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Vacanza a Porec 2

By 10 Dicembre 2020Dicembre 11th, 20204 Comments

Dopo l’invito rimanemmo in silenzio e terminammo la cena senza guardarci negli occhi o, per meglio dire, io osservavo mio marito terminare lentamente la cena senza distrarlo dai sui pensieri cupi e dalle probabili preoccupazioni sentimentali e di possesso che a volte lo assalgono temendo di aver esagerato dopo aver realizzato certe fantasie.

Avrei voluto abbracciarlo, rassicurarlo del mio amore ma lo sentivo così freddo, inavvicinabile, una sensazione di chiusura che mi faceva male. Del resto era d’accordo e molto eccitato all’idea che io mi dessi al ragazzo per cui una parte del suo stato di sofferenza la doveva solo a se stesso.

Terminata la cena uscimmo per la solita passeggiata attorno all’isoletta, in silenzio lo osservavo guardare il mare e scrutare in lontananza battelli che si avvicinavano lentamente.

Allungai una mano sfiorando la sua che la afferrò con dolcezza senza guardarmi e finalmente ruppe il silenzio: “forse ci siamo spinti troppo avanti in questo gioco…” fece una lunga pausa e visto che non aggiungeva altro mestamente dissi: “Ti ricordi come era eccitante per te la sera prima mentre fantasticavamo su di lui? Io sono sempre qui, accanto a te, desiderando te…” non mi guardava ancora, così alzando la mano che cingevo con la mia posai il suo braccio sulla mia spalla come per chiedere la sua protezione, poi aggiunsi: “fermiamoci… prendiamoci un momento di riflessione per capire dove questa trasgressione ci sta portando, ho scoperto che mi piace scopare anche con singoli, non solo con coppie, ma nel mio cuore non ho bisogno di altri uomini, nel mio cuore ho solo un gran bisogno di sentirti felice…” non mi fece finire la frase, si girò verso di me, mi abbracciò e baciò.

Risposi alla sua dimostrazione di affetto con slancio e non tardò a farmi sentire la sua eccitazione.

Si sa, agli uomini quando si eccitano automaticamente le preoccupazioni e tutte le paranoie svaniscono: “così dolce mi piaci” affermò, ed io mi strinsi ancor più forte a lui commossa.

Voleva prendermi seduta stante ma glielo impedii, l’isola era piccola e c’era la possibilità reale di essere sorpresi da famigliole a spasso, così ritrovato il buonumore corremmo fino all’albergo per perderci in una fusione epocale con tratti di dolcezza e tratti di furia quasi fossimo ancora dei ragazzini alle prime esperienze ma con la consapevolezza di volerci dare il massimo, non tanto come resistenza ma di cuore, di amore, ascoltando le sensazioni non come sfogo ma come resa all’altro.

Ci addormentammo così, abbracciati l’un l’altra senza lavarci ma cullati dal sapore dei nostri umori.

La freschezza dell’aria del mattino aiutata dai raggi che entravano dalla finestra aperta ci ha risvegliati ancora nel ricordo delle tenerezze della sera precedente e felici ci alzammo.

Fatta colazione raggiungemmo la “nostra” roccia come fossimo una coppietta alla prima vacanza assieme e senza toccare i ricordi del giorno prima.

Come al solito non c’era ancora nessuno.

Solita posizione, due coccole, olio solare, presi un libro dalla borsa da spiaggia e mi misi a leggere fino all’arrivo della coppia tedesca, il ragazzo del giorno prima con aria cupa ci ha fatto solo un cenno di saluto prima di coricarsi al solito posto. Ero sicura che non vedendoci arrivare in camera sua avrebbe capito da solo che non c’era storia con noi. Poco più tardi altre due coppie seguite a breve da alcuni uomini che si dividevano il posto per osservare tutti al meglio.

Rimasi vicina al mio uomo attenta a non degnare nessuno di uno sguardo che potesse sembrare un invito o una provocazione.

Solo nel pomeriggio la nostra tranquillità fu interrotta dalla coppia tedesca che, preso coraggio dalla confidenza del giorno prima, si avvicinò a noi chiedendoci se potevano essere indiscreti e farci delle domande. Pensai che l’idilio di tranquillità fosse finito perché l’unico motivo che potevo intuire era solo la loro curiosità sessuale ma, a mia sorpresa, Marco, prontamente li invitò a sedersi e non fare complimenti riguardo l’indiscrezione.

Proprio come immaginavo chiesero proprio del ragazzo perché si erano stupiti che lo avevamo a mala pena salutato e non più degnato di uno sguardo.

Marco, con mio grande stupore e grande tranquillità, espose lo stato d’animo della sera precedente, la sua paura di perdermi e di non essere più considerato e amato da me… per la prima volta si mostrava in tutta la sua vulnerabilità tanto che ne rimasi colpita nel profondo, pensavo fosse solo gelosia o sentimenti similari, tanto che per poco non mi commuovevo.

Mi resi conto del suo forte sentimento per me e le sue parole aumentarono ulteriormente l’amore per lui.

I tedeschi complimentandosi con lui per come dimostrava amore per me proseguirono la conversazione quasi fosse una terapia inserendo spesse anche me nonostante cercavo di misurare le parole per timore di far scendere quel forte sentimento che percepivo.

Mi accorsi di essere abbracciata a Marco ma non ricordavo quando esattamente mi fossi stretta a lui e si era anche fatto tardi a giudicare dalla posizione del sole.

Ma quanto sono stati fantastici questi tedeschi?

Ritornammo assieme all’albergo e cenammo assieme, Dopo cena ci imitarono nella camminata digestiva prendendo però la direzione opposta alla nostra.

Mezz’ora dopo li incontrammo su una panchina mentre abbracciati osservavano i barlumi del giorno scomparire nell’acqua all’orizzonte.

Ci invitarono a sederci con loro e in effetti era piacevole la loro compagnia, molto simpatici, mai banali, attenti e attivi nella conversazione tanto da creare momenti di ilarità quando il limite della lingua creava incomprensioni nel seguire il discorso.

Sentivamo in lontananza la musica proveniente dal molo e proposero di andare a vedere quegli “artisti da strada” e prenderci un gelato assieme. Il traghetto ci portò sulla terraferma in pochi minuti. Prima il gelato, poi una birretta poi una seconda ed io che ero astemia vedevo le luci che mi giravano attorno che dovettero sostenermi tanto ero scoordinata.

In quei momenti di scarsa lucidità mentale il sesso si presentò prima sottoforma di battuta saltuaria poi sempre più presente fisicamente; palpeggi sedere e seno, baci, abbracci anche a tre tra mille risate… alla fine, sul traghetto di ritorno, ci proposero il bicchiere della staffa in camera loro e, presto detto, ci ritrovammo in camera con un’ultima lattina in mano.

La donna ci chiese se poteva mettersi comoda e avuta al nostra approvazione si spogliò in un attimo.

Rimasi un attimo stupita, non me lo aspettavo, guardai mio marito che ridendo e forse un po’ su di giri anche lui disse: “ma sì, dai mettiamoci tutti comodi…” e velocemente fu nudo anche lui e chiese ai due di aiutarlo a spogliarmi. Nonostante la testa che girava capivo che stavamo per fare sesso e il pensiero che le cose potessero complicarsi in seguito bloccò la mia allegria ma Marco mi attirò a se baciandomi. Si, capivo al sua eccitazione, ma poi, una volta smaltito l’effetto dell’alcool e placata la voglia? L’altra coppia ci incitava con parole dolci e complimenti. Sentivo troppe mani sul mio corpo, era eccitante ma ….. fino a che punto si sarebbero spinti? Ci avrebbero solo guardato o si sarebbero inseriti nel gioco?

Senza i solito petting Marco mi prese, si lasciò cadere all’indietro sul letto e mi ritrovai sopra, impalata a lui, libera nei movimenti come meglio preferivo. Ad occhi chiusi mi gustavo le mani che mi accarezzavano la schiena, sul seno, in testa, sulle natiche non lasciando inesplorata nessuna parte del mio corpo. Il tocco di quelle mani nonostante fosse molto piacevole mi distraeva dall’orgasmo che sentivo prossimo ma non trovava sfogo. Gli occhi chiusi mi permettevano di non vedere se anche la donna mi stava toccando, non avevo mai fatto sesso con un’altra donna e questa possibilità non era contemplata nelle mie fantasie. In quelle di mio marito ovviamente si.

Una lingua galeotta sbloccò la situazione; la sentii avvicinarsi al buchetto posteriore e giocarci con grande abilità e precisione che lasciai il controllo e l’orgasmo mi colse in modo esplosivo.

Mi accasciai su mio marito mentre la lingua impertinente continuava il suo lavoro in modo leggero, delicatissima, scendendo anche a beneficiare Marco del suo tocco.

Sentivo dei leggeri bacetti che mi percorrevano la colonna per finire a mordicchiarmi il collo e più mani si mescolavano nell’accarezzarmi la schiena.

Il membro di mio marito era durissimo dentro di me, sapevo che reclamava il suo piacere e poi?

Come avrei dovuto comportarmi con i nostri amici?

Con questa domanda in testa ripresi a muovermi alzando il busto e subito due mani delicate si impadronirono del mio seno lasciando poi spazio a labbra delicate ed una lingua golosa mi riaccese il desiderio.

Sapevo chi era ma non volevo guardare e quando sentii una mano spingermi in alto per far uscire il cazzo di mio marito, pure sapevo chi era, mi chiedevo solo perché e aspettavo di essere penetrata da lui ma, sorpresa, sentii una testa sfiorare il mio fondoschiena e capii al volo, qualcuno stava facendo un regalo di bocca a mio marito.

Persa in quei pensieri lasciai che una mano esperta si intrufolasse nel mio sesso, lasciai che due mani forti stringessero il mio seno proprio come amo sentirmelo strizzare. Non opposi resistenza alle labbra che si posarono sulle mie ne alla lingua che si faceva strada alla ricerca della mia.

Ero stupita di me stessa, ancora molto eccitata e felice di essere al centro delle attenzioni, e ben presto regalai loro il mio piacere lasciandomi poi accasciare sul letto.

Non mi lasciarono, ma aperti gli occhi, non potevo immaginare mio marito succhiato dall’altro mentre la donna mi accarezzava i capelli e il viso dandomi teneri bacetti.

Era la prima volta che vedevo mio marito sedotto da un uomo e la cosa mi divertiva per cui prestai loro attenzione. Il tedesco lo succhiava con vera dovizia, con calma e passione mentre la sua compagna sorridendomi si era spostata da me prendendosi cura, anche lei, di mio marito…

Mi sembrava inverosimile osservare entrambi occuparsi, senza contenderselo, del membro di Marco che emetteva gemiti indicatori del gradimento a quanto era sottoposto.

Sarà che ero ancora un po’ ebra del piacere avuto, mi sentivo felice nell’osservare quella scena e, come mi succedeva da ragazza, mi trovai istintivamente a toccarmi.

Kathrin se ne accorse e allungò un piede tra le mie gambe senza staccare la bocca da quello che stava facendo ed io afferrato il suo alluce mi ci penetrai iniziando anche una rapida masturbazione.

Kathrin si staccò da mio marito, mi sussurrò all’orecchio: “brava”, mi pizzicò i capezzoli e mi baciò in bocca. Nell’orgasmo mi abbandonai all’indietro e lei mi segui senza staccarsi mai dalle mie labbra e con dolcezza mi accompagno al rilassamento.

Nei minuti successivi mi coccolò sfiorarmi le guance e accarezzandomi il corpo, ero in paradiso. Quanto è bello essere coccolate dopo l’orgasmo? Tantissimo!

Quando riaprii gli occhi trovai i suoi occhi e scoppiammo a ridere. Mi disse:”E’ bene occuparci anche di Marco, dai aiutalo anche tu insieme a mio marito”.

Raggiunsi il membro per metà in bocca la tedesco che mi lasciò l’asta turgida e assieme le nostre lingue danzavano e a volte si contorcevano tra loro come se ci bacassimo.

Kathrin si era messa sul viso di mio marito che avidamente attingeva al suo nettare mentre lei giocava con i suoi seni gemendo per informarci che era prossima al suo piacere.

In contemporanea Marco riverso il suo nettare sui nostri volti tra rantoli e frasi di gradimento celestiale.

Terminate le contrazioni orgasmiche, Kathrin, venne a baciare me e suo marito spalmando il seme di mio marito sul suo volto poi si chinò ad abboccare al sesso del suo uomo.

Baciai mio marito stringendomi a lui, poi mi fece cenno di osservare i nostri amici che nel frattempo avevano iniziato un 69. Mi sembrava di percepire un invito a soddisfare quell’uomo e così, dapprima, in contemporanea aiutai Kathrin nei giochi di bocca e poi approfittando che lei stava cambiando posizione mi alzai posizionandomi sopra il suo cazzo ma senza impalarmici, guardavo semplicemente negli occhi la sua donna in cerca di approvazione che ovviamente arrivò tacitamente mentre afferrava il suo membro muovendolo sotto di me come volermi masturbare con la punta.

Scesi piano per far si che lei potesse guidarmelo dentro senza resistenza, purtroppo bastarono pochi secondi perché lui desse i segni dell’orgasmo e mi facesse segno di togliermi mentre la moglie di precipitava a raccogliere in bocca il nettare di suo marito.

Mi tolsi senza rimanere passiva ma mi precipitai ad afferrare i testicoli tesi e raccolti nelle contrazioni aumentando il suo piacere.

È stata una serata fantastica e l’indomani quando scesero sulle rocce li accogliemmo come se fossero nostri amici da sempre e le sere rimanenti furono tutte per loro.

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