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Capitolo 7 – La mia storia con una donna sposata

By 14 Agosto 2020Agosto 24th, 2020No Comments

Arrivò venerdì sera, mi preparai e mi vestii in modo elegante; pantaloni marrone scuro, camicia beige,  maglione marrone scuro, scarpe marrone scuro e giubbotto; arrivai puntuale a casa di Susanna la quale m’accolse sull’uscio di casa. Mi baciò sulle guance buttandomi le braccia al collo. Mi sorprese il comportamento che Susanna aveva nei miei confronti; in precedenza aveva sempre tenuto un comportamento indifferente e alquanto distaccato nonostante io le avessi detto più volte quanto mi piaceva. Entrai e mi sedetti sul divano; la casa l’avevo già vista in occasione del party che aveva dato alcuni mesi prima. Lei arrivò con il caffè e con serie di amari da poter scegliere a mio piacimento. Iniziò a parlare e mi raccontò dell’università e dei suoi esami  e che ne stava preparando uno di molto grosso e importante. Io ascoltavo e non riuscivo a capire la motivazione per cui mi avesse invitato. Poi il discorso prese una piega insolita e Susanna iniziò a parlare di Cristina. Compresi solo in quel momento il motivo dell’invito. Mi disse che si erano sentite per telefono una decina di giorni prima e viste qualche giorno prima. Cristina le aveva raccontato tutto della nostra relazione; di quanto fossi dolce, carino, premuroso e piano di attenzioni ma soprattutto un ragazzo maturo e con “la testa sul collo”. Poi mi disse:

Sai , Cristina si è innamorata di te!”

Rimasi di ghiaccio e un brivido mi percorse tutta la schiena. Cercai di mantenere la calma e poi dissi:

“Anch’io sono innamorato di Cristina! … Non glielo  ho ancora detto in quanto ho paura di rovinare il nostro rapporto, in fin dei conti Cristina è sposata …”

Susanna m’ascoltava attentamente e mi disse:

“Attento a non deluderla e non giocare con i suoi sentimenti è una donna che non ha un carattere forte e potresti farle tanto male ….”

“Non voglio deluderla e non voglio giocare con i suoi sentimenti, anzi tutt’altro …. In fin dei conti sono innamorato anch’io di Cristina!” risposi

Proseguendo col discorso ribadii:

“Lei, però, è sposata con Francesco!”

Susanna quest’ultima frase non la volle commentare. Cambiò discorso e parlammo dei nostri amici e della nostra compagnia e dei progetti per il weekend che sopraggiungeva. Poi  Susanna s’alzò dal divano e andò in bagno, ne uscì poco dopo con la camicetta bianca aperta e completamente sbottonata. Ciò che  risaltava maggiormente era il seno che era bello e florido strizzato nel reggiseno bianco che faceva fatica a contenere.

 “Ma Susanna ma che cosa stai  facendo?” dissi

Lei non disse nulla mi prese una mano e me la posò sul seno. Capì la sue intenzioni, ritrassi la mano, e dissi:

“Ti ho sempre visto come una cara amica …. Mi sei sempre piaciuta dal punto di vista fisico …. Ma non ho nessuna  intenzione di scoparti in quanto non sono innamorato di te ….  Sei solo una carissima amica!”

Si girò mostrandomi la schiena s’abbottonò  la camicetta infilandosela nella gonna. Si rigirò verso di me e mi disse:

“Scusami Gianluca,  pensavo che ….”

La guardai e le dissi:

“Non devi chiedermi scusa! Per me non è successo nulla!”

Mi baciò sula guancia e disse:

“Ha proprio ragione Cristina a dire che sei un tesoro!”

Erano le 23:00 passate da qualche minuto e mi congedai. Susanna m’accompagnò fino alla macchina parcheggiata in strada e mi baciò sulla bocca. Rimasi  sconcertato da un simile comportamento e tornai a casa. Mai e poi  mai mi sarei immaginato un comportamento del genere da quella persona. Sabato non andai a lavorare e passai la giornata facendo alcuni lavoretti nel giardino di casa, infine lavai le macchine: la mia  e poi quella dei miei genitori. Ogni tanto davo qualche sbirciatina al cellulare per vedere se Cristina mi mandava qualche messaggio ma invece nulla. Sabato sera uscì con gli amici rincasando abbastanza presto. Domenica invece partii con i miei amici per Asiago per passare una giornata in allegria in questa località turistica molto rinomata. Ogni tanto guardavo il cellulare per vedere  se c’era qualche messaggio da parte di Cristina ma non mi arrivò nulla. Cominciai a preoccuparmi di questo silenzio improvviso da parte sua e allora le inviai un messaggio:

“Tutto bene Cristina? “

Non ebbi alcuna risposta.

Tornai a casa verso le 22:30,  feci una doccia e andai a letto. Non presi sonno subito in quanto preoccupato del fatto che non sentivo da quasi 48 ore Cristina. Verso le ore 24:00, circa, sentii arrivare un messaggio. Mi alzai di scatto e lessi il messaggio che era di Cristina.

“Sì tesoro tutto bene … Ti racconto domani per telefono!”

Tirai un sospiro di sollievo; tornai a letto e presi sonno.

Lunedì mattina andai a lavorare e verso metà mattinata mi arrivò un messaggio da Cristina:

“Chiamami quando sei in pausa pranzo!”

“Va bene tesoro …. Ho voglia di sentirti!” scrissi

“Anch’io! … Baci …”

Verso le 12:45 dopo aver pranzato chiamai Cristina:

“Ciao tesoro!” dissi

“Ciao GianLuca …. Come stai?”

“Abbastanza male! Ho voglia di vederti ….“ risposi.

“Anch’io ho voglia di vederti!”

La telefonata proseguì per un bel po’ di tempo. Cristina mi raccontò che nel weekend era andata a fare un giro in montagna a San Martino di Castrozza col marito, aveva dormito in albergo e questo era il motivo per cui non mi aveva telefonato. Parlammo ancora per un po’ di tempo e poi la salutai e andai a lavorare. Ci sentimmo anche la sera, dopo cena, e mi disse che suo marito era in procinto per partire per un lavoro in Norvegia e che mi avrebbe dato informazioni domani. Felicissimo della notizia andai a letto ma feci molto fatica ad addormentarmi. Il giorno dopo sul lavoro non ero assolutamente concentrato; ero distratto dai pensieri e dalle notizie che mi aveva dato Cristina la sera prima. Arrivò  la pausa pranzo e  Cristina non si era fatta sentire e allora le inviai un messaggio:

“Ciao tesoro … Devi darmi qualche notizia in merito al discorso di ieri sera?”

Non ebbi risposta ….

A metà pomeriggio Cristina m’inviò un messaggio dicendo che era andata in palestra e dall’estetista e per tale motivo non mi aveva risposto. Per quanto riguardava la trasferta di suo marito Francesco non sapeva dirmi nulla; ma sicuramente la sera  stessa mi avrebbe detto qualcosa di più preciso. Dopo cena finalmente arrivò la tanto sospirata telefonata di Cristina:

“Ciao tesoro ….” dissi

“Allora, parte domani mattina per la Norvegia e sta via quindici giorni.!

“ Wow così tanto!?!” risposi

“Sì e ti voglio qui per tutti i quindici giorni ….”

“Ma questo è scontato …” risposi

Proseguimmo la telefonata parlando di che cosa avremmo potuto fare io e lei in quelle  due settimane e poi Cristina mi disse:

“Possiamo andare in montagna!”

“Tesoro non ho molti capi d’abbigliamento adatti per la montagna … Anzi praticamente nessuno ….” dissi

“Non ti preoccupare,  a  quello ci penso io!”

Terminammo la telefonata,  ero alquanto galvanizzato e su di giri; mi resi conto che iniziavo a desiderarla ma ancora non osavo dirglielo in quanto temevo di rovinare tutto. Ci volle più di un’ora per tranquillizzarmi e poi andai a letto. Il giorno dopo mi svegliai e dissi a mia madre che alla sera non sarei tornato a casa in quanto mi sarei fermato a dormire fuori casa anche per i prossimi 15 giorni. Andai a lavorare pensando all’incontro con Cristina; ero poco concentrato e poco produttivo e fu così per tutto il giorno. Terminate le mie ore di lavoro andai da Cristina; il portone era già aperto e così parcheggiai l’auto in garage  e salii le scale. Lei era in cima alla scala che m’aspettava vestita con una vestaglia in raso blu notte chiusa da una cintura in vita. I lembi della vestaglia erano poco accavallati e quindi ogni volta che si muoveva s’aprivano facendo vedere le gambe affusolate e muscolose.

Ma che spettacolo che era!!!

Ci baciammo appassionatamente; le nostre lingue roteavano nelle nostre rispettive bocche e con una mano incominciai ad accarezzare i fianchi di Cristina. Scoprii ben presto che sotto quella vestaglia era completamente nuda. Ci sedemmo sul divano e  slacciai la cintura che teneva chiusa la vestaglia. Mi apparve il corpo nudo di Cristina in tutto il suo splendore; si era fatta da poco la doccia e la pelle era profumatissima ed molto morbida. Iniziai a baciare il seno e con l’altra mano stimolavo l’altro capezzolo. Il respiro di Cristina si fece più accelerato e affannoso. Mi prese la testa tra le mani e me l’alzò baciandomi poi mi disse:

“Tesoro ti voglio dentro ora!”

Non me lo feci ripetere due volte tirai fuori il cazzo dai pantaloni e glielo infilai d’un sol colpo. La figa era già molto bagnata e non feci nessuna fatica ad entrate. Cristina cacciò un urlo di piacere:

“Ahhhhhhh Sììì!!!! … Non mi ricordavo più quando fosse bello far l’amore con te tesoro! … Continua così!”

Iniziai a scoparla con un ritmo serrato; il bacino e le palle sbattevano contro il suo sedere e Cristina per aumentare i colpi mi pose le mani sul mio sedere,  esercitando pressione, in modo che io spingessi di più.  Cacciò un urlo di piacere:

“Ahhhhhhhhhh vengoooooooo!”

Gli occhi si girarono all’in su e dei fiotti di liquido mi lavarono il cazzo che era parzialmente dentro alla sua figa. Si riprese dopo qualche minuto; allora glielo infilai dentro e ripresi a scoparla, dopo qualche colpo venni anch’io sulla pancia di Cristina. Restammo così per qualche minuto intanto ci baciavamo e coccolavamo. Poi doccia tutti e due insieme. Ci rivestimmo e poi ci sedemmo sul divano e  Cristina iniziò a parlarmi:

“Vedi GianLuca questo periodo di tua assenza mi ha fatto riflettere sul nostro rapporto ….”

Dopo queste parole incominciai a sbiancare, il mio cuore aveva un battito accelerato, mi era venuto il nodo alla gola che tentavo di deglutire ma non scendeva nulla.

“E devo dirti una cosa molto importante ….”

Mi guardò con gli occhi lucidi e vidi che si stava commuovendo e credo che anche i miei occhi lo fossero altrettanto, restò ferma ammutolita e deglutiva continuamente nella speranza di far scendere il nodo che aveva in gola. Con le labbra tremolanti, con un filo di voce rotta dall’emozione mi disse:

“Hai capito quello devo dirti?”

Emozionatissimo e  con un filo di voce replicai:

“No! Ma abbi il coraggio di dirmi le cose in faccia!

Ci guardammo negli occhi, Cristina abbassò lo sguardo, e si mise a piangere  e mi disse:

Mi sono perdutamente innamorata di te Gianluca!

Il volto lasciava trasparire un senso di liberazione come se si fosse tolta un enorme peso dalla coscienza; io non stavo più nella pelle e mi misi a piangere dalla contentezza e dissi:

“Anch’io mi sono follemente innamorato di te Cristina!!! E’ da  tempo che volevo dirtelo ma non sapevo come l’avresti presa ….”

C’abbracciammo, sentivo le sue lacrime scendermi sul collo. Poi Cristina mi prese il volto tra le sue mani e mi disse:

Stupido! E come credi che mi sarei sentita ….”

S’asciugò le lacrime e iniziò a raccontare:

“Mi sei subito piaciuto fin dalla prima volta che ti vidi a casa di Susanna quando organizzò la festa. Quando ci siamo messi a parlare in giardino a casa di Susanna mi hai affascinato con i tuoi modi e i toni da vero gentleman. Il giorno dopo chiamai la mia amica Susanna perché volevo sapere tutto su di te; se avevi la fidanzata, che lavoro facevi, dove abitavi ecc … Chiesi consiglio a Susanna come rivederti  e allora organizzai la festa a casa mia; ma non era la festa del mio compleanno! La serata l’ho architettata  per poterti rivedere e stare un po’ con te. Poi quando ti ho visto in città quella mattina mi son detta che non dovevo lasciarti scappare mai più e il destino ha fatto il resto.”

Asciugai ancora le lacrime che erano scese durante il racconto e c’abbracciammo ancora. Per calmarci dalle intense emozioni,  appena  passate, ci volle diverso tempo. Poi di comune accordo andammo a  festeggiare la nascita del nostro amore in ristorante. Ci vestimmo; io indossai giacca e cravatta mentre Cristina indossò un vestito lungo monospalla colore grigio chiaro con  profondo spacco laterale che saliva fino al bacino. Insomma si vedeva l’intera gamba scoperta e dava l’impressione di non indossare il perizoma; scarpe della stessa tonalità del vestito con tacco 12 e niente collant e pelliccia di visone, lunga, grigio chiaro. Era davvero un mix di sensualità ed eleganza!

Decidemmo di andare a mangiare pesce e quindi andammo verso Jesolo. Cristina conosceva un bel ristorante, molto elegante e chic in prossimità della città balneare. Il ristorante era davvero molto bello e raffinato e il cibo era squisito; mangiammo pesce crudo, cozze , vongole, pesce cotto alla brace,  il tutto accompagnato con dell’ottimo vino bianco leggermente frizzante. Mentre mangiavamo mi disse che il weekend scorso era andata in montagna con il marito  Francesco e  aveva preso in affitto una casa per passarci i fine settimana. Ma siccome era quasi sempre in trasferta la casa era libera per noi due.

“Ma quindi fammi capire …. Tutti i weekend in montagna con te?” dissi

“Sì hai capito benissimo …” mi rispose

Dalla contentezza avrei voluto baciarla ed abbracciarla ma preferì rimandare a dopo che eravamo usciti dal ristornate. Pagai il conto e ritornammo a casa. Erano da poco passate le 23:00 quando parcheggiai la macchina in garage salimmo e andammo a letto. Mi svestii; lei si tolse il vestito tirando giù la cerniera che aveva sul fianco e rimase solo con un striminzito perizoma bianco alquanto sgambato. Si mise a letto e aspettò che finissi di spogliarmi.  E Cristina mi disse:

“Tesoro facciamo l’amore!”

“Ma certo tesoro!?!!”risposi

Mi misi a letto anch’io c’abbracciammo e ci baciammo prima delicatamente poi sempre con più intensità. Iniziai a toccarle la figa da sopra il perizoma. A Cristina piaceva ed istintivamente sollevò la coscia destra in modo che la mia mano avesse totale libertà di toccarla ed esplorarla mentre lei me lo prese in mano iniziando a segarlo lentamente. Cristina gemette di piacere quando raggiunsi il clitoride.

“Ahh sììì continua cosììììì …. Continua che sto venendo dai dai …”

Mi voltai mettendomi in posizione supina e con una mano m’abbassai i boxer mentre con l’altra continuavo a massaggiare il clitoride. Nel frattempo, ci spogliammo completamente togliendoci quel poco che avevamo addosso. La baciai sul collo poi ancora sulla bocca, scesi nuovamente  stuzzicando i capezzoli poi più giù con la lingua sul ventre, fino ad arrivare alla  figa  ed al clitoride.

Ahh sììì cosììììì …”

Cristina gemeva ed ansimava  fino  a che non raggiunse un orgasmo favoloso. S’infilò il cazzo nella figa rimanendo in estasi qualche minuto o forse anche per abituarla iniziando un movimento oscillatorio prima lento e graduale poi sempre più veloce. Mi piaceva tantissimo quello che mi stava facendo Cristina e dissi:

“Cristina guarda che sto per venire ….”

Si tolse velocemente; mi prese in mano il cazzo e iniziò a segarmelo e venni copiosamente sul corpo di Cristina e sulle lenzuola. C’abbracciammo e baciammo poi andammo a fare la doccia; e poi ci mettemmo a dormire. Da quel momento in poi avremmo fatto sempre e solo l’amore, non più sesso.

CONTINUA

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