Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti sull'Autoerotismo

Colto sul fatto – Parte Prima

By 19 Luglio 2021No Comments

Una settimana a casa da solo. La prospettiva era eccitante.
Non che avere la famiglia a casa fosse un problema, ma saperli tranquilli al mare mi consentiva anche di organizzare diversamente le giornate, ma soprattutto le serate.
Non ho mai avuto problemi a stare da solo, anzi, ma è ovvio che la sera addormentarmi accanto a mia moglie era diverso; mi piaceva sempre allungare le mani, accarezzare le sue cosce, sollevarle la camicia da notte per palpare il suo sedere, farle sentire la mia eccitazione pulsare tra le gambe. Tutte attenzioni che lei ha sempre gradito e che a volte (non sempre, purtroppo) mi lasciava fare ben oltre il confine che la portava, poi, ad aprire le gambe, cercare con la mano il mio cazzo e lasciarsi andare ad un’appagante scopata.
Tuttavia essere solo mi lasciava campo libero per un’altra mia passione: la masturbazione. L’ho sempre adorata, regolare a piacimento la durata, il ritmo, il momento in cui venire. Nei giorni di solitudine arrivavo anche a farlo tre o quattro volte.
Non di rado la sera, comodamente sdraiato sul letto, mi trovavo a curiosare tra i vari siti alla ricerca di immagini piccanti, video, qualche film, che mi godevo a volte fino a notte inoltrata.
Quel giorno mi ero svegliato presto, con l’erezione viziata anche dalla voglia rimasta dalla mancata sega della sera prima.
Mi occupai di tutte le faccende di casa e preparai la colazione, che mangiai guardando le ultime notizie al telegiornale.
Dopo aver finito di mettere a posto controllai l’orologio, erano le 7:45. Non dovevo essere in ufficio prima delle 9, indossavo ancora soltanto il pantalongino del pigiama, molto leggero, che non mascherava il gonfiore dovuto all’idea che mi stava balenando in mente. Avevo già fatto la doccia lasciando aperta la finestra e mettendomi a favore di visuale nella speranza che, come già avvenuto in passato, la vicina approfittasse per spiare un po’. Quella che io definisco una “necessità” di trasgressione mi aveva lasciato insoddisfatto, speravo che la vicina si affacciasse ed ero pronto a masturbarmi sotto i suoi occhi. Invece non era successo nulla. Vista l’ora, decisi che avrei potuto prendermela comoda e mi diressi verso il seminterrato, dove avrei potuto approfittare del fresco, del televisore di dimensioni maggiori e di tutta la privacy necessaria per masturbarmi a piacimento.
Mi accomodai sul divano, accesi la televisione e la collegai al mio cellulare in modo da usarla per vedere ciò che il mio display mi mostrava.
Davanti agli occhi comparve l’immagine del classico video che riproponeva assurde situazioni da porno di serie C, ma le attrici erano molto interessanti e tanto mi bastava.
Una giovane e formosa bionda stava facendo finta di non saper dire di no ad un porco maturo che dopo averla palpata per un po’ le aveva sollevato il corto abitino a scoprire un culo guardacaso privo di mutandine, per iniziare a masturbarla e costringerla a segarlo. Subito dopo optai per un video con una ripresa di una avvenente ragazza che dormiva ovviamente con un completino intimo supersexy e che nonmostrava di volersi svegliare né quando il porco di turno le aveva scostato le mutandine per violarla con le dita né quando aveva spinto la cappella contro le sue labbra fino a farle dischiudere la bocca.
Cambiai ancora, fino a trovare un bellissimo video. Una donna si stava facendo massaggiare da un uomo che diventava sempre più audace nello spingersi verso le sue zone intime, fino a violarle l’ano con le dita. La situazione, benché quasi irreale, mi eccitava molto ed il mio cazzo duro reclamò l’aiuto della mia mano.
Abbassai il pantaloncino del pigiama e quasi come per rivendicare la mia libertà, lo gettai via per rimanere completamente nudo, a gambe oscenamente aperte come se fossi un attore del video che mi stavo godendo. Regolavo il ritmo godendo intensamente di un lento massaggio, scappellandomi a volte con delicatezza, altre con maggiore decisione. Ero in estasi, la testa appoggiata all’indietro sullo schienale del divano con il solo rumore dei gemiti della donna in sottofondo uniti alle parole del massaggiatore che la incitava.
E poi, dissonante come i rumori della vita reale che si mescolano a quelli dei sogni poco prima di svegliarsi, ecco che la porta che si apriva mi riportò duramente alla realtà.
Ci misi una frazione di secondo per capire che cosa stava succedendo.
Il martedì mattina viene da noi una signora per fare le pulizie, ma solitamente quando sono da solo mia moglie non la fa venire per non darmi vincoli. Evidentemente questa volta si era scordata di dirmi che aveva deciso diversamente.
“C’è qualcuno?”, chiese Sonia, notando che contrariamente al solito non aveva dovuto disinserire l’allarme.
A me si strozzò la voce in gola. Ero balzato in piedi, nudo, con il cazzo ancora duro, cercando di capire come recuperare il pantaloncino finito sotto una poltrona dall’altra parte della stanza. E soprattutto, soltanto una parete mi separava da quella donna. Mia moglie, infatti, le aveva dato le chiavi dell’ingresso sul retro, che era adiacente alla stanza in cui mi trovavo.
Completamente nel pallone, mi preoccupai di interrompere la trasmissione del filmato, ma quando sonia entrò nella stanza mi vide indento a bloccare il video di una dura penetrazione. E soprattutto, avendo le mani impegnate fra cellulare e telecomando, mi vide completamente nudo e con il cazzo ancora duro.
Sonia ha 42 anni, un fisico molto tonico che avevo già notato altre volte grazie ai fuseaux che spesso è solita indossare e che mostrano un sedere ben formato. Non ho mai avuto modo di intrattenermi con lei anche perché non mi sono mai soffermato a fare pensieri particolari ma non è male di viso. Tuttavia quella situazione mi umiliava e quindi ogni istinto libidinoso andò a morire come fece la mia erezione, quasi in contemporanea allo spegnimento dello schermo. Sonia era davanti a me con gli occhi sbarrati e soprattutto era in piedi davanti alla poltrona sotto la quale avrei dovuto andare a prendere l’unico capo di abbigliamento che mia vrebbe consentito di darmi un minimo di contegno.
“Scusami, credevo che non ci fosse nessuno in casa e che Marta ti avesse avvisato che sarei venuta”, disse.
“No – replicai imbarazzatissimo – non mi ha avvisato”.
“Forse si è scordata”, aggiunse per giustificare mia moglie ed assumendo un tono molto tranquillo che andava di pari passo con l’espressione che si era fatta assolutamente normale.
“Sì, deve essere così”, le dissi, grato per come stava reagendo. “Scusami tu, piuttosto, per… beh per questa situazione”. Non sapevo cosa dire ma credevo che quella frase fosse l’unica adatta.
“Non ti preoccupare”, replicò lei posando la borsa e le chiavi sulla poltrona come faceva sempre.
Fu in quel momento che mi resi conto che nonostante mi avesse beccato completamente nudo a guardare un porno non aveva fatto nulla per distogliere lo sguardo. Era come se nulla fosse, non era uscita dalla stanza per darmi modo di rivestirmi. Al contrario, si sedette sulla poltrona e dalla borsa tirò fuori i sandali che solitamente indossa per fare i lavori in casa.
“Abbi pazienza – le dissi indicando un punto esattamente sotto di lei – avrei bisogno di recuperare il mio pigiama sotto la sedia”.
“Prego, fai pure”, rispose, alzandosi e spostandosi.
Solo mentre raccoglievo il pigiama infilando il braccio sotto la polprona mi resi conto che adesso le stavo mostrando anche il mio sedere che, in conseguenza della posizione, doveva renderle possibile la visione del mio ano e delle mie palle. E sorprendentemente, quel pensierò mi eccitò.
Quando tornai in piedi il mio cazzo stava tornando dritto ed infilare il pantaloncino non fece che rendere ancora più oscenamente evidente la mia erezione.
“Beh, capisco di averti interrotto, io vado di sopra così se hai da fare…”.
La sua frase mi colpì. Ma come? Mi sarei già aspettato che scappasse, che mi desse del porco ed invece non solo non diceva nulla ma addirittura mi lasciava modo di finire la mia sega.
“Ti ringrazio, ma… oddio, che imbarazzo… scusami, non posso proprio, dammi un secondo per vestirmi e poi ti lascio la casa a disposizione”. Era troppo per me, dovevo togliermi da quella situazione assurda.
“Ti conviene finire, invece – disse Sonia mentre indossava i guanti – Anche mio marito si masturba ogni tanto e se viene interrotto poi resta con la voglia finché non si libera. D’altra parte voi uomini se non vi liberate di queste voglie non siete in grado di fare altro”. Chiuse la frase con un sorriso mentre usciva dalla stanza per andare a riempire un secchio con dell’acqua.
Mentre sentivo il rumore del rubinetto aperto mi trovai a pensare a cosa dovessi fare. Quando lei tornò mi trovò esattamente nello stesso punto in cui mi aveva lasciato, ancora evidentemente eccitato.
“Dai, vai tranquillo, io vado al piano di sopra”. Visto che io rimanevo inebetito, lei prese il telecomando e accese nuovamente la tv. Poiché il segnale con il mio cellulare non si era interrotto, il video era andato avanti ed in quel momento la signora che prima stava usufruento del massaggio era appoggiata con il busto al lettino e teneva giù la gamba destra. Quella sinistra le era tenuta sollevata dall’uomo che la stava penetrando a fondo a favore di telecamera. “Però, loro si che si stanno divertendo!”, disse. Tornò sui suoi passi, mi mise il telecomando in mano e si avviò per le scale sussurrandomi di fare con tranquillità. “La masturbazione non è mai stata un tabù per me e non dovrebbe mai esserlo”. Aggiunse prima di sparire.
Come un automa, eccitato da quella situazione, mi sedetti nuovamente sul divano e tornai ad impugnarmelo…

Il racconto di cui avete appena letto la prima parte nasce da un episodio realmente accaduto. Daanni non pubblico più racconti. Se avete commenti o critiche sarò felice di parlarne con voi: clamartinel78@gmail.com.

8
1

Leave a Reply