Skip to main content
Racconti sull'AutoerotismoSensazioni

312 – Francesca: Il suo piacere solitario

By 15 Ottobre 2021No Comments

Tornata a casa con un’eccitazione addosso che avrebbe fatto impazzire chiunque, Francesca ha chiamato al telefono Manù per cercare di raccontarle di ciò che era accaduto nello studio fotografico e poi anche un’ora prima.
Manù le ha risposto subito e le ha detto che sarebbe andata a trovarla a casa perché era troppo curiosa di sapere.
Appena le due ragazze si sono trovate una di fronte all’altra, Francesca le ha raccontato delle foto ma non le ha detto che era stata scopata da Stefano. Ha detto alla sua amica anche di quella mattina raccontando di essere andata in giro con lui e di essersi fermata in un bar a prendere qualcosa. Ha evidenziato che Stefano è stato molto gentile con lei avendola accompagnata a fare la spesa e che lui era veramente un bell’uomo ed anche di buone maniere.
“Non mi dirai che vuoi lasciare Alberto per Stefano? Sei impazzita, per caso?”
“Mah, non so! Sono indecisa. Oggi l’avrei voluto fare ma diamo tempo al tempo. Con Alberto non ho più dialogo. Penso abbia un’altra donna ma non ne ho la certezza”
“Non ti vedo tanto triste, ciò vuol dire che con Stefano ci stai bene e ti è piaciuto, o sbaglio?”
“No, non sbagli! Sì, con lui mi sento tranquilla. Ho dovuto superare la difficoltà iniziale di essere fotografata ma lui è stato molto bravo. È riuscito con facilità anche a spogliarmi”
“E poi?” ha chiesto Manù.
“Beh! Poi è successo che abbiamo scopato e che scopata! Mi ha anche fotografata mentre scopavamo”
“Brutta monella! Non mi hai detto niente! Perché non mi hai invitato?”
“Ma lo abbiamo fatto che neanche me ne sono accorta!!”
Francesca con queste ultime parole ha confermato, da esibizionista qual era che se Manù fosse stata presente le sarebbe piaciuto e che non avrebbe avuto niente da vergognarsi o da ridire. Dal tono con cui si è espressa la sua mica ha capito tante cose.
“Quindi posso pensare che se vi rivedrete potrei esserci anche io?”
Sembrava una battuta ma non lo era anzi, era proprio un’auto invito di Manù.
“Con Stefano vi siete rivisti?” ha chiesto Manù.
“Ma sei proprio curiosa. Mi auguro che non sia altrettanto pettegola. Sai ame i pettegolezzi non mi piacciono e so come combatterli. Sappi che ho le mie armi segrete!” ha chiarito sorridendo maliziosamente Francesca.
“Beh! Ora mi hai incuriosito molto. Hai fatto altre foto con Stefano? Oppure vi siete visti fuori?”
“Ma guarda tu? Sei proprio curiosa. Ti piace sentire storie di sesso?”
“Sì, mi piace, lo confesso”
“Ed allora eccone una di quelle storie. On Stefano ci siamo visti e lo abbiamo fatto in pubblico” ha detto chiaramente Francesca guardando la reazione di Manù la quale ha subito voluto sapere dove l’avessero fatto e se lui l’avesse sedotta e se lui avesse goduto.
“Beh! A dirla tutta siamo venuti tutti e due. Lui ha spruzzato che sembrava una fontana” ma Francesca non ha detto di lei.
Manù dopo tutti quei discorsi intimi si è eccitata ma non voleva farlo vedere e per nascondere e distrarsi, con la scusa di dover fare la spesa quotidiana, è andata via lasciando Francesca da sola in casa sua.
Manù nell’andare via ha rassicurato Francesca assicurando che sarebbe tornata da lei entro la settimana. L’indomani le due si sono sentite; Manù ha detto a Francesca che poteva stare a casa poiché lei avrebbe l’avrebbe sostituita.
A Francesca non è parso vero che Manù la sostituisse nel lavoro perché non era una bella giornata. Pioveva e Francesca si è bagnata camminando sul marciapiede andando a fare la spesa in un negozio di alimentari non molto distante da casa. Appena rientrata nel suo appartamento, si è levata di dosso alla svelta i vestiti bagnati che si erano anche sporcati di smog e si lasciata cadere sulla morbida superficie del lettone che molte volte l’aveva vista amarsi con Rebecca o altre donne ed anche qualche bel ragazzo o giovane uomo.
Si è poi levata per andare a farsi una doccia calda ed una volta asciutta ha indossato una leggera veste da camera in tessuto di lino che cadeva benissimo ed evidenziava i capezzoli che parevano sostenerla.
Si sentiva bene e quel getto d’acqua prolungato l’ha proprio rigenerata.
Dopo essere stata sotto il getto di acqua tiepida si è poi guardata allo specchio per avere conferma che il suo fisico era sempre bello e piacevole anche ai suoi stessi occhi.
All’uscita dal bagno, camminando scalza, è ritornata sul letto, si è levata la veste, ha socchiuso gli occhi, ha allungato le gambe nude, per godersi il soffice contatto delle lenzuola morbide sulla pelle, e si è rotolata lentamente per restare infine completamente distesa e rilassata.
Dopo una settimana di duro lavoro, sia fisico che sessuale, la stanchezza si faceva sentire e le causava un po’ di pesantezza delle palpebre che sono diventate via via sempre più basse fino ad arrivare a chiudersi.
Con gli occhi socchiusi ha pensato non ad Alberto, il suo fidanzato con cui ha quasi rotto, ma a Manù. Istintivamente ha spostato indolentemente la mano conducendola a rasentare un capezzolo che ha accarezzato, quasi sfiorandolo, ruotando sull’areola e, come fosse ciò che di più delicato si possa avere, toccandone la prominenza eseguendo dei passaggi senza sollecitare nessun altro muscolo. Ha così dato inizio ad un titillamento delicato con i polpastrelli che le hanno causato dei brividi e la voglia di andare tra le gambe a sfiorare il centro di tutti i suoi piaceri intimi ma in quel momento non se la sentiva di occuparsi di lui, voleva lasciarlo per ultimo.
Si è toccata delicatamente con le dita il piccolo rigonfiamento pressandolo con cautela con due dita e poi tirandolo in avanti facendolo diventare sodo percependo un tenero brivido percorrerle l’intimo. Lo ha guardato ed pensato che con un anello d’oro avrebbe ottenuto piaceri maggiori. A lei il vedersi inanellata dava sensazioni straordinarie.
Francesca a quel punto ha emesso dei gemiti.
Solo successivamente è passata a stimolare il clitoride con l’unghia delle dita della mano sinistra, ha chiuso gli occhi ed ha sorriso mentre l’altra mano l’ha spedita tra le sue cosce ad accarezzare le grandi labbra aprendole utilizzando gli anelli dorati che si aveva applicato in modo che infilando due dita negli anelli quelle labbra si potessero allargare. S
Solo successivamente l’altra mano si è avvicinata con prudenza all’entrata della vagina in cui avrebbe desiderato sentire la lingua di Manù a frugarla.
A quelle carezze Francesca si è contorta lievemente per il piacere sussultando brevemente, solo dopo ha iniziato a respirare più frequentemente con le labbra socchiuse perché le dita della sua mano sinistra sono penetrate fino ad arrivare sulla soglia della fessura calda e umida tra le sue gambe mentre con la mano destra si pizzicava lascivamente il capezzolo sinistro tenendolo stretto tra il dito indice ed il pollice.
In quel momento le sono venute in mente le immagini di bellissime modelle viste in alcuni film soft porno che si toccano lascivamente.
In quel momento di grande voluttà per imitarle ha spalancato le gambe mostrando con raffinatezza ad un ipotetico spettatore le pieghe delle labbra della sua figa lucide di umori dando avvio ad un movimento lento manipolando il clitoride già ingrossato dalla situazione erotica che lei si ha creato.
In quei momenti ha fortemente immaginato che a vederla ci fosse stato sia Stefano che Manù
Successivamente Francesca si ha titillato il clito per un po’ di tempo muovendo la mano in modo fluente e sciolto, dall’alto verso il basso, accarezzandolo e spingendosi intimamente, a momenti lentamente, finché in pochi secondi è arrivata al punto di non ritorno oltre il quale è stata squassata dalla sensazione di puro godimento.
Per Francesca è stato difficile resistere ed ha avuto difficoltà a trattenere il grido di piacere finale.
Era suo desiderio allungare il piacere dell’orgasmo ma il suo bottoncino, cento del piacere, non la pensava nello stesso modo.
Solo dopo ha allontanato delicatamente il dito dal suo fiorellino per posarlo sulle labbra della bocca appena aperte poiché ha avuto un’idea erotica.
Ha, quindi, afferrato una caviglia ed ha avvicinato il piede alla bocca per leccarne la pianta godendo del contatto della lingua con la pelle scoprendo per la prima volta il piacere che quella parte del piede può darle. Ha proseguito mettendo l’alluce tra le sue labbra.
Fino a quel momento né lei né altri avevano leccato i suoi piedi per darle sensazioni erotiche.
Mentre succhiava le dita dei piedi e li leccava, Francesca percepiva piacevolmente il profumo rimasto dopo la doccia che si è miscelato con quello della sua eccitazione insistente. Infatti ha dato un ultimo colpetto di lingua e si è lasciata cadere nuovamente sulle lenzuola sdraiandosi ma accorgendosi delle macchie proprio sul lato dove era sdraiata. Di ciò se n’è sorpresa ma non più di tanto anche se sa bene che le donne quando si masturbano non lasciano tracce evidenti e sa che non necessitano di stimoli visivi per eccitarsi. Inoltre Francesca sa, come tutte le ragazze, che quando ci si masturba anche se c’è un’evidente macchia umida, questa dopo poco tempo scompare lasciando a a volte, ma non sempre, un alone.
Francesca però ha Manù in test ed avrebbe voluto vederla a gambe aperta a masturbarsi in suo onore.
Nonostante il raggiungimento di un orgasmo e la prossimità di un altro, la sua mente non riesce ad allontanarsi dal pensiero di Manù nuda e desiderosa di essere con lei a fare sesso in tante situazioni e posizioni.
In una di queste velocemente la immagina alle sue spalle, pensa alle braccia di Manù che l’avrebbero potuta tenere stretta dandole la sensazione di essere forti. Pensa alla sua voce, alle domande che le ha fatto, ai fatti che Manù voleva sapere e che l’hanno fatta eccitare.
Francesca è ancora una volta presa dalla libidine e si morde leggermente le labbra, chiude gli occhi, emette un profondo respiro.
La mente è concentrata sulla sua nuova amante virtuale e la mano inizia a sfiorare le tette immaginando che sia quella di Manù che la sfiorava e, ad occhi chiusi, immagina che sia lei a toccarla, sfiorarla, lenta e calda, delicata e leggera, piena di desiderio.
Restando stesa a gambe spalancate verso l’alto, Francesca ha portato la mano all’inguine e se lo ha accarezzato ancora una volta ma stavolta con maggiore decisione, ciò le ha causato un piacere nuovo nell’intimità. Era talmente eccitata che avrebbe desiderato essere chiavata da un maschio qualunque, l’importante che fosse chiavata fino a farla urlare.
É stato in quel momento che le sono venute in mente le parole della sua prima amante Mirta con cui si era sposata “Masturbati da sola, con la mano che conosce ogni centimetro, fallo anche con un dildo oppure un vibratore. Fallo con il cuscino o contro il materasso mentre pensi a una scena sessuale che ti eccita molto oppure pensa a qualcuno. Lo puoi fare mentre guardi un film porno, oppure se fai sexting oppure se partecipi ad una sex chat o sei in videochiamata. Sgrillettati quando ti guardi allo specchio o ti fai un film con il telefonino. Accompagna il ditalino gemendo, con musica o in silenzio, con la luce spenta o accesa, nella doccia, sul bidet, nascosta oppure in un luogo pubblico. Arriva all’orgasmo. Fai come ti pare, ma goditi te stessa”
Quelle parole sono rimaste nella mente di Francesca e non le sono mai andate via e lei ne ha fatto un modo di vivere. Sono state parole indelebili diventate filosofia di vita e l’hanno guidata in tante occasioni.
Anche ora nel letto lei applicava quei consigli perché il desiderio impellente di Manù non si era spento e non sa farne a meno.
Francesca ha spinto più a fondo le dita nella sua figa ed appena entrata ha avuto un improvviso torrente di piacere che l’ha investita facendola uscire di senno urlando lasciandola spossata, ansimante e priva di sensazioni per qualche minuto adagiata sulle lenzuola che si erano stropicciate. Per il piacere appena raggiunto ha sospirato a lungo e di colpo si è addormentata, gratificata e stanca ma visibilmente beata in viso con un’espressione entusiasta e sognante della sua collega Manù al suo fianco.

2
1

Leave a Reply