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2 parte del racconto pubblicato a questa pagina

Elena-Luca_Paolo capitolo 1

Monica ha preparato una carbonara, in casa oltre a lei e noi c’è il suo ragazzo storico Emanuele. Mangiamo di gusto ed ogni spunto è buono per fare battute sull’ora che Elena ed io abbiamo passato prima di cena.
Per il dopo cena è previsto appuntamento nella sala condominiale dove ci sono tavoli da ping pong, uno stereo, qualche divano ed una saletta più piccola con dei tavoli dove le persone più grandi si trovano a giocare a carte.
Non tutti scenderanno, diversi sono all’università e vogliono studiare un paio di ore e poi andare a dormire per fare una bella sciata il giorno dopo. Io sono un po’ stanco dal viaggio e dalle attività ludiche fatte con Elena ma voglio tenere botta. Dai modi e dalla pratica che Elena ha col sesso credo di essere stato un diversivo, non è certamente innamorata. Scendiamo e ci sediamo su un divanetto dove chiacchieriamo con altri del nostro gruppetto. Monica ed Emanuele alle 23 decidono di salire, la ragazza, rivolta a sua sorella le dice di lasciare un messaggio sul tavolo se deciderà di dormire fuori. Ovviamente questa frase mi apre prospettive. Dico ad Elena “vuoi dormire da me?” calcando la mano sulla parola dormire.
“Solo se prima facciamo due passi al paese e compriamo dei preservativi”. In uno dei locali c’è una macchinetta distributrice di profilattici. Ci incamminiamo ed Elena mi parla un po’ di lei. “Domani arriva Luca, non è il mio ragazzo ma quello che potrei definire un trombamico. Lui non è geloso, viene in montagna per fare capodanno e scopare un pochino. Se per te non è un problema potremmo fare una cosa a tre”.
La cosa più vicina che mi era capitata era con altre due coppie in una taverna ma ognuno con la propria metà, certo con lo stimolo visivo di vedere altri scopare nella stessa stanza. La frase di Elena mi da alcune certezze, primo mi fa capire ancora di più quanto è porca e la cosa non mi dispiace. Secondo che alla fine delle vacanze non mi dovrò preoccupare di trovare scuse e fare promesse vane di rivederci, se capiterà bene altrimenti ci siamo divertiti. Terzo domani sarà una giornata stimolante.
Le rispondo che sono curioso e che si mi sta bene, lei mi dice che però dovremo andare da me perché sua sorella, pur di larghe vedute come già dimostrato, non ama che avvenga sotto il proprio tetto.
Elena poi passa alla confessione: “come avrai capito da ragazzina avevo una cotta per te, devo dirti che mi piaci ancora e non ti ho usato solo per fare ginnastica. Questa settimana spero di replicare e di divertirci ancora di più ma niente di appiccicoso o promesse strane. Non pensare di dovermi dire che mi verrai a trovare o che ci troveremo qui ogni weekend, non lo sopporterei, odio l’ipocrisia. Se dovesse capitare bene ma nessuno dei due deve sentirsi in dovere di farlo. Promettimi di essere sempre chiaro e diretto come sono stata io”.
“Diretto per diretto ti dico che questa tua frase ha confermato quello che mi ero immaginato ed apprezzo moltissimo. Io non sono libertino come te ma probabilmente perché per una donna è più facile, se appena è decente si può portare a letto parecchi uomini, se è gnocca come sei tu allora ben difficilmente riceverà dei rifiuti. Sono appena uscito da una storia abbastanza lunga, mollato due giorni fa e con lei che va in vacanza a Barcellona a fare capodanno con un nostro comune amico. E’ evidente che sono cornuto da un po’, sarebbe stato meglio se me lo avesse detto prima però poi penso che non tutti i mali vengono per nuocere. Se mi avesse mollato un paio di mesi fa difficilmente sarei venuto e non mi sarei divertito con te”.
“Questo è parlare chiaro!” dice Elena.
“Per quello che riguarda Luca va bene, sono curioso ma viste le premesse credo che ci divertiremo tutti e tre”. Siamo arrivati al locale, ci sediamo e prendiamo una birra, tempo mezz’ora ed è mezzanotte, passiamo dal distributore di preservativi e ne prendo una scatola da 12. Elena mi fa l’occhiolino e mi dice, non lesinare che domani sarete in due a scoparmi e meglio avere la scorta per divertirci fin dopo capodanno, potrebbero finire. Quest’anno sembra ci sia parecchia gente”. Ne prendo altre due scatole quindi usciamo.
Elena passa da casa sua, lascia un biglietto sul tavolo come promesso, prende spazzolino ed una camicia da notte e poi entra da me.
“Se non ricordo male hai un divano letto matrimoniale, tiralo giù così staremo più comodi”.
Lo apro e metto lenzuola pulite, nel frattempo Elena è andata in bagno, quando torna le salterei addosso.
Si è messa la camicina da notte che altro non è che un velo e sotto è completamente nuda, passera e tette sono in bella vista data la trasparenza e la cortezza del capo.
“Vai in bagno, tranquillo solo una scopatina tranquilla così domani andiamo a sciare, non mi piace alzarmi a mezzogiorno e perdere la parte più bella della giornata con le piste tirare a lucido”.
Vado in bagno, esco con i soli boxer che Elena si affretta a levarmi subito, mi fa sdraiare sul letto cn la schiena sollevata, si mette in mezzo alle gambe e mi fa intostare il cazzo. Quando è bello dritto si sdraia le e mi prende per la testa guidandola verso il suo sesso. “Fai esattamente quello che ti dico” mi intima.
Che fosse decisa e porca non avevo dubbi ma nei quindici minuti che seguono mi guida come un burattino raggiungendo un paio di orgasmi. I suoi gemiti sono carburante per il mio cazzo che svetta sempre di più. Oltre al resto il cunnilingus è una delle attività che più mi piacciono nel sesso. Elena estrae da dove non so anche un fallo di medie dimensioni e mentre la lecco si masturba. Ovviamente mi scivola anche sulla lingua e mi viene da pensare al giorno dopo quando al posto del dildo ci potrebbe essere il cazzo di Luca o al contrario. La cosa non mi infastidisce anzi stimola a mia curiosità. Non ci avevo mai pensato e la mia sessualità era sempre stata etero ma voglio scoprire questo aspetto. Dopo il secondo orgasmo Elena si riprende un attimo poi apre la confezione dei preservativi e me ne mette uno usando la bocca, questo riesce a sorprendermi. Elena se ne accorge e ridacchia, se ti sorprendi per questo vedrai domani cosa so fare con due cazzi insieme”. Quando il goldone è bene calzato Elena si mette sul fianco, la infilo da dietro baciandola e moridcchiandola sul collo attaccandomi e stropicciando per bene le sue splendide tette.
Dopo 5 minuti cambiamo posizione, si mette a pecorina e mi cala un po’ la mia pressione. Il cazzo è meno sollecitato, Elena se ne accorge e mi fa sdraiare montandomi sopra, il cazzo torna nel pieno turgore. Ovviamente dà il ritmo lei io le succhio le tette e lei mi pizzica i capezzoli con reciproca soddisfazione. Altri 5 minuti e partiamo insieme per un orgasmo rumoroso anche perché ormai è l’una passata e nel condominio regna il silenzio.
Siamo stanchi una breve doccia e a nanna per essere in pista al mattino alle 9, appuntamento con altri della compagnia. Mentre mi addormento penso che ho voglia di sciare ma che sono ancora più curioso di vedere come farà Elena a metterci insieme Luca e me.

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