Silvia e Marinella erano ormai inseparabili, passavano ogni momento libero assieme. Sempre più spesso mia moglie mi avvisava che sarebbe rientrata tardi, e di non preoccuparmi, che usciva con l’amica, o era a casa da lei, quando il marito era fuori per lavoro.
Io l’aspettavo già a letto, sotto le coperte a leggere un romanzo, o qualche racconto erotico su Milù. Quando rientrava da quelle ‘scappatelle’ Silvia era solitamente molto affettuosa con me, forse si sentiva un po’ in colpa per avermi lasciato di nuovo tutto solo a casa.
Ma paradossalmente, ora che aveva cominciato quella relazione lesbica con la vicina, anche fra di noi facevamo sesso più di frequente. Insomma, tornava a casa con la voglia di cazzo. Ed io, che l’avevo in tiro da parecchio fra letture erotiche ed il pensiero di saperle nude assieme, a darsi piacere l’un l’altra, ero pronto a darle quello che desiderava, per qualche minuto. O almeno così credevo.
Anche la conversazione, a casa, andava spesso a cadere sulla sua nuova amica. A volte Silvia era piuttosto esplicita, sembrava quasi volermi stuzzicare, tastare le acque per capire fino a dove poteva spingersi. Mi raccontava dell’intimo indossato dall’amica, mi provocava, chiedendomi se mi avrebbe fatto piacere se avesse portato a casa un capo di biancheria usata dell’amica, per divertirmi un po’ anch’io e masturbarmi con il perizoma di Marinella… cose cosi, un po’ per scherzo, un po’ prendendomi in giro per le mie perversioni…
In realtà, quando Marinella passava da noi, le loro effusioni non si spingevano mai oltre a un bacio, o qualche carezza. Anche quella sera, tutto sembrava andare come al solito. Carlo era di nuovo via per lavoro per qualche giorno, e Marinella era venuta a cena da noi. Le sentivo ridere e chiacchierare in salotto, mentre io riordinavo in cucina. Quando le raggiunsi con il caffè si erano alzate, e si stavano baciando. Ma non era il loro solito bacio di commiato, sulla bocca, veloce, sfiorandosi appena le labbra.
Appoggiai il vassoio con le tazzine sul tavolino. Continuarono a baciarsi, come se io non ci fossi.
Marinella fece scendere una spallina del vestito di mia moglie, esponendole il piccolo seno. Poi la seconda, facendo cadere il vestito sui fianchi. Prese ad accarezzarla, la schiena nuda, le tettine, stringendole piano. Passò a baciarla sul collo. Mia moglie emise un gemito, iniziò a respirare più velocemente. Anche lei fece scivolare le spalline del vestito dell’amica lungo le braccia, mettendole in mostra lo splendido seno, così pieno, sodo. Mia moglie lo accarezzò, poi si piegò, per raggiungerlo con le labbra, e prese a succhiare i capezzoli.
La nostra vicina si voltò verso di me, finalmente riconoscendo la mia presenza.
“Ti sta piacendo lo spettacolo, vicino? Voglio che ti spogli, e rimani completamente nudo, come la prima volta che ci siamo incontrati in terrazza, e ti sei masturbato spiandomi in topless sulla sdraio.”
“Ma io…”
“Fallo subito, o vattene in camera.”
Ebbi solo un secondo d’incertezza, poi lo sguardo fermo di Marinella mi convinse a fare come voleva. Mi spogliai, mentre mia moglie continuava a leccare il seno della vicina, accarezzandola sui fianchi.
Quando fui nudo Marinella mi diede un altro ordine. “Ora mettiti seduto in poltrona, allarga le gambe e comincia a toccarti. Veloce, pisellino!”
Mi misi subito in quella posa, col cazzetto già duro in mano.
Silvia e Marinella tornano a baciarsi, i loro corpi si toccavano, i seni pressati uno all’altro. Fecero scivolare i vestiti giù alle caviglie, rimanendo con solo i perizoma rossi, e si accarezzarono, sui fianchi, le tette, i culetti. Due femmine nude, che si danno piacere, uno spettacolo celestiale.
Le mani si intrufolarono sotto le mutandine, birichine ed impertinenti, e si misero ad accarezzarsi anche lì, sempre più insistenti, finché le dita furono dentro, provocando i loro primi gemiti di piacere.
Si sdraiarono sul divano, continuando la masturbazione reciproca, i baci, le carezze. Finalmente si sfilarono le mutandine.
“Vicino… Raccogli il mio perizoma, avvolgilo attorno al cazzo e continua a masturbarti.”
Un po’ impacciato, feci come la nostra vicina mi aveva detto, partecipando a quel gioco erotico che lei stava guidando. Non mi sembrava vero, con mia moglie presente avevo in mano le mutandine usate di un’altra donna, e mi ci stavo segando! Era tutto così perverso, ormai ero ad un passo dall’eiaculare. Ed in effetti non ci volle molto, appena le vidi mettersi in un 69, ed affondare il viso fra le cosce dell’amica non riuscii più a resistere e cominciai a venire, coprendo di sborra le mutandine di Marinella. Lei se ne accorse.
“Hai guardato abbastanza, segaiolo. Vai a pulirti e aspetta tua moglie in camera, ti raggiungerà quando abbiamo finito. E tieniti pure le mie mutandine di ricordo.”
Si girò e tornò con la testa fra le cosce di mia moglie, che non si era mai staccata dalla figa dell’amica.
Mi affrettai a lasciarle sole, sentendomi ora in grande imbarazzo, passata l’eccitazione, nudo, sporco di sperma, col cazzettino moscio e sgocciolante.
Passò circa una mezz’ora quando sentii Marinella andarsene, la porta di casa richiudersi dietro di lei. Silvia andò in bagno, e dopo qualche minuto mi raggiunse sotto le coperte.
“Allora, adesso mi dici le bugie…”
“No! Io non…”
“Non peggiorare la situazione… lo sai che alla fine scopro tutto, di te, non so neanche perché ci provi. E così, ti sei masturbato davanti a Marinella, la prima volta che l’hai incontrata!”
“No, non è vero, l’ho solo guardata in topless prendere il sole in terrazza!”
“E non ti sei segato davanti a lei? Marinella racconta balle?”
“No, no, solo… ecco, non so com’è successo, ma quella è stata la seconda volta che l’ho vista in terrazza, non la prima…”
“Ah, e quello lo farebbe diventare meno grave? Sei un maiale! Ci credo che poi a cena ci raccontano della loro vita di scambisti, se tu ti sei presentato così!”
“Io, scusami cara, ho sbagliato…”
“Ha sbagliato, il maritino, e si scusa… ti metti nudo davanti alla vicina, ti masturbi la seconda volta che la vedi e quando lo scopro ti scusi… speri di cavartela così? Porco schifoso e segaiolo! A proposito, ti è piaciuto segarti mentre guardavi il nostro spettacolino? Marinella ha ragione, tu sei un guardone! Ti piace guardare gli altri fare sesso e segarti… non è così, mio tenero pisellino? Segaiolo… lo sei sempre stato… quante seghe ti fai guardando i porno? E anche stavolta sei durato due minuti, mi fai sempre fare brutta figura! Marinella mi racconta che Carlo dura anche un’ora! E tu?.. pensa a quanto gode lei, a venire scopata così a lungo, ed io invece, di cosa mi devo accontentare.”
Silvia mise la mano sul mio pacco, per tastare la consistenza. Tutto quel discorso, quelle parole, sentire mia moglie rivolgersi a me in quei termini, me l’avevano fatto diventare di marmo.
“Perlomeno ce l’hai pronto… dai, è la tua occasione per rifarti, magari riesci a durare un po’ di più, che sei appena venuto. Dai sbrigati, queste scopate lesbo con Marinella mi fanno venire voglia di cazzo!”
E così la presi, praticamente senza preliminari… quando le misi la mano fra le cosce mi accorsi che era già bagnata, lei mi incoraggiò ed allora la penetrai subito, cercando di fare piano, per durare il più possibile. Ma lei mi incitava ad impegnarmi di più, a muovermi più veloce, a farle sentire il cazzo, teneva gli occhi chiusi, sembrava in trance. Finché ci fu quel momento rivelatore.
“Dai, Carlo, sì, così!”
Mi aveva chiamato senza accorgersene usando il nome del nostro vicino, il marito di Marinella! Mi bloccai per un attimo, ma poi mi rimisi a spingere, non volevo fare sospettare mia moglie di nulla.
Continuammo ancora per qualche minuto, poi Silvia mi strinse a lei con le cosce. La stavo facendo godere! Ancora qualche spinta, fino in fondo, e raggiungemmo l’orgasmo praticamente nello stesso momento.
“Bravo, maritino… ho goduto, stavolta.”
“Si, anch’io.”
“Di quello me n’ero accorta, sciocchino. Dai, spostati, fammi andare in bagno.”
Mi sollevai, guardandola mentre andava in bagno… che moglie figa, pensai, sono un uomo fortunato. Poi chiusi gli occhi, rivivendo nella mente il rapporto lesbo a cui avevo assistito, e poi ripensando alla frase che mia moglie si era lasciata sfuggire, mentre facevamo sesso: “Si, Carlo, dai, così…”
Ciao William. Grazie per i complimenti, sempre graditi. Certo che prosegue, i capitoli sono già tutti caricati e in attesa…
Bel racconto, complimenti. Aspetto i prossimi capitoli, perché prosegue, vero?
Sono assolutamente d'accordo: sarebbe bello poter avere uno spazio per disquisire di questi aspetti senza necessariamente scriverli qui. Un sistema…
Grazie di nuovo per l'apprezzamento! Non manca molto per la conclusione (con un capitolo pubblicato alla settimana, manca esattamente un…
Sì, diciamo che c'è stata una piacevole conclusione della vicenda, Onestamente attendo con immenso piacere il proseguire di questa tua…