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RITORNO A CASA: Paola
“E anche Fabio si è sistemato. Non lo credevo più possibile, ma Giulia è un cuore d’oro che ha saputo prenderlo e ora saranno entrambi finalmente felici.”
Paola si guardava allo specchio pensando al figlio fresco sposo. Era stato sempre un mammone incredibile e per lui era stata una lunga attesa trovare la ragazza giusta. Mentre la sorella è andata dritta per la sua strada con Daniele sin dal liceo, ad un certo punto Paola aveva temuto di non liberarsi mai del figlio più grande.
Indimenticabili, nel lessico famigliare, le “fabiate”! Ovvero le lamentele continue e costanti su toni melodrammatici degni dei più grandi attori. “Capitano tutte a me! Nessuna ragazza mi vuole! A lavoro non mi sopporta nessuno!” e via discorrendo. E soprattutto sempre e soltanto con la mamma, da cui amava poi farsi consolare e compatire.
– Paola Paola, sei troppo buona con lui! A calci in culo nella vita e nel mondo deve andare quello là!- erano sempre più o meno queste le reazioni del marito. Lei lo lasciava parlare, tanto poi sapeva sempre come fargli sbollire la rabbia: due moine sul corpo, due carezze lungo il petto o le gambe, qualche parolina detta con il tono, o il sospiro giusto, e Luigi crollava sempre ai suoi piedi, metaforicamente e letteralmente. A lei piaceva fargli pensare che fosse lui a decidere tutto, ma alla fine sapeva lei quando e come concedersi. E anche cosa concedergli!
Aveva finito ormai di lavarsi e svestirsi e ora nuda con solo mutandine addosso si stava ammirando allo specchio. Si girava per vedere l’intero profilo e non riusciva a non ammirarsi. Un seno che non dava segni di cedimento, fianchi larghi ma sempre in linea con il resto del corpo, dei capelli castani ricci e voluminosi che con la meravigliosa piega fatta la mattina davano un risalto unico al viso leggermente lentigginoso da cui esplodevano gli occhi celesti.
– Sei sempre figa Paola!-, mormorò e rise del complimento che si era fatta da sola. Ma dentro di sé sapeva benissimo di non essere l’unica a pensarlo. Anzi, ora aveva proprio voglia di andare a stanare questa persona, che già si immaginava in salotto con i piedi sul tavolino dopo che aveva buttato la giacca qui sul letto.
Proprio da quella sentì arrivare un breve ronzio. E poi subito un altro.
Andò a cercare nelle tasche interne e vide che Luigi aveva lasciato il cellulare là dentro. Lo prese per portarglielo, quando si accorse che il rumore erano due messaggi arrivati. Il mittente la lasciò perplessa: Daniele.
“E da quando mio marito e mio genero si scrivono a quest’ora della sera?”
Era curiosa. Anche perchè dei due messaggi uno era una foto. Già oggi durante il ricevimento aveva notato come i due stessero tramando qualcosa, non aveva dato peso alla cosa, anche perché erano più sensazioni sporadiche che certezze. Ma ora, questi messaggi. Cosa doveva pensare?
Si fissò allo specchio, quasi cercando conforto nella persona riflessa. Aveva interrotto la sua attività ed era ancora nuda, con il cellulare del marito in mano e mille pensieri in testa.
Prese la decisione e lo sbloccò.
Il cuore le si fermò.
Daniele aveva appena mandato una foto di Ilaria, mentre era di spalle che abbracciava il fratello subito dopo la cerimonia in chiesa. Nulla di che, non fosse per il commento che Daniele scriveva nel secondo messaggio.
Si ritrovò a leggerlo sussurrando.
– “E poi quel culo…”
Non riusciva a capire. Daniele e Luigi non erano mai stati così intimi. O almeno non avevano mai dato l’impressione di esserlo, ma questo messaggio, complice anche i pensieri maturati durante la giornata, fecero dubitare Paola.
La certezza che aveva sempre avuto era che fossero entrambi dei porci. Anzi, il marito l’aveva scelto proprio per questo più di trent’anni fa’! Daniele invece lo aveva capito da sola e quasi subito, quando da giovane liceale veniva a casa loro a studiare con Ilaria, ancora prima che si mettessero insieme. Paola all’epoca insegnava inglese alle medie e spesso faceva ad entrambi ripetizioni per recuperare quello che la loro terribile insegnante non sapeva spiegare in classe. Lui non perdeva occasione per lanciarle continui sguardi al seno e soprattutto doveva sempre chiudere la giornata con le gite al bagno dove, Paola lo capì subito, si masturbava dopo aver rovistato nella biancheria sporca.
L’inconfondibile odore che c’era in quel bagno alla fine di quei pomeriggi la mandava ai matti e Luigi ne sapeva sempre approfittare.
Un brivido percorse il suo corpo al ricordo e sentì una fitta al sesso che la stupì. Istintivamente portò la mano nelle mutandine, trovandosi umida.
Come faceva quel bambino impertinente ad avere ancora effetto su di lei?
Lo saprà Ilaria del porco che ha vicino?
Si rispose subito nei pensieri che ormai erano partiti e vagavano fra ricordi e fantasie: “Certo che lo sa! Ma conoscendola non saprà approfittarne! Oddio Paola! Ma che dici?”
Era stupita di se stessa. Ma non poteva negare che più volte la figlia le aveva chiesto consigli su cosa fare in certi momenti e tutte quelle volte aveva pensato quanto fosse porcello Daniele e quanto ingenua Ilaria.
Lo sguardo le cadde di nuovo sulla foto mandata al cellulare del marito. Quel culo perfetto, quel fisico scolpito da anni di nuoto, erano stati sempre la fissa degli uomini di casa, lo sapeva. E Daniele non era da meno. Lo voleva da subito e Paola si ritrovò a dover consigliare la figlia su come soddisfarlo.
“Non gliel’avrà mai dato, sicuro. Bastava vedere come mi fissava quando le spiegavo fra un giro di parole e l’altro come il piacere potesse arrivare anche da lì.”
Un dito affondò nella figa ormai calda.
“Paola…che fai…sei fradicia pensando a certe cose…”
Si guardò ancora in viso allo specchio.
“Fai gli stessi pensieri di Luigi e Fabio, i due segaioli incestuosi di casa. Cosa ti passa per la testa?”
Si riscosse da certi pensieri, sempre più estremi.
Respirò piano fino a calmare il più possibile il bollore che stava crescendo dentro, decisa però ad avere spiegazioni dal marito.
E sapeva già come ottenerle.

RITORNO A CASA: LUIGI
Finalmente poteva togliersi le scarpe e la cravatta, allentare la camicia, togliersi quella odiatissima cintura e lasciarsi cadere sulla poltrona allungando le gambe sul tavolino davanti. Luigi già sapeva che Paola, appena ritornata dopo essersi cambiata, l’avrebbe rimproverato per quella posizione, ma non gli importava. L’unica cosa importante ora era tornare a rilassarsi dopo tutta una giornata costretto in quei panni.
– Quei dannati piedi! Luigi, quante volte devo dirtelo?
– Paola, ti prego, almeno oggi lasciami tranquillo. È stata una giornata infinita, ho bisogno di rilassarmi. Per fortuna abbiamo finito i figli e quindi abbiamo anche finito queste torture.
– Ti amo davvero tanto quando sei così romantico…- commentò la moglie sedendosi sul divano di fronte a lui.
– Dai su…prima il prete che non la finiva più, poi il ritardo nell’attesa degli sposi, poi tutti i brindisi, i balli, i saluti… Ad una certa non c’era rimasto che sperare che Fabio non vedesse l’ora di scopare con la mogliettina per porre fine a tutta la festa!!
– Oggi, caro, hai proprio il romanticismo a mille. Ne sono estasiata.
Risero entrambi. Il clima era come sempre sereno ed entrambi si stavano lasciando andare dopo l’intensa giornata.
– A proposito di attese infinite, Luigi: mi dici cos’è successo con Daniele prima del pranzo? E occhio che non accetto la frase “nulla di che, solo una passeggiata” che già mi hai ripetuto più volte a tavola.
– Nulla di che-, rispose Luigi che ricevette subito un cuscino in pieno viso come reazione della moglie.
– Daiiii! Smettila!! Anche perchè tanto non ci credo. Ho visto anche il gesto che gli hai fatto poco prima dell’inizio del pranzo. Come se volessi dire “un altro giro”, o qualcosa di simile.
– Ok ok Paola. Ti racconto, mi arrendo. Daniele mi ha portato a fare una passeggiata nel bosco dopo che sia lui che nostra figlia mi avevano visto decisamente accaldato e sempre più rosso in testa e in viso. Daniele in verità aveva anche capito che forse era più il vino che il caldo, ma ammetto che ha retto il gioco benissimo con Ilaria e quindi tutto è passato in cavalleria.
– E tutto questo mistero per questa storiella misera?
– Mica ho detto che era finita! Beh, allora…mentre camminavamo ed eravamo giunti quasi al laghetto abbiamo sentito delle voci. E l’argomento ci ha subito, come dire…intrigato…
– Non capisco…che voci? Chi poteva esserci lì?
– Hai presente i due ragazzi che poi sono entrati in ritardo, molto trafelati?
– I due cuginetti di Giulia, intendi?
– Esatto! Beh…erano in atteggiamenti…diciamo intimi…
– Scherzi???
– No no, anzi!!! Dovevi vederli!!
– Addirittura “dovevo vederli”!!! Forse comincio a rimpiangere il romanticismo che avevi all’inizio di questa conversazione…
– Ha parlato la santarellina!!- Luigi prese in giro la moglie, lanciandole indietro il cuscino ricevuto prima.
– Non è quello, è che…fra cugini, bei pervertiti! E, scusami, voi che avete fatto?
– E cosa dovevamo fare? Ci siamo goduti lo spettacolo!!! La ragazzetta era uno spettacolo…
– Luigiiiii!! Ma come??
– Si si…uno splendore…dovevi vederla con quella bocca cosa faceva…affamata, dolce e volgare allo stesso tempo…da non resisterci…
– Luigi…caro…non mi dirai che vi siete…
– No no, Paola…cioè Daniele no…io la mano nelle mutande me la sono messa! Lui è anche stato molto signore da non dire nulla anche quando se ne è accorto…
– La mano nelle mutande da vero porco guardone!
– Si, da vero porco. Non sarai mica gelosa?
Paola si alzò dal divano, avvicinandosi alla poltrona con le dita che giocavano con il bordo della vestaglia. Si sedette sul bracciolo della poltrona e guardando negli occhi Luigi inizio lentamente a salire lungo la coscia del marito con la mano.
– Sono solo triste perchè ho perso un po’ del tuo piacere.- la mano era ormai all’altezza del pacco che già si avvertiva duro- Perchè hai goduto, vero? Ti conosco troppo bene, non mentire…o vuoi che lo scopra da sola?- la mano entrò nei pantaloni e iniziò a massaggiare il cazzo di Luigi chiuso e sempre più stretto nelle mutande.
– Paola…la tua mano…
– Si, la mia mano, quella a cui oggi tu hai negato il tuo piacere. Perchè non mi rispondi? Devo scoprirlo da sola quanto quella ragazzina impertinente ti ha fatto godere?- con la mano ormai stringeva il muscolo del marito, lo mungeva lentamente dalla base fino alla cappella, rendendola sempre più violacea. – Dio che bel cazzo che hai! Lo amo da così tanto tempo ma ogni volta è un piacere stupendo!
Luigi aveva liberato un seno della moglie e lo succhiava e mordeva avidamente. Con la mano dietro i capelli della donna la avvicinò a sé per baciarla e poi staccandosi e muovendo fermo e deciso la testa di Paola verso il basso fece chiaramente intendere cosa desiderava.
– Bacialo, forza! Che poi ti racconto un’altra cosa ancora più sporca!-
– Luigi! Cosa mi nascondi?-, Paola non si fece pregare e ora, in ginocchio fra le gambe del marito, non perdeva il contatto con gli occhi mentre la bocca e la mano avevano già iniziato a dare piacere al cazzo duro. Con l’altra mano aveva prima liberato il seno, poi iniziato ad accarezzarsi la figa scostando le mutandine e lo spettacolo per Luigi era completo: una meravigliosa donna che lo amava e lo adorava, nel cuore, nel cervello e nella figa ormai calda e bagnata.
– Mmm, Luigi…questo cazzo sa di sborra non lavata…sei un porco a voler farmi sentire questo odore della tua lussuria!!
– Quella troietta meritava davvero. E secondo me hanno fatto anche un secondo round poco dopo prima di tornare nel salone. Ecco perchè ho fatto quel gesto a Daniele.
Paola smise di succhiare per prendere fiato e rispondere. Non smetteva mai di segarlo, mantenendolo sempre in una tensione che Luigi trovava sempre deliziosa e sempre più intensa.
Paola ansimava sempre di più per le dita che aveva nelle mutandine, la tensione stava diventando sempre più estrema anche per lei.
– Siete due maiali. Ma mi dicevi che c’è altro?
– Oh sì Paola mia! Sputati sui seni e accoglimi lì, perché riguarda proprio loro.- Paola non perse tempo ed eseguì, prima ancora che Luigi finisse la frase – Oh si…come sono calde!! Proprio le tue tette enormi, stupende e calde sono l’oggetto del discorso. Sapesse Daniele cosa si perde…
– Daniele?? Cosa c’entra?- Paola si bloccò.
– Non ti ho detto di fermarti. Muovi quelle tette, non vedi come già perdo liquidi e quanto sono al limite?? Non fermarti!!
Paola ricominciò, incoraggiata dalle parole del marito e anche dal fatto che lui aveva preso a muovere il pube fingendo di scoparle il seno. Sentiva il piacere aumentare fra le gambe.
– Daniele ti desidera, Paola. E gli ho detto una cosa…
– Oddio Luigi, cos’hai fatto??
– Nulla che non ti stia piacendo, a giudicare da come ti stai scopando la figa con le dita. Daniele ti desidera, da sempre, lo sai. E ora sa che avevi scoperto le sue seghe qui da noi…
– Luigi! Oddio Luigi! Ma che dici??
– Dico che ora Daniele sa che tu amavi l’odore della sua sborra nel nostro bagno.
Paola perse il controllo. Arpionò con la mano il cazzo del marito e iniziò a pompare con la bocca. Impazzì schizzando sul pavimento mentre si masturbava riempiendosi la figa con le dita e sbattendo il palmo della mano sul clitoride. Luigi sentì il muggire della moglie intorno alla sua cappella e quelle vibrazioni furono il colpo di grazia.
Esplose nella bocca di Paola gridando il nome della moglie.
– Paolaaaaaa!!!! La nostra Paolaaaaa!!!
Questo plurale fece impazzire ancora di più Paola che non aveva smesso di toccarsi e che tremò ancora, mentre dava gli ultimi colpi di mano al cazzo del marito e ingoiava le ultime gocce di quel nettare caldo, con chiaramente in testa un’immagine che da anni non aveva più avuto ma che le parole del marito avevano riportato a galla, risvegliandole anche i sensi in maniera tanto imprevista quanto meravigliosa: Daniele e il marito che si segavano, con lei e Ilaria a loro piedi.

(Per commenti e consigli vortice.rem@gmail.com. Grazie della lettura!!!)

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