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L’ Autunno – Capitolo 8 – Bacardi con ghiaccio

By 24 Febbraio 20212 Comments

La sera successiva ,come le volte precedenti, Claudia cenò coi genitori. Dopo la strana mattinata del giorno prima, passata ad aiutare il nonno di Matteo, Claudia aveva passato il pomeriggio a rosolarsi al sole e la sera era andata a dormire prestissimo. Aveva ripensato a ciò che era successo ed era sempre più convinta di aver fatto la cosa giusta, in fondo non le era costato nulla fare una sega veloce a quel signore, un aiuto che lo aveva reso felice.
Fu una cena tranquilla e rilassata che si protrasse fino a tardi. Poi Claudia sentì arrivare improvvisa la musica dal bar adiacente la sala ristorante.
Erano diversi giorni che faceva vita da mare e le venne improvvisa la curiosità di passare una serata un po’ diversa dal solito così, quando papà e mamma si alzarono per tornare al bungalow Claudia si rivolse al padre:” Papi, faccio un salto a sentire un po’ di musica”. Il padre la guardò un po’ stupito ma poi ,considerando che era normale per una diciottenne volersi divertire un po’ acconsentì.
”Va pure, noi torniamo al bungalow. Però non fare tardi, mi raccomando”.
”No papi, una mezz’oretta e poi torno” disse Claudia sorridendogli.
Si avviò timidamente verso il bar, sgambettando coi leggings colorati che si era messa per l’occasione e la camicetta corta che le lasciava scoperto il pancino e le modellava perfettamente il seno.
Il locale era pieno di gente decisamente più grande di lei, qualcuno ballava, altri sorseggiavano dei drink, altri ancora chiacchieravano seduti sui divanetti.
Claudia si fece largo tra la gente e raggiunse il bancone del bar, dove ordinò un leggero cocktail alcolico. Ebbe così l’occasione di pensare all’incontro di poche ore prima. Quei due uomini, pensò , erano stati davvero simpatici. Le erano piaciuti tutti quei complimenti anche se, in qualche frangente, avevano esagerato un po’ e non la lasciavano quasi più andar via. Aveva dovuto trovare una scusa per allontanarsi perché,fosse stato per loro, sarebbero ancora lì a parlare.
Non era stata del tutto sincera, aveva detto ai due uomini che la sera generalmente cenava presto e che tornava in bungalow a dormire. Un po’ preoccupata pensò che sarebbe stata davvero una figuraccia se se li fosse trovati lì in quel momento.
Non fece neanche in tempo a finire il pensiero che li vide entrare dalla porta principale e sperò con tutto il cuore che non la scorgessero..

Come ogni sera dopo cena T*** decise di fare un salto al locale bar a controllare che tutto fosse a posto e,magari, a fermarsi a chiacchierare con qualche bella turista. Adorava chiacchierare ed era conscio del fatto che spesso le donne erano affascinate dalla sua parlantina. Aveva scoperto che questa era una delle chiavi più indicate per farlo entrare nelle loro mutandine. Stava così sorseggiando l’ennesimo bacardi della giornata quando, con sua grande sorpresa, vide entrare la giovane ragazza del pomeriggio addietro. L’aveva osservata durante la cena quando si era alzata due-tre volte per avvicinarsi al buffet e non si era certo perso gli sguardi di diversi uomini che la mangiavano il sederino con gli occhi ma pensava che sarebbe tornata al bungalow coi suoi genitori.
Soddisfatto si appoggiò al bancone in posizione defilata curioso di vedere che cosa combinava quel delizioso angioletto. La vide ordinare qualcosa al bar e guardarsi un po’ intorno, intimidita e un po’ spaesata. Non passarono che pochi minuti che i due uomini dell’incontro del pomeriggio le si avvicinarono.
T*** pensò subito che la situazione sembrava potesse diventare sempre più interessante. Si spostò dunque in una posizione più idonea e,appoggiandosi a una tavolino alto, si mise ad osservare la scena.
Vide i due uomini attorno alla ragazza parlarle mentre bevevano quello che pareva essere un Negroni. La giovane sembrava un po’ a disagio e T*** capì che quell’incontro non era certo frutto di un appuntamento concordato a priori. Uno dei due uomini poi si rivolse al barista e si fece dare un cocktail,simile a quello che i due stavano già bevendo, porgendolo poi alla ragazza che, dopo aver cercato di rifiutare con un deciso cenno della testa, afferrò il bicchiere e iniziò a sorseggiarlo. La vide tossire dopo il primo sorso,segno che il cocktail doveva essere fortemente alcolico. I due ridevano e le parlavano tranquillamente. T*** capiva che stavano applicando una vecchia tattica che funzionava spesso: rendere un po’ brilla la preda per poi assestare il colpo e sorrise tra sé. Vide la ragazza ora cominciare a ridere delle battute dei due uomini, l’alcool stava dando i suoi frutti. Poi vide uno dei due uomini avvicinarsi all’orecchio della ragazza e dirle qualcosa,cercando evidentemente di farsi sentire sotto il frastuono della musica. La ragazza rise proprio mentre l’amico le diceva qualcosa d’altro nell’altro orecchio e allungava la testa dietro la giovane, guardandole il sedere. La ragazza si mise ancora a ridere mentre l’altro uomo,con gesto delicato, le cinse la vita,avvicinandola a sé. T*** si rese conto che la ragazza sembrava stare al gioco e che, anzi, quasi lo incentivava. Sorrise tra sé,pensando che quella ragazza sotto sotto timida non lo era davvero. Passarono pochi minuti e i due uomini si misero quasi dietro la giovane che ora era appoggiata al bancone mentre cercava di attirare l’attenzione del barista. T***si spostò quel tanto che bastava per osservare con soddisfazione quello che aspettava con ansia. Vide uno dei due uomini girarsi,osservare che nessuno stesse prestando attenzione a loro e poi porre una mano sul sederino della giovane. La vide scacciargli la mano e girarsi come scandalizzata mentre l’uomo alzava le mani in segno di resa, ridendo assieme all’amico. Poi lo vide riavvicinarsi all’orecchio della giovane e dirle qualcosa. Lei rise. L’uomo allora le rimise la mano sul sederino e iniziò a palpeggiarlo lentamente,passando la mano su entrambe le chiappette, continuando a parlarle all’orecchio. La ragazza questa volta non ebbe alcuna reazione, e si lasciò palpeggiare.
Dopo di lui fu il turno dell’amico, che a sua volta le pose la mano sul sedere, palpeggiandolo per alcuni minuti. La ragazza, sempre rivolta verso il bar, lasciava che i due uomini la palpeggiassero come e quanto volevano. T*** osservava eccitato la scena, onestamente non si aspettava una situazione del genere, che andava oltre le sue più rosee aspettative. Lasciarsi toccare al bar, davanti a tutti, non era cosa da tutte, anche se la posizione dei due uomini non lasciava intravedere molto e metteva un po’ al riparo dagli sguardi.
Solo un osservatore attento come lui era in grado di cogliere quei palpeggiamenti.
Vide la mano di uno dei due uomini intrufolarsi tra le chiappe della giovane. Sicuramente quell’uomo si stava godendo il contatto con la deliziosa fighetta di quella piccola porcellina, si disse .
Non appena il barista portò i 3 nuovi cocktail uno dei due uomini si avvicinò ancora all’orecchio della giovane. T*** la vide annuire e,dopo aver preso i bicchieri, li vide tutti e 3 allontanarsi dal bancone e andarsi a sedere su una fila di divanetti riparati da un tavolino,appena dietro l’affollata pista da ballo.
T*** si spostò di conseguenza, trovando un posto da cui la visuale era perfetta. Conosceva a menadito quel locale ed era diventato un maestro nel guardare senza essere visto. Si appostò in un piccolo piano rialzato, da cui aveva una visuale perfetta del trio.
I due uomini si misero ai lati della ragazza, e la invitarono a bere ancora un po’. Lei rideva,con le gambe dei due uomini affiancate alle sue da ambo i lati e le manine strette tra le cosce. Vide l’uomo alla sua destra salire con la mano a palpeggiarle il seno mentre l’amico allungava una mano tra le cosce della giovane salendo sempre più,fino a lambirle l’inguine mentre la ragazza allargava leggermente le gambe.
La giovane continuava a sorseggiare lentamente il cocktail mentre i due uomini la palpeggiavano. T***sapeva che l’alcool era stato di grande aiuto nel cancellare i freni inibitori della giovane ma era certo anche che quella ragazza si rendeva perfettamente conto di ciò che stava facendo e che, sicuramente, le piaceva da morire.
Si fece palpare ancora, le mani dei due uomini che giocavano col seno e con le cosce della ragazza. T***era curioso di capire fino a che punto si sarebbe spinta la giovane e si godeva quello spettacolo inaspettato. Vide poi uno dei due uomini prenderle la mano e mettersela prima sulla coscia e poi sulla patta dei calzoni morbidi che indossava. Notò la ragazza ritrarsi immediatamente, con un’espressione quasi scandalizzata. L’uomo le si avvicinò di nuovo all’orecchio e le bisbigliò qualcosa, con l’evidente intento di tranquillizzarla. La giovane annuì mentre l’uomo si appoggiava comodamente allo schienale del divanetto spingendole di nuovo la mano sul pacco. La ragazza iniziò a massaggiare il cazzo dell’uomo guardando dritta davanti a sé, come se stesse facendo la cosa più naturale del mondo. L’uomo,immobile, si godeva quel massaggio buttando qua e là uno sguardo complice all’amico, che sorrideva, e ogni tanto le sussurrava qualcosa. A T*** parve che la ragazza non opponesse nessuna resistenza quando anche l’altro uomo le prese l’altra mano poggiandosela sul cavallo dei pantaloni. La vide fissare un punto imprecisato davanti a lei e cominciare a palpare quei due cazzi per qualche minuto, osservandone il viso delicato tutto impegnato in quell’operazione. Percepiva chiaramente l’eccitazione sul volto della giovane. Soddisfatto capì definitivamente che non avrebbe avuto problemi a farla partecipare al giochino che aveva in mente….

Sentiva i due cazzi crescere sotto le sue manine, e le palle gonfie le facevano girare la testa. Imbarazzata ma eccitatissima da quella trasgressiva situazione Claudia continuava a massaggiare gli uccelli di quei due uomini, a cui prima aveva concesso dei palpeggiamenti che quasi non aveva mai concesso al suo fidanzato Federico. Si sentiva molto più eccitata in quella situazione che nel trovarsi col fidanzato nella sua macchina ed ebbe per la prima volta piena consapevolezza di questo fatto. Osservava la gente muoversi e ballare nella pista mentre lei era impegnata a massaggiare quei due cazzi, grossi ed eccitati solo per lei. Era una situazione così diversa da quella vissuta col nonno di Matteo. Là era stato semplicemente un regalo a un signore così triste, qui invece si trattava di un gioco che stava conducendo lei. Avrebbe voluto slacciare entrambe le cerniere e darsi da fare con quei due giocattoli ma qualcosa ancora la bloccava, un residuo di pudore giunse inaspettato a tormentarla. Sapeva che si stava facendo tardi e che papà,come sempre, l’avrebbe attesa sveglio. Anche se ormai si sentiva una donna, papà era sempre preoccupato quando la sapeva fuori di casa. Sentì ancora le mani dei due uomini palpeggiarle le tette ed una di esse addirittura tentare di intrufolarsi sotto la camicetta. Pian piano sentiva la fighetta diventare sempre più umida. Ma che cosa sarebbe successo se qualcuno li avesse visti? Non avrebbe retto a quel tipo di imbarazzo. Cominciò a pensare che si stava spingendo troppo oltre e fu proprio questo pensiero a farla smettere improvvisamente. Tolse entrambe le mani da quei due cazzi gonfi e si alzò improvvisamente. Si scusò coi due uomini,dicendo che doveva andare e corse fuori dal bar, verso il bungalow. I due non fecero neanche in tempo a rendersi conto della situazione che la ragazza era già scomparsa dalla loro vista. Si alzarono, cercandola con affanno fuori dal bar ma senza alcun successo. Era volata via come il vento e loro erano rimasti ormai a bocca asciutta. Delusi, tornarono nel bar.
Claudia corse verso il bungalow, con la testa che le girava e pensieri disordinati che le affollavano la testa. Si chiuse la porta alle spalle. Era sicura che papà fosse ancora sveglio come era sicura che ora si sarebbe finalmente potuto addormentare come un sasso. Raggiunse la sua stanza, si spogliò rimanendo con le sole mutandine e si buttò nel letto, addormentandosi quasi all’istante con la testa che ancora le girava.

T*** vide così la ragazza correre fuori, come se fosse stata punta da uno scorpione. Spense la sigaretta sul portacenere del tavolino e sorrise beffardamente tra sé.
Guardo i due uomini, scuotendo la testa.
”Dilettanti” pensò mentre già pregustava ciò che la sua fantasia aveva generato.
Ora che ne sapeva di più sulle attitudini nascoste di quella ragazza sarebbe stato un gioco da ragazzi per uno come lui attirarla nella sua ragnatela.
Scese al bar e ordinò un altro bacardi ghiacciato brindando con Josè, il barista di colore.

 

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti o consigli scrivere a : psychedelicat1@yahoo.it

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