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L’ Estate – Capitolo 11 – Il gelato è sempre un piacere

By 5 Giugno 2020No Comments

La tarda mattina successiva Sara e Claudia decisero di andare finalmente a fare un giro in paese. Nonostante il piovasco della mattina ,si era trasformata in una giornata calda ma scevra della terribile afa cittadina. Si erano alzate,lavate e vestite senza che nessuna delle due avesse avuto il minimo sospetto della visita mattutina dello zio.
Sara aveva convinto Claudia a lasciare a casa i terribili jeans corti che era solita usare e la invitò ad indossare dei minuscoli pantaloncini e una canottierina scollata. Per lei invece scelse un bel paio di leggings azzurri e una semplice magliettina stretta. Così vestite si avviarono per le stradine del paese.
Di turisti nemmeno l’ombra, evidentemente avevano preferito fare escursioni in montagna. In fondo la gente che passava le vacanze in quel posto lo faceva per visitare le cime più belle , mentre loro due, che erano lì quasi per caso, non erano interessate alla fatiche della montagna.
Incrociarono massaie che facevano la spesa e vecchi contadini che portavano sulle spalle gerle zeppe di qualsiasi tipo di cosa. Sembrava un altro mondo rispetto a quello cittadino, la calma e la tranquillità regnavano sovrane, il tempo pareva possedere un suo scorrere, disgiunto da quello della vita cittadina. I pochi uomini che incrociarono gettarono fugaci e curiosi sguardi alle ragazze e salutavano chi con un buongiorno accompagnato da un caldo sorriso e chi invece con un buongiorno appena accennato.
Arrivate al centro della piazzetta del paese decisero di prendere qualcosa all’unico bar che pareva esserci. Era uno di quei tipici bar di paese, generalmente frequentato da vecchietti che giocano a carte e uomini che si incontrano per bere un bicchiere e fare due chiacchiere. Sembrava non esserci molto da fare in quei posti.
Chiaramente la presenza di due così giovani e belle ragazze non passò inosservata. Così vestite avrebbero attirato sguardi anche in città, figuriamoci in un posto riservato come quello.
Entrarono nel bar e si avvicinarono quasi timidamente al bancone. Era un locale così diverso da quelli che erano abituate a frequentare. I pochi avventori però non fecero attendere la loro reazione. Subito sguardi curiosi si posarono su quei culetti ben in vista e su quelle tette giovani e sode e le due ragazze si sentirono un po’ a disagio. Fu Claudia a chiedere al gestore due prosecchi e anche a questi non sfuggirono le sue grazie. Di sottecchi le guardò la generosa scollatura mentre preparava i due aperitivi, non era abituale che due ragazze del genere entrassero nel suo bar.
Sara capì subito che la loro presenza aveva risvegliato il clima. L’incuriosivano quegli sguardi, immaginava i commenti che facevano a denti stretti gli uomini dei tavolini e i pensieri che balenavano nelle loro teste.
Terminati i prosecchi, le due ragazze sembravano già un po’ brille. Claudia allora si avvicinò al barista e gli chiese che gelati avessero.
”Non abbiamo molti gelati qui. Gli unici che abbiamo li teniamo in quel frigo. Vieni, ti faccio vedere” le disse il gestore. Le due ragazze seguirono l’uomo a un banco frigo, dove in effetti la scelta dei gelati era piuttosto modesta. Qualche cornetto e poco altro. Poi il gestore apri una scatola e disse, rivolgendosi a Claudia:” Se volete ci sono rimasti questi” mostrandole dei ghiaccioli simili al famoso calippo. Claudia accettò mentre Sara si limitò a prendere un pacchetto di patatine. Si sedettero a un tavolino e cominciarono a chiacchierare, mentre il bar aveva cominciato lentamente a svuotarsi, gli avventori richiamati a malincuore alle loro attività lavorative,quasi il solo gestore rimasto a presidiare il locale.
Claudia apri il suo ghiacciolo e cominciò a gustarlo. Appoggiò le sue belle labbra al calippo e cominciò a succhiare..
Sara, che era diventata molto più maliziosa di Claudia, non perse l’occasione.
”E’ proprio un bel gelatone” le disse sorridendo a bassa voce, avvicinando il capo all’amica.
Claudia la guardò, sorpresa:” Che vorresti dire??”.
”Non era così che immaginavi quello dello zietto?” le disse Sara con aria da furbetta.
”Ma dai” rispose Claudia, improvvisamente vergognosa di tenere quel gelato in mano.
Lo guardò, era davvero grosso.
”Uffi che noiosa che sei” le rispose Sara. “Insomma, magari ci assomiglia no?”
Claudia ridacchiò,sorpresa della sfrontatezza di Sara. Si guardò intorno imbarazzata, il bar era vuoto, eccetto il gestore e dei vecchietti in fondo che non potevano vederle.
”Che dici? Dai che c’è gente” rispose Claudia, segretamente intrigata dal giochino che Sara sembrava voler iniziare.

Sara le prese il gelato, lo impugnò con le due manine e ,facendo scorrere sul tubetto quella più in alto, mimò l’atto di fare una sega.

Claudia arrossì,strabuzzò gli occhi e si riprese il gelato.

Tu sei matta” le disse avvicinandosi , e abbassando il tono di voce. Ma anche lei era un po’ brilla, e il gioco iniziava a prenderla.
”Su dai. Oltre che con la mano si può fare anche altro” la esortò Sara.
Così, dopo aver dato uno sguardo attorno e assicuratasi che nessuna la guardasse si mise il calippo in bocca e,tenendolo fermo con la mano, scese lentamente fino a metà e torno su. Lo fece una,poi due volte, nel gesto di mimare un pompino. Poi si staccò e si mise a ridere della cosa con Claudia.
L’amica,rossa in volto,non sapeva cosa dire. Sorprendentemente sentì salire un brivido di eccitazione nel vedere Sara compiere quel gesto.
“Adesso tocca a te”le disse Sara porgendole il gelatone.
Claudia lo afferrò titubante, se lo mise davanti alla faccia e,dopo essersi guardata in giro, ne leccò timidamente la punta con la lingua. Poi lo infilò in bocca e ,come Sara poco prima, lo fece scorrere attraverso le labbra scendendo con la tesa, e per 2-3 volte simulò un vero e proprio pompino.
Le ragazze si guardarono e si misero a ridere come due sceme.

Poco dopo Claudia si alzò e si diresse verso il cestino a buttare il cono del calippo ormai finito. Si risedette quando,all’improvviso, le raggiunse il gestore, che era un uomo di circa 50 anni. Nascosto dalle tendine che separavano il bancone dal retro del bar, aveva osservato tutta la scena senza che le due giovani se ne fossero accorte.
Le aveva viste a turno mimare quel gesto inequivocabile. Rimise a posto gli strofinacci e fece la sua comparsa nella sala, avvicinandosi alle due giovani.
”Tutto bene signorine?” disse amabilmente.

Si grazie” risposero entrambe girandosi verso l’uomo.
”Arrivate da poco, vero? Qui non ci sono tanti turisti e riconosciamo al volo la gente di fuori”
”Si” rispose educata Sara “siamo ospiti dai suoi zii” indicando Claudia, che rimaneva in silenzio, il giochino fatto prima ora la metteva in estremo imbarazzo, ebbe il dubbio che il gestore avesse potuto vederle.

Bene, bene. E’ sempre piacevole vedere due giovani e belle ragazze come voi nel mio bar, in genere ci sono solo ubriaconi o attaccabrighe!” disse guardando morbosamente Claudia,cercandole le tette nella scollatura.
”Posso offrirvi qualcosa? Come regalo di benvenuto. Magari un altro calippo” Disse sorridendo l’uomo.
”Grazie, sarebbe molto gentile da parte sua”.
”Bene” disse dirigendosi verso il congelatore. Claudia ne approfittò subito per rivolgersi a Sara:” Ma che fai? Gli dai corda e prendi un altro calippo??” le disse preoccupata. Il gioco di prima era stato divertente ma lo era stato perché era stato limitato a loro due.
”Ma si, tranquilla. Se offrono cosa devo fare? Rifiutare? E poi io prima non l’ho preso”
Terminò la frase proprio mentre il gestore porgeva il calippo a Sara, con un grosso sorriso.
Sara ringraziò educatamente e aprì il ghiacciolo.
”Dunque, di dove siete di bello? E quanti anni avete?”chiese il gestore, mentre osservava Sara.
”Siamo di torino e abbiamo entrambe 18 anni” gli disse Claudia.
”Ah,giovanissime” disse affabilmente l’uomo,osservando le gambe di Sara e il triangolino della fighetta.
Sara intanto aveva cominciato a gustare il calippo. Mentre Claudia rispondeva alle domande dell’uomo,piuttosto imbarazzata, Sara ne leccò la punta lentamente.
L’uomo guardava Claudia e ogni tanto lanciava delle occhiate a Sara. La vide infilarsi il gelato tra le labbra e scendere, quasi come aveva fatto poco prima. Lentamente cominciò a succhiarlo, con appena accennati movimenti della testa. Passato il momento iniziale di imbarazzo, Sara prese coraggio, la situazione cominciava ad eccitarla.
L’uomo guardava con morbosità, Sara cominciò a tutti gli effetti a fare un pompino al calippo seppure non così palesemente come aveva fatto poco prima con l’amica….Claudia la guardava imbarazzatissima. Mentre succhiava guardava l’uomo, che intanto sentiva il cazzo crescergli nei pantaloni.
”Che cosa aveva in mente?” Penso Claudia. “E’ completamente pazza.”. Eppure quella situazione in fondo le piaceva, era una cosa talmente trasgressiva,talmente esagerata che sembrava quasi irreale.
”Vuoi anche tu Claudia?” Le chiese Sara con malizia.

No grazie” rispose decisa Claudia, che era quasi arrabbiata con l’amica.
”Su dai, solo un assaggio. E’ troppo grosso per me, non riesco a finirlo tutto…” le disse Sara sorridendole, gettando uno sguardo innocente all’uomo.
”Si, quel calippo in effetti è davvero grosso” confermò lui con un sorrisetto malizioso.

Claudia accettò con riluttanza il gelato, in che razza di situazione l’aveva messa?
Prese il calippo e,sentendosi osservata dall’uomo,si limitò a leccarlo,nel modo più casto che conoscesse.
Intanto il gestore si era messo a chiacchierare con Sara. Le chiese se il posto le piaceva, se si trovavano bene, come passavano le giornate.
Claudia continuava a leccare il calippo. L’uomo ogni tanto si girava ad osservare quelle dolci labbra scorrere lentamente su tutto il ghiacciolo, osservava la lingua di Claudia posarsi sull’asta del gelato. Claudia era in evidente imbarazzo eppure non smise di farlo. Arrossì e per qualche secondo succhiò il gelato, con movimenti della testa appena accennati.
Finì il gelato, e buttò l’involucro nel cestino. Intanto Sara continuava a parlare col gestore ridendo delle sue battute. L’uomo non faceva nulla per nascondere i suoi sguardi, buttava decise occhiate alle gambe di Sara, ancora sulle sue cosce chiuse che terminavano in quell’allettante triangolino, mentre la ragazza raddrizzò quanto più possibile la schiena buttando in fuori il seno.
Improvvisamente Sara fa pervasa dai ricordi del campeggio, quella situazione era molto simile, e capì che sarebbe bastato un solo gesto da parte sua per rendere la situazione ancora più interessante…
Eppure qualcosa nel fondo della sua coscienza la fece optare per una scelta differente…. decise infatti che per quel giorno era stato sufficiente.

Ops, è tardissimo, dobbiamo scappare. Grazie del gelato”. Disse precipitosamente Sara all’uomo, sorridendo e guardandolo con uno sguardo furbetto e malizioso. Si alzò, il seno quasi all’altezza degli occhi dell’uomo.
”Di nulla, ma andate già via” rispose un po’ deluso l’uomo, “Qui siete le benvenute” si affrettò a precisare.
”Grazie mille, è stato davvero gentile”.
Le due ragazze si alzarono, l’uomo gettò un’ ultima occhiata a quei culetti sculettanti, e le vide uscire sulla piazza.
”Tu sei pazzaaaa” le disse con finto livore Claudia,mentre si allontanavano dal centro.
”Ho visto che anche a te non è dispiaciuto affatto leccare quel calippone davanti allo sguardo di quel signore” le rispose pronta Sara.
Era vero, ammise tra sè Claudia. La cosa l’aveva intrigata e coinvolta come non avrebbe sospettato mai. Quelle allusioni , le frasi a doppio senso, quel calippo gustato con l’amica…erano tutte cose che le erano piaciute da morire. Vedere l’eccitazione di quell’uomo,come le guardava, che avrebbe fatto se solo avesse potuto…..
Le rispose però che non le era affatto piaciuto e mise su un finto broncio quando invece,dentro di sé,pensava esattamente il contrario.

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