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Una sera Grazia mi ha confidato che a scuola un suo allievo , della classe 5°, molto intelligente di nome Andrea sono un paio di settimane che è in crisi e distratto.

Andrea è un ragazzo di 19 anni , alto, moro, occhi neri e carnato non del tutto chiaro con un fisico tonico e asciutto.

Il mio consiglio a Grazia fu di parlarci alla fine dell’ora e cercare di capire cosa gli provocava questo disinteresse nella sua materia.

Mia moglie mi guarda e accetta il suggerimento e aggiungo che appena avrà parlato con il ragazzo dovrà raccontare quello che gli ha detto.

Dopo una settimana Grazia mi dice che ci ha parlato e , oltre ad aver capito come mai Andrea era distratto, le è successo un episodio molto piccante e coinvolgente.

Io chiaramente inizio ad eccitarmi e le dico di raccontare:

“Era la sesta ora (che va dalle 13,00 alle 14,00) e come sempre Andrea durante la lezione non era attento mentre parlavo, cercava di non guardare e non ascoltare.

Verso le 13.45 dico al ragazzo che finita la lezione non deve andare via perché voglio parlarci.

Suona la campanella , tutti vanno via e rimaniamo in classe io e lui.

Inizio a dirgli che mi sono resa conto che nell’ultimo mese e mezzo ha peggiorato il suo rendimento e che, parlando con gli altri professori, questo accade solamente alla mia materia.

Gli domando cosa è successo perché in questo modo mi tocca abbassare la media.

Lui vedo che prende la forza di dire qualcosa e con un filo di voce mi confessa che non fa altro che pensare a me e che quando mi vede o sente la mia voce gli provoco delle manifestazioni incontrollate.

Allora io inizio a capire ma voglio che si liberi del tutto e domando:

Quali manifestazioni hai?

Lui con il viso rosso non risponde ed essendo in tuta si alza dalla sedia e dice: queste!! indicando il pube .

Rimango sorpresa dalla confessione e sbalordita dell’effetto che provoco nel ragazzo vedendo la tuta con un notevole rigonfiamento (che lascia presagire o che sia senza mutande oppure che abbia un notevole cazzo).

Lui inizia a sciogliersi e comincia a farmi complimenti per come vesto e avvicinandosi mi sussurra che gli piace molto il mio seno soprattutto quando indosso camice aperte al primo bottone che lasciano intravedere l’inizio del solco e, in quel momento con una mano mi sfiora il capezzolo che è diventato sporgente facendomi arrossire.

Io sono imbarazzata e non rispondo, gli sorrido e vado verso la porta.

Stavo per uscire, mi giro, lo guardo e noto lo sguardo del ragazzo demoralizzato……torno indietro, mi riavvicino a lui e gli dico che non deve abbattersi e che sicuramente avrà delle coetanee con cui potersi sfogare.

Andrea cerca di rispondermi, ma lo fermo mettendo un dito sulle sue labbra e visto la tristezza nei suoi occhi gli dico di seguirmi, perché tra poco in classe arriveranno i bidelli per fare le pulizie.

Gli propongo , per stare un po’ tranquilli, di andare in sala professori che, visto l’orario, è vuota ed ho bisogno di rimettere libri e registri nel mio armadietto .

Entrati in sala professori rimetto i libri a posto e poi inizio a parlare, cerco di spiegargli che le infatuazioni per i professori esistono ma che devono limitarsi solamente a momenti passeggeri della vita di ragazzi e ragazze.

Chiaramente sottolineo che tutti siamo stati attratti dai professori che sono visti come persone colte, di sapienza sia culturalmente sia di vita.

Aggiungo che sono molto dispiaciuta di avergli provocato una tale manifestazione culminata in una sorprendente erezione e continuando affermo, dopo aver chiuso l’armadietto, che l’unica cosa che posso consigliarti per non vederti andar via così è di masturbarti in bagno così almeno ti liberi.”

Io sono in estasi nell’ascoltarla e le dico di proseguire.

“Andrea , continua Grazia, ascoltato il mio consiglio mi guarda e mi ringrazia per la comprensione di quello che gli sta succedendo ma aggiunge che a quell’ora i bidelli hanno chiuso i bagni e che quindi se deve sfogarsi deve farlo in sala professori in mia presenza , almeno vedendomi anche vestita farebbe prima.

Rimango sorpresa dalla sua richiesta e provo a non assecondare cambiando discorso, ma riguardando il suo viso e soprattutto la protuberanza evidenziata dai pantaloni, inizio ad eccitarmi.

Lo guardo e con un cenno della testa gli faccio capire che va bene.

Andrea inizia a massaggiarsi il cazzo da sopra i pantaloni e dopo poco lo vedo abbassare prima la tuta e poi i boxer, rimango a bocca aperta nel vedere le dimensioni del suo pene duro e con due belle palle gonfie.
Ho un sussulto, inizio ad avere caldo e sento che sotto , la mia fica, comincia a bagnarsi e i capezzoli indurirsi e penso che Andrea abbia notato il mio diventare rossa in viso.

Andrea inizia a masturbarsi e si fa più intraprendente chiedendomi di poter vedere la camicetta tutta aperta per ammirare il seno.

Io per non far fermare il ragazzo obbedisco; apro e tolgo la camicetta rimanendo con il reggiseno di pizzo bianco trasparente.

Lui non stacca gli occhi dalle tette, sembra ammirarlo ma capisce anche che sono in balia delle sue richieste.

Sempre più intraprendente dice di avvicinarmi di più a lui chiedendomi di poter estrarre le bocce (come dice lui) dalle coppe del reggiseno, così può raggiungere l’orgasmo dato che si sente molto vicino nello sborrare.

Io assecondo il suo desiderio e mi avvicino al suo viso perché possa ammirare le mie tette.

I capezzoli sono belli duri, lui in preda all’eccitazione mi prende una mano e la mette sul cazzo e vuole che finisca io la masturbazione.

A me piace il suo cazzo e sono felice che Andrea abbia fatto quella mossa, mi inginocchio davanti a lui e con una mano gli tocco le palle e con l’altra continuo la masturbazione in modo lento.

Dal suo comportamento capisco che non resisterà molto e dopo poco vedo iniziare ad uscire le prime goccioline e poi i getti si susseguono tutti sulle tette….cerco di fargli vuotare bene le palle e faccio in modo che non esca più sborra.

Mi alzo, mi pulisco il seno con un fazzolettino e lui fa altrettanto con il suo cazzo che si sta ammosciando.

Ci ricomponiamo e ci avviciniamo alla porta e lui mi vede aprirla a chiave e capisce che il mio intento era quello di parlargli ma di essere disposta anche a fare altro.”

Finito il racconto Grazia mi guarda e io riesco solo a dire che secondo me la prossima volta Andrea proverà ad ottenere altro , sicuramente a scoparla fino a farla urlare dal godere.

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