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Mi chiamo Francesco ed ho appena compiuto 50 anni, la scorsa settimana in occasione del mio compleanno sono uscito a cena con mia moglie Alessandra.
Ale ha due anni meno di me, va in palestra due volte alla settimana ed è quindi tonica, alta 1,65 terza di seno con dei capezzoli bruniti grossi come due monete da 500 lire. E’ il classico tipo mediterraneo, beh quasi perché ad una carnagione ambrata ed ai capelli neri, associa un paio di occhi di un azzurro chiarissimo.
Nonostante la palestra è un poco in sovrappeso (60kg) rispetto a come le pacerebbe essere ma io la preferisco così a se fosse 5 kg di meno.
Non ama vestire in modo vistoso, tacchi sempre bassi (e questo è il mio cruccio perché quando li mette mi arrapo subito a vederla dondolare su di essi, vestiti comodi ed il massimo dell’osè, quando va in ufficio, è una gonna che le arriva al ginocchio non fasciante associata ad una amicetta di cui lascia sbottonati i primi due bottoni. Insomma decisamente non è una donna vistosa. Lei sa che è un mio cruccio, mi piacerebbe vederla con abiti più stretti e corti per vedere negli occhi degli altri uomini un po’ di cupidigia.
Ogni tanto lei si concede qualche strappo alla regola ma lo fa, almeno credo, a mio beneficio.
La sera del mio compleanno aveva prenotato, un mese prima, in un ristorante molto gettonato della nostra città. La stavo aspettando in salotto quando uscì dalla stanza e rimasi senza fiato.
“Mani a posto, potrai scartarmi quando saremo tornati a casa”.
Mi preparavo a stare tutta la sera con l’uccello in tiro.
Indossava un vestito nero di tessuto stretching che arrivava due dita sopra il ginocchio, le spalle scoperte ed una scollatura che faceva intravvedere sia la attaccatura dei seni che un reggiseno di pizzo. Le calze erano velate con talloniera e cucitura, le scarpe rosse con tacco a stiletto di 12 cm. Non le aveva mai usate per uscire, di solito le indossava quando aveva voglia di chiavare e mi voleva provocare un po’ sapendo bene l’effetto che mi fanno. Completava la mise una busta rossa in tinta con le scarpe ed una catenina dorata in vita con un pendaglino.
Ero estasiato e sena parole.
“Chiudi la bocca ed andiamo altrimenti facciamo tardi, ti piaccio? Sono andata un po’ oltre il mio solito ma volevo rendere il tuo 50 compleanno indimenticabile”.
“Sei meravigliosa e rinuncerei alla cena per saltarti addosso subito”
“Non ci pensare nemmeno, la prenotazione è stata un incubo, ho dovuto chiamare 4 volte e c sono riuscita solo perché il mio capo conosce il padrone e sentendo che non ci riuscivo ci ha messo una buona parola, mi è costato un’ora con il mio capo ad aiutarlo con un cliente noiosissimo. E poi non ti lamenti sempre che vado in giro vestita da suora? Oggi non credo di essere vestita poco sexy”.
“Altroché” le risposi. Entrammo in ascensore che avevo già il cazzo duro, Ale strofinò la mano sul mio pube per accertarsi della cosa.
“Vedo che il mio look ti piace, bene dopo cena ho in serbo per te altre sorprese”.
Le parole di mia moglie erano enigmatiche per me, chissà che aveva in mente, magari aveva recuperato un filmino porno interessante, ogni tanto ne guardavamo insieme e lei si bagnava di più.
Arrivammo per tempo al ristornate che era già quasi pieno, il nostro tavolo era in una ottima posizione abbastanza appartato per non avere viavai di gente. Mangiammo molto bene e bevemmo una bottiglia intera di Nebbiolo. Mentre si era seduta il vestito di Ale era risalito e quando accavallava le gambe faceva vedere un pezzo della balza delle autoreggenti che indossava. La cosa non era sfuggita solo a me ma anche il cameriere che ci serviva non perdeva occasione di buttare un occhio ogni volta che passava vicino al nostro tavolo.
Feci notare la cosa a mia moglie: “tesoro sembra che anche il cameriere abbia notato che indossi le calze”
Lei di contro, passandomi una mano sull’uccello da sotto la tovaglia mi rispose: “non penso ti dia fastidio caro, mi chiedi sempre di vestire un po’ da birichina e quando lo faccio vai in sollucchero”.
“Hai perfettamente ragione” le risposi.
Pagato il conto tornammo all’auto ed Ale salì dietro. Stavo per chiederle perché ma non feci in tempo, mi disse infatti. “ti avevo detto che c’erano altre soprese, sai che non amo particolarmente vestirmi come stasera ma il tuo 50mo compleanno meritava qualcosa di speciale che non è ancora finito. Adesso blocca per bene le portiere e segui le indicazioni che ti do”.
Mi fece andare in periferia, in un grande parcheggio di un supermercato chiuso ormai da diverse ore, c’erano però alcune auto, mi fece parcheggiare vicino al bordo esterno dove c’erano delle siepi. Verificò il blocco delle portiere quindi accese la luce posteriore ed estrasse da sotto il sedile anteriore un sacco. Lo riconobbi subito, era il sacco in cui tenevamo dei sex toys. Estrasse un filo di perle di gomma, di quelle che si mettono nell’ano, Cominciò ad insalivarle per bene quindi si sollevò il vestito lasciando vedere che non indossava le mutandine. Si stese su un fianco in modo che potessi vedere bene ed iniziò ad infilarsele nel buco del culo dopo averci infilato due dita bene umidificate per favorirne l’accesso. Quando tutte e 5 le palline furono inserite (mi sorpresi perché in passato non era mai andato oltre la quarta lamentando che la quinta era troppo grossa (in effetti ha un diametro massimo di 5 cm) con qualche smorfia di dolore, mi disse: “come vedi il mio culo è ben spanato, non ti toccare che avrai la tua parte a casa”.
Dopodiché estrasse dal sacchetto il dildo più grosso, 25cm con 6 di diametro ed iniziò a fargli un pompino da gran troia.
Ero rapito e concentrato su mia moglie e mi accorsi che stava guardando fuori dal finestrino, girai lo sguardo e vidi due uomini con i pantaloni calati che si menavano il cazzo duro. Mi accorsi che Ale lo spettacolino lo stava facendo anche per loro guardandoli con sguardi languidi passandosi la lingua sulle labbra dopo ogni succhiata del cazzo di gomma.
Dopo 5 minuti di pompino mia moglie decise che era il momento di infilarsi quel bel cazzone in figa, girai lo sguardo anche dall’altra parte e vidi che c’era un ragazzo di colore molto dotato, anche lui si stava masturbando alla grande. Mia moglie miagolava come una gatta in calore e mi disse di abbassare di un pochino i finestrini, giusto uno spiffero per far sentire ai guardoni i suoi gemiti. Dal mio posto alla guida abbassai di un cm su entrambi i lati posteriori e sentii che anche chi stava guardando stava ansimando fortemente, venne con un urlo che non le avevo mai sentito fare quindi mi guardò intensamente negli occhi e mi disse, “ho visto nel tuo pc che guardi i video dei cornuti, io per ora non ho intenzione di farmi scopare da loro però se vuoi abbassa i finestrini e mi farò sborrare addosso, la decisione è solo tua, se non vuoi andiamo a casa ed avrai la tua parte”.
Dovevo decidere in un attimo, avevo decine di film quelli che preferivo erano quelli in cui donne bianche si facevano scopare da due o più ragazzi di colore ed il pensiero di vedere un cazzo nero che la spruzzava mi fece quasi venire senza nemmeno toccarmi. Decisi per una via di mezzo, chiusi il finestrino dal lato dei due uomini che in pochi secondi vennero sborrando sul bordo della macchina urlando oscenità dirette a mia moglie ed a me, aprii invece completamente il finestrino dal lato del ragazzo di colore, Ale si spostò da quel lato e successe il fattaccio. Non seppe resistere e prese in mano il grosso cazzo del ragazzo che si era sporto col pube quanto più poteva dentro l’auto, cominciò a masturbarlo e quando vide che stava per eiaculare lo prese in bocca. Quasi soffocò per il quantitativo di sborra che il giovane le eruttò in gola ma mandò giù e tossendo finì di ripulire il cazzo. Il giovane si ritrasse ed io chiusi il finestrino e partii.
Quando fummo ben lontani dal parcheggio ed in una zona periferica svoltai in una vietta dove sapevo esserci solo capannoni industriali. Non c’erano infatti macchine parcheggiate, mi fermai. Ale scese da dietro e si sedette vicino a me ancora impiastricciata della sborra del giovane a cui aveva fatto l’ingoio.
“Lo vuoi un bacio con la lingua?” mi disse sorridendo. Non persi tempo e la baciai io assaggiando per la prima volta la sborra di un uomo. Lei mi ricambiò di gusto passandomi molti residui di sperma.
“Adesso tocca a te ma temo che non ci metterai molto a venire, buon compleanno amore” e si tuffò sul mio cazzo.
Aveva perfettamente ragione, ci misi meno di un minuto a sborrare copiosamente, quando ebbi finito si ripulì la bocca con un fazzolettino ed io mi diressi verso casa. Il mio cazzo non dava segni di cedimento, rimase dritto ripensando alla serata ed al look di mia moglie. Già in ascensore cominciai a palparla e mi accorsi che aveva ancora nel culo le perle di gel.
“Stasera ti darò il culo e dopo un’ora con queste dentro non farai fatica. Entrati in casa si mise a pecora sul divano ed estrasse lentamente il filo di perle. Quando anche l’ultima fu uscita il buco del culo di Ale era completamente spalancato, prima che iniziasse a chiudersi le infilai il mio cazzo durissimo. La montai e la masturbavo nello stesso tempo. Avendo appena sborrato resistetti 20 minuti prima di scaricarle nel culo la seconda sborrata della serata mentre anche lei godeva mentre la masturbava.
La cosa che mi sorprese è che mentre io stavo venendo lei mi urlava “godi cornuto, ti è piaciuta la serata!”
Aveva perfettamente ragione, il fatto che mi desse del cornuto mentre venivo esaltò il piacere e mentre sborravo godevo come non mai.
Quando ci fummo un p’ calmati le dissi “ti ringrazio per la splendida serata ma vorrei sapere una cosa, hai intenzione di andare oltre o devo aspettare i 60 per avere un’altra serata così?”
“Non ci ho ancora pensato se devo essere sincera. Esibirmi davanti a quei guardoni mi ha eccitato moltissimo, non mi sarei fatta toccare da nessuno dei due che hai chiuso fuori ma dal ragazzo di colore una ripassata, in quel momento, la avrei presa, se non avessi bloccato la portiera lo avrei fatto entrare e mi sarei fatta scopare sul divano posteriore della macchina. Adesso però a mente fredda non ci riuscirei mai, l’eccitazione ed il vino mi hanno spinto oltre il confine che mi ero proposta, volevo fare un po’ di spettacolo per te, i guardoni sapevo che potevano arrivare ma non li avrei fatti mai entrare. Dipende anche da te, se i film che ci sono nel tuo pc ti eccitano tanto vuole dire che accarezzi l’idea ma hai paura a chiedermelo. Se vuoi possiamo cercare insieme qualcuno che mi scopi con te che partecipi o che guardi, qualcuno che non conosciamo e che mi possa piacere fisicamente come quel ragazzo. Ma non è che dobbiamo deciderlo adesso, ne riparleremo nei prossimi giorni se vuoi.” Si alzò si tolse il vestito che era arrotolato in vita e sculettando sui tacchi si diresse in bagno per farsi una doccia. Dopo un paio di minuti che era entrata mi accomodai anche io con lei, la baciai e facemmo teneramente e dolcemente l’amore quindi ci asciugammo ed andammo a letto. Erano le due, crollammo entrambi cotti dagli eventi della serata, il giorno dopo dovevamo andare in ufficio e la sveglia era alle 7.

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