetto.
Monica intanto, su ordinazione, consegna il mio cazzo un po’ ringalluzzito a Maura.
Si mette sopra di me e se lo lascia scivolare dentro la sua vagina, bagnata.
&egrave l’unica ad essere eccitata. Fa tutto lei. Si muove.
Costringe Monica a baciarla sulla bocca e le morde la lingua anche violentemente.
Sento un verso di dolore provenire dalla bocca di Monica.
Siamo in balia di una cagna in calore ma nessuno dei due riesce a controbattere.
Gli occhi di Monica sono tristi, più tristi di prima. I nostri sguardi si incontrano e sembra che si chiedano aiuto fra loro.
La troia gode ed io non so nemmeno se ho sentito qualcosa. Ho la testa da un’altra parte.
Maura si toglie. Dice che deve andare in bagno. Non la riconosco più. Se prima la guardavo con il solito sguardo da pesce lesso adesso ho le saette che escono dagli occhi e se potessi la brucerei.
Questa sosta mi da una possibilità di parlare con Monica.
“Senti, non so come la vedi tu ma sta cosa mi sta sulle palle. Non ti sembra che ci stia usando?”
Monica abbassa lo sguardo.
” Ci sta togliendo la dignità di essere liberi. Sta godendo solo lei di tutto questo”
In quel momento ritorna Maura.
“Allora, che vi dite….sapete che devo darvi il permesso di parlarvi io? Cattivi!”
“Monica, vieni qui e leccami! Fammi godere” sdraiandosi sul divano a gambe aperte.
Monica non si sposta da dove era.
Stizzita, Maura le ordina di obbedire.
Niente. L’ordine non viene eseguito.
Il bel visino della signora, prende tutte le sfumature del rosso dal magenta al rosso fuoco.
“Monica….non mi fare arrabbiare. Vieni qui subito. Fede prendila e portala qui!”
Le sue parole sono parole dette al vento.
Nessuno di noi due si sposta.
Gli ammutinati del sesso.
“Maura” dico io” siamo stufi delle tue angherie. Non ci hai dato la possibilità di esprimerci. Tutto era concentrato su di te. Basta. Fottiti da sola. Noi non ci stiamo più”
Appena detto ciò, Monica, con aria di sfida, mi prende il mento lo gira verso di lei e mi bacia voluttuosamente.
Poi si stacca altrettanto violentemente e dice”Questo &egrave per quello che mi hai detto per le scale”
Altro bacio “E questo &egrave per quello che non ci hai fatto fare”
Ancora un bacio ” E questo &egrave per tutte le volte che ti ho sopportato”
Maura si alza, con fare minaccioso, i capelli hanno preso i colori della Crudelia Demon della “Carica dei 101” e con la voce rotta dalla rabbia, mentre si riveste, ci dice
“Non finisce qui. Me la pagherete. Con tutto quello che ho fatto per voi. Vi ho dato tutta me stessa e questa &egrave la gratitudine che mi ridate? Specialmente tu Fede….e tu Monica…rivestiti e vieni via. Ti perdono”
“No Maura. Fede mi ha aperto gli occhi. Non ne potevo più di te ma non avevo il coraggio di affrontarti. Ha ragione lui…..fottiti”
Ora non &egrave più la Maura sicura ed arrogante di qualche istante fa….anzi sembra perfino svuotata di ogni forza.
Rincaro la dose ” Prendi i tuoi quattro stracci e non farti più vedere”
Adesso si che godo…..e senza fare sesso.
Maura chiude la porta dietro di se ed io e Monica incrociamo gli sguardi e scoppiamo in una risata liberatoria, abbracciandoci.
Poi ci fermiamo un attimo. I nostri occhi luccicano.
Un bacio. Lungo, sensuale, erotico, eccitante.
Il divano diventa l’alcova che non era prima.
Le dita ora entrano nella vulva con una facilità impressionante. Si fanno strada dentro la carne morbida e bagnata. Si muovono senza trovare impedimenti. Monica si muove insieme alle mie dita.
Davanti a me, bellissima e finalmente donna. Quella che non era stata con Maura. I capezzoli delle tette sono dritti e duri pronti per essere leccati. E la mia lingua ne gode, li sente mentre ci gioca. Il mio membro non &egrave più barzotto.
Il mio corpo &egrave tutt’uno con quello di Monica. I movimenti sono costanti. Il mio cazzo entra in quell’anfratto caldo e libero da ogni inibizione.
Monica inarca la schiena, facendolo penetrare ancora di più.
Non &egrave più la Monica di prima. La nuova &egrave quello che volevo, voluttuosa, prorompente, sensuale.
L’intesa &egrave forte. Ci muoviamo all’unisono, senza fretta, solo con lo scopo di rendere più eccitante possibile il momento. Lei &egrave sopra di me di schiena. Vedo il mio membro che si muove dentro di lei.
Prendo le natiche e le allargo ancora di più. Monica aumenta il ritmo delle movenze.
Siamo entrambi al limite. Ma ho capito cosa le piace. La rallento un po’, anche se sento che non vorrebbe, e le mie dita entrano insieme al mio cazzo che &egrave già dentro. Sento che stringe le pareti della figa e ricomincia a muoversi, con costanza ma aumentando sempre più il ritmo.
Il respiro non &egrave regolare. Balbetta dei versi che non capisco. Ma una cosa l’ho capita.
&egrave il momento.
L’orgasmo arriva liberatorio. Non ce la faceva più.
Si toglie, si gira e vedo la sua bocca baciare il mio glande rosso vermiglio, grande e umido.
La vista della sua bocca che si apre per prenderlo bene, mi fa uscire di senno e sento il calore delle guance su tutto il mio membro. La ragazza &egrave veramente abile. Sa esattamente cosa vuole un uomo dalla bocca di una donna.
Cerco di non venire. Il momento me lo voglio godere al più lungo possibile.
Ma &egrave difficile. Molto difficile. &egrave talmente brava che l’orgasmo arriva presto ed &egrave uno dei più lunghi mai provati, nella mia vita sessuale.
Finalmente ci siamo liberati del fantasma di Maura che aleggiava in quella stanza fino a poco prima.
Sfiniti, ci lasciamo andare di nuovo in una risata che ci rende leggeri e spensierati e rimaniamo abbracciati, scambiandoci il calore del nostro corpo.
Non fu l’unica volta in cui ci vedemmo, ma siamo rimasti sempre e solo amici.
Abbiamo fatto del gran sesso insieme.
Monica un giorno mi disse che aveva incontrato un uomo di cui si era innamorata.
Dissi che faceva bene a prendere quella strada, se sentiva che era quella giusta.
L’ultimo bacio fu quello che ricordo meglio. Alla fine mi disse che se non fosse stato per me, sarebbe caduta nel baratro della depressione, tanto Maura l’aveva resa schiava.
Non l’ho più incontrata, ma il ricordo della rivolta di quella sera &egrave rimasto vivo.
Per la cronaca, Maura ritornò sia da me che da lei, cercando un rappacificamento, ma nessuno dei due diede la soddisfazione di lasciarle un benché minimo perdono.
Sì, era solo sesso, sesso per gioco, ma il rispetto no…quello non era un gioco!!

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