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La mattina seguente a quella particolare serata, mi sveglio verso le 09:00. Indosso i pantaloncini, guardo verso mia zia che dorme di fianco a me, anche lei indossa maglia e pantaloncini. Vedo che anche lei si sta per svegliare. Noto sulle lenzuola delle macchie, sono macchie del mio sperma dalla sera prima, allora mi viene in mente tutto quello che era successo. Nel frattempo lei si sveglia, sicuramente anche lei si è ricordata di quello che era successo. Infatti mi guarda un po imbarazzata, (del resto come lo ero anch’io) e dice: buongiorno Marco. 

Buongiorno zia. 

Non sapevamo come affrontare l’un l’altro. Come l’avrebbe presa una volta lucida e resasi conto di ciò che era accaduto? Non sapevamo cosa dire. Allora azzardai:

Come va? 

Bene Marco, tu? 

Bene zia. 

Notai che zia stava guardando quelle macchie sulle lenzuola. L’imbarazzo nell’aria era palpabile. Non nascondo che quella situazione di imbarazzo cominciava ad eccitarmi. Ma lei ad un tratto guardando quelle macchie dice:

Beh, non possiamo di certo far finta che non sia accaduto niente!

Lo so zia. Dico io un po’ preoccupato a causa della sua mancanza d’espressione. Ma gli viene da sorridere, allora la mia preoccupazione svanisce. Allora per giustificare l’accaduto dico:

Certo che l’alcol a volte fa brutti scherzi. 

Eh si Marco. Forse è meglio non farne più uso in questi giorni di vacanza insieme. 

Un po’ ci rimasi male dopo quello che disse, ma del resto non avrei mai potuto forzare il suo volere. Allora risposi:

Certo zia. 

Allora Marco, che si fa oggi? 

Non saprei zia, andiamo in spiaggia? 

Ok, bell’idea! Allora io mi vado a cambiare, indosso il costume e partiamo. 

Va bene zia! 

Mentre lei stava idossando il suo costume in cucina, io ero ancora sul letto, quando decisi di indossare il mio e mi trovavo nudo seduto sul letto, lei aveva già finito e doveva prendere la sua borsa che aveva lasciato sul letto. Allora disse:

Scusa Marco, dovrei prendere la borsa, sei per caso nudo? 

Si zia, sto indossando il costume, ma se vuoi puoi venire. Speravo sarebbe venuta, ma lei disse:

No Marco, lo so che ormai c’è una certa confidenza, ma vorrei evitare. 

Ok certo, come vuoi. 

Allora quella mattina partimmo, passammo parecchie ore in spiaggia fino a che eravamo stufi di starcene li a far niente.

Zia, cosa ne pensi di andare a prendere qualcosa di fresco al bar? 

Bell’idea Marco, stavo giusto pensando che abbiamo finito l’acqua e ho molta sete. 

Allora ci siamo diretti verso il bar dove avevamo fatto l’aperitivo la sera prima. E rivolgendomi al barista dico:

Una bionda media grazie. 

E mia zia: prendi la birra? 

Si zia. 

Allora una anche per me grazie! 

Ci sedemmo al tavolo e un sorso dopo l’altro, parlando del più e del meno e con la birra che comincia a fare effetto, inevitabilmente saltano fuori ricordi della sera prima. Allora dico:

Scusa zia, ma non avevi detto che non avresti più toccato alcol per queste vacanze? 

Si hai ragione, ma cosa vuoi che capiti con una media? 

Sapevo che una media sarebbe potuta essere il punto di partenza per altre medie, in fondo ci speravo. Allora lasciai che il mondo girasse così per come era. 

Zia, io ne prendo un’altra. 

Ah bene, Allora anch’io!

Ecco, eravamo dinuovo brilli. Allora lei salta fuori con:

Certo che ieri sera l’abbiamo fatta grossa! Dice lei ridendo. 

Eh si, non ti nascondo che non riesco a togliere alcuni particolari dalla testa, dissi io. 

Hahahaha, e cosa Marco? 

Lascia stare zia, ti posso solo dire che a me è piaciuto molto. 

Ci credo, era uno dei tuoi sogni “erotici” no? Dice lei con tono ironico. 

Si zia. 

Mamma mia Marco, se ci penso mi sento molto imbarazzata. Tu no? 

Si anche io, ma non posso nascondere che mi fa anche un certo effetto. 

Che effetto Marco? 

Beh… Effetto eccitante. 

Ahahaha, anche adesso? 

Si anche adesso. 

Quindi se guardassi sotto il tavolo noterei qualcosa? 

Si zia, noteresti qualcosa, dissi io con fare un po’ scocciato. 

Nel frattempo si faceva tardi. 

Cosa ne pensi di tornare a casa Marco? 

Si va bene, andiamo.

Arrivati a casa, lei dice con tono allegro:

Ascolta Marco, vado a fare una doccia, lo so che ieri non è sfuggito niente al tuo sguardo, ma oggi è un’altro giorno, vorrei che non sbirciassi. 

Ok zia certo, non ti peroccupare. 

Allora aspettai buono sul letto dove non potevo vedere nulla. Dopo andai io a fare la doccia, e le dissi:

Adesso vado io. E scherzano dico: non sbirciare eh? 

Ahahaha… No tranquillo, ne approfitto per cucinare. 

Ero in doccia, e come al solito la nudità in presenza di lei mi creava una forte erezione. Ad un tratto si affaccia dalla porta per chiudere come volevo il condimento per la pasta. Ma l’asciugamano che faceva da tenda, lasciava intravedere qualcosa. 

Come vuoi la pasta Marco? 

Pesto zia, grazie. 

Ok Marco.

E avendo notato la mia situazione dice ridendo:

La posso fare subito o aspetto qualche minuto in più? 

Perché zia? rispondo io. 

Beh, visto le tue condizioni ho pensato volessi la tua privacy! 

Ciò che disse mi eccitó da morire, ma avevo deciso di trattenere quell’eccitazione, mi piaceva tanto, allora risposi:

No grazie zia, magari dopo. 

Dopo quando? Non di certo nel letto come ieri! 

No zia, a limite vado in bagno o vengo fuori in cortile quando sei a letto. 

Ok Marco, fai tu. 

Allora mi infilai i pantaloncini, avevo ancora l’erezione ma mi eccitava mostrare il gonfiore dei pantaloncini a zia. Allora entrai in casa e zia guardando disse:

Ma come fai a resistere in quelle condizioni? 

Zia, siamo in vacanza, me la prendo con calma. Allora mi sedetti a tavola e zia disse:

Abbiamo ancora della birra di ieri? 

Si zia, ci saranno ancora altre 5/6 bottiglie! 

Dai apriamone un paio, ti va? 

Si certo, ci vuole qualcosa di fresco, ma tu stai attenta zia. Non vorrei che si ripeta la storia di ieri! Hahahhaha! 

No tranquillo Marco, non si ripeterà. 

Quindi dopo aver mangiato, qualche birra e un po di chiacchiere lei dice:

Bene, io vado a letto, tu che fai? 

10 minuti arrivo anch’io zia. 

E ridendo dice: rimani qui a dare sfogo ai tuoi fuochi? 

No zia, aspetto che ti cambi e arrivo! 

Ah ok. 

Dopo un po’ mi avvisa che si è cambiata e che posso andare a letto. Mi sdraiai di fianco a lei a pancia in su, la mia erezione era ancora evidente e i pantaloncini cominciavano a bagnarsi. In fondo avrei voluto toccarmi dinuovo li con lei, speravo dicesse qualcosa tipo la sera prima. Allora mentre parlavamo, azzardai un po’, e allungai la mano destra sul mio pisello toccandolo un po da  sopra i pantaloncini, lei se ne accorse e disse:

Che fai Marco?

Ops scusa zia, l’ho fatto d’istinto. 

Capisco che non ce la fai più, ma non qui davanti a me per favore Marco. 

Ok zia

Se vuoi vado fuori in cortile e ti lascio fare le tue cose. Dice lei. 

No zia, a limite vado io. 

Ok, ma mi chiedo cosa aspetti, ti sta per esplodere! 

Lo so zia, mi piace trattenere l’eccitazione, me la godo di più. 

Allora lei dice ridendo:

Ma così appena arriverai al punto inonderai tutto di sperma! 

Hahahha… Si lo so zia! Anzi, sai zia, non resisto più, vado fuori in cortile. 

Se vuoi vado io e ti lascio il letto Marco. 

No, fa un caldo infernale, almeno sto un po all’aria fresca. 

Ok vai Marco, fai tutto ciò che vuoi, io non guardo. 

Ok zia. Allora andai in cortile, mi spogliai completamente e mi misi sulla sdraio. Ero deluso che quella sera non potevo farlo in presenza di zia, ma almeno sapevo che lei sapeva cosa stavo facendo e che sarebbe potuta venire in qualsiasi momento. Infatti mentre ero nudo con le gambe leggermente aperte sulla sdraio che mi godevo un po’ d’aria, mi sentii chiamare:

Marco

Era mia zia che mi chiamava dal letto. 

Marco sei già all’opera? 

Quasi zia, perché? 

Dovrei fare pipí Marco, potresti coprirti che passo? 

Ho lasciati i miei pantaloncini in cucina zia, sono tutto nudo. 

Copriti almeno con le mani Marco. 

Ok zia. Allora coprii più che potevo e dissi: 

Puoi venire zia. 

Allora mi passó di fianco per andare in bagno e disse: 

Copriti meglio! Si vede tutto! 

E cosa posso farci zia? È il massimo che riesco a fare! Allora fece pipí, uscì dal bagno e disse :

Certo che qui fuori si sta prorio bene, dentro si soffoca. 

Per me puoi rimanere zia. 

E tu vai dentro? 

No zia, fa troppo caldo, rimango qui. 

Ma stavi facendo le tue cose Marco! 

Lo so, vuoldire che le farò un’altra volta. Vado a prendere i pantaloncini e mi copro zia. 

Ma no dai Marco, mi dispiace, per te è una sofferenza. Dai rimani nudo, non fa niente, e se devi farlo fai pure. 

Tanto ci metto poco zia. Dai prendi l’altra sdraio, tranquilla non ti tocco, dissi ridendo. Allora lei prese la sdraio e si mise di fronte a me, non c era altro spazio in quel piccolo cortiletto per poterci posizionare in un altro modo. Allora tolsi le mani dal mio pisello lasciandolo completamente scoperto godendomi quell’aria fresca. E lei disse:

Certo che completamente nudi si sta sicuramente freschi! 

Non sai quanto zia, non sai cosa ti perdi. 

Mi spoglierei anch’io fossi sola Marco. Ma di fronte a me ci sei tu, e ho anche una certa visuale! Hahaha… Ma chiudi almeno le gambe! 

No zia… Così si sta benissimo. 

Si lo so, sto scherzando Marco. Avessi il tuo coraggio lo farei anche io. 

E fallo zia, dopo ieri non mi scandalizzo mica! 

Dici che dovrei spogliarmi? 

Secondo me dovresti goderti questo momento zia, potresti pentirti. 

Va bene Marco, mi hai convinta. 

Allora si spoglia e si posiziona nella sdraio di fronte a me con le gambe ben strette, riesco solo a vedere il seno e un po di pube, lei è molto imbarazzata, allora le dico:

Non essere tesa zia, rilassati! 

Allora rilassandosi e allargando le gambe anche lei e con una risata imbarazzata dice:

Ecco marco, così va bene? Sono rilassata abbastanza? 

Hahahaha direi di si zia. 

Si ma adesso Marco non vorrai mica approfittare della visuale per fare le tue cose! 

No zia tranquilla, anche se non tutti i giorni ho una visuale simile! 

Haha… Spiritoso. 

Beh zia… Adesso mi tocco un po’, dico ridendo. 

Va bene Marco, e ridendo dice:

Vuoi della saliva come ieri? 

Mi prendi in giro zia? Dai non dire cose che poi non possiamo fare, mi fai soffrire! 

Ops scusa Marco, non era mia intenzione. 

Allora iniziai a toccare il mio pisello, lei faceva finta di guardare altrove, io invece le guardai involontariamente in mezzo le gambe e vidi che era tutta bagnata, allora glie lo feci notare: 

Zia, vedo che quest’aria ti fa bene! 

Ma cosa guardi Marco? Toccati, non guardare me. 

Ma subito dopo quella frase vidi che inizió a gocciolare formando subito una chiazza sulla plastica della sdraio. Allora confermai:

Si… Ti fa proprio bene quest’aria zia. 

Ma daaai porco!. Lo so, sta gocciolando, ma cosa ci posso fare? La situazione è quella che è! 

Intanto la chiazza sulla sdraio aumentava, potevo vedere come continuava a gocciolare. Allora le dico:

Zia,ti andrebbe di cambiarci le sdraio? 

Perché Marco? 

Vedi, vorrei approfittare di quella chiazza formatasi sulla sdraio. 

Non ricominciamo Marco, non come ieri. 

Va bene zia

Se vuoi prendine un po’ con le mani ma da qui non mi sposto. 

Ah ok zia, posso? 

Va bene marco. 

Allora mi avvicinai con la mano in mezzo alle sue gambe ma senza toccarla, lei si spostò un po’ indietro e strofinai la mia mano su quella chiazza scivolosa sulla plastica. 

E adesso Marco? Cosa ci fai? 

La portai alla mia bocca e leccai quel succo. 

Ti piace proprio il mio gusto, disse la zia. 

Si mi piace tanto. Ero eccitatissimo, il mio pisello gocciolava anche lui sulla sdraio, lei lo vide e disse:

Vedo che anche tu stai allagando la sdraio. 

Hahaha… Eh si zia… Vuoi assaggiare? Dissi scherzosamente. 

Credi che non ne abbia il coraggio Marco? 

Non lo so zia, da come parlavi prima penso che non ne avresti. 

Allora come per sfida, passa il suo dito sul mio succo caduto sulla sdraio e dice: guarda bene, e dicendo così lo lecca. 

Wow zia, non me lo aspettavo! 

Visto? 

Si ma così mi fai morire dall’eccitazione! 

E vabbè Marco… Tanto lo sei già! Stai gocciolando da per tutto! 

Beh, anche tu continui a gocciolare zia. 

Allora lei dice:

Facciamo una cosa, io ho assaggiato il tuo, tu il mio. Adesso hai il coraggio di assaggiare il tuo? 

Il mio? 

Si Marco. 

Non ci ho mai provato, ma potrei farlo! A patto che tu assaggi il tuo! 

Ok, accetto la sfida, inizia tu. 

Ok, allora prendo un po del mio succo e lo assaggio. È un po salato! le dico. Adesso tocca a te. 

Mi fa un po schifo! dice. 

No, adesso devi farlo. 

Allora bagna un po il dito e lo assaggia. 

Non male! Esclama! 

Ma dove stiamo andando a finire Marco? 

Non lo so zia… Ma se continuiamo così tra un po’ vengo senza neanche toccarmi. 

Hahaha che stupido. 

Adesso lancio io una sfida zia. 

Un’altra? 

Di un ‘altra zia

In cosa consisterebbe? Non esagerare troppo Marco! 

Ma no zia, allora, ci avviciniamo e facciamo gocciolare i nostri succhi sullo stesso punto, una volta mischiati, vediamo se hai il coraggio di assaggiare. 

Hahahahah… Ok Marco. Ma cime ci dobbiamo posizionare? 

In ginocchio uno di fronte all’altro il più vicino possibile in modo che colino sullo stesso punto. 

Hahahaha ok, proviamo. 

Allora ci posizioniamo, lei di fronte a me, ma per potersi avvicibare ancora di più devo tenere abbassato il mio pisello. Quindi tenendolo abbassato lo metto quasi in mezzo alle sue gambe ma senza toccare. Ad un tratto, essndo tutto bagnato mi scivola di mano sollevandosi di scatto e urtando leggermente tra le sue gambe. 

Ma Marco! Cosa fai? Stai attento! 

Scusa zia mi è scivolato! 

Va bene fa niente dice lei. Dai avvicinati. 

Allora ci siamo messi vicini e comincimmo a gocciolare sullo stesso punto, eravamo così vicini che potevo sentire la sua caloria, e ogni tanto qualche sua goccia scivolava sulla mia cappella. 

Non ti sembra di essere un po troppo vicino Marco? 

Dici? 

In effetti il mio pisello era a poco più di un centimetro di distanza dalla sua vagina. Un piccolo movimento e avrei potuto appoggiare il mio pisello in quella gocciolante vagina. 

Dai Marco, direi che c’è ne abbastanza. 

Si, direi di si. 

Chi assaggia per primo? 

Tu Marco! 

E perché? Assaggia tu per prima zia. 

Facciamolo insieme, dice lei. 

E come? 

Spalmiamo le mani, poi io lecco la tua e tu la mia. 

Ok! 

Allora abbiamo spalmato per bene le mani, e poi io gli porsi la mia e lei la sua. Assaggiammo, e lei esclamó:

Beh, direi che ormai abbiamo oltrepassato quasi ogni limite! Hai anche urtato con il tuo pisello sulla mia vagina! Hahaha! 

Hahaha… Eh si zia, ci posso riprovare? 

Ci vuoi riprovare? Basta che non cerchi di entrare  dentro! 

No, promesso. 

Dai avvicinati e tienilo basso. 

Lei si posizionó in ginocchio danti a me e disse:

Dai lascialo

Io lasciai e scattó verso lato andando ad urtare contro la sua vagina. Rimasi li un po fermo e sentii la sua caloria e da piccoli movimenti poevo percepire com era scivolosa. 

Ecco marco, adesso basta. 

Ok zia… 

Direi che ci siamo spinti troppo oltre. 

Hai ragione zia, adesso ho bisogno di sfogare. 

Beato te che lo fai senza problemi. 

Fallo anche tu zia, toccati! 

Quasi quasi Marco, ne avrei proprio bisogno. 

Dai toccati, non mi scandalizzo mica! Hahaha 

Hahahaha, lo so Marco. 

Allora iniziammo a toccarci insieme uno di fronte all’altro. Lei godeva e vedevo che era già vicina all’orgasmo. Allora le feci un ultima richiesta:

Zia

Dimmi Marco

Potrei venire sulla tua vagina? 

Ok Marco

Allora si sdraió a pancia in su continuando a toccarsi e io rimasi in ginocchio di fronte a lei. Ad un tratto cominciai a schizzare molto ambondantemente sulla sua pancia tette e vagina, in quel momento anche lei ebbe un forte orgasmo. 

Ecco, ci siamo ricascati esclamó la zia.

Si zia, ma è stato bellissimo! 

Si Marco, come darti torto? Ne avevo proprio bisogno. Adesso non abbiamo più segreti direi. 

E chi lo sa zia? 

Lo so io Marco, tu non comprare più neanche una bottiglia di birra! Hahaha! 

Hahaha! 

Vado a togliere anche questa sera tutta la tua sborra di dosso! 

A differenza che oggi ti sei masturbata anche tu zia! 

Si ma non capiterà mai più! 

E chi lo sa zia, la vacanza è ancora lunga. 

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