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Alice, da ballerina a sottomessa – Capitolo 2: Da oggi si cambia!

By 24 Dicembre 2020No Comments

La sveglia come prevedibile suonò troppo in fretta, per i due, Paolo si affrettò ad alzarsi, una doccia veloce e poi via in cucina dove Alice era già intenta a preparargli una gustosa e nutriente colazione.

I tempi erano purtroppo strettissimi e ancor più lo divennero quando il cellulare di Luca squillò e lui udì la ben nota voce dell’autista della compagnia comunicare che in dieci minuti sarebbe stato lì da lui, intimandogli di farsi trovare pronto.

Paolo finì quindi di fretta la sua colazione, andando a recuperare i suoi bagagli e con suo grande dispiacere ebbe appena il tempo di abbracciare la sua amata Alice e stamparle un delicato bacio sulle labbra prima di allontanarsi da lei per rispondere nuovamente al cellulare e lasciare l’appartamento donandole un ultimo sguardo innamorato perso prima di chiudersi la porta alle spalle.

Discese quindi lungo le scalinate del complesso al quarto piano del quale abitavano e che oltre a loro ospitava altre famiglie di diversa provenienza, di certo non signorile ma d’altronde, Alice non lavorava e la loro unica fonte di guadagno era sempre stata e continuava ad essere lo stipendio, seppur più che dignitoso, del marito.

Paolo ebbe appena il tempo di entrare ed ascoltare le ultime parole pronunciate all’auricolare dal suo autista “… ci siamo, ci stiamo muovendo!” e non poté fare a meno di notare che mai si era trovato ad ascoltare quell’uomo rivolgersi con un tono tanto serio ad un suo interlocutore telefonico; fatto sta che l’auto si mise in moto e lo condusse verso il porto dove la sua nave di lì a poco sarebbe partita tenendolo lontano ancora non sapeva esattamente per quanto tempo.

Wilma quel giorno era vestita con un abito scuro che le fasciava il corpo e che mostrava all’occhio attento la sensualità delle sue curve da ballerina ben allenata che mai avevo smesso di danzare con la mente anche se il suo infortunio non permetteva al suo corpo di farlo; appena udite le parole del suo “contatto” sorrise leggermente tra sé e sé e si rivolse all’autista che le sedeva innanzi.

“Tu aspetta qui e non muoverti, non ci vorrà molto!” disse con tono serio e perentorio all’uomo che annuì con aria altrettanto seria “Si mia signora…” le disse sommessamente mentre la donna lasciava la vettura e diede un’occhiata intorno al quartiere e ai caseggiati che ben conosceva e nella quale aveva occhi e orecchie che tutto le permettevano di sapere su chi vi viveva.

D’altronde la proprietà di quei palazzi era da sempre, segretamente, della sua famiglia d’origine e attualmente erano gestiti da uomini fidati a lei e a suo fratello Ivan.

Data un’ultima occhiata in giro il suo sguardo e attenzione si rivolsero al palazzo centrale, dal quale poco prima un uomo di tutta fretta era uscito con tanti bagagli al seguito ed era montato nell’auto del suo contatto, allontanandosi da quei luoghi per un lungo periodo, che solo quando Wilma avrebbe voluto, sarebbe terminato. Perchè quello che l’uomo e la sua dolce mogliettina di nome Alice non potevano immaginare era che lei, Wilma, tramite il cugino armatore e co-proprietario della società per la quale Paolo lavorava, avevano progettato a lungo quel viaggio di lavoro e tutto ciò che ad esso sarebbe seguito.

Wilma si accinse ad entrare nell’ascensore che l’avrebbe condotta al quarto piano e a quella porta la quale finora mai aveva avuto occasione di varcare, suonando il campanello e attendendo pazientemente che l’inquilina, rimasta sola, andasse ad aprirle mentre lei reggeva nella sua mano ben salda una grande borsa da palestra che appariva contenere parecchi oggetti al suo interno per quanto era tesa.

Alice era appena uscita dalla doccia quando udì il campanello suonare e indossato frettolosamente il suo accappatoio disse ad alta voce ma con il solito tono gentile e garbato “Arrivo, mi scusino…” prima di accingersi ad aprire.

Ciò o meglio colei che apparve di fronte al suo sguardo la lasciò più che sorpresa “Wilma… che sorpresa! Potevi avvisarmi, mi sarei fatta…” fece una pausa di chiaro imbarazzo “trovare in una veste un po’ più adeguata per l’occasione” disse e mentre arrossiva le fece spazio cosicchè la donna potesse entrare.

Wilma non si fece pregare e fece il suo ingresso nell’abitazione, guardandosi attorno prima di rivolgersi direttamenre ad Alice con uno sguardo fisso e serio come mai prima “Ti ho trovata un nuovo partner di ballo, da domani inizierete le prove ma prima… ho bisogno di correggere alcuni tuoi atteggiamenti che poco si confanno al modo di essere che io esigo che tu abbia a partire da oggi stesso.” dissè con tono perentorio ed Alice si sentì raggelare dal modo di parlare della donna, fino ad allora solo la presenza di Paolo l’aveva aiutata a sorreggere la pressione di quel tono di voce e dalle parole che ne scaturivano; ora si sentiva inerme.

“Non capisco Wilma, pensavo di essere… nel giusto, cosa ho fatto di tanto sbagliato ai tuoi occhi?” disse Alice abbassando lo sguardo “Non abbassare lo sguardo dinanzi a me, non prima che io abbia finito di parlare ed esprimere un mio concetto. Se non vuoi che Paolo abbia queste, ti converrà fare come ti dico, se ti opporrai, il mio corso di danza non sarà l’unica cosa che perderai!” disse la donna prima di lasciar cadere con decisione una busta da lettere sigillata sul tavolo del salotto.

Alice era terrorizzata dall’idea di perdere Paolo, e si affrettò a prendere la busta ed aprirla pensando che contenesse una missiva di ordini ed istruzioni da portare a termine per conto della donna.

Alice impallidì totalmente quando dinanzi a lei apparvero delle immagini di lei a letto con un uomo, avvinghiati mentre consumavano un amplesso in differenti posizioni, d’istinto lasciò cadere le foto e guardò Wilma con un misto di rabbia e terrore “Questa non sono io! Tu lo sai bene…” disse con un tono quanto più serio possibile “Silenzio!” tuonò Wilma facendola sobbalzare e tornare remissiva e intimorita come prima “Tu sai che non sei tu ma, Paolo no! Come vedi, fisicamente siete identiche o quasi, pensi davvero che tuo marito riuscirebbe a notare quelle lievi differenze se io gliele facessi avere o gliele mostrassi io stessa in tua presenza o meno?” tuonò nuovamente e Alice sobbalzando corse verso di lei inginocchiandosi ai piedi della donna e baciandole la mano con fare remissivo mentre lacrime di terrore le solcavano le guance “No ti prego, Wilma, non puoi farlo, mi distruggerebbe! Farò qualsiasi cosa tu voglia, qualsiasi, lo giuro! Ma non farmi questo!”

Wilma stette lì in silenzio guardando in basso verso Alice senza parlare, vedendo la ragazza diventare sempre più remissiva e soggiogata al suo volere prima di rispondere carezzandole la testa “Qualsiasi cosa? Bene bene, mia cara, ora si inizia a ragionare… ricordati di questa promessa e fai in modo che tutto ciò che io ti ordinerò di fare da questo preciso istante venga eseguito senza indugi.” le disse con tono perentorio e quasi sprezzante cosicchè Alice si sentì ancora più soggiogata al volere della donna “Si Wilma, come vuoi tu.” disse Alice prima di baciarle la mano sommessamente ancora una volta.

Ella si alzò quindi ritraendo la mano dalla disponiblità di Alice prima di afferrare nuovamente il borsone e aprirlo dinanzi a lei, esponendo al suo sguardo un assortimenti di lingerie che definire sexy era riduttivo per quanto oscenamente esponessero agli occhi degli avventori le grazie di colei che le avrebbe indossate, oltre a questi vi erano abiti succinti e scollati come pochi di pregevolissima fattura. “Da oggi, per mio volere, indosserai esclusivamente questi!” disse Wilma precedendo Alice nella camera da letto e rovesciando l’intero contenuto del borsone sul letto della giovane ed intimorita inquilina prima di iniziare a riempire il borsone con tutto il vestiario la biancheria intima che precedentemente occupavano il guardaroba dell’abitazione.

Alice rimase lì, rassegnata ormai ad accettare le parole della sua insegnante non poteva d’altronde rischiare di contraddirla, quelle foto l’avrebbero distrutta, doveva accettare e resistere fino alla fine di quel gioco. Sperava solo che in cuor il suo Paolo potesse fari ritorno quanto prima, mettendo fine a tutto ciò, ignara che suo marito era anch’esso inconsapevolmente parte integrante di quel gioco perverso che Wilma aveva in mente e che era appena iniziato.

“Per oggi indosserai questi, da domani mattina io ti invierò istruzioni precise su cosa indossare in ogni singola occasione e, bada bene, non cercare di fare la furba altrimenti…” Alice si affrettò ad inginocchiarsi di nuovo guardandola con occhi remissivi “No, non lo farò, farò tutto ciò che vuoi, fino a quando lo vorrai tu.” disse rivolgendosi a lei completamente sottomessa e incapace di fare altro che obbedire agli ordini della sua nuova padrona. Dopo di che si spogliò dinanzi a lei completamente e si affrettò ad indossare il cortissimo abito rosso fuoco che Wilma le aveva consegnato, corredato con scarpe dai vertiginosi tacchi a spillo di colore nero e senza indossare né reggiseno né intimo.

Wilma la guardò prepararsi con fare compiaciuto mentre Alice seguiva le sue istruzioni a menadito senza obiettare più e dimostrandosi completamente sottomessa al suo volere. Sapeva che non ci sarebbe voluto molto, l’aveva studiata fin dal primo giorno in cui uno degli inquilini di quel palazzo, anch’egli parte di una coppia di suoi “allievi” le aveva parlato della coppia di amanti del quarto piano, dove lei sembrava così introversa ed innocente e sempre pronta a far di tutto per compiacere il marito ma, con quest’ultimo sempre fuori per lavoro. Da allora Wilma aveva iniziato a sondare il terreno fino a decidere al momento giusto di gettar loro l’esca della scuola da ballo, per coinvolgerli e portare entrambi e fidarsi di lei celando il suo lato nascosto di dominatrice e in attesa di quel momento che infine era arrivato. Possedere Alice, in ogni parte del suo corpo e della sua mente e ordinando a lei di agire per l’esclusivo piacere della sua maestra, obbedendo a qualsiasi ordine sessuale o meno che lei le avrebbe fatto senza nessun modo di potersi rifiutare.

“Andiamo, è ora di fare qualche modifica al tuo look… da oggi si cambia!” le ordinò prima di scortarla fuori dall’appartamento e giù per le scale dove incrociarono un paio di inquilini di origine africana dello stesso stabile che non poterono fare a meno di mangiarsi con gli occhi Alice che scese seguendo obbedientemente la sua padrona Wilma seppur mostrando un forte rossore sulle sue candide guance da brava ragazza ma, sentendo dentro di sé anche una strana sensazione mai provata prima, mentre quei due uomini i cui corpi scolpiti nel marmo la guardavano in quel modo, spogliandola di quel poco che aveva indosso e quasi volendosi impossessare di lei su quelle scale, se solo non fosse accompagnata da quell’altra donna.

Giunta all’auto dove Wilma si trovava fino a poco prima e dove anche l’autista strabuzzando gli occhi fece una radiografia ad Alice sembrano penetrare fino all’osso con il suo sguardo talmente profondo e fisso esso apparve alla nuova arrivata “Sai già dove andare, non perder tempo. Non è roba che ti riguarda.” disse Wilma perentoria all’uomo che rapidamente si scrollò dall’estasi di quel corpo femminile che gli si era palesato innanzi e velocemente mise in moto dirigendosi fuori città.

Alice era lì, tremante come una foglia dentro se stessa e spaventata da tutta quella situazione, in cuor suo non poteva immaginare dove e far cosa l’avrebbe spinta Wilma, sapeva solo che lei doveva obbedirle, per il bene e suo e soprattutto del suo amato Paolo, l’uomo della sua vita; non si sarebbe mai perdonata se quelle foto, seppur false in realtà, avessero anche solo di sfuggita potuto alterare e allentare l’amore incondizionato che lui provava per lei e che per lei valeva più della sua stessa vita.

Wilma reggeva il gioco ora ed Alice era pronta ad eseguire tutto ciò che lei le avrebbe ordinato; la sua vita, come l’aveva sempre portata avanti, da quel giorno sarebbe per sempre cambiata.

Ecco il secondo capitolo dell’avventura di Alice, spero che sia all’altezza delle vostre aspettative e vi prego di condividere con me le vostre opinioni sia nei commenti e sia contattandomi via e-mail all’indirizzo madip@hotmail.it

Ne approfitto oltretutto per augurare a tutti voi una serena vigilia di Natale e un giorno di Natale promettendovi che prima di fine anno farò di tutto per regalarvi nuovi racconti che spero apprezzerete come e ancor di più di quanto fatto finora.

Il vostro Madip.

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