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Erotici Racconti

ambrogio

By 11 Aprile 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Antonella sta percorrendo il corridoio che la separa dal laboratorio di informatica.

Indossa un tailleur leggero chiuso da bottoni neri.L’andatura è maliziosa e invitante.

Ci risiamo

Mi ero ripromesso di far l’indifferente , ma , anche questa volta, come mi accorgo che si avvicina a me su quelle gambe lunghe e affusolate,mi arrendo senza nemmeno pretendere l’onore delle armi.

La tattica è sempre la stessa, in fondo: sorriso ammaliatore accompagnato da un misurato gesto

della mano e stoccata finale con prevedibile richiesta di un piccolo favore:

‘Sai , devo uscire prima . ‘potresti farmi il piacere di tenere la 2 a al posto mio?’

Naturalmente all’ultima ora della mattinata e nella classe più famigerata dell’istituto.Come si fa a dire di no a quegli occhioni che ti guardano languidi e imploranti?

Avete presente la pubblicità della Ferrero Rocher?.Sì avete indovinato, quella della signora in giallo che ha un certo languorino e del suo autista Ambrogio sempre pronto e servizievole.

-Va bene- risposta poco loquace ad una collega che riprende la sua marcia trionfale .

Mia Venere, tesoro di brame eccelse, mia fervida speranza!

Vorrei riaverla in sogno come allora'(vedi il racconto dell’autore intitolato:’La professoressa’).

La campanella suona annunciando l’inizio delle lezioni; entro in 1’a e detto il titolo del componimento che la classe dovrà svolgere.

Ma dov’ ero rimasto?Ah sì,ricordo. Mi stavo insinuando con le dita’

‘Professore, scusi se la disturbo’mi interrompe Luchini, lo stereotipo dell’alunno ansioso, che , prima di iniziare un compito ha bisogno di essere rassicurato.’Quanto deve essere lungo lo svolgimento?’-Breve, lungo o medio, a seconda dei casi- replico io bruscamente.

Comincio a sbottonare l’abito di Antonella.Passa rapida la mano sui pomi dei seni che affiorano dalla camicetta. ‘I tuoi capelli biondi consolarono l’erba di non aver la spiga come il grano’ recito io citando il poeta Raffaello Bertoli.e cominciando ad accarezzare la sua morbida chioma. .I suoi occhi sono colmi d’amore e lei mi sta vicina:’Stringimi, ,stringimi più forte.’

‘Posso andare in bagno?’ Mi pareva strano che anche stamani non me lo chiedessero.Sono trenta anni che insegno e che ripeto sempre:-Nella prima ora non si esce.-

‘Rotto l’incantesimo? No , ci mancherebbe!

Sfioro con le mie labbra la sua bocca carnosa e infine la bacio sulla nuca profumata…Non credo ai miei occhi;.la prof. Scarpetta preda ambita da tutti i maschi della scuola è qui e si sta abbandonando nelle mie braccia, terribilmente eccitata. Indugio sapientemente sui capezzoli finchè non si induriscono Uno dei seni , quello nudo,pare danzare libero nell’aria seguendo le movenze che il corpo gli trasmette.Continuo ad accarezzarla senza fretta.. Lei sorride e sospira

‘Ho finito.Posso consegnare?’-Rileggilo almeno un’altra volta-rispondo meccanicamente .

Una mia mano dolcemente si posa su una sua gamba.Prima incerta,poi più ardita incomincia a muoversi salendo verso il ventre La gonna ormai è sollevata fin a mezza coscia. Sento il calore del suo pube .Fremo dal desiderio di inondare la sua valle ombrosa

Possa io mostrarmi degno dei suoi favori e non crollare come un ronzino sfiancato di fronte ad un simile insperato privilegio!

Come un cavaliere sto per lanciarmi all’attacco,lancia in resta, quando al’improvviso la porta si apre.

.’De Sanctis, ti ricordi della riunione che abbiamo oggi per la commissione salute’

E’ la prof Antonella Scarpetta.-Certo che me ne ricordo.-

Che mi prenda anche per rincoglionito?

Ormai la magia è finita::

non ho più pensieri, solo voglia di scappare.

Ritiro i compiti dei ritardatari ed esco dall’aula.

Ma non penso che questa volta darò voti alti

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