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Erotici RaccontiTrio

gita sullo Chaberton

By 20 Luglio 2021No Comments

IL MONTE CHABERTON
Ore 6 del mattino, è venerdì 6 agosto.
La sveglia tuonò minacciosa.
Fulvio si svegliò con la testa sul seno di sua moglie Ornella e sui suoi lunghi capelli castani tendenti al biondo. Dormono sempre nudi e abbracciati, anche ora che è piena estate e fa caldo.
“mamma bella, che tormento la sveglia, anche oggi che siamo in vacanza”, esclamò la donna. Qualche bacio, qualche coccola e Ornella chiede a suo marito di prepararle la colazione; l’uomo dandole un bacio sul seno, grosso e rigoglioso, si alza.
Dopo qualche minuto eccolo tornare con un vassoio, caffè e biscotti, è molto presto e non hanno molta fame. “Che carino che sei esclamò Ornella, meriti un premio”.
Posarono il vassoio con i resti della colazione e cominciarono a baciarsi, seduti sul letto.
Le bocche si cercano, le mani scrutano il corpo del proprio amante, il seno grosso, il pube, i pettorali di lui e poi quella mazza che lei ora cerca ansiosamente.
Ornella si sdraia e Fulvio si siede su di lei in modo che la sua bocca possa arrivare all’altezza del sesso della moglie; comincia a lavorare la donna con la lingua, facendosi spazio fra quelle labbra pelose, trovando il clitoride turgido e scivolando per bene, talvolta sfiorando con la lingua il buchino del culetto. Ornella dal canto suo, stringendo con le mani il seno, stringe il tarello di Fulvio che oscilla in mezzo a quel paradiso. Anche la donna si mise a leccare il lato b del suo compagno nel mentre godeva e veniva come impazzita, fino a far venire il marito in mezzo al suo seno.
Qualche secondo per riprendersi, si misero uno accanto all’altro, ancora baci e lei col bianco seme che le colava sul ventre.
Fulvio prese la caffettiera e versò ancora un po’ di caffè, ormai tiepido ma ancora gradevole. Fecero cin cin, un rituale fra loro.
Tardissimo, doccia veloce e vestirsi per andare in montagna; Gisella e Marco sarebbero passati a prenderli alle 7 e15.
5 minuti di ritardo, eccoli al portone, gli amici sono già là.
Fulvio si siede davanti e le due donne dietro.
Ornella E Gisella lavorano assieme, hanno uno studio di architettura, sono amiche dai tempi del liceo e hanno fatto l’università assieme. I loro mariti sono amici di conseguenza.
Partiti, cinture ben allacciate e rispetto Assoluto dei limiti, Marco è scrupoloso con la sua berlina dell’est.
Dopo circa un’ora di viaggio, eccoli arrivare a Claviere, parcheggiano l’auto e scendono. Marco toglie la mascherina, è un uomo molto apprensivo, mentre Fulvio non l’ha indossata. le due donne nemmeno.
Indossate le scarpe adatte si parte, li aspetta una bella passeggiata.
Essendo agosto, complice le vacanze estive, vuoi che è venerdì, sono poche le persone che salgono sopra.
I 4 amici fanno più soste, bevono e stuzzicano qualcosa per acquistare le energie, nel mentre le due donne parlano dei fatti loro, sembrando anche maliziose talvolta.
I due ragazzi invece parlano dell’europeo vinto, di politica e di tutti quegli argomenti che piacciono agli uomini, facendo apprezzamenti e risatine su una coppia di amiche francesi che essendo molto allenate ben presto spariscono all’orizzonte.
Dopo più di tre ore di cammino ecco i quattro arrivare in cima, al forte dello Chaberton.
Foto ricordo e poi pranzo a sacco. Una bottiglia di buon barbera portata da Fulvio e Marco che si mette a dormire su un plaid; è un brav’uomo, quasi 50 anni, stempiato, ma un po’ fermo, spesso noioso.
Fulvio invece è un uomo dinamico, che ama scoprire senza rinunciare alle cose che ama; Ha deciso di scendere nelle stanze sotterranee del forte, torcia alla mano e via….ovviamente solo.
Le due donne decidono di prendere il sole approfittando che sono andati via tutti e Gisella maliziosamente scherzando dice all’amica” perché non ci mettiamo in topless?” Ornella rincara la dose annuendo, naturalmente facendosi sentire dal marito.
Scherzando Fulvio, “ ma proprio adesso che vado via?” e ridendo con le due signore. facendo attenzione alle scale semibuie e ghiacciate, cominciò a scendere: in alcuni scalini è presente neve come anche nello stanzone sotto; deve essere stato un inverno particolarmente rigido.
Il ragazzo osserva quella stanza, vede delle catene ai muri e una branda di legno con della paglia che sarà là dalla notte dei tempi, chissà cosa fosse successo la sotto, quando all’improvviso sussulta; due braccia lo stanno stringendo, femminili.
La donna spegne la torcia, lui non capisce, poi lo fa voltare e comincia a baciarlo.
Che strano, il profumo non è quello di Ornella, però la sua bocca ha un buon sapore, anche di vino bevuto pocanzi , è gradevole.
Con le mani cerca di scoprire chi sia, è spaesato, sente un corpo magro, non è la moglie che pur essendo una bella donna, è leggermente appesantita sui fianchi.
A questo punto la donna si stacca e un altro corpo gli si stringe addosso, stavolta la riconosce è Ornella.
Anche lei bacia il marito, quella situazione bizzarra rende tutto più eccitante, una lieve luce che filtra da una grata sul soffitto e gli occhi che si abituano al buio, permettono all’uomo di vedere la silhouette delle donne che cominciano a prendere forma.
Ora è eccitatissimo, sbottona la giacca di pile di Ornella scoprendo che la donna è a seno nudo, i capezzoli turgidi per lo sfregamento sul tessuto acrilico. Si era tolta il reggiseno prima di scendere. Come ipnotizzato succhia quel ben di dio, ma la donna dice che non è lei la ninfetta che le darà piacere.
Si volta e vede ormai quasi nitidamente, Gisella che si sfila la tuta da montagna; intravede nella penombra il seno piccolino e sodo, e via anche le mutandine, mostrando un pube depilato come quello di una adolescente.
Ora la moglie sbottona i pantaloni felpati del marito, li abbassa e con questi anche i boxer liberando l’arnese del marito ormai durissimo.
Lo masturba, poi alzandosi guardò l’uomo negli occhi, sguardi di complicità e lui che continua a non capire; Ornella sorride e indica l’amica che aspetta sul giaciglio.” Scaldala, ha freddo”.
Ornella ha portato il vino rimasto e lo versa sul corpo della donna sdraiata sulla branda militare.
Bevono il vino addosso a lei, leccandolo, seno, ombelico. Ornella ne prende un po’ con la bocca e lo mette nella bocca di Gisella, limonano.
Fulvio, si sdraia vicino a Gisella, la posiziona su un fianco e prendendola per il seno entra nella fighetta della donna che è bagnata. Spinge e strizza il piccolo seno con forza, facendo sobbalzare la donna, dolore e piacere, piacere e dolore.
Ornella si slaccia anch’essa i pantaloni felpati, li abbassa e sedendosi su una montagnetta di neve, comincia a masturbarsi. Le piace vedere il marito che stà possedendo un’altra donna e lei nel mentre gioca con la sua intimità, prendendo della neve fresca e passandola sopra quelle labbra carnose per poi tornare a torturare il clitoride.
A un certo punto Ornella si avvicina ai due. Prende una mutandina strap on dallo zainetto e fa per indossarla. La sua estremità ha un cazzo lungo una decina di cm, lo infila dentro la figa ormai aperta e allaccia il tutto. Fa posizionare Gisella sul marito, sempre col cazzo ben piantato dentro la figa per poi mettersi dietro la donna.
Gisella intuisce cosa stia per accadere, il gioco stà diventando pesante, vorrebbe svincolarsi ma è tardi, troppo tardi.
Fulvio le blocca le braccia, e Ornella inserisce la seconda estremità del suo strapon nel culo dell’amica, 20 cm di dura plastica.
Gisella soffre, ma la coppia comincia a muoversi dentro di lei con una foga mai vista, impazziti, all’unisono, mentre la malcapitata trattiene dentro la bocca delle grida che echeggerebbero un po’.
Piano piano però il dolore lascia il posto al piacere, si muove in sintonia con gli altri. Ornella spinge tutto dentro il cazzo di gomma ed eccola venire di nuovo, gode e non può fermarsi per non rovinare il gioco. Fulvio spinge forte dentro la figa della donna, la sente venire, calore e comincia anche lui a sentire il bisogno di sborrare, uscendo da Gisella poco prima che il bianco seme le finisca dentro l’utero, colpendo la moglie che si era posizionata con la faccia in modo da poter bere tutto.
Eccoli stravolti. Gisella si riveste in fretta, è dolorante per i colpi presi, ma soddisfatta.
Fulvio e Ornella procedono più lentamente, scambiandosi dei baci e lei dice al marito” questo era il regalo che ti avevo promesso stamane, non ti ci abituare, non succederà più”.
Uscirono abbracciati da quel forte e videro Marco che veniva svegliato dalla moglie, sembrava un orsetto.
Riscesero a valle e indovinate chi si raffreddò?
Alla prossima gita

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