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Sono Giovanni, per tutti o quasi il Signor Giovanni e sono il CEO di una grossa azienda del nord. Sono un uomo di 50 anni, piacente, alto quasi 1,90, fisico tonico ed imponente grazie anche ai tanti anni di sport effettuati in gioventù; sono sposato con Stefania, una donna elegante e raffinata di 42 anni, alta 1,75 con una terza abbondante ed un corpo sinuoso.
Con mia moglie va tutto bene, io sono spesso in giro per lavoro, ma la lontananza ci aiuta a tenere vivo il fuoco della passione. Sessualmente non abbiamo mai esagerato, quindi un po’ monotoni.
Per svolgere il mio lavoro mi avvalgo di diversi collaboratori e tra questi vi era Martina che però è andata in maternità 5 mesi fa ed in sostituzione l’azienda ha assunto Lucia, una stagista di 24 anni, neo laureata in ingegneria gestionale.
Lucia non è bellissima, anzi passa veramente inosservata, sarà alta 1,55, carnagione chiara, poco seno, un culo un po’ abbondante, gambe magre ma tonico e ben fatte, due piedini piccoli, capelli castani che tiene sempre raccolti e due occhi castani.
Nel suo lavoro Lucia e’ molto brava, anche se le prime settimane ha ovviamente dovuto capire dove era ed il suo ruolo, molte volte mi aiuta a preparare presentazioni o slide per miei interventi.
Un giorno mi cambio’ la vita, anche se in quel momento non lo capii, ero in ufficio con Lucia, io alla mia scrivania e lei dí fronte e mentre mi illustrava al pc alcune slides, nel muovermi mi cadde il cellulare, ovviamente mi abbassai per prenderlo e vidi che era vicino ai suoi piedi, mi allungai per arrivarci e quando ormai ero lì non potei far a meno di guardarli o meglio ammirarli….erano stupendi, piccoli, curati, con un collo del piede pronunciato e la pianta arcuata; quel giorno Lucia indossava un sandalo aperto ed un jeans normalissimo.
Non so quanto rimasi ad ammirarli, ma avevo una tentazione enorme di toccarli ed annusarli, non sono mai stato un amante del genere, ma in quel momento ne ero attratto.
Tornai alla realtà quando Lucia guardò’ sotto, mi vide e mi chiamò, io da sotto girai lo sguardo verso il suo viso, le vidi un leggero sorriso, le risposi che il cellulare era andato molto lontano ed allungai quindi la mano per prenderlo.
Lucia: ‘signor Giovanni la posso aiutare io’
E nel dirlo allungo’ il piede e lo poso’ sopra la mia mano che in quel momento aveva raggiunto il cellulare e senza spostarlo disse
Lucia: ‘ops! Mi scusi signor Giovanni ‘
Io non dissi niente, ma non spostai la mano, anzi ora il mio viso era a quasi 10 cm dal piede, ero carponi sotto la scrivania e con la mano sotto la scarpa della stagista!
Lucia, oltre ad essere molto preparata, ora dimostrava anche un lato autoritario e quasi sadico.
Lucia si approfitto’ del mio silenzio e del mio tentennamento ed alzo’ il piede dalla mano ma invece che ritrarlo lo alzo’ in direzione del mio viso…eri impietrito, avevo le dita di quel piedino sotto il mento e salivano ancora arrivando alle labbra
Lucia:’ su da bravo Signor Giovanni ne approfitti ora, altrimenti potrebbe non averla più questa possibilità…la sfrutti’
Nel dirlo continuava a strusciarmi il piede sul viso, le dita ormai facevano avanti ed indietro sulle mie labbra…..e cedetti!
Iniziai a baciare quei piedini, leccavo le dita, le succhiavo era la prima volta, ma quella situazione mi eccitava.
Lucia:’Giovanni toglimi i sandali e leccali per bene’
Ovviamente come potrete immaginare non ribattei ed eseguii gli ordini….si alla fine questo erano!
Lucia:’Giovanni sdraiati a pancia in su e vieni bene sotto di me’
Ed io in un lampo eseguii e lei mi mise un piede in faccia e con l’altro andò a cercare il mio pene, già in completa erezione
Lucia: ‘ohhhh ecco quello che cercavo, un uomo potente sottomesso ai miei piedi e con il cazzo tutto duro solo perché bacia i miei piedi….sei proprio un lecca piedi’
Nel dire queste parole inizio’ ad infilarmi la punta del piede in bocca, con forza, mi sembrava di soffocare, ma volevo essere lì, non avevo la forza di ribellarmi e lei continuava a spingerlo giù. Mentre l’altro mi schiacciava letteralmente il pene, sempre più forte, fino a che non venni, dentro mutande e pantaloni, non mi era mai successo! Lei rise sonoramente vedendo la chiazza sui pantaloni, struscio ancora un po’ il piede e poi lo porto’ verso il viso e mi struscio il piede ancora umido sulla mia fronte e disse
Lucia: ‘caro schiavetto, da oggi sei di mia proprietà e farai quello che ti dico perché per te sono padrona Lucia, hai capito?’
Feci un cenno di assenso con la testa, lei si rimise i sandali, io mi ricomposi per quanto possibile, lei si alzò
Lucia: ciao leccapiedi
E se ne andò!

Se vi è piaciuto scrivetemi a: Davide.impiegato@gmail.com

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