Skip to main content
Racconti sull'Autoerotismo

Il perchè del mio nick

By 23 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa è la storia che spiega il come e il perché del mio nick: Yellow Fantasy ovvero’ fantasia gialla. Sto parlando di pipì insomma, del pissing, dell’urina, della pioggia dorata. Tutti sinonimi per indicare sempre la stessa cosa: gente che si diverte con l’urina, propria o di quella altrui.

Fin da bambino ho sempre trovato qualcosa di esaltante nella pipì. Era il tempo delle seghe e ci si rinchiudeva nel bagno con qualsiasi cosa aiutasse la fantasia (ricordo di essermi masturbato anche sulla sezione di intimo del catalogo di vendita contrassegno Postal Market). Insomma, un giorno, seduto sulla tazza del cesso, proprio durante una interminabile sessione di autoerotismo (fortunatamente casa aveva tre bagni), a furia di smanettarmi, mi si era arrossato il glande.

Faceva male’. Ma la voglia di godere era più grande anche perché, quel pomeriggio, stavo dedicando le mie seghe alla splendida biondina che da poco abitava nel mio palazzo e girava con delle gonnelline micidiali. Insomma’ non volevo smettere e non avevo a disposizione né creme, né olii’. Nulla che permettesse di lubrificare lo scorrimento della pelle sul glande.

Cominciai a forzare i muscoli per far uscire qualche goccia di urina’ Feci fatica’ Ancora non sapevo che pisciare mentre si è eretti è cosa da persone esperte. Ma alla fine riuscii nel mio intento e qualche goccia bagnò il glande. Ricordo che quel giorno avevo bevuto poco e che la mia urina era particolarmente ‘carica’ e particolarmente ‘profumata’.

Cominciai a segarmi ancora più forte e l’odore dell’urina stava riempiendo tutto il bagno. Quell’odore stava entrandomi nel cervello. Continuai a spingere per far uscire altre gocce. Qualche schizzo bagnò la mia pancia nuda. Con la mano libera (l’altra era intenta a menare il cazzo) tentai di asciugare la pipì sulla pancia, anche perché, schizzo dopo schizzo, stavo facendo un vero macello. Avevo la mano ormai bagnata di urina. La portai al naso e inspirai profondamente. Quell’odore era un afrodisiaco per me. Andai oltre’ portai le dita alla bocca e leccai le mie dita. Quando sentii il sapore acidulo, dapprima ebbi un moto di schifo, ma poi continuai a leccare avidamente.

Schizzai ancora sulla mia pancia’ e ancora con le mani recuperavo tutte le gocce per portarle alla bocca. Ero completamente estasiato da quella nuova esperienza al punto che decisi di tentare l’impossibile: una contrazione dei muscoli tale da arrivare, con lo schizzo, alla bocca. Tentai più e più volte, dapprima colpendo il petto, poi il mento ed infine’ centrai la bocca aperta e il fiotto di urina bagnò la mia lingua, permettendomi di gustare tutto il sapore. Venni copiosamente’ nonostante, quel pomeriggio, avessi abbondantemente svuotato le mie palle.

Ero spossato ma felice. Un nuovo gioco da fare, una nuova frontiera da esplorare’ Entrai nella doccia con un solo pensiero: darmi una lavata per essere presentabile, recuperare le forze, procurarmi una bottiglia da due litri di acqua minerale e bere il più possibile per arrivare ‘carico’ alla prossima sessione di gioco.

Per commenti
Mario
yellowfantasy@gmail.com

Leave a Reply