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Estate in Croazia – preludio

By 10 Settembre 2020No Comments

Il viaggio è stato lungo e faticoso. Partiti la mattina all’alba non abbiamo fatto neanche una sosta per arrivare il prima possibile. La nostra settimana al mare in Croazia, finalmente è arrivata. Scendiamo dalla macchina e portiamo dentro i bagagli; abbiamo prenotato una piccola casetta in una specie di villaggio. Ci sono altri alloggi, ma sono tutti separati ed autonomi. Ci sistemiamo e scendiamo subito in spiaggia; ci sono un sacco di meravigliose calette nascoste, separate da dirupi rigogliosi di vegetazione. Ascoltiamo le chiacchiere dei pochi bagnanti che sono vicino a noi, tutti italiani. Ci facciamo consigliare qualche spiaggia e qualche ristorante nella zona, e poi andiamo a fare un bagno.

Il sole sta cominciando a tramontare sul mare, l’acqua è limpida e gelida, e noi ci spingiamo al largo. Appena siamo fuori dalla portata degli sguardi della spiaggia, le mie mani corrono veloci sul tuo corpo. Ci avvinghiamo in un tenero abbraccio, cercando di rimanere a galla. Le tue labbra cercano le mie, mentre con un braccio ti stringo a me. La mia eccitazione non tarda a farsi sentire, e preme contro il tuo bacino. Tu ti muovi lentamente, spingendoti in avanti e allacciando le mie gambe attorno al mio corpo. Dopo alcuni minuti di questo piacevoli giochi acquatici, il desiderio si fa decisamente incontrollabile e decidiamo di tornare in camera. Tu scappi avanti e io, dopo aver fatto una nuotata per evitare imbarazzanti rigonfiamenti, esco dall’acqua e ti raggiungo. Tu sei già sotto la doccia; attraverso i vetri smerigliati vedo le curve dei tuoi fianchi, i tuoi capelli bagnati che aderiscono alla schiena. Ti accorgi della mia presenza, ma fai finta di niente. Io mi spoglio e mi avvicino alla porta della doccia. Tu intanto hai gli occhi chiusi, una mano che stringe dolcemente il tuo seno, mentre l’altra è scomparsa fra le tue gambe; tremi mentre con le dita ti esplori. Io mi godo per qualche istante lo spettacolo poi entro sotto la doccia, abbracciandoti da dietro. La mia mano va a fare compagnia alla tua, stringendo in una tenera morsa i tuoi seni; senti il mio cazzo che preme contro le tue natiche e ti muovi contro di lui. Io ti mordo il collo, tu ansimi dolcemente e lo afferri in mano. Ti blocchi, soppesandone la consistenza, lo accarezzi lentamente mentre con l’altro braccio mi stringi a te. Poi scendi piano baciandomi sul petto, sulla pancia, sui fianchi, fino a trovarti in ginocchio di fronte a lui. Le tue labbra sfiorano la punta, mentre le mani accarezzano l’interno coscia, risalgono su verso le palle e le stringono delicatamente, mentre la tua lingua comincia a percorrere tutta la sua lunghezza. Le tua labbra si schiudono per accoglierlo, mentre la tua lingua lo accarezza vogliosa, lo prendi in bocca tutto fino in fondo alla gola. Sento il calore delle tue labbra e la tua lingua che lo percorre. Riesci a farmi perdere il controllo; afferro la tua testa fra le mani e comincio a spingerti contro il mio bacino. Il mio cazzo entra ed esce dalle tue labbra sempre più avide, lo spingo fino in fondo alla gola, mentre tu ansimi e quasi soffochi. Intanto le tue mani stanno artigliando il mio sedere, le unghie conficcate nella carne. Brividi di piacere mi scuotono, mentre guardo il mio cazzo sparire fra le tue labbra. Con una mano adesso accarezzi dolcemente il lembo di pelle fra le cosce e il sedere, mentre l’altra mano accompagna il lavoro della tua lingua. Non riesco a resistere ancora per molto, il ritmo si fa più frenetico; la tua mano si muove sempre più rapida mentre le tue labbra stringono il mio pene in una dolcissima morsa. Vengo con un rantolo soffocato, riverso il mio piacere dentro la tua bocca; l’orgasmo mi ha tolto il respiro, ho le gambe molli e brividi di piacere salgono lungo la mia schiena. Tu continui per un po’ a leccarlo dolcemente, non tralasciando neppure un centimetro di pelle.

Adesso però è il tuo turno; ti sollevo e ti giro contro il muro della doccia. L’acqua scende lungo la tua schiena e fra in solco delle tua natiche. Comincio a baciare il collo, per poi scendere sulle spalle, alternando dolci baci a piccoli violenti morsi. Tu ti dimeni, lanci degli urletti soffocati, ma ormai sei in mio potere. La mia lingua percorre tutta la tua schiena, per arrivare alle natiche, scendendo giù verso le cosce, per poi risalire lungo l’interno della gambe. Ad un certo punto afferro le tue natiche, conficcando le unghie dentro la carne mentre con la lingua mi faccio strada fra di loro. Raggiungo il tuo tenero buchino e comincio a leccarlo, dapprima piano, quasi timidamente, poi con sempre più impegno e foga. Tu muovi il sedere contro di me, la mia lingua ti penetra quasi, mentre con una mano accarezzo la pancia. Dopo alcuni istanti, sostituisco la lingua con un dito, che si insinua bramoso dentro di te. All’inizio incontro un po’ di resistenza, poi cominci ad assecondare con il bacino i miei movimenti. Giro attorno al tuo corpo, e affondo la faccia in mezzo alle tue gambe. Il profumo e il sapore del tuo piacere mi inebriano, ti mordo, ti lecco, ti bacio. La mie labbra si stringono attorno al tuo clitoride, la mia lingua ti penetra, mentre il mio dito continua a penetrarti da dietro. Il tuo orgasmo arriva improvviso, ti mordi una mano per soffocare le urla, le tue gambe tremano improvvisamente e sento i muscoli attorno al mio dito che si contraggono. Tu spingi la mia testa fra le tue gambe, quasi strappandomi i capelli. Ansimi, gemi e poi sospiri. Io mi rialzo per baciare quella meravigliosa bocca, quel collo stupendo. Tu mi stringi forte e appoggi la testa contro il mio petto. Abbiamo le mani rugose e ormai l’acqua è diventata fredda. Ci asciughiamo in fretta e ci vestiamo per la serata…

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