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Racconti di Dominazione

Slave

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Era inverno,pioveva a dirotto e io come al solito non avevo l’ombrello,lo odiavo,mi dava impiccio.

Scesi dalla macchina,che purtroppo avevo lasciato distante dal locale,e mi incamminai lungo il marciapiede sotto la tettoia…

Portavo un vestitino corto nero,calze e reggicalze neri,stivali sopra al ginocchio,un tanga e un balconcino strettissimo.

Avevo fatto tutto di nascosto,era un po’ che lo proggettavo.

Avevo voglia di uscire sola,andare in un locale diverso da quelli di sempre,sentirmi osservata,ma senza intralci di persone,che all’occorrenza erano molto ipocrite.

Mi ero vestita in macchina.

Arrivata davanti all’ingresso,presentai l’invito fornitomi da un amico ed entrai..mi sentivo il cuore a 1000,ma ero tranquilla,posai le mie cose in un armadietto e mi diressi verso il bancone.

Il tipo dietro il banco mi guardò dalla testa ai piedi poi mi chiese che volevo da bere,presi una birra corretta alla vodka con ghiaccio,faceva caldo li dentro.

Mi sedetti a un tavolo e sfogliando una rivista poggiata li sopra,iniziai a sorseggiare la birra,leccandomi ogni tanto le labbra con fare malizioso.

Ad un certo punto si avvicinò un signore,molto distinto che mi chiese se volevo ballare con lui,dissi di si,la musica era soft,leggermente lenta,mi strinse un po a se e iniziammo a ballare.

Le solite presentazioni,un po di storia,poi mi invitò al suo tavolo,li c’era una ragazza seduta,mi lasciò con lei dicendo che sarebbe tornato,ma dopo mezz’ora ancora niente.

Ci mettemmo a parlare un po,poi lei mi disse che voleva andare in bagno,mi chiese se volevo accompagnarla,e non conoscendo il locale,le andai dietro.

C’era una grande porta foderata di velluto rosso,entrammo,un lungo corridoio e delle porte ai lati.

Mi pareva un po strano come ingresso per dei bagni,però la seguivo anche per curiosità.

A un tratto mi sentii una mano sulla bocca,non potevo parlare,poi mi bendarono e mi costrinsero a camminare avanti.

Sentii aprire una porta e richiudersi..ero impaurita e persa,ma al momento non potevo far niente,comunque pensai che non ci poteva essere gran pericolo visto che eravamo rimasti comunque dentro il locale.

Al massimo mi avrebbero scopato,ma la cosa non mi dispiaceva….anzi…….

Mi lasciarono circa 10 minuti sola,poi sentii dei passi avvicinarsi,qualcuno mi girava intorno ne ero certa.

Mi sentii prendere le braccia,portarle in alto,mi legarono i polsi in alto,forse una corda,non lo sapevo ancora.

Lentamente mi tolsero il vestito,aveva una zip dietro da sopra a sotto,aperta quella il gioco era fatto.

Restai in tanga,reggiseno calze e stivali….una vera porca.

Sentivo due mani toccarmi il culetto,mi tastavano per bene,poi mi sentii slacciare il reggiseno e la mia 5′ misura esplose fuori.Avevo i capezzoli dritti lo sentivo,legarono il busto con una corda,corcondando le mie tette con essa,mi attaccarono due mollette di metallo ai capezzoli,e mi lasciarono ancora li.

Mi stavo eccitando.Non volevo sapere se era un gioco,uno scherzo o cosa.Mi sentivo troia e questo mi piaceva,così stavo zitta e subivo.

Tornò qualcuno dopo un po’,sentivo i passi,pian piano iniziò ad accarezzarmi le gambe,pensavo fosse arrivato il momento,invece no,mi toccò sopra agli stivali,poi salì piano,mi slacciò il reggicalze,e le fece cadere giu,poi sentii un freddo metallico sulla pelle..tagliò il mio tanga con una forbice,un colpo secco e volò via.ero quasi nuda adesso.

Sentii un altra corda scendere sul mio ventre,mi avvolse e andò a toccare le grandi labbra,una mano si infilò sotto,frugò con freddezza,mi aprì la figa e infilò la corda facendola passare fino al sedere,poi la riavvolse su verso la schiena e la legò ai polsi.

Sentivo respirare dietro di me,poi sentii ancora due mani esplorarmi il corpo,mi toccava le tette,tirava la cordicella delle mollettine attaccate ai capezzoli,io mi eccitavo ancora e sentivo un po’ di dolore anche,mi tastava il culetto,allargandomi le chiappe,mi leccò proprio sul buchino,poi sentii una strana crema,fresca,tipo menta,me la cosparse sul buchino costringendomi ad allargare le gambe e a tenerle così,vista la presa forte.

Avevo le gambe larghe,la figa bagnata e gonfia di eccitazione..ad un tratto sentii uno schiaffo,molto forte,in pieno viso.

Urlai non me l’aspettavo,ne ricevetti un altro,restai zitta e immobile.

La persona dietro di me era una donna,ma non era sola,c’era un ragazzo con lei.

La donna mi rimproverò per essermi bagnata,per essermi eccitata,non dovevo farlo,dovevo aspettare il loro comando.

Risposi che non lo sapevo,mi scusai,ma ricevetti una frustata sul culo.Mi dissero di stare zitta,che adesso dovevo essere punita duramente perch&egrave avevo disobbedito.

Abbassai la testa.

La donna mi ordinò di mettermi in ginocchio a gambe aperte,dovevo far attenzione però,ero legata da cima a fondo e avevo le mollette che stringevano e tiravano i miei capezzoli.

Lo feci,piano piano mi abbassai e allargai le gambe,sentii lo strusciarsi di un cazzo sulle mie labbra..

< tira fuori la lingua troia,e scappellami il cazzo >

questo fu l’ordine.

Iniziai a lavorare di lingua,poi lo presi in bocca e lo scappellai per bene..all’improvviso sentii un liquido caldo sul viso,era tanto..era piscio.

< adesso puttana sei un cesso,bevi tutto il mio piscio,e poi puliscimi bene,te lo ordino! >

Bevvi tutto e poi gli feci una pulizia dalla cappella alle palle,appena finito fui messa a pancia in su,gambe larghe,sentii delle palline accarezzarmi i peli,poi una alla volta me le infilarono dentro la fighetta’

Una lingua mi leccò per bene dentro e fuori,sentii un dito accarezzarmi il buco del culo,poi entrare,lo faceva entrare e uscire,avevo il buchino aperto,poi mi infilò un altro dito..entrava ed usciva freneticamente,mentre mi leccava la figa,ma era la donna,si sentiva dal tocco,ora le dita erano tre,mi stava preparando per farmi sfondare,ma ero eccitata ai massimi.

Mi strappò via le palline tutte insieme e me le fece leccare,poi le riinfilò dentro..stavolta dietro..una alla volta,tutte e cinque.

Sentii un corpo su di me,era la donna,mi porgeva la sua figa da leccare..

< Leccami bene troietta,puliscimi sono tre giorni che non me la lavo. Come devi rispondere lo sai? >

Non sapevo..mi avrebbero punito ancora..

< No,non lo so >

< Da oggi in poi io sono la tua padrona e tu sei la mia schiava-cagna,quindi devi dire si padrona!E adesso verrai punita di nuovo!>

Si mise a 69 mi porse le sue grandi labbra in faccia e si strusciò su di me,orinandomi di lavarla x bene,poi mi sentii allargare la fighetta con le dita,sentii le mollettine che dalle tette si acchiappavano sulle labbra,fui aperta con quelle,un cazzo mi penetrò facendomi un gran male.

Tra i miei urli e il godimento leccavo e venivo leccata,poi estrassero le palline tutte insieme e mi fu infilato un cazzo di gomma dietro,la donna lo spingeva sempre più dentro e il ragazzo mi penetrava davanti col suo cazzo.

Lui venne dopo un po’ nella mia bocca,orinandomi di leccare tutto bene,poi se ne andò.

Lei venne anche su di me,poi mi lasciò li,mi slegò i polsi e andò via.

Mi tolsi la benda e trovai vicino a me un biglietto..

< Se vuoi uscire di qui,devi leccare tutto il pavimento e il tavolo,pulisci tutto bene,sarai controllata a vista,se non lo fai domani te ne pentirai.>

Mi inginocchiai e iniziai a leccare il pavimento sporco di piscio,sborra,e umori,poi mi rivestii e uscii dal locale.

Andai verso casa,ma ero ancora eccitata,non ero venuta io..

Così mi fermai in un vicolo con la macchina e iniziai a toccarmi.

Non avevo messo gli slip,mi faceva male tutto,ed ero spanata davvero tanto,cosi sfilai la cloche del cambio e col pomello mi accarezzai la figa,era piccolo abbastanza,me lo infilai dentro,mi penetrai bene,le gambe sul cruscotto e un dito al culo,facevo dentro e fuori col cambio..

Venni copiosamente e mi feci un pisolino li,poi accesi la macchina,e mentre ripartivo squillò il cellulare.

Pensavo qualche amica..invece sentii una voce..era lei..la mia padrona..

< Abbiamo ripreso tutto cagna,ma il cambio dovevi mettertelo anche nel culo. La prossima volta provvedi &egrave chiaro? Ricordati che abbiamo il filmato,puoi solo obbedire adesso. Mettiti sulla strada e fai la mignotta per un po',alzati il vestito,metti in mostra il culo e la fregna,fatti pagare bene,poi domani torna al locale. Tutto chiaro schiava?>

Ero come drogata,mi misi sulla strada e iniziai a battere da vera troia,mi feci pagare bene,poi tornai a casa a dormire.

Il giorno dopo mi svegliai di buon ora,era sabato e non lavoravo per fortuna!

Mi alzai feci una bella doccia,preparai una colazione e mi uscii in veranda,abitando in centro e all’ultimo piano ero tranquilla,uscii fuori in accappatoio e mi sdraiai sul lettino al sole di mezzogiorno.

Mentre facevo colazione,notai un tipo,lontano devo dire,era al palazzo di fronte,ma distante,aveva un binocolo in mano e sembrava che guardasse proprio me,non ero sicura,ma divertita dalla cosa,aprii l’accappatoio,ovviamente non avevo nulla sotto,allargai un po le gambe e presi della crema…

Iniziai a spalmarmi la pelle lentamente prima dal collo per poi scendere sulle tette belle sode,mi accarezzai i capezzoli duri e continuai a scendere giù,sull’ombellico,poi il basso ventre..fino ad arrivare sul monte di Venere..li presi il tubetto di crema,mi allargai la figa con le dita e spremendo il tubetto feci colare la crema sullo spacco verticale,poi posai il tubetto e tenendomela sempre aperta iniziai a spalmarla massaggiando ogni tanto anche dentro..

A forza di giocare mi eccitai..così cercavo con gli occhi per non alzarmi,un oggetto che potesse farmi godere..intanto mi sentivo sempre più osservata dal tipo dall’altra parte del palazzo,e mi piaceva molto..trovai alla fine qualcosa.

Non lontano da me,avevo lasciato sul tavolo una fialetta di vitamine a forma tubolare e arrotondata a un estremità..era perfetta..la presi,e iniziai ad accarezzarmi con quella,la inondai di crema e la feci scivolare dentro la fighetta.

Era stupendo,colavo di umori,facevo dentro e fuori con lo strumento di piacere,e mi accorgevo che anche il culetto voleva la sua parte,così afferrai la pompa dell’acqua,davanti aveva il regolatore del getto e in cima una pallina,mi misi a pecorina sul lettino,me lo passai prima davanti per bagnarlo,poi me lo infilai dietro lentamente,entrò bene dentro,mi sentivo una gran troia,fare tutto questo ed essere probabilmente spiata da uno sconosciuto..continuai a spingere dentro il tubo e la fiala,volevo godere a tutti i costi.

Venni dopo un po’ con un bell’urlo,sfilai il tubo e lo leccai per bene,poi sfilai la fiala e la ripulii tutta per conservarla in un cassetto..poteva servire.

Alzai la testa e il tipo non c’era più..boh.

Venne la sera.

Dovevo tornare al locale anche se non ero stata cercata da nessuno,ma sentivo l’attrazione di quel posto,volevo immergermi nuovamente in quell’atmosfera,così mi vestii,niente calza stavolta,gli stivali neri alti sopra al ginocchio,una mini,senza mutande però,tanto ero in macchina,e un top con un balconcino provocante al massimo,in pratica avevo le tette in bocca!

Arrivai al locale,il posto c’era li davanti,così entrai subito e incontrai la ragazza del giorno prima,mi salutò mettendomi una mano sul culo,sorrise maliziosa e mi disse che c’era una sorpresa per me stasera..

La seguii di nuovo nel corridoio,entrammo insieme in una di quelle tante porte, mi trovai davanti una grande vasca idromassaggio

< spogliati >

intanto chiudeva la porta a chiave,si girò ed io ero ancora li in piedi presa dagli odori degli incensi all’oppio e dalla musica di sottofondo..

< allora? non hai capito? devi levarti tutto,su svelta >

Vedendo che non mi muovevo si avvicinò a me,mi tolse il top,poi tirò su la gonna’

< puttana..sei uscita senza mutande stasera..va bene,vuol dire che dopo batterai il marciapiede senza gonna >

Mi strattonò forte per un braccio e mi portò al centro della stanza,prese le mie braccia,le portò dietro la schiena e avvolgendomi con una catena i polsi,mi legò a un gancio che pendeva dal soffitto.

Prese una benda,me la mise sugli occhi e se ne andò,dicendo che ci saremmo riviste dopo.

Ad un tratto sentii sbattere la porta,sentivo dei passi verso di me.

< Sei davvero una troia in calore,scommetto che gia sei bagnata.. inginocchiati immediatamente davanti alla tua padrona cagna,e leccami le scarpe,puliscile bene >

< si padrona >

Mi inginocchiai subito,e tirai fuori la lingua,cominciai a leccare le scarpe della padrona maleodoranti,ma dovevo farlo.

Appena finito mi mise un collare di cuoio < Adesso che siamo puliti,andiamo a fare una passeggiata nel corridoio puttanella,e guai se osi ribellarti! Avanti esci,davanti a me cagna>.

Mi spinse fuori la porta,ero legata,ma la catena era lunga deduco,in ginocchio,con i stivali e il balconcino,e senza mutande iniziai a camminare,ero bendata quindi andavo piano,per non sbattere.

La padrona mi infilò la mano tra le chiappe,mi strizzò forte il clitoride,lo tirò a se,poi mi ordinò di aprire le gambe per bene.

Lo feci.Aprii le gambe come potevo,ma dovevo camminare,non mi riusciva troppo bene..pensavo andasse bene ma’

< ora devi ripetere ' sono una gran troia perché non rispetto gli ordini della mia padrona-avanti ripeti puttanella! >

Fece schioccare un frustino in terra.

Ripetei la frase,ma non andava bene,dovevo alzare il tono di voce,così ricominciai daccapo,ma stavolta fui frustata per 3 volte sulle gambe.

< Bene,ora apri le gambe per bene,se non vuoi che continuo a frustarti a sangue >

Aprii le cosce quanto potevo,camminammo un po,poi sentii aprirsi e richiudersi una porta,probabilmente la stessa di prima.

Sentivo dei respiri,altri,altra gente,poi delle mani grandi sulle tette,mi tolsero il reggiseno e mi tirarono i capezzoli verso l’esterno,poi mi fu applicato al seno un collare per ogni tetta,non capivo,ma sentivo il tocco sulla pelle di certi bottoncini laterali..c’erano dei fili che pendevano

< non ti azzardarti a fiatare.questo &egrave solo l'inizio.devi capire chi comanda qui.>

Mi attaccarono delle mollettone di metallo ai capezzoli e iniziai a sentire delle leggere scosse sulla pelle..

Avevo un po di paura ora..mi fecero sdraiare,pancia su gambe aperte allo stremo..mi sentii toccare da più mani,poi un cazzo mi passò sulle labbra

< lecca cagna,fai un bel lavoretto al nostro amico,facci vedere come spompini bene il cazzo>

Me lo infilò in bocca,mi entrò tutto dentro,iniziai a leccarlo,ma lo spingeva sempre più giù,mi stava scopando in bocca,il suo cazzone cresceva sempre più e io mi bagnavo tra le gambe come una vera puttana da marciapiede.

Mi fu allargata la figa con una speculare da dottore ginecologo,poi mi fu infilato dentro un tubo intriso di crema,per fissarlo usarono le solite pinze sulle grandi labbra,me le tiravano in fuori,l’amico della padrona intanto stantuffava ancora,poi fece uscire il membro dalla bocca e mi pisciò in faccia mentre sborrava,mi ordinarono di leccare e pulire tutto.

Ero bendata,quindi lasciai le cose a metà senza accorgermi..

< La cagna si &egrave stancata?Non hai pulito bene lo sai?Sai anche che non puoi rimediare..verrai punita comunque troia!>

Accesero un macchinario,mi arrivavano scosse elettriche in fica attraverso il tubo che avevo dentro,poi lo stesso iniziò anche a muoversi dentro e fuori spanandomi per bene.Me ne fu messo uno anche dietro,nel culetto,spingevano alternati uno e l’altro..dentro e fuori.

La padrona mi frustò per 6 o 7 volte perché gridavo,non dovevo farlo,poi mi ordinò di leccarle la figa e si mise a cavalcioni su di me,dovevo leccarla dal clitoride al buco del culetto,poi infilare la lingua dentro prima davanti poi dietro perché era andata in bagno e non si era lavata.Lo faceva per me.

Successivamente anche lei mi pisciò in bocca,io bevvi tutto,poi venne e la pulii tutta per bene.

Ero arrossata dalle scossette elettriche in figa,ma volevo godere anche io,il tubo che avevo dentro stava facendo effetto,mi diedero il consenso di godere e venni con un dildo nel sedere e uno in fregna..mi slegarono i polsi e si dileguarono nel buio dei corridoi’

Uscii dal locale sconvolta,ma felice,fuori trovai la ragazza con la macchina,mi fece cenno di salire,mi chiese i soldi della notte prima,bloccò le porte e mi portò a battere,ma prima di farmi scendere mi ordinò di allargare le gambe,e mi infilò un dito in figa..

Me le bloccò con una chiusura e mi scaraventò fuori la macchina..

Le palline si muovevano provocandomi ancora brividi,poi ero nuda,senza gonna ne mutande,come mi aveva ordinato.

Camminavo in su e in giù in quella strada buia,muovendo il culetto come una vera porca,finch&egrave non si fermò un cliente”

Fine seconda parte..

Era il primo cliente della serata.

Mi fece salire in macchina accettando il prezzo,partì immediatamente.

Nel tragitto,mi toccava le gambe,sfiorandomi ogni volta l’inguine,era eccitante vedere le mani che si muovevano su di me..

Girò in una stradina buia e sterrata.

Chiesi dove eravamo diretti,un po’ mi preoccupavo,disse che non mi era consentito saperlo,lui aveva pagato profumatamente e dovevo starci..

Si fermò in una piazzola immezzo agli alberi,mi fece scendere.

< vieni qui,inginocchiati puttana,devi rimanere così,adesso facciamo un bel giochino..>

si avvicinò,tirò fuori il cazzo e mi pisciò addosso,poi me lo fece pulire tutto per bene..lo leccavo dalle palle alla cappella,lucida e dura,poi si girò e mi fece leccare il culo,puzzava,ma lui aveva pagato.Poteva pretenderlo.

Dalle siepi uscì un altro uomo,si avvicinò a me e anche lui mi pisciò in faccia,poi lo stesso trattamento del primo..bocchino e pulizia totale.

Mi misero una catena ai piedi,era pesante,mi ordinarono di rimanere in ginocchio,l’uomo che mi aveva caricato prese una frusta e iniziò a frustarmi comandandomi di camminare e di toccarmi

Avevo il sedere tutto rosso,ma mi piaceva sentirmi una cagna,mi stavo gia bagnando tutta..mi aprii le labbra per bene e mi infilai un dito dentro,lo feci entrare bene e lo mandai sempre più dentro,poi lo ritirai fuori tutto completamente zuppo di umori.

Arrivarono due ragazze,ben messe,erano bellissime e ridevano di me..

< dai cagna cammina,ci hanno detto che sei una gran troia &egrave vero?>

E giù un bel calcione sulle chiappe nude,avevano dei stivali a punta mi fecero molto male..

Una delle due mi afferrò i capelli e li tirò forte in alto,mi fece gridare,poi mi lasciò e mi pestò la testa con la scarpa..

< lecca troia,puliscimi bene le suole!>

L’altra si accovacciò e pisciò anche lei su di me..non era giornata quella!

Fui presa con violenza e messa a pecorina.

Si misero dietro ad esplorarmi il sedere e la fighetta,mi sentii allargare i buchi e sapevo che se mi avessero trovata bagnata..

< la troia si permette di eccitarsi..frustala cosi forse capirà..>

Mi frustarono sulle grandi labbra,le allargarono ancora di più e mi frustarono dentro la figa,il dolore era disumano,ma mi eccitavo ancora..

Fu portato un attrezzo in legno,dovevo stare in ginocchio,misi i polsi e la testa dentro un foro,che poi fu chiuso con una cerniera..una corda mi avvolgeva il collo a strozzosembravo un salame.

Sentii due mani toccarmi il culo,allargare le chiappe e spalmare una crema appiccicosa,ero bloccata,non sapevo come uscirne,un po’ mi pentii,infondo ero immezzo a un bosco..

La ragazza si mise su di me,si sedette sulla mia schiena e mi teneva aperto il buchino,mentre l’altra ragazza mi metteva delle palline anali dentro,poi mi infilò un legno in fica,era un bastone lungo e spesso,mi masturbava con quello,mi stantuffava come una forsennata,la situazione era tragica per me.

Dopo questo fui trascinata,sempre con l’arnese di legno e le palline in culo,sulla strada antistante il bosco,mi legarono a un palo con un cartello accanto < pompini gratuiti e inculate per tutti i passanti>.

Si fermarono in molti devo dire..uno di colore che aveva un cazzo grossissimo me lo mise prima in bocca,me lo fece leccare tutto per bene tenendomi la testa tra le mani e forzando i movimenti,poi lo mise in figa spaccandomi a dovere,se urlavo mi schiaffeggiava forte in pieno viso,poi passò dietro,afferrò le chiappe le aprì e me lo poggiò sul buco,con una botta secca fu dentro di me..spingeva il suo cazzo dentro e fuori,facendomi urlare di dolore,e intanto mi strizzava i capezzoli tirandoli e pizzicandoli,poi metteva le dita sul clito e lo torturava senza sosta..mi piscò nel culo,e dopo essersi pulito sui miei capelli se ne andò..

Fui slegata e riportata alla macchina dove ritrovai la ragazza..mi fece salire..< devo pisciare,inginocchiati e apri la bocca serva!>

Scesi di nuovo dall’auto,andai dalla sua parte,mi inginocchiai e aprii la bocca,lei si mise con la fica su di me e pisciò a lungo..

< bevila tutta o sarai punita,poi rientra che non abbiamo finito.>

Rientrai in macchina e la trovai col cambio in mano..

< Adesso devi mettertelo nel culo questo,visto che l'altra notte ti sei scordata..o vuoi che lo faccia io?>

Quello non era come il mio,quello era leggermente più grosso,il pomello e l’asta insieme mi parevano enormi..

< Schiava ti ordino di ficcartelo dentro!>

Mi girai sul sedile,presi il cambio e lentamente me lo passai sul buchino,facevo piano era grosso troppo..lei mi schiaffeggiò il sedere con sonore sberle poi mi tolse di mano il tutto e me lo ficcò dentro in un secondo..mi pareva di scoppiare per quanto era grosso..spingeva dentro..poi lo tirava fuori e lo rimetteva dentro..

< ringraziami che ti faccio godere cagna,e leccami la figa che voglio godere anch'io''più veloce sei lenta,dai ciucciami bene il clitoride..prendilo bene in bocca''>

venne dentro la mia bocca che ne aveva passate quella sera..

Mi sfilò il cambio dal sedere,si aggiustò,e ripartì a razzo.

Mi riportò alla macchina e se ne andò’

Per finire la serata in bellezza mentre rientravo a casa squillò il cellulare..era la mia padrona.

Risposi..mi ordinò di mettermi a dormire il terrazza nuda a gambe aperte..e di mettermi dentro la fialetta che avevo usato per masturbarmi la volta scorsa..tanto chi mi avrebbe visto.

Cercai di spiegare che dormire all’aperto non era proprio indicato..

< io sono la tua padrona e ti ordino di dormire fuori nuda e a gambe aperte..tu sei una proietta e devi ubbidirmi senza controbattere cagna schifosa.>

Dovetti farlo per forza..

Salii in casa,mi spogliai mi feci una doccia,poi in accappatoio uscii in terrazza,faceva un gran caldo e poi c’era il pergolato,mi stesi sul lettino,aprii l’accappatoio e allargai le gambe..presi la fialetta che avevo preparato sul tavolo e con la crema alla mano,dopo averla spalmata per bene sullo spacco verticale,mi penetrai e spinsi a fondo,poi lentamente dopo un leggero massaggio al clitoride,mentre la fiala trovava la sua collocazione nella mia fregna,mi addormentai così..aspettando un’altra serata’

..La notte passò bene e in fretta,mi svegliai presto sul lettino in terrazza,nuda e con la fialetta ficcata in figa,non si era mossa,però tra la veglia e il sonno mi sentivo strana..Feci per alzarmi,ma non ci riuscivo,guardai in basso e mi accorsi di avere i polsi e le caviglie legate a catena,ad un grosso lucchetto poggiato sul pavimento..

Rabbrividii..era la seconda volta che venivano e non mi accorgevo.

Ad un tratto sentii dei rumori dall’ingresso..si aprì la porta di casa e poi si richiuse,dei passi dietro di me,ma non potevo girarmi non sapevo chi fosse..mi sentii afferrare alla gola da una corda,tirava fortissimo..la padrona,era lei.

< Come puttana non sei male,adesso verrai con me,ti ho iscritto a un corso per cagne,dovrai stare in istituto due settimane,uscirai solo se avrai imparato bene quello che devi fare e dire,tutto chiaro?>

Non volevo andarci,ma come potevo ribellarmi a una corda alla gola?

Mi strattonò,caddi dal lettino,mi portò in camera tutta incatenata,mi porse un vestitino cortissimo e trasparente,senza slip ne scarpe,mi ordinò di metterlo e sbrigarmi che gia era tardi.

Uscimmo sul pianerottolo col rischio di esser viste,ma per fortuna non c’era nessuno,mi fece camminare a 4 zampe fino alla macchina,mi caricò dietro al sedile,mi bendò gli occhi e partimmo..

Dopo circa mezz’ora di viaggio ci fermammo,mi fece scendere.

< Apri la bocca e fammi pisciare troia!>

Mi inondò..poi dovetti pulirla dal piscio,lavarle il culo anche,finito il lavoro ripartimmo.

Dopo un’altra mezz’ora arrivammo alla mia scuola.

Ero bendata,ma sapevo di essere in campagna..sentivo una puzza di vacca..

Mi misero un collare e un guinzaglio,mi levarono la benda,e vidi una grande vallata verde con molte bestie nei recinti,poi a sinistra un grande casale in muratura,degli uomoni in lontananza e delle donne anche.

La padrona mi lasciò lì e se ne andò.

Fui portata al casale da un uomo,poi fui lasciata a una donna.

< Mi hanno detto che devi essere addestrata perché sei troppo indisciplinata vero?Bene,da oggi io sarò la tua addestratrice,ricordati che se non ubbidisci la pagherai cara,qui non si gioca,uno sbaglio una nota a tuo sfavore.>

Mi portò col guinzaglio nella mia stanza..

Era una topaia,pulita,ma buia e allo stato grezzissimo.

C’era una branda dove dormire,coperte e lenzuola,niente armadio,niente luce,niente bagno..non capivo.

< Da oggi questa &egrave la tua cuccia cagna,devi pisciare fuori se non vuoi dormire nella puzza,lavarti nel campo e girare senza intimo.I vestiti te li daremo noi. Intanto andiamo di la che ti faccio vedere che devi fare adesso.>

Mi tolse le catene,ma il guinzaglio no.

< Dovrei andare in bagno per favore..>

Mi portò nel recinto delle vacche e mi fece pisciare li,per non sporcare diceva,poi mi portò al fontanone e mi fece lavare la figa..

< Devo verificare se ti sei lavata bene..apri le gambe cagna!>

Aprii le cosce,mi allargò la figa e la odorò..poi si ritrasse,mi strattonò e andammo verso il casale,salii le scale a quattro zampe,entrai..era immenso.

L’addestratrice fece un cenno ad un uomo che era li,lui venne..

< Fai vedere a questa troietta come ci si lava dopo aver pisciato! Apri le gambe cagna!>

L’uomo prese uno spazzolone,si mise dietro di me e iniziò a sfregarmelo sulle chiappe,poi me le allargò e fece un bel lavoro sul buchino..ma la parte dolorosa fu quando mi aprì la figa.

Lo spazzolone era di setole dure,mi faceva male sulla pelle,però me lo meritavo,dovevo imparare ad essere una cagnetta perfetta.

L’essere umiliata poi mi eccitava da morire..

Dopo essere stata lavata per bene,fui portata in cucina.

< Devi lavare tutti i piatti che abbiamo sporcato oggi,lì c'&egrave un grembiule,indossalo.Dopo laverai i bagni,le camere,e le sale studio,poi i pavimenti in ginocchio perché le serve fanno così. Quando avrai finito vieni in sala a prendere l'ordinazione per la cena.E sbrigati che nel pomeriggio avrai molto da fare troia.>

Fui chiusa in cucina.Era terrificante,il casale era immenso,pensavo di non finire mai,però feci presto.

Lavai i piatti,pulii tutte le camere e i bagni,erano sporchi,ma quello era il mio lavoro adesso.

Mi lavai poi scesi in sala.

L’addestratrice mi guardava in modo strano..mi fece inginocchiare di nuovo.

< Chi ti ha detto di lavarti ai nostri bagni!Non devi farlo,tu puoi lavarti solo al fontanone e quando lo dirò io!Adesso avvicinati e mostrami il sedere che ti devo punire.>

Non avevo capito niente,non dovevo lavarmi e per di più ai loro bagni,la cagna si deve lavare al fontanone.

Ero stata davvero cattiva,mi meritavo una punizione.

Mostrai il culetto nudo restando in ginocchio,l’addestratrice prese un frustino e lo scaricò sulle mie chiappe tante e tante volte.

< Fammi sentire quanto ti fa male,fammi sentire quanto sei pentita puttana,se vuoi che smetta dovrai implorarmi!>

Urlavo dal dolore,chiedevo perdono,e la pregavo di smettere,ma continuava,mi stavo bagnando tutta,mi allargò le grandi labbra e mi frustò dentro la fighetta,poi mi costrinse a ripetere una frase..

< Da adesso in poi farò quello che mi si chiede alla lettera,se non saprò eseguire i comandi,sarò costretta a dure punizioni meritate.>

Dopo questo mi portarono fuori nel recinto dei maiali,in ginocchio solo con il grembiule,mi si ordinò di aprire la bocca,mi pisciarono in bocca in cinque,poi col guinzaglio fui portata dentro al casale,ero tutta sporca così imbrattai il pavimento,e dovetti ricominciare tutto da capo.Alla fine,dopo aver pulito tutto il pavimento,fui spedita in cucina a preparare la cena.

Poi apparecchiai,dovevo infilarmi le posate in figa prima di metterle a tavola,erano tante,almeno trenta..

Iniziai dalle forchette,le infilai dentro dalla parte del manico,poi le spinsi dentro fino infondo,ero bagnatissima,le posate entravano e uscivano con estrema facilità.

Appena finito tornai in sala,intanto si era fatto buio.

Fui portata nella mia cella,trovai una ciotola con dell’acqua e un’altra con del cibo,erano per terra,dovevo mangiare inginocchiata senza usare le mani,così mangiai e bevvi solo usando la bocca,mi sbrodolai tutta ovviamente,però ero affamata,l’addestratrice dopo cena,mi spogliò completamente attaccò la pompa e mi fece una doccia gelata per pulirmi,poi mi insaponò dappertutto e mi strofinò con lo spazzolone per bene in figa e nel culetto,mi sciacquò e mi lasciò li ad asciugarmi,nuda come un verme.

Ma quello ero,un verme..una cagna sempre in calore,una troia e non mi meritavo che quello.

Le giornate nella scuola di addestramento passavano alquanto lente.

Avevo imparato molte cose,l’addestratrice era severissima e non mi lasciava molto spazio per sbagliare,così dovetti apprendere in fretta.

La mattina come prima cosa di rito,mi veniva imposta una doccia bollente,venivo spazzolata per bene in ogni dove ,poi ero costretta a mettermi a pecorina per pulire il culetto o sdraiata a gambe aperte per la figa,dovevo aprire le grandi labbra e farmi strofinare con lo spazzolone anche all’interno,tutto ciò sempre con le catene ai polsi e alle caviglie,perché io dormivo incatenata per evitare di muovermi nel caso qualcuno volesse nella notte appagare i suoi stimoli sessuali..

Ero una vera cagna,mi trattavano da puttana e al posto della paga mi venivano afflitte severe punizioni come ringraziamento della prestazione sessuale.

Dopo la doccia,venivo portata in cortile ad asciugare davanti ai recinti delle bestie,mi venivano dati degli stracci da indossare,una mutanda con un cazzo incorporato all’interno,così appena la tiravo su il cazzo mi entrava in figa e dovevo fare in modo di non farlo uscire o erano guai seri,poi un reggiseno che aveva un fiore a punte di metallo all’altezza dei capezzoli,così appena chiuso dietro dovevo infilare dentro le aureole tirandole verso l’esterno e tenerli fino a nuovo ordine,poi una corda che mi stringeva il collo,che era tenuta alla base dal mio guardiano mattutino,così se facevo qualcosa di sbagliato lui la tirava ed io finivo per terra come un capretto.

Qui in cortile dovevo pulire i recinti delle bestie,levare tutta la sporcizia accumulata e strigliare i cavalli.

Poi mi era permesso di fare i miei bisogni in un angolo,venivo portata al fontanone come da rito,e mi lavavano per bene,anche per levare il sudore del lavoro della mattina.

All’ora di pranzo,dovevo essere pronta,catene,la mutanda e il reggiseno,poi mi veniva dato uno straccio da indossare sopra,che mi serviva per lavorare in cucina e non sporcarmi addosso.

Dovevo andare nella sala grande inginocchiarmi leccare i piedi all’istruttrice e prendere l’ordinazione per il pranzo,poi se c’era altra gente dovevo fare lo stesso per tutti gli altri con l’aggiunta di un pompino ciascuno per gli uomini e di una lunga leccata di fregna per le donne come fossero gli onori di casa.

Venivo spedita in cucina,poi dovevo fare il rito delle posate,me le infilavo tutte dentro la figa,bene a fondo e poi le disponevo a tavola,pronto il pranzo servivo le pietanze da vera serva,poi mi infilavo sotto il tavolo e leccavo i commensali per rendere i cibi più gustosi.

Dovevo ingoiare tutto lo sperma,se lo avessi fatto cadere erano guai per me,alcuni dopo avermi sborrato in gola,facevano anche una pisciata per ringraziarmi del servizio.

Erano davvero gentili,non meritavo tanto puttana com’ero,ma loro erano persone di cuore e ogni volta che li spompinavo mi reggevano la testa con le mani per fare in modo che io non perdessi il ritmo,poi certe volte mi infilavano le ossa del pollo nel sedere,oppure le carote o i finocchi in figa e mi facevano girare per la sala a servire così,proprio brava gente.

Non credo che ne troverò altra così”””””

Di pomeriggio lavavo i piatti,le sale e le camere.poi passavo dalle persone che gentilmente mi venivano a fare visita e li facevo pisciare addosso a me per ringraziarli di tante attenzioni,leccavo tutto il pavimento per pulire,poi certe volte facevamo un gioco..

Io ero al centro della sala,bendata,dovevo stare a pecorina e a turno le persone me lo mettevano in culo,dovevo indovinare chi era stato,ma come mi aveva insegnato l’addestratrice anche per ringraziamento,dovevo indicare la persona sbagliata,così mi avrebbero premiato facendomi leccare i cazzi di tutti.

Mi divertivo tanto a leccare di qua e di la,anche se alla fine della giornata ero sfinita.

All’ora di cena,dovevo fare lo stesso rito del pranzo,però appena finito di servire a tavola dovevo ritirarmi nella mia cella,dove mi aspettava il guardiano notturno con la mia ciotola e l’acqua per la notte,mi inginocchiavo mangiavo bevevo e poi di corsa a dormire,perché la mattina dopo mi aspettavano duri lavori.

Di notte ogni tanto passava qualcuno o a pisciare perché non gli andava di arrivare in bagno o a incularmi come digestivo prima del sonno.

Facevo una vita bellissima,ero trattata dall’istruttrice da vera puttana,ed ero contenta..

Non vedevo l’ora che tornasse la mia Padrona per farle vedere quanto ero stata brava ad imparare tutto così in fretta,però il giorno del suo arrivo fu ritardato,chissà come mai..

Osai chiedere informazioni all’addestratrice tanto ero su di giri..

Nei giorni che seguirono me ne pentii amaramente,non avevo capito che io non dovevo sapere niente,non dovevo chiedere ma solo eseguire,non dovevo fare altro che fare la schiava..

Quando la padrona tornò gli fu riferito il mio comportamento troppo curioso.

Meritavo una bella punizione,ero stata davvero troppo disubbidiente così fui legata per il collo al paraurti dell’auto,nuda e con le catene,fui costretta a camminare a quattro zampe per un bel po’ di strada,ogni tanto passava un contadino col trattore,la padrona si fermava e lo faceva pisciare addosso a me,oppure poteva mettermelo al culetto o in bocca..poi ripartivamo verso casa.

Arrivati sulla stradale mi sciolse,mi mise a pecorina,mi frustò forte per ricordarmi bene quanto ero stata disobbediente,poi mi fece salire dietro e ripartimmo.

Facemmo tutta la strada con me legata come un salame e messa nel portabagagli,la padrona correva per non farmi soffocare,poi sotto casa mia mi sciolse dalle funi e mi mise il collare e il guinzaglio,mi costrinse in ginocchio tanto il palazzo era deserto,erano tutti in ferie,così entrammo nel portone e poi in ascensore.

Al piano mi bendò,dicendo che c’era una sorpresa che dovevo vedere lentamente’che bello,avevo gia una curiosità immane’una sorpresa per me dalla padrona..wow!!

Entrai in casa e un forte odore di incensi mi avvolse.

Più avanti sentii odore d’erba..in un istante mi ritrovai a fumare una canna bendata e legata.

La padrona disse che quello era il benvenuto per me..

Mi fece fare più di cinque tiri,mi girava tutto e avevo caldo,così fui spogliata,e comunque l’erba stava dando i suoi frutti..mi venivano gia in mente strane idee,una megaorgia con me che facevo i servizi a tutti!!

La padrona mi disse che stavo entrando in una gabbia mediamente grande,potevo stendermi anche,era lunga e larga,disse che da oggi avrei dormito qui dentro,da vera cagna,l’angolo per dormire era speciale..dovevo sdraiarmi a gambe aperte e sedere un po’ alzato,volevo provare,così mi sdraiai,aprii le gambe e sollevai il culetto..d’improvviso sentii entrare in figa un grosso cazzo che andò fino in fondo,e nel culetto un asta molto spessa che mi sfondò a freddo,senza preavviso.

Gli oggetti iniziarono a muoversi,a pompare senza far rumore,mi stantuffavano in culo e in figa con forza e io ero eccitata come una troia in calore al pensiero che dovevo dormire così tutte le notti.

Dopo questo servizio,uscii dalla gabbia,e mi furono legate le braccia in alto a un gancio,dovevo provare tutte le modifiche apportate a casa mia,quindi mi fu levata la benda dagli occhi e vidi delle siringhe attaccate a delle cordicelle,la padrona si avvicinò,prese delle mollettone e me le attaccò ai capezzoli,stringevano da morire e diventarono subito viola e gonfi,poi prese le siringhe e mi infilzò le tette e i capezzoli stessi gia stretti dalla morsa delle mollette..diceva che ero una troia in calore e siccome ero gia bagnata mi doveva punire,perché io non mi devo eccitare se non a comando.

Aveva ragione,ero gia tutta bagnata ammezzo alle cosce al solo pensiero di ciò che mi aspettava,quindi meritavo una bella punizione!

Le siringhe erano tre in una tetta e tre in un’altra e facevano male diavolo..Fui costretta a sun di frustate ad aprire le gambe,anche se stavolta non volevo,perché avevo immaginato che quelle siringhe sarebbero state usate anche sulla mia fighetta.

Se la padrona si arrabbiava sapeva essere tremenda e dolce al momento giusto.

Così fui legata alle caviglie da alcune corde,e in pratica stavo appesa nel vuoto,il che gia mi faceva male alle braccia,in più avevo le gambe completamente divaricate e la fregna che colava umori ovunque..accidenti,non potevo più negare adesso.

La padrona si avvicinò e me la aprii con le mani,poi prese una delle grandi labbra e la tirò verso l’alto facendomi urlare di dolore..rideva,le piaceva molto se gridavo..prese la siringa e me la mise nella carne.

Mi uscivano le lacrime,ma lo meritavo,ero davvero troppo puttana in quei momenti.

Lo stesso fece per l’altra parte,e al pezzo di pelle rimasta applicò le mollette tiranti legate ad un elastico al soffitto.

Mi frustò per bene imprecando che ero una troia e che avrei dovuto farmi pagare dai clienti per ringraziarla dei favori che mi faceva,poi mi frustò nella figa,tanto era spalancata e bagnata,prese una candela e mi versò la cera bollente sulla pelle e dentro le labbra,poi introdusse un fallo meccanico lungo sui 25cm e lo azionò,ordinandomi di non godere!

Non sapevo proprio come fare a resistere,mi stava regalando dei momenti immensi di piacere estremo che mai avrei potuto immaginare,dovevo resistere per forza..

Un altro macchinario arrivò da dietro.

Era un tubo lungo con una pompetta all’estremità,mi fu ficcato il tubo nel culo,senza troppi complimenti,gridai ancora..poi fu azionato un comando e mi sentii inondata di acqua calda fino a dentro alle viscere..

Il clistere fu immediato e risolutivo;dopo cinque minuti rifeci tutto sotto di me,sul pavimento di casa mia!

A questo punto la padrona mi disse che potevo godere e venire perché dopo avrei dovuto pulire tutto per bene e poi rinchiudermi nella gabbietta.

Mi slegò tutta,mi tolse le costrizioni e mi aiutò a godere insieme a lei..nonostante il suo carattere burberò mi diede anche un bacio,volevo farle una statua d’oro in quel momento,ma dovevo mantenere quello che avevo promesso,così venni,poi mi misi al lavoro.

Quella notte fu lunga,ma mi addormentai contenta,la padrona dormiva vicino a me,nel mio letto matrimoniale che ormai era diventato suo.

Non mi lasciava un istante”””’

La mattina mi svegliai con la figa e il culetto gonfi dopo tutte le penetrazioni notturne.

Fui iniziata dalla mia Padrona da subito a ricevere ogni tipo di oggetto nei miei buchi,quella mattina venne un elettricista,lo dovetti servire vestita solo del grembiulino bianco,mentre in figa avevo le palline,tre,che si muovevano ad ogni mio passo facendomi bagnare come una vera troia in calore.

Il tipo si eccitava sempre più,facendomi fare movimenti assurdi per guardarmi meglio,inoltre gli servivo da cavia per vedere se passava elettricità nei cavi,mi attaccava i morsetti ora ai capezzoli,ora alle grandi labbra,ora mi infilava la penna elettrica per misurare le stanze nel sedere,poi dava le scosse,e io sobbalzavo per il suo piacere,a volte doveva alzare il voltaggio per vedere quanto durasse il cavo e se era stato ben protetto.

Gli strumenti che usava erano tutti bagnati dei miei umori,perché invece di metterli nella cassetta,me li infilava dentro la figa o dietro.

Mi sentivo utile,ma davvero troppo puttana,quindi per scusarmi di questo,ogni tanto gli tiravo fuori il cazzo e lui me lo faceva leccare,anche per pisciare usava me,io bevevo tutto con devozione,e poi lo ripulivo.

Poi venne l’idraulico,che con me provò ogni tipo di tubo..corto,lungo,spesso..scaricava l’acqua dentro il mio culo,poi dovevo trattenermi per un po’ e poi potevo andare in bagno.

In questo caso non ero in grembiule,ma in tanga collare e guinzaglio,come una vera cagnetta servizievole.

Poi mi dovetti vestire da contadina,perché venne il giardiniere a tagliare i rami delle piante,che puntualmente finivano dentro di me per poi andare nel secchio.

Dovevo allargarmi la fregna con le dita,infilare il ramo dentro fino in fondo,spompinarlo,farmi sborrare in culo e poi andare ai secchioni a buttare la mondezza accumulatasi.

La Padrona il pomeriggio mi fece uscire con lei.

Portavo un vestitino corto bianco senza mutande ne reggiseno,andammo verso il mare,la pineta era piena di gente..

Si fermò,mi fece scendere e mi legò con una corda a cappio non troppo stretta però,poi legò i polsi e mi costrinse in ginocchio,c’erano dei clienti per me..

Mi alzarono subito il vestito per vedere com’ero messa dicevano,uno iniziò a schiaffeggiarmi sul culo,lo fece tante volte e sempre più forte che mi diventò tutto rosso,poi un altro mi pisciò in bocca e il suo amico dopo essere andato in bagno in un angolo si fece lavare il culo zozzo di merda.

Uno mi legò tutta come un salame facendomi diventare le tette violacee tanto erano stretti i nodi,poi mi frustò a lungo e sborrò così sulla mia lingua..

Un altro venne e mi ordinò di sgrillettarmi davanti a lui,dovevo aprirmi bene con le mani e far uscire il clitoride,poi massaggiarlo e spingerlo verso l’interno,mettere un dito in figa,poi un altro,fino a 4 e pompare per bene,mi ordinò di mettere un bastone erto al culo,e stando chinata in ginocchio mi aprii le chiappe e me lo ficcai dentro,intanto lui era sotto di me e mi mordeva le labbra ormai zuppe,alternando alle sue cinque dita chiuse a pugno,un dolorosissimo fallo di gomma.

La padrona intanto passava a ritirare i soldi per le mie prestazioni,e mi promise un bel regalino.

Ero felice,di aver trovato una donna così generosa e onesta.

Quando ebbi finito,volle godere anche lei pisciandomi in bocca,dovetti pulire tutta la sua fregna bagnata,poi farla godere con la lingua mentre mi riempiva di insulti e schiaffi.

Tornammo in macchina e mi portò in città,entrammo in una boutique dove scelse per me degli abiti da puttana e delle scarpe col tacco alto,poi mi spedì nel camerino per provarli,ma come entrai li dentro,la porta si chiuse automaticamente,la luce si spense,e sentii muovere l’abitacolo come se scendesse..ero terrorizzata,i miei vestiti non li trovavo più,indossavo quelli della boutique,ma ero senza intimo e senza padrona.

Questa specie di ascensore si fermò,le porte si aprirono,uscii ed era tutto buio,mi sentii afferrare per i capelli e fui buttata in terra.

L’uomo che mi prese disse a qualcuno

Gli fu risposto che mi poteva sbattere nella prima cella con le altre..Mi trascinò così verso un cancello lo aprì e mi spinse dentro con forza.Chiuse con un lucchetto e se ne andò.

La cella era grande e spaziosa,c’erano dei bocchettoni in alto,tipo soffioni,le ragazze saranno state una ventina,molto belle tutte,sembravano impaurite però.

La cosa mi preoccupava.

Da un altoparlante ci diedero il benvenuto,poi ci ordinarono di spogliarci e di accatastare i vestiti fuori dalle sbarre,dovevamo restare completamente nude e metterci tutte in fila.

Dopo cinque minuti così in fila al freddo e in penombra,venne un uomo in tuta militare,ci fece una visita completa partendo dai capelli,poi le tette,le tastava tirando i capezzoli verso se,poi le stringeva forte e le punzecchiava con un ago da siringa.

Poi passò al ventre e sotto in figa,ci fece divaricare le gambe,e ad ognuna infilò un dito dentro con forza e freddezza,aveva un guanto spinoso che faceva male,ma dovevamo stare zitte.

Poi ci fece girare tutte,ad ognuna aprì le chiappe e senza troppi complimenti mise dentro il buco del culo delle palline anali molto grandi.Non le tolse poi.Dovevamo tenerle dentro ben strette.

Per ognuna di noi erano pronte 20 sonore frustate sulla figa,e alla prima che si lamentava,iniziava tutta la tortura daccapo.

Dopo questo il militare se ne andò,le luci si spensero completamente,e dai bocchettoni in alto uscì dell’acqua ora bollente ora ghiacciata,la direzione delle bocchette variava a seconda dei nostri spostamenti quindi era inevitabile subirne il getto.Era tutto tremendo,sembrava l’inferno.

Poi finita l’acqua arrivò vento freddo,gelido,dai lati della cella,ci stavamo congelando,e ci stringemmo tra di noi,non potendo evitare ovviamente i vari strusciamenti di pelle e di mani..

Finì anche l’aria fredda,ero impaurita anche io ora.

Portarono via tutti i nostri vestiti,poi ci incatenarono le caviglie una all’altra e i polsi uno al polso di quella davanti,poi ci fecero incamminare nude per i cunicoli bui e puzzolenti di sperma e piscio.

Passando davanti alle varie celle vidi donne imbavagliate e legate costrette in bilico,mentre facevano dei servizietti speciali,altre infilzate con aghi in figa esposte come a una mostra..

Alla fine del cammino trovammo uno slargo,in terra c’era della segatura e un telo,tutt’intorno degli spalti,proprio come un circo.Ci posizionarono tutte intorno alla grande piazzola come a formare un semicerchio,poi fecero entrare la gente..

Già.Era proprio un circo.E noi dovevamo dare spettacolo.

Ci fecero girare in tondo incatenate l’una all’altra,nel mentre dovevamo mostrare culetto e figa a chi lo richiedeva,avevamo tutte un numero di riconoscimento sulla schiena,così da poterci trovare subito.

Poi ci fecero cavalcare a pelo dei bellissimi cavalli,e il contatto a pelle nuda mi dava un gran calore tra le gambe che mi bagnai tutta subito nonostante la paura.

Entrarono degli uomini con delle corde e delle fruste,ci inginocchiammo e fummo frustate come leoni da domare,poi fummo scelte e prese una alla volta dalla gente del pubblico e portate nelle celle.

Mi scelse una coppia non tanto giovane,ma che si vedeva molto fantasiosa sessualmente”

C’E’ QUALCUNO CHE RIESCE A FARMI PROVARE LE STESSE SENSAZIONI DI QUESTA RAGAZZA?

FATEVI AVANTI,VI ASPETTO NUMEROSI”’

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