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Racconti sull'Autoerotismo

315 – Francesca: il piacere solitario dopo la email

By 10 Novembre 2021No Comments

La email di Stefano ha scombussolato Francesca che si è levata di dosso il vestitino leggero ed anche l’intimo ed è corsa in bagno chiudendosi nel vano doccia. Ha aperto il getto dell’acqua e si è lasciata andare al morbido massaggio che i sottili getti fanno sulla sua pelle.
Nel momento in cui è iniziato il getto tiepido, lei avrebbe desiderato lasciarsi andare sul lettone e farsi un ditalino anche davanti a Rebecca a cui queste cose piace vedere.
“Ehi, Francy! Mi senti?”
“Dimmi! Sono sotto la doccia. Hai bisogno di qualcosa?”
“No, niente. È solo per dirti che sto uscendo. Torno tardi quindi non mi aspettare per cena”
Quelle parole a Francesca sembrano uscite dalla bocca della fortuna “Ok. Divertiti. Ci vediamo più tardi quando torni”
Lei era andata in bagno per lavarsi dallo smog delle auto e stava per prepararsi a farsi il ditalino in perfetta privacy comodamente sotto l’acqua ma ora la situazione era cambiata.
La voglia di andare in camera ed essere sicura che nessuno l’avrebbe vista, ha aggiunto un pizzico di eccitazione in più a quella che già aveva e che per qualche istante ha sospeso per dialogare con Rebecca.
Per soddisfarsi ha accelerato la sua pulizia usando un po’ di più della dose di sapone liquido che di solito usava e lo stesso ha fatto con il sapone liquido intimo cercando di toccarsi il minimo possibile essendo il suo clito estremamente sensibile; se lo avesse toccato si sarebbe dovuta abbandonare ai piaceri che quella piccola parte del suo corpo le dà da molti anni.
Nella sua mente c’è quella email e lui, quel fotografo che l’ha stregata di cui sente un incredibile desiderio di averlo dentro come nel parcheggio del centro commerciale.
I suoi pensieri sono dedicati a quell’uomo che lei immagina la stia guardando sotto la doccia mentre si lava il suo corpo unendosi a lei per iniziare a darle piacere e farla venire fino a farle piegare le ginocchia e già pensa a più tardi quando le cose potrebbero surriscaldarsi ancora di più stando sul letto.
Ora è l’acqua calda e morbido a calare su di lei scorrendo lungo il suo corpo quando si trovi sotto il getto in rivoli andando a bagnare ogni cavità e in ogni piega del suo corpo gocciolando dai capezzoli. Lei sogna che Stefano le accarezzi il viso, il collo e le tette.
Francesca sente il calore dell’acqua che le scorre lungo la schiena e pensa alle sue mani che le corrono addosso eccitandola.
Lui afferra il sapone, si insapona le mani e le porta al viso di lei e poi lo spalma lisciando la sua pelle morbida inalandone il profumo. Le mani di Stefano si muovono fino al collo, girano intorno e lo accarezzano scendendo sulle spalle e finiscono sulle tette. Le sue mani sono lisce e scivolano facilmente sulle tette concludendo la corsa sui capezzoli.
La sua mano culla delicatamente una mammella, mentre l’altra mano si muove sulla pancia lasciando una scia di schiuma. Il pollice dell’uomo sfiora un capezzolo e lentamente lo stringe e lo gira. La saponetta cade dalla mano mentre culla l’altra mammella pizzicando un capezzolo.
Francesca li pensa stretti entrambi contemporaneamente.
È il momento in cui ha bisogno di Stefano lì per alleviare il dolore della sua assenza che parte dallo stomaco.
Per cercare di distrarre quella sensazione Francesca si gira sotto il getto e chiude gli occhi.
L’acqua lava via ogni traccia di schiuma, le mani della ragazza si alzano quando si gira di nuovo passando le dita tra i capelli.
Poi si piega per recuperare la saponetta da terra e riprende il rituale della pulizia del suo corpo portando la saponetta allo stomaco ruotandola sopra insaponando la pelle ancora una volta.
Le mani passano sul petto, sulle costole e girano ovunque sul corpo per raggiungere la schiena, corrono su e giù, insaponando le gambe che lei muove sensualmente guardandone le belle curve restandone affascinata. Sono luccicanti di schiuma e vuol sentire di nuovo il tocco del suo amante ed il desiderio è tale che immagina che le mani di lui diventino le sue per darle tocchi leggeri, delicati come una piuma. Quelle mani si spostano di nuovo sulla parte anteriore del corpo della ragazza e scendono lentamente sulla protuberanza che sovrasta la fighetta.
Francesca reclina la testa all’indietro e l’acqua le scorre tra i capelli, lungo il viso con gli occhi chiusi, con le labbra leggermente socchiuse mentre le mani iniziano a insaponare il monte di venere.
Per passare il sapone intimo fa un piccolo passo di lato allargando leggermente le gambe per permettere alle mani di pulire ed accarezzare.
Nella sua mente Stefano è lì con lei.
Riprende il sapone profumato e sposta le mani su una gamba lavandosi la pelle iniziando dalla parte superiore della coscia con dei piccoli cerchi. Nel piegarsi le tette tentano di cadere anch’esse ma sono turgide e si muovono di poco anche quando raggiunge il ginocchio e poi la caviglia. Passa poi all’altra gamba lavorando la schiuma sulla pelle, salendo fino al ginocchio, alla coscia e ritornando agli anelli dorati dove le gambe si incontrano.
Francesca si raddrizza e la mente le crea la scena di Stefano che si versa sulle sue mani del sapone liquido per l’intimo rendendo le dita lisce e le porta verso il centro del piacere di lei per poi aprirle la figa con una mano e muoverla lentamente sulle sue labbra per separarle con le due dita estreme della mano. Lui muove la mano avanti e indietro ed il dito medio scivola tra le sue labbra gonfie sfiorando il clitoride molto leggermente.
Francesca fa un salto per il piacere intenso che qual tocco, seppur immaginario le provoca. Lui si ferma e le dita si spostano per aprire le labbra mentre l’altra mano si abbassa scorrendo sulle pieghe delicate del buchetto posteriore.
Con la figa insaponata le sue dita si muovono sulla figa e sulla pancia rendendo la pelle luccicante di schiuma.
Sia nella fantasia di Francesca che nella realtà, il mignolo ed il pollice sono entrati negli anelli che lei ha sulle grandi labbra che queste dita allargano così il dito medio scivola regalmente può arrivare più a fondo e lei se lo spinge dentro. Le ginocchia si piegano leggermente e un lieve gemito fuoriesce dalle labbra.
Lei persa in una miriade di sensazioni immagina che le dita di lei tocchino quelle di lui che la esplorino e che proseguano ad accarezzarla.
È la temperatura dell’acqua che cambia leggermente a risvegliarla dalle sue fantasie anche se averte la forte voglia di venire che la consuma.
Prendi lo shampoo, ne metti una piccola quantità nel palmo della mano e inizi a insaponarsi i capelli percorrendo pettinando i capelli e poi si gira per sciacquarne la schiuma.
Ancora una volta, mentre sente le bolle scorrere lungo la schiena fino alla piega del sedere, pensi che se Stefano fosse lì… beh! avrebbe gradito che le avesse preso le dita le grandi labbra tra le mani per passarci un dito e farle avere un orgasmo esplosivo.
Poiché Francesca ha una voglia incredibile e la sua libidine è alle stelle, sposta leggermente il getto della doccia in modo che cada con un’angolazione diversa. Poi si siede sul pavimento della doccia, apre le gambe, chiude gli occhi, piega un ginocchio, raddrizza l’altra gamba e la punta contro la parete. L’angolo dell’acqua è semplicemente perfetto e colpisce la figa.
Ancora una volta le sue mani separano le labbra gonfie, permettendo all’acqua di colpire il clito. La sensazione è paradisiaca. È come un milione di tocchi di piume allo stesso tempo.
Lei geme di nuovo, e pensi solo ed esclusivamente al suo amante, alla sia lingua che sfiora il clitoride, alle dita che scivolano dentro di lei mentre titilla il clito con il pollice e sul volto compare un sorriso di felicità per ciò che fa.
A causa dell’altezza, il getto d’acqua non è regolare e sulla figa cadono delle grossse gocce che colpiscono il clitoride ogni pochi secondi.
Francesca inizia a muovere i fianchi inarcandosi su e giù, i suoi gemiti deboli diventano più profondi, più forti e fa scivolare un dito nella sua intimità ormai diventata una sorgente di umori.
L’altra mano si muove per tenere le labbra divaricate. Intanto l’acqua che continua a cadere sul clitoride gonfio e l’orgasmo arriva rapidamente con forza, e il tuo corpo ha degli spasmi.
Ma lei ritiene che non sia il momento di venire e riesce a fermarsi restando in silenzio, togliendo lentamente le mani dalla figa scivolosa, lasciando che l’acqua scorra sulla pelle per qualche istante prima di alzarsi e chiudere il rubinetto.
Francesca sospirai, apre la porta ed esce tutta bagnata, sbatte le palpebre per levarsi l’acqua dalle ciglia e per sua fortuna non vede Rebecca che è già uscita.
Appena fuori lei ha preso l’asciugamano più morbido e soffice che avesse ed ha asciugato lentamente il suo bel corpo, accarezzandosi e tamponandosi come se stesse usando un piumino da cipria.
Guardandosi allo specchio la sua natura di ninfomane è apparsa ancora una volta riprendendo ad eccitarsi nell’ammirare il suo corpo.
Una volta asciutta dalla testa ai piedi è andata scalza in camera da letto, ha acceso delle candele profumate il cui aroma ha riempito la stanza aggiungendo un tocco di dolcezza femminile all’aria.
Appena asciutta ha indossato soltanto una leggera veste da camera trasparente in tessuto di lino.
Francesca si sentiva bene dopo la doccia. Non si è truccata e non ha indossato intimo ma è rimasta nuda sotto quella vestaglia.
Arrivata in camera si è distesa con lentezza sul lettone, ha allungato le gambe nude assaporando il soffice contatto delle lenzuola morbide sotto di lei e si è anche rotolata lentamente per restare infine completamente rilassata.
Sentiva chiaramente i rumori esterni della vita affievoliti dal tessuto della tenda della finestra.
Francesca ha spostato con cautela la mano e indolentemente l’ha condotta su una mammella rasentando il capezzolo. È riuscita ad eseguire questo movimento sfiorando la pelle senza sollecitare nessun altro muscolo. Arrivata in prossimità del capezzolo, con i polpastrelli sull’areola, le è stato facile andare a toccare delicatamente il piccolo rigonfiamento per poi cominciare a stringerlo pressandolo con cautela tra le dita. Lambendo quella protuberanza che le dava tante belle sensazioni, l’ha trovata soda ed ha percepito un piacevole e tenero brivido percorrerla nell’intimo.
Francesca a quel punto ha emesso un gemito, successivamente è andata a stimolare il clitoride con i polpastrelli, ha chiuso gli occhi ed ha sorriso, pensando a Stefano che nella sua mente la stava guardando estasiato, e mentre l’altra mano è scivolata tra le sue cosce infilandosi successivamente per iniziare in modo flemmatico ad accarezzare la morbida pelle del monte di venere. In quel momento ha rimpianto il non avere la figa pelosa; avrebbe desiderato una folta peluria scura come quando era ragazzina ed avrebbe giocato a tirare i piccoli riccioli avvicinandosi con cautela all’imboccatura della fighetta.
Francesca ha sollevato il bacino puntando le gambe sul letto e poi si è nuovamente distesa mentre le sue mani proseguivano il titillamento del clito e la sua mente pensava a Stefano che la fotografava. Lei si è anche arcuata ed ha aperto la bocca per respirare profondamente ed ha sussultato brevemente, ha poi cominciato a respirare più forte con le labbra aperte.
Poiché le dita della sua mano sinistra hanno incontrato tra le sue gambe la fessura torrida e ben inumidita, con l’altra mano si è pizzicata lascivamente il capezzolo tra le unghie del dito indice e del pollice.
Lei ha spalancato, in quel momento di grandiosa voluttà, con finezza utilizzando gli anelli d’ora applicati alla figa, le pieghe inzuppate della sua intimità.
Il piacere era ormai padrone del suo corpo e niente l’avrebbe distratta da ciò che si stava facendo. In quei momenti Alberto, Rebecca e le sue amicizie, nonché i suoi amanti femmine o maschi che fossero, non esistevano più; per lei esisteva solo ed esclusivamente Stefano che con quella email aveva scatenato la sua libidine.
A quella situazione che le dava molte belle e piacevoli sensazioni era arrivata inaugurando dapprincipio adagio e poi manipolando avvedutamente con le dita il clitoride già ben ingrossato per l’occasione. Successivamente lo ha titillato per parecchio tempo in modo fluente e sciolto facendo scorrere le dita dall’alto verso il basso e viceversa accarezzandosi all’interno della figa spingendosi intimamente a tratti lentamente, finché in modo istantaneo ha avvertito chiaramente una fiammata di puro godimento che l’ha squassata per bene scompaginandola. A quel punto ha trattenuto con enorme difficoltà il grido di delizia finale.
Poiché non voleva venire in così brevissimo tempo, in quel preciso istante ha allontanato delicatamente il dito dal suo fiore ed ha tentato di portarlo alle labbra dischiuse. Si è fermata brevemente perché ha avuto un’idea adorabile e alquanto deliziosa.
Infatti si è accomodata muovendosi in da poter afferrare una caviglia tra le mani ed ha avvicinato il piede al suo viso, ha lentamente leccato bagnando la pianta candida e le dita belle e curate con il suo fluido intimo. Appena finito di spalmarsi delicatamente il piede se lo ha portato ghiottamente alla bocca per degustarne il sapore scoprendo nuovissime e mai esplorate zone erotiche nel passare la lingua sulla pianta morbida godendo al contatto della sua lingua vellutata contro il piede. In quella posizione assai feticista è riuscita a mettersi anche un dito in bocca scoprendo nuovi piaceri. Poiché è riuscita nell’intento di mettersi l’alluce tra le labbra, Francesca è subito passata a mettere tra le labbra anche le altre dita cingendole una per una tra le sue labbra carnose.
Nel momento in cui s’accarezzava quelle dita con la lingua, lei percepiva piacevolmente quella lieve essenza odorosa dei suoi piedi rimasta addosso persino dopo il bagno che si è mescolata con quello della sua persistente eccitazione. Infatti, con un ultimo colpetto della lingua, Francesca si è pulita accuratamente tra due dita per poi rilasciare il suo piede e tornare a sdraiarsi e portare ancora una volta la mano all’inguine e riprendere ad accarezzarsi di nuovo il clito.
Ora era ancora di più determinata a venire e darsi un orgasmo esplosivo.
A poco a poco ha avvertito spiccatamente il fuoco bruciarle dentro ed alla fine ha spinto più a fondo le dita nella fessura della sua depilatissima fighetta rosa che era aperta perché lei aveva il mignolo ed il pollice negli anelli di destra e sinistra ed inoltre aveva la mano aperta.
Come le restanti dita hanno iniziato a toccare il clito, un improvviso torrente di piacere l’ha investita invadendola facendola uscire di senno urlando, trasportandola nel paradiso del piacere e travolgendola ansimando, lasciandola adagiata e spossata sulle lenzuola morbide di quel letto king size teatro di molte battaglie con Alberto ed ultimante con Rebecca.
Francesca ha sospirato a lungo per il piacere appena raggiunto e per molti minuti non ha capito niente e si sentiva sollevata da tutto. Ha voluto godersi il post orgasmo in cui tutto svanisce e sembra paradisiaco.
Ripresasi ha pensato sia ad Alberto che sentiva sempre più distante da lei negli affetti, poi le è venuta in mente Rebecca che era la sua amante verso cui aveva dei sentimenti affettuosi. Stefano le è apparso in mente successivamente e non l’ha immaginato nudo ma elegantemente vestito mentre la fotografava vestita con indosso indumenti velati di colore nero.
In seguito di colpo si è addormentata gratificata e sfinita ma visibilmente beata in viso con l’espressione entusiasta.

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