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La gara degli schiavi capitolo 2: la gara

By 14 Ottobre 2024No Comments

La sera della gara mi presentai a casa di Isabel con gli esami del sangue che certificavano la assenza di qualsiasi malattia sessuale trasmissibile come mi era stato richiesto. Salimmo a bordo dell’auto di Brigitte.
Era estate e faceva caldo, al cancello della villa la security controllò i nostri inviti e ci fece passare indicandoci di prendere la strada a destra arrivati al primo bivio. La proprietà era molto grande, seguimmo le indicazioni ed arrivammo ad un parcheggio in ghiaietto dietro un’ala della villa, scendemmo e il personale ci indicò una stanza. La gara sarebbe iniziata da lì ad un’ora ma dovevo essere pronto almeno mezz’ora prima per la presentazione al pubblico e per essere messo a disposizione degli scommettitori che volevano controllare il mio stato fisico.
Mi spogliai nudo, indossai la gabbietta e Brigitte mi unse il buco del culo infilandoci il plug con la coda.
“Se dovessi vincere tutto questo gel ti servirà, ho visto entrare nella stanza di fianco un trans che conosco e che è noto come Samantha e per le dimensioni spropositate del suo uccello, supera i 30cm di lunghezza ed è grande come un avambraccio. Pochi riescono a prenderlo, tu secondo me non sei preparato, ti squarterà ma se non vinci la prossima volta ti infilerò un braccio finto nel culo, vedi di vincere”.
Come discorso motivazionale mi spaventò ma ormai ero in ballo e c’era comunque la parola d’ordine per fermare il tutto se mai vincendo avessi trovato l’uccellone del trans troppo grande per me.
Una volta pronti, Isabel aveva indossato il completo rosso usato anche per gli allenamenti, camminammo lungo un corridoio che sbucò in un salone enorme, era come minimo 400 metri quadri.
In un angolo c’era un recinto diviso in 4 parti. Dentro uno dei quarti c’era già uno dei concorrenti, il giallo.
Era un uomo leggermente più alto di me ma più magro, gli occhi truccati con eyeliner, due anelli ai capezzoli ed un piercing anche alle palle. Stava sul bordo ed alcune persone lo stavano palpeggiando per testare i suoi muscoli. Entrai nel mio recinto contrassegnato da una bandierina rossa ed una parte di quelli che stavano controllando il giallo vennero verso di me ed iniziarono a toccarmi ovunque. Non solo i muscoli ma anche le parti intime, una donna prese in mano i testicoli, li massaggiò con maestria salvo poi stringerli facendomi gridare di dolore. L’arrivo del blu e del verde distrassero in parte la folla che iniziò a distribuirsi. Tutti e quattro i “cavalli” vennero approfonditamente esaminati fino a quando dallo scalone che dava accesso dall’alto al salone si senti provenire una voce amplificata da casse distribuite in tutta la sala.
“Benvenuti alla gara mensile dei cavalli finocchi, questa sera abbiamo un concorrente, il rosso, che non ha mai partecipato, facciamogli un caloroso applauso per fargli sentire che è il benvenuto”.
La folla si spese in un applauso nemmeno troppo convinto. Il pubblico era composto da uomini, donne vistose, probabilmente escort, trans.
Il presentatore riprese la parola: “siamo pronti per andare in giardino, prego”.
La folla imboccò l’uscita verso l’aperto, una volta che la sala si fu svuotata allora i cavalieri misero le briglie a noi cavalli.
Il blu era un gigante d’ebano di oltre 2 metri e 100 chili, il verde invece era un asiatico ben strutturato che fisicamente mi assomigliava. I cavalieri erano la famosa Samantha che indossava una guepiere blu che riconobbi per le dimensioni del batacchio che già a riposo erano almeno il 20% superiori a quelle degli altri tre partecipanti.
Con le briglie indossate uscimmo anche noi in giardino.
Nel curatissimo giardino era stato predisposto un percorso di 150 metri che terminava in un recinto in legno di circa 100 metri quadri.
Alla partenza era presente anche un grosso tavolo con un buffet freddo ed un altro bancone con 4 camerieri che servivano da bere. Infine c’era un banco dove altri 4 addetti si occupavano delle scommesse, era il più affollato.
L’organizzatore quando vide che il banco scommesse era ormai vuoto prese la parola: “stiamo per iniziare”.
Il percorso era tutto in erba e la gente presente si dispose lungo i due lati. Ci fecero mettere nelle 4 corsie separata da una fettuccia rossa.
Una donna molto vistosa sui 30 anni si mise un passo davanti a noi fuori dal percorso e quindi pronunciò le fatidiche parole “3 2 1 via” abbassando una bandiera a scacchi.
La bandiera non era ancora scesa del tutto che sentii una scudisciata sul culo. Isabel mi urlava forte nelle orecchie ma il rumore della folla copriva tutto. Sentivo il suo cazzo e le sue chiappe strusciarsi sopra di me.
Così conciato e con tutta quella gente attorno ero eccitatissimo e cominciai a muovermi il più velocemente possibile. I primi metri eravamo tutti più o meno sulla stessa linea poi il giallo cominciò a staccarsi, lo avevo alla mia destra e sentivo più le urla del suo trans fantino che quelle di Isabel.
A metà percorso guidava il blu di un paio di metri, io ed il verde eravamo sulla stessa linea. Isabel mi spronava e mi aveva dato almeno una decina di frustate.
I decibel della folla erano cresciuti ancora. Anche gli altri trans fantini davano frustate ma vedevo che il blu era più parco anche grazie alla situazione di vantaggio.
A tre quarti della gara avevo staccato il verde ed ero un paio di metri dalla coda del blu il quale aveva praticamente la vittoria in pugno quando accade una cosa inverosimile, il cavallo blu inciampò e fece cadere il fantino, tanto bastò perché lo raggiungessi e superassi. La cosa mi gasò e spinsi al mio limite estremo, pregustavo i tre cazzi dei trans in particolare volevo prendere quello del trans blu.
Tagliai il traguardo e stramazzai a terra, Isabel per la gioia della vittoria mi tirò su di peso appoggiandomi il suo cazzone dritto fra le natiche.
Ci misi 5 minuti buoni per riprendermi un pochino, l’allenamento era servito ma in gara avevo preso tante di quelle frustate che le natiche si cominciavano a fare sentire per il bruciore.
Nel frattempo arrivarono anche gli altri, realizzai dal mormorio della folla, che le puntate erano state concentrate sul blu e quindi mi venne il sospetto che la scivolata del cavallo fosse stata fatta apposta. La cosa però non mi interessava più di tanto, avrei avuto i tre cazzi dei trans tutti per me.

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