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High Utility

Episodio 12

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– …poi è salita gattonando fino a me, ha preso il mio… – Luca si fermò, una mano sollevata nel dare enfasi al suo racconto, ma si era bloccato, mentre sembrava incerto su che termine usare senza essere troppo volgare in presenza della ragazza.
Il piazzale della scuola era ancora pieno di studenti, anche se molti sembravano desiderosi di andare a casa a causa del vento che soffiava da metà mattina, abbassando le temperature di diversi gradi. Nonostante questo, Giada aveva l’impressione di cuocere nella sua giacca, sbottonata, con i lembi che si muovevano nelle folate sebbene si fosse messa al riparo di uno dei muri della scuola, accanto ai due ragazzi. Non faticava ad immaginare il motivo del suo calore: era la rabbia che bruciava dentro di sé dal giorno prima, quando aveva litigato con Luca e che, ascoltando la sua cronaca del pomeriggio passato con, e dentro, Samantha, si sentiva ancora più nervosa
– Usa pure il termine “cazzo”, – lo aiutò Alessio, che era impaziente di scoprire come fosse andato l’incontro tra il suo amico e quella vecchia di Samantha. Con un movimento del capo indicò Giada, accanto a loro, – quando scopiamo lo usa anche lei.
La bionda, che già non riusciva a trattenere il disgusto e la disperazione che sentiva chiuderle lo stomaco all’idea che il suo amato Luca avesse fatto sesso con la quasi quarantenne, non riuscì a contenersi davanti all’ennesimo episodio di villaggine del suo cosiddetto fidanzato. – Sei uno stronzo, Alessio!
– Anch’io ti voglio bene, Giada – rispose lui, con un sorriso sornione, tornando subito al racconto di Luca. – Dai, non fermarti!
Luca guardò Giada imbarazzato per un istante, poi parve calmarsi e, dopo un sospiro, riprese. – Sì, in pratica… – disse, ma sembrava aver perso la verve che fino ad un attimo prima aveva contraddistinto la sua narrazione. – Le si è seduta sopra di me, il mio… ehm… che scivola dentro di lei e…
Giada non ce la fece più. Il solo immaginare il ragazzo che amava fare sesso con una vecchia con il doppio dei loro anni le dava fastidio, ma sentirsi raccontare dalle labbra del suo amore segreto il tradimento che aveva perpetrato contro di lei…
Sollevò le mani chiuse a pugno davanti al volto, stringendo gli occhi come a trattenere la rabbia che stava per uscire. – Luca… la cosa non ti fa schifo? – domandò, fermandolo mentre stava spiegando come si muoveva Samantha durante la cavalcata. I due ragazzi si voltarono verso di lei, uno decisamente contrariato dall’ennesima interruzione, l’altro con gli occhi strabuzzati.
– Io… io non andrei mai con un uomo che ha quarant’anni – continuò la bionda, – per quanto possa essere bello e bravo a letto, io cercherei un ragazzo della mia età.
– Ti faccio notare che ce l’hai già – le ricordò Alessio, – e poi non capisco cosa sta facendo di male Luca. Voglio dire, ne ha la possibilità, sarebbe stupido non approfittarne.
Luca sembrò essere dispiaciuto per il fatto che la ragazza fosse disturbata dalla sua vita sessuale. – Giada, io…
– Io-io-io! – sbottò la ragazza, incapace di contenersi oltre. – Voi uomini sapete solo pensare a voi stessi e mai agli altri. Non avete un minimo di rispetto per la sensibilità e le emozioni delle altre persone! Andatevene al diavolo! – concluse, con un movimento delle braccia come se fosse un invito a farlo davvero. Si voltò, allontanandosi nel vento senza permettere loro di replicare.
Una folata, fu sicura la ragazza, portò il sospiro di frustrazione di Alessio, che ormai conosceva alla perfezione considerando tutte le volte che l’aveva emesso nei mesi che lei aveva permesso a lui di starle attorno e dentro.
Quel giorno non avrebbero più potuto godere della sua compagnia e della sua vista. Luca, era certa, avrebbe presto notato le tette cadenti, le rughe, il sedere grosso di Samantha, e compreso che era solo una lurida ninfomane senza la simpatia e la dolcezza che lei invece aveva e che era pronta a donargli in ogni momento che avrebbero passato insieme.
– Perdonami… – chiese una voce, trascinando la coscienza di Giada alla realtà. Quando la ragazza sollevò lo sguardo dai suoi pensieri, vide davanti a sé quella ragazza del linguistico, quella secchiona timida dal nome strano… Olivia?
– Scusami, – disse di nuovo la ragazza con una voce sottile e quasi tremante, – cos’è successo?
Giada fu sul punto di mandare anche lei all’inferno, ma il nervoso che le ribolliva dentro le impedì di tacere e la costrinse ad urlare ai quattro venti quello che doveva, probabilmente, essere un segreto. – Luca si scopa Samantha – disse scoccando uno sguardo tagliente ai due che avevano ripreso a parlare. Adesso, da come discorreva uno e da come sorrideva soddisfatto l’altro, il racconto non era più censurato a favore della sensibilità della ragazza.
– E… chi è Samantha? – domandò Olivia, una nota di delusione nella voce.
Giada la fissò arrabbiata, poi indicò con un cenno del capo tra gli studenti la ragazza con i capelli rossi. – La madre troia di quella troia.
– Oh – fece Olivia, e se in quel momento Giada non fosse stata posseduta dal demone del furore avrebbe sentito il cuore spezzarsi a quel sussurro di dolore.

***

La frase che Luca stava pronunciando morì nella gola del ragazzo quando i suoi occhi intercettarono, nella folla, Flavia camminare come quasi ogni giorno attraverso il piazzale. Nell’aria si sentiva già il ruggito del motore della moto che stava venendo a prenderla e portarla chissà dove.
– Che ironia! – esclamò Alessio, incapace di trattenere una risata e dando una pacca sulla spalla dell’amico. – Volevi farti la figlia, e invece ti scopi la madre.
Luca volle godersi la vista della ragazza fino a quando scomparve oltre Giada che parlava con la ragazza dai capelli castani e poi un capannello di alunni. Non riuscì a scorgerla mentre saliva a bordo della moto, ma pensò fosse un bene. – Già, poteva avermi Flavia, ma adesso è Sam a godere di me, – rispose, cercando di caricare le sue parole di buonumore, ma l’unica cosa di cui fu sicuro era del suo cuore che stava sanguinando.
– Quindi, oggi torni da Sam? – domandò Alessio, dopo qualche secondo di silenzio.
Luca cercò di inghiottire il malessere che aveva sentito seccargli la bocca. – Sì, c’eravamo messi d’accordo ieri, mentre mi stavo rivestendo.
-Beh, sono felice per te – ribatté Alessio, anche se appariva più soddisfatto che felice. – Vorrai andarci il più spesso possibile.
Il movimento delle sopracciglia lasciò intendere al suo amico che la sua intenzione era proprio quella. Non aggiunse che voleva approfittare delle lunghe assenze della madre per il lavoro affinché non scoprisse che sarebbe mancato spesso da casa, il pomeriggio, con il conseguente sospetto che il figlio avesse finalmente una ragazza e chiedesse chi fosse. Non era il caso che scoprisse che il figlio andava a letto con la donna che Viola detestava più tra tutte.
– Allora domenica prossima non ci sarai quando farò il primo lancio con il parapendio – concluse Alessio, deluso.
Luca sollevò le mani come a parare quell’involontaria accusa di non rispettare una promessa. – Ah, no! Questo non pensarlo nemmeno! Sam sarà la donna perfetta, ma i miei amici vengono sempre prima: domenica la mia fotocamera sarà pronta ad immortalare quel momento storico! – giurò, appoggiando una mano sul cuore.

Continua…

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