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Al ristorante

Questa sera organizziamo di andare al ristorante e non mangiare sulla nostra barca. Ti piace essere sempre perfetta quando usciamo, per cui ci un po’ di tempo a sistemarti un filo di trucco e a vestirti. 

Come sempre non sai cosa metterti, e inizi a provare tutto il piccolo guardaroba che abbiamo in vacanza; in barca si portano poche cose!

Finalmente trovi un vestitino che ti piace e che a me piace ancora di più. Tipo scozzese bianco e nero, senza spalline e che finisce con una gonnellina corta.

Non hai il reggiseno con le spalline trasparenti ne tantomeno quello a fascia, per cui stasera niente: già mi eccita. E lo sai molto bene. Il vestito ti stringe i tuoi generosi seni dentro il tessuto, facendone uscire una discreta parte, meravigliosa; da baciare.

Finisco anche io di prepararmi e siamo pronti per uscire dalla cabina. Da gentiluomo ti faccio il gesto “prima le signore”, ma ho un subdolo piano…

Alzo un minimo la gonna e  afferro il perizoma e in un colpo te lo abbasso alle caviglie: “collabori per sfilarle o te le devo strappare di dosso?” Non sei molto convinta, ma avendo poco abbigliamento in barca hai paura di rimanere senza mutande. Alzi un piede con un sandalo rosso con tacco vertiginoso… poi l’altro, così posso rimettere via le mutande. Quei piedi e qui sandali mi fanno venire delle voglie, già li immagino tutti ricoperti…. Ma non adesso!

Scendiamo dalla barca con un piccolo salto, che chiaramente ti alza appena appena la gonnella, cosa che nessuno nota, ma che tu percepisci come una brezza fresca che colpisce direttamente il tuo sesso. I tuoi capezzoli cercano di nascondere questa sensazione, invano. Appaiono belli dritti e sporgenti, attraverso il vestito. Mi guardi con uno sguardo di disappunto per la situazione che si è venuta a creare.

Ci avviamo al ristorante della Marina, ci accomodiamo nell’attesa del tavolo su dei divanetti bassi con un tavolino davanti.

Ovviamente mi posiziono davanti a te, così da poter godere del tuo intimo panorama.

Pensarti con la tua bella figa appoggiata ad un cuscino probabilmente non perfettamente pulito, sapendo che lascerai dei profumi e degli odori ai prossimi avventori, rendendolo ancora più sporco! Forse altre fighe nude di sono appoggiate a quel cuscino, altri umori, altri odori… mi eccita!

Ti mando un messaggio con questo mio pensiero perverso. Inizi a sfregare la tua figa sul cuscino. Ci disturba il cameriere per avvisarci che il nostro tavolo  è pronto.

Ci alziamo e ci dirigiamo verso il tavolo, mi soffermo a guardare il cuscino dove avevi appoggiato la figa, noto una macchia di umido, di bagnato.

Cazzo se sei Troia. Sbrodoli dalla tua figa senza ritegno. Anche al ristorante continui a muoverti avanti e indietro, per far strofinare le tue parti intime su un altro cuscino, anch’esso probabilmente sporco.

Ogni tanto abbassi una mano in mezzo alle cosce….. strofini le grandi labbra e le piccole labbra, come la mano allarghi le labbra per far strisciare il duro clitoride. Ho il cazzo che mi esplode.

Ci alziamo per andare in cassa a pagare, e anche adesso noto una macchia di umori sul cuscino della sedia.

Arriviamo finalmente in barca, sei eccitata, anche io.

Sei sdraiata sul letto, le cosce leggermente aperte, per farmi vedere la tua fighetta tutta depilata. 

Prendo il mio telefono è inizio a filmarti.

Prima che tu possa opporti ti tappo la bocca con la mano e ti ordino di farmi vedere la figa aperta. Aspetti. Ti prendo con decisione la tua mano e te la appoggio sul tuo sesso. Afferro il polso e inizio a muovere la tua mano, basta poco perché tu possa continuare da sola, anche meglio!

Continuo a filmarti, omettendo il tuo volto, ma soffermandomi sui particolari della tua figa depilata. Le tue dita stanno giocando incessantemente con il tuo frutto prelibato. 

Ogni tanto mi intrometto con le mie mani, giusto per stringere il tuo clitoride in un pizzicotto deciso. Hai ancora ai piedi i sandali rossi, credo che tra poco saranno pieni di mia sborra… ti racconto la mia idea, quella di venirti sui piedi e sui sandali. Ti ecciti ancora di più e in un attimo vieni con delle convulsioni incredibili.

Continuo a registrare il video

Adesso tocca a me: mi sego guardando la tua figa e i tuoi piedi, i sandali, struscio la mia cappella sulle tue caviglie, sui tacchi, sulle suole sporche, me lo stringi tra le suole. Sono ruvide e sporche ma mi eccitano. Continuo a filmare il mio cazzo che si trova tra le suole. Decidi di farmi male e allora con un tacco mi schiacci le palle. Cazzo che dolore e che goduria. Vedi che mi piace. Mi fai appoggiare il cazzo al tavolino della barca e me lo schiacci con il sandalo. Wow che bello, sto godendo da matti. Adesso me lo schiacci con il tacco a punta, ci sali con tutto il tuo peso…. Il video continua a riprendere queste scene, ed esplodo sui tuoi sandali e su i tuoi piedi. Schizzi potenti fino a riempirti e sporcarti tutta.

Fermo la registrazione del video, domani la caricherò su qualche sito, mi eccita e ti eccita far vedere quello che sappiamo fare.

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