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Che bona la madre del mio amico! Parte 6

By 21 Agosto 2017Aprile 2nd, 2020No Comments

Era passato un mese da quando il padre del mio amico era ritornato. Un mese passato a segarmi sulla madre del mio amico perché mi era impossibile scoparla con il marito in casa. Mi chiedevo in continuazione se stessero scopando, soprattutto dopo che era stato lontano da lei per un bel po’ di tempo.
Rimuginavo sulle scopate che avrei potuto fare di nuovo con lei quando il mio amico mi chiamò, invitandomi a passare il fine settimana insieme al padre e alla madre nella casa che avevano su una spiaggia poco frequentata. Il pensiero di vederla in costume me lo fece indurire e, senza esitare, gli dissi che sarei andato volentieri con loro a passare due giorni di spensieratezza.
Visto che la mattina dopo dovevamo partire presto, il mio amico mi invitò a dormire a casa sua, così avrei viaggiato con loro.

Una volta arrivato a casa del mio amico, suo padre mi accolse con gentilezza.

“Mi fa piacere che venga anche tu con noi. Mia figlio mi ha detto che hai fatto compagnia a mia moglie insieme a lui quando non c’ero. Non so come ringraziarti” mi disse il padre del mio amico dandomi una stretta di mano.
“Si figuri, &egrave stato un piacere”. Soprattutto quando eravamo soli io e lei, pensai.

Quella sera mi svegliai di notte per andare a bere. Mentre mi dirigevo in cucina, vidi la porta della camera da letto della madre del mio amico socchiusa con la luce accesa. Senza fare rumore, mi diressi lì: la madre del mio amico era nuda, con le tette sode e grosse al vento che tanto mi piaceva succhiare, a pecorina mentre succhiava il cazzo del padre del mio amico inginocchiato sul letto.

“Ah, sì, continua a succhiarmelo. Quanto mi erano mancati i tuoi pompini”, disse il padre del mio amico tra un gemito e l’altro.
“Sto per venire, tienilo in bocca!”.

Quando le sborrò in bocca, lei risputò tutto nel bicchiere che aveva sul comodino; cosa che ritenni strana, visto che non si faceva problemi ad ingoiare la mia sborra.
Sembrava contrariata.

“Vieni sempre così presto! Lo sai che mi piace succhiarlo per più di tre minuti!”.
“Scusa, amore, ma sei troppo brava con quella bocca e non potevo resistere. Domani ci divertiremo, te lo prometto. Ho chiesto a nostro figlio di invitare il suo amico proprio perché voglio che esca con lui senza trovare scuse per restare a casa e rompere le palle, così possiamo rimanere soli e godere”.

Ecco perché ero stato invitato!
Le parole che disse la madre del mio amico mi lasciarono a bocca aperta.

“Magari glielo succhierò all’amico di nostro figlio. Sono sicuro che durerebbe più di te!”.
“Non dirlo nemmeno per scherzo!”, disse il cornuto senza sapere che la cosa era già accaduta più di una volta.

Ritornai a letto con la speranza che il mio cazzo sarebbe entrato di nuovo dentro la bocca e la figa della madre del mio amico.

__________________

Il giorno dopo, arrivammo a destinazione la sera tardi e il padre non perse occasione per mandarci fuori.

“Andate in disco. Sono sicuro che troverete qualcuna da scopare”, ci disse sottovoce.

Dopo aver passato due ore in disco, dissi al mio amico che mi ero stancato e che sarei tornato a casa. Lui decise di restare ancora per un po’ lì, visto che aveva rimorchiato una ragazza.
Quando arrivai in spiaggia, mi avvicinai silenziosamente alla finestra della camera da letto dei genitori del mio amico per vedere cosa stava succedendo.
Incredibile!
Stavano dormendo sotto le lenzuola.
Demoralizzato, rientrai in casa e mi spogliai rimanendo in mutande. Stavo quasi per addormentarmi sul letto nella stanza degli ospiti, quando sentii la porta della camera aprirsi.
Una figura accese la luce.
Era lei.
Indossava solo un perizoma come quando me lo succhiò per la seconda volta (con tanto di sborrata finale).
La visione di quella MILF me lo fece indurire seduta stante, cosa che lei, con un sorriso, notò non togliendo gli occhi di dosso dal cazzo che usciva dagli slip.

“Mmm… da quanto tempo non vedevo quel pisello”, mi disse avvicinandosi.
“Signora, cosa sta facendo? Suo marito &egrave in casa e potrebbe scoprirci…”.
“No, ha il sonno pesante. Voglio godere. &egrave da tanto che non godo”.

Detto questo, si mise a pecorina tra le mie gambe mentre ero steso. Piano piano, facendo strusciare le sue tettone sulle mie gambe, mi sfilò gli slip. Davanti al suo viso c’era il mio cazzo che non vedeva l’ora di essere accolto di nuovo nella sua bocca. Allungai il braccio per palparle le tette, ma lei me lo impedì.

“Tesoro, piano piano. Ora fammi gustare questo cazzo”.
“Non c’&egrave probl… ah… mmm”.

Non mi fece finire nemmeno la frase. Con la solita maestria, cominciò a succhiarlo mentre con le sue mani mi accarezzava la pancia. Vedevo il mio cazzo che entrava e usciva dalla sua bocca, le sue labbra carnose avvolte attorno alla cappella e la lingua che raccoglieva la presborra che mi usciva.

“Signora… mmm… non ce la faccio più… sto per venire!”.

Stranamente, non lo tenne in bocca durante la sborrata. Puntò il mio cazzo sulla sua mano e mi fece sborrare.

“Mmm… ne avevi tanta, tesoro…”.
“Signora, &egrave tutta sua”, le dissi sorridendo maliziosamente. “Posso chiederle perché non vuole ingoiarla?”.
“Ora vedrai”.

Con la mano piena della mia sborra, cominciò a segarmi il cazzo che nel frattempo si era ammosciato.

“Ora lo lubrifichiamo un po'”, disse avvicinando le tette alla mia bocca e permettendomi di succhiarle mentre mi segava.

Neanche a dirlo, il mio cazzo divenne di nuovo duro. Era lucido per la mia sborra.

“Ora vieni”.

Tenendomi per il cazzo, mi trascinò davanti alla porta della sua camera da letto. Appoggiò le mani sulla porta, piegandosi a novanta.

“Signora, vuole che la scopi con suo marito a due passi da noi? Potrebbe sentirci!”.
“Ti ho detto che ha il sonno pesante. Questa volta non lo voglio nella figa…”.
“Cosa? Ne &egrave sicura?”.
“Sicurissima. Mettimelo in culo!”.

Capendo che me l’aveva lubrificato per quel motivo ed eccitato per la situazione che si era andata a creare, le spostai il perizoma e, piano piano, cominciai a farlo entrare nel buco.
Era strettissimo!

“Sì, spingi ancora”, mi disse trattenendo un gemito.

Non me lo feci ripetere. Cominciai a scoparle il culo: le misi due dita in bocca affinché non si sentissero i gemiti (cosa che funzionò, visto che cominciò a succhiarle come se fossero cazzi), mentre avevo l’altra mano sul suo culo sodo.

“Ti piace essere scopata dall’amico di tuo figlio con tuo marito in casa, eh, troia?”.
“Sì, mi piace”, mi disse sussurrando, eccitata dal linguaggio volgare che avevo adottato.

L’inculata stava procedendo bene, quando sentimmo la porta dell’ingresso aprirsi e chiudersi.
Cazzo!
Era arrivato il mio amico.

Lei, non facendosi prendere dal panico, mi fece entrare in bagno con lei e mi fece appoggiare la schiena sulla porta.

“Ora non dire nulla. Mio figlio potrebbe sentirci. Non ho ancora finito con te”.

Detto questo, si inginocchiò come ai vecchi tempi e lo riprese in bocca ritornando a succhiarlo.

“Chi c’&egrave in bagno?”, disse il mio amico.
“Ehi, amico, sono… mmm… io”, risposi cercando di non fargli sentire il piacere che mi stava facendo provare sua madre.
“Ah, sbrigati che devo andare in bagno!”.

Cazzo!

“Ora… mmm… mi… sto… lavando”.
“Cazzo, a quest’ora?”.
“Sì… fa caldo”.

La madre del mio amico continuava a succhiarmelo nonostante stessi parlando con lui e ci separasse solo una porta. Era proprio arrapata.

“Va be’, piscio fuori. Ma che sono ‘sti gemiti? Non ti starai mica segando!”. Era divertito.
“Eh, mica… ho… scopato… mmm… come te con quella ragazza”.
“Amico, che ti sei perso”.
Me lo sto facendo ciucciare da tua madre, pensai, che &egrave una grande MILF.
“Ghh… beato… cazzo… beato te! Comunque devo finire di lavarmi”.

Mentre il mio amico mi augurava la buona notte, io appoggiai una mano sulla testa della madre del mio amico e con l’altra le puntai il cazzo nella bocca, schizzando tutto lì. Come al solito, in parte ingoiò e in parte la fece scorrere sulle tettone, palpandosele.

“Sì, buonanotte anche a te, amico!”.

Mentre il mio amico era fuori a pisciare, lei mi baciò la cappella (ricordandomi, ancora una volta, che non avevamo ancora finto) e uscì dal bagno con la mia sborra sulle tette, ritornando in camera sua, dove suo marito dormiva ancora, ignaro del fatto che avessi inculato sua moglie.
Io, per non far insospettire il mio amico, mi feci una doccia. Mentre mi lavavo, mi massaggiavo il cazzo pensando a quanto era porca la madre del mio amico.

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