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Diario di E – 8 – L’incazzato

By 15 Luglio 2020No Comments
Era il 20 agosto, venerdì, mi ero già accorta che tanti erano andati via ed , anche i mariti che a luglio volevano buttare il loro cazzo in una figa diversa da quella della  loro moglie erano spariti.
Ero in un albergo, con un tizio sopra di me e il suo cazzo in bocca, l’ultimo cliente per un 10 giorni, pagava molto bene e io avevo bisogno di una pausa.
“Adesso ti sfondo” aveva detto, non scherzava, lo stava facendo.
Stavolta il cazzo era grosso, largo e lungo, mentre lo tenevo in bocca mi dava schiaffetti sulla guancia, poi lo tirava fuori e mi spalmava la saliva sulla faccia, il poco di trucco che mi ero messa era tutto colato.
Mi aveva sbattuto il cazzo in bocca così a lungo che non sentivo più la mandibola.
Adesso il pene, ancora duro come il primo momento era appoggiato alla mia guancia, mi dava schiaffi sull’altro lato perché “non avevo pompato abbastanza”, questa volta mi sentivo veramente posseduta da qualcuno, sapeva veramente come fare, non i tipi timorosi che avevo avuto tra le gambe.
MI ricacciò l’arnese in bocca, mi stava seduto sapra, il peso mi impediva di muovermi e mi scopava la bocca.
lo pompavo furiosamente, avevo tutto quel cazzo che mi sbatteva, fino in fondo alla gola, mi soffocava, saliva densa come sperma mi usciva dalla bocca.
Lo odiavo, non sopportavo quello che mi faceva, ma mi faceva bagnare, avevo la figa che era un lago, le mutandine erano attorno a una caviglia.
Mi fece mettere in ginocchio, avevo la canottiera avvolta verso l’alto a scoprirmi i seni, i capezzoli erano eretti dall’eccitazione.
Un attimo e mi aveva ricacciato il suo cazzo in bocca, insieme mi teneva la testa bloccata contro di lui, e mi stanuffava violentemente, se mi scopava in figa come mi faceva la bocca sarei svenuta per gli orgasmi.
Si irrigidì, mi sborrò in bocca, nemmeno il tempo di capire quanto seme fosse nella mia gola che aveva tirato fuori il suo cazzo ricoperto di saliva e sperma e me lo stava spalmando sulla faccia, avevo odore di seme maschile dappertutto sul viso.
Me lo ributtò in bocca, con violenza, e mi scopò di nuovo, il cazzo sembrava non essere nemmeno mai venuto, era duro come prima.
Mi sollevò la canottiera fino a metà braccia, me la girò due volte, mi trovai legata, con le mani dietro la schiena, immobilizzata dal mio top.
Mi tratteneva con la sinistra, la destra mi entrava brutalmente nella figa, senza nessun riguardo, sentivo le sue dita spingersi dentro a fottermi in profondità, quando la mano non era dentro di me mi schiaffeggiava i seni, oramai eretti e arrossati per i colpi, mi facevano male da quanto erano duri.
Mi ributtò tutte le dita nella passera, mi fottè finché non venni, poi mi cacciò le stesse dita in bocca.
Questo fino a poco fa.
Adesso mi reputa pronta, sono eccitata secondo lui, rossa per gli schiaffi ricevuti, la figa fradicia e gonfia, solo con la sua mano sarò venuta non so quante volte.
Mi gira a pecora, non faccio nemmeno a tempo ad apoggiarmi e inizia a fottermi, a sbattermi, senza che gli interessi niente di me, mi vuole solo usare, stando dietro mi obbliga a tenere le gambe chiuse, le sue mi stringono le ginocchia e mi caccia il cazzo dentro tenendomi la figa stretta, ci riesce lo stesso, mi fa male, cerco di fare spazio ma non me lo permette.
Mi viene quasi da piangere, ricaccio le lacrime, capisco che non glie ne importa nulla, è uno di quei clienti che sono incazzati per qualcosa e usano la scopata per sfogarsi, ma di me non interessa nulla, sono solo una figa da penetrare, l’unica soluzione è assecondarlo, pensare ai soldi, sperare che finisca presto e augurarsi che sia soddisfatto, non vorrei trovarmi con un livido per uno schiaffone o peggio.
Certamente lo fanno solo con una che pagano, se fosse la loro moglie o fidanzata o amica sarebbero stati sbattuti fuori di casa da tempo, con una che pagano, invece…
Mi afferra per i capelli e mi tira indietro, poi, mi blocca le braccia dietro la schiena, mi sbatte la testa in basso, dà una serie di spinte da togliermi il fiato, sotto di me è tutto bagnato, a ogni colpo sobbalzo, sono bloccata da lui sopra che mi sta martellando.
Ho le sue mani sul culo, inizia a girare attorno al mio ano, ci infila un dito, poi due, poi tre, cerco disperatamente di rilassarmi, di non pensare a quelle dita dentro al mio retto che mi stanno preparando.
Oramai ho fa passera indolenzita da quanto mi ha penetrata, di colpo si ferma, tra fuori il cazzo, me lo punta sull’ano.
Negli ultimi mesi solo due volte ho preso un cazzo in culo, l’ultima un 20 giorni fa, ogni tanto uso un plug per non chiudermi troppo, ma comunque nulla rispetto all’ariete che mi sta forzando.
Al primo tentativo non riesce ad entrare, io spero che lasci perdere, no, non ne ha la minima intenzione, si lubrifica le dita nella mia figa, tira un potente sputo che finisce tra le mie chiappe, e con le dita mi spalanca, mi fa un male cane.
Infila le dita a punta, ruota un poco in maniera che io gli resti aperta.
Torna alla carica col cazzo, questa volta cedo dopo un attimo di resitenza, resto senza fiato con il retto in fiamme, inizia a spingere tenendomi ferma. Lui avanza e il suo cazzo mi entra sempre più profondo.

Mi sbatte come se fossi stata un fuscello, sono con la testa appoggiata al pavimento, sono riuscita ad afferrare qualcosa, credo i miei pantaloncini e li stringo nelle mani con tutta la forza che ho, mentre lui lavora per spaccarmi il culo.
Sento l’aria che mi entra nelle viscere spinta dal suo bastone e, quando lo tira fuori, faccio un sospiro di sollievo, ma dura poco, perché rientra di nuovo fin a quando si blocca, lo sento pulsare, esplode seconda volta, mi riempie di sborra, di nuovo tanta, sembra non possa venire da un solo cazzo, invece è così, solo il profilattico la ferma.
Lo sento uscire, il mio culo fa un “pop” mentre cerca di riprendere forma dopo l’allargamento, mi gira attorno, si mette davanti a me, mi prende la faccia con una mano, con l’altra si toglie la gomma e mi butta tutto il suo seme in faccia.
Ha finito, si mette sul letto a riposare, prendendo tutto il posto.
“Sei valida. Il contratto vale fino a domattina alle 8, vedi di essere sveglia alle 7, che ti sbatto un altro po’.”
E si addormenta, io resto per terra, con la figa gonfia, il culo che mi brucia e la faccia piena di sperma.

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