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Erotici Racconti

Il barbone

By 15 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa vicenda risale a qualche anno fa e come ogni mio raccondo corrisponde alla pura verità.
Premetto che da qualche mese, oltre alle mie plurirelazioni con uomini di ogni età, estrazione sociale e razza ho allacciato una relazione anche con una bellissima ragazza ucraina di 23 anni (che chiamerò Paola) la quale mi ha fatto avvicinare al mondo saffico che ho trovato da subito particolarmente eccitante e morboso.
Avevo affittato un mini appartamento a Milano dove io e Paola ci incontravamo e dove spesso ospitavamo i nostri amanti. E’venerdi sera, ho appuntamento con Paola nel mio appartamentino, quello che lei chiama simpaticamente ‘il covo della perversione’. Appena arrivata la trovo seminuda addormentata sul divano mezza sbronza, la osservo in silenzio &egrave un vero spettacolo, il suo corpo giovane e fresco sprizza sensualità da tutti i pori, vorrei saltarle addosso subito e scoparla come piace a lei tuttavia preferisco svegliarla con un bacio per non spaventarla vista l’ora tarda ma subito noto la sua espressione, &egrave incazzata con me perché sono arrivata adesso, cerco di spiegarle che il ritardo &egrave dovuto ad un incidente trovato durante il tragitto e di non averla potuta avvisare perché il mio cellulare era scarico, ma lei non vuole sentire ragione e dice che la serata che aveva organizzato con dei suoi amici di colore &egrave andata in fumo per colma mia.
‘Questa volta me la paghi, sei una stronza’mi disse senza neppure degnarmi di uno sguardo.
Io mi accovacciai e mi tuffai fra le sue cosce affondando la mia lingua nella sua fighetta
‘ E no vecchia troia in questo modo tu godi e non paghi per la tua mancanza. Questa sera ho voglia di cazzo e nient’altro e tu andrai a procurarmelo. Ma non voglio un cazzo qualunque, ho voglia di farmi montare da un uomo maturo, voglio essere domata come una puledra.’
Mi fece indossare una mini di jeans, niente intimo, calze a rete stivali alti un top scollatissimo rosso e un giubbettino di pelle nera mi baciò appassionatamente poi mi guardò e disse
‘Cosi sembri proprio una troia vedrai che qualche vecchio bavoso lo troverai in qualche locale ma dovrai essere qui entro un’ora o me ne andrò e i prossimi giorni li passerai senza di me’
Avevamo di fatti organizzato di passare quattro giorni a Milano lontano da occhi indiscreti e di fare una vera scorpacciata di sesso tra di noi e con qualche altro amico.
Presi la macchina e cominciai a girare per la città, a quell’ora si trovano solo prostitute trans balordi spacciatori’avevo freddo e mi infastidiva l’ idea di essere vittima di un ricatto da parte di quella piccola troia, ma al tempo stesso ero ancora eccitata dalla visione sublime del suo corpo, pensai a dove poter andare e subito mi venne un idea diabolica!!! Andai nei pressi della stazione centrale’vidi un gruppo di barboni. Parcheggiai e mi diressi verso di loro cominciai a scrutarli tra insulti, palpate, morsi, avevo le loro mani ovunque si avventarono verso di me come fossi un piatto di pasta fumante avrei voluto concedermi loro li per terra come una cagna in calore ma non potevo non avevo tempo’tra loro intravidi un uomo anziano sulla settantina sporco, puzzolente e ubriaco’ siiiii l’ avevo trovato, quello era perfetto.. Lo aiutai ad alzarsi e lo portai di peso verso la macchina lo aiutai a salire e ripartii. Non potevo respirare dalla puzza di alcool e piscio eppure quella situazione mi eccitava immaginavo la faccia di Paola ma subito pensai che il lurido vecchio in quelle condizioni non avrebbe potuto combinare nulla, dovevo fare qualcosa, si ma cosa? Gli presi una mano e me la misi fra le cosce mi infilai le sue dita sudice nella fregna magari sentendola cosi fradicia e vogliosa’.ma niente da fare. Ricordai che tempo fa un amico farmacista mi aveva regalato una confezione di viagra, mi fermai in un posteggio dove di solito le troie della zona portano i loro clienti, frugai nel cruscotto e la trovai. Gli diedi due pasticche e gliele feci ingoiare. Naturalmente le sue dita erano sempre nella mia fica mi muovevo come una vacca in calore il vecchio si lamentava ma sentivo le sue dita che cominciavano a scoparmi sempre più forte capii che le pasticche cominciavano a fare effetto. Mi rimisi in marcia ormai anche l’effetto dell’alcool stava passando, mi chiese con una voce roca ‘dove mi stai portando? Ma tu sei una troia? Guarda che io non ho soldi’ gli risposi ‘stai tranquillo questa sera si scopa gratis vedrai che ti divertirai’ durante il tragitto lo incitavo ‘dai porco aprimela con le dita scopamela ahhh siiii spingile dentro di più di più siiiiiii mmmm ora avrai una bella sorpresa’ avrei voluto accostare e farmi sbattere da lui, mi limitai a farle succhiare le tette.
Arrivammo a casa ero eccitatissima lo feci aspettare sul pianerottolo entrai, Paola si era addormentata la svegliai pregandola di andare in camera che era arrivato il suo regalo, la feci sdraiare la bendai e la legai alla spagliera del letto era meravigliosa.
Feci entrare il barbone lo pregai di non parlare e lo condussi in camera appena vide Paola con le gambe oscenamente aperte e la lingua che accarezzava le sue labbra gli si avventò addosso
emettendo un grugnito animalesco. Affondò la sua bocca sulla fica di Paola e cominciò a slinguarla ‘ma chi cazzo &egrave? E cos &egrave questa puzza? Liberami Ale che cazzo succede stronza?’
La accarezzai rassicurandola. Intanto il vecchio si era denudato il suo corpo lordo era ricoperto
di croste e di sporcizia era una cosa riluttante il suo uccello emanava un odore nauseabondo lo feci
alzare e lo feci avvicinare alla bocca di Paola in un secondo gli ficco quel palo in bocca provocando in lei un conato di vomito. La scopava in bocca con una tal violenza la sua nerchia
aveva assunto dimensioni enormi me lo mangiavo con gli occhi. Gli venne in bocca e la riempi
di calda sborra la bacai con foga volevo assaporare quel nettare si lo volevo tutto per me lo leccai senza lasciarne nemmeno una goccia, mentre lui si era posizionato dietro di me e con la sua lingua penetrava il mio culo. Il suo cazzo non si era ammosciato minimamente presi le gambe di Paola
le alzai le divaricai mettendo il suo culo alla merc&egrave di quel maiale lo aprii con le mani per facilitarne la penetrazione quell’ animale lo sfondo senza pietà lei urlava godeva gemeva bestemmiava e lui la scopava come una vacca quel pezzo di carne scompariva nelle sue viscere e lui spingeva spingeva lei urlava e ancora una volta le venne nel culo e io bevvi come un assatanata il suo culo sembrava una caverna. Era dilatato ma era meraviglioso da leccare. Non resistetti mentre Paola riprendeva fiato, anche lei aveva avuto multipli orgasmi, mi sedetti sulla bocca del vecchio e gli ordinai di leccarmela in pochi secondi eccitata dalla situazione venni e non contenta pisciai su di lui.
Paola era davvero in calore mi disse di smetterla che quell’uomo era li per lei e non per me e lo prego di scoparla in fica lui non se lo fece ripetere ma prima di scoparla con il suo cazzono le mise una mano dentro fino al polso poi la estrasse e me la ficcò in bocca io la leccai era fradicia degli umori della mia donna poi le spinse il cazzo dentro fino i fondo mentre la stantuffava io la limonavo impedendole di urlare il porco la stava sfondando andò avanti per una buona ora poi con un urlo feroce si svuoto i coglioni dentro di lei’.
Ricordo le parole parole di lei’cristo Ale non prendo la pillola’
Ma non me ne preoccupai dicendole che ci avrei pensato io l’indomani, ora volevo godere anch’io e quel cazzo sotto l’effetto del viagra non si era ammosciato minimamente , non persi tempo lo feci sdraiare e mi impalai su di lui lo cavalcavo come una furibonda lui urlava io più di lui ‘scopami sono una vacca dai montami fammi godere spaccami la fica siiii sei un luridi porco’ ‘e tu sei una vecchia bagascia una vacca da monta’ scopammo in tutte le posizioni, mi sodomizzò, mi scopò in bocca mentre Paola si smanettava dicendo ‘questo porco &egrave meglio dei miei amici negri’. Andammo avanti cosi tutta la notte tra scopate e lesbicate , quel cazzo entrava e usciva dai nostri buchi come un anguilla il letto era un lago di umori e piscio eravamo eccitatissimi poi facemmo un bel bagno tutti e tre scopandoci a vicenda. La mattina successiva andai dal mio amico farmacista e mi feci dare la pillola del giorno dopo per Paola.
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