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L’ estate – Capitolo 2 – Una tranqulla giornata

By 16 Aprile 2020Maggio 15th, 2020No Comments

AL mattino un bel sole accolse Sara all’uscita dalla tenda. Aveva dormito con indosso solo le mutandine e il reggiseno e non aveva assolutamente sentito freddo, quel luglio pareva essere davvero caldo. Indossò un paio di corti shorts e una canottierina bianca e, dopo aver preso la sua borsetta, si avviò verso i bagni. L’orario le permise di fare la doccia e lavarsi i denti senza dover aspettare, i bagni erano numerosi e ben organizzati. Si asciugò bene i capelli e,nel giro di pochi minuti, era già di ritorno alla tenda. Salutò mamma e papà,che stavano preparando la colazione. Con la prima luce del mattino ebbe l’occasione di ammirare nella sua interezza la tenda che papà aveva montato in poche ore. Era davvero spaziosa, papà era stato scout ed era un vero esperto di campeggio. A volte aveva l’impressione che la tenda fosse quasi più grande della loro casa di Torino da tanto era organizzata e precisa. Arrivò al suo sacco a pelo, si sfilò le mutandine e il reggiseno e infilò un due pezzi giallo, in cui sia il reggiseno che gli slippini si allacciavano tramite due laccetti. Era un bikini stretto stretto e a vita decisamente bassa, che le metteva in risalto il seno e il culetto. Si guardò allo specchio soddisfatta, legò i capelli in due codini, come era solita tenerli, indossò un minuscolo paio di pantaloncini e una magliettina e, dopo aver messo un libro,il cellulare e la crema da sole nella borsettina da spiaggia, uscì a fare colazione.
Papà leggeva il giornale mentre mamma le preparò del latte e dei biscotti. Di fronte a loro le due famiglie dei vicini erano al gran completo, anche loro intenti a sbrigare le prime incombenze mattiniere. A fine colazione Sara era smaniosa di correre in spiaggia e papà le permise di precederli, a condizione che portasse con sé il fratello, Christian. La cosa non l’entusiasmava, il fratello era una piccola peste e non perdeva occasione per metterla in imbarazzo, soprattutto con i ragazzi.
Ma,pur di andare in spiaggia, accettò il compromesso.
Attraversarono il campeggio, le tende addossate l’una all’altra, e un gran numero di persone che si indaffarava a destra e a sinistra.
”Facciamo un salto al bar che prendiamo qualcosa da portarci in spiaggia?” chiese Sara a Christian, sperando così di placarne l’esuberanza.”Ok” disse sorridente il fratellino.
Giunsero al bancone e chiesero alla barista due lattine di coca e un pacchetto di patatine.

Ai tavolini c’erano già diverse persone,alcuni tavoli quadrati occupati da uomini intenti a sfidarsi a battagliere partite di scopa, altri in cui famiglie e bambini facevano tranquillamente colazione.
Passarono attraverso una fila di tavolini di giocatori di carte e subito alcuni sguardi si posarono su Sara. Il culetto,stretto nei suoi shorts aderenti,la magliettina corta,che lasciava scoperto il pancino, acchiapparono subito l’attenzione degli ospiti del bar. Furono occhiate brevi e fugaci, gli sguardi precipitavano poco al di sopra delle carte che ogni giocatore teneva davanti a sé. Sara passò senza curarsene eppure, in quei brevi secondi, decine di occhi le stavano ammirando le forme giovani,sensuali ed invitanti.
Giunti in spiaggia presero subito possesso dell’ombrellone che papà aveva prenotato appena arrivati alla reception il giorno precedente. La spiaggia era poco affollata, era ancora presto per l’assembramento tipico della tarda mattina e del pomeriggio inoltrato.
Sara vide Christian correre subito verso il bagnasciuga e fare immediatamente amicizia con altri coetanei. Se la sarebbe cavata benissimo,pensò Sara.
Si sfilò i pantaloncini e la maglietta e,rimasta in bikini, si sdraiò sul lettino. Non erano molte le ragazze presenti in spiaggia a quell’ora e subito Sara attirò qualche sguardo curioso.
Vi erano coppie che passeggiavano tranquille sul bagnasciuga, bambini intenti a giocare con le classiche palette e secchielli, e genitori che riposavano sui propri lettini.
Dopo circa mezz’ora cominciò ad annoiarsi, non era abituata a stare sola e le mancavano le sue amiche del camping dell’anno scorso. Si mise seduta sul lettino a scrutare l’orizzonte,indecisa sul da farsi. Improvvisamente si accorse che qualche ombrellone più in là c’erano Roberto e Bruno, i due signori con cui aveva scambiato due chiacchiere la sera precedente. Li vide in piedi sotto l’ombrellone a parlottare, mentre quelle che immaginò essere le mogli si stavano allontanando verso il mare per fare il bagno.

Dopo qualche secondo uno dei due si accorse della sua presenza. Inizialmente Sara non sapeva se avesse dovuto salutarli o far finta di nulla,in fondo neanche li conosceva.
Ma Bruno le fece ciao con un cenno della mano, al quale replicò anche Roberto.
Sara li salutò timidamente e qualche secondo dopo li vide avvicinarsi. Indossavano entrambi dei costumi a slip ed erano molto abbronzati, sembravano essere lì da mesi da quanto erano neri.
”Buongiorno signorina” salutò cordialmente Roberto avvicinandosi all’ombrellone.
”Buongiorno” salutò Sara, già piuttosto imbarazzata.
” Che ci fai tutta sola in spiaggia?”chiese curioso Bruno
”Niente di particolare, sto aspettando che arrivino mamma e papà ma non sono molto mattinieri e il mio fratellino è lì a giocare” disse sorridendo timidamente Sara.
”Ahah li capisco, qui è bello rilassarsi e venire in spiaggia tardi. Ma purtroppo le nostre mogli non sono dello stesso avviso”ribadì Roberto.
Sara era seduta sul lettino, e dall’alto Roberto e Bruno avevano una splendida visuale delle sue tette.
”Splendido bikini” fece all’improvviso Bruno “il giallo ti dona moltissimo,sai? Con la tua carnagione è perfetto”.

“Grazie” disse Sara ,cominciando a giocare nervosamente con uno dei suoi codini.
”Davvero” confermò Roberto “non potevi scegliere colore migliore”.
Sara, che ancora era seduta,osservava dal basso i due uomini,alzando gli occhietti verso di loro.
”Sai” disse Roberto “ vendo anche io dei bikini al negozio. Però devo dire che questo modello coi laccetti non lo tengo,deve essermi sfuggito maledizione!Chissà quanti ne avrei venduti”

“Dove l’ho acquistato io ce ne erano tanti così” rispose ingenuamente Sara.
”Immagino,è un modello così carino. E quei laccetti….molto particolari”
”Bè si, non sono così consueti” disse Sara, guardandosi prima la parte superiore e poi quella inferiore.
”Fa un po’ vedere”disse Roberto in tono del tutto neutro, senza ombra di malizia. Riusciva a sembrare perfettamente professionale anche nelle situazioni più improbabili.
Bruno osservava la scena e sorrise tra sé , Roberto era un maestro in questo genere di discussioni. Sapeva essere curioso ma distaccato allo stesso tempo e questo fungeva da magnete nei confronti delle ragazze. Con grande esperienza era in grado di portare il discorso in territori particolarmente interessanti ma senza sembrare mai né troppo pressante né troppo invadente. Ci sapeva davvero fare con le ragazze, lo invidiò un pochino Bruno.
Sara allora si alzò in piedi in modo che Bruno e Roberto potessero vedere il bikini nella sua interezza. Diede uno sguardo verso il mare, impaurita dal fatto che Christian potesse vederla parlare con quei due uomini e dirlo poi a mamma.
Roberto studiò il costume tenendo una mano sul mento,assunse una posa studiata ad hoc, come se stesse contemplando un’opera d’arte in un museo. Bruno invece guardava di sottecchi le tette di Sara,il piccolo segno del capezzolo che si intravedeva appena sotto il costume e scese poi con gli occhi a studiarle le gambe, giovani e muscolose, senza un filo di cellulite,fino a salire con lo sguardo sul delizioso triangolino degli slippini. Immaginò la fighetta nascosta da quel piccolo strato di cotone e cercò di controllarsi.
Intanto Roberto continuava l’esame del costume di Sara.
”Si, è davvero un modello particolare” affermò in tono solenne. “Su, fa una giravolta!” le disse, rivolgendole un sorriso aperto e sincero.
Esattamente come la sera prima, Sara si girò a mostrare la schiena,ora scoperta, e il sederino ai due uomini, voltando indietro la testa per osservarne la reazione. Ingenuamente convinta che Roberto stesse studiando il costume, non immaginò lontanamente che Roberto aveva tutt’altri pensieri che gli passavano per la testa riguardo al suo delizioso culetto. Questa ingenuità sarebbe sparita d’incanto alla fine di quella estate, ma Sara ancora non lo sapeva né lo sospettava.
”Magnifico, davvero un bel costume” disse convinto Roberto osservando famelico le giovani rotondità di Sara.

Dal canto suo Sara si sentiva apprezzata. Amava tutto ciò che era moda e accoglieva i complimenti sul costume con un misto di piacere ,curiosità e imbarazzo. I complimenti le piacevano anche se spesso ne era intimidita.
Bruno intanto continuava a fantasticare e si rese subito conto che la vista di quel corpicino sodo e giovane e il come Sara lo mostrava con innocente candore cominciava a procurargli una certa reazione. Il costume a slip,che portava stretto e alla moda, cominciò lentamente a gonfiarsi. E questo avrebbe potuto nuocere alla situazione, che stava evolvendo invece in maniera più che positiva. Cercò di controllarsi, il rigonfiamento si faceva sempre più evidente.
L’immaginazione sapeva fare davvero brutti scherzi.
”Ho sempre un campionario di costumi e abbigliamento vario con me” continuava imperterrito Roberto “Sai, me lo porto anche in vacanza perché si conosce tanta gente e c’è sempre la possibilità di vendere qualcosa. Inoltre,al di fuori del negozio posso applicare anche sconti particolari”.
”Davvero?” chiese Sara sinceramente interessata alla cosa.
”Certo! Un venditore deve essere sempre pronto a vendere,altrimenti che venditore è?” sorrise affabile Roberto.
”Magari ci sarà la possibilità di mostrarti qualcosa, ho anche un campionario recentissimo di questa estate,che sarà nei negozi solo a partire da fine luglio”.
A Sara luccicarono gli occhi, avrebbe potuto magari trovare qualcosa che nessuna delle sue amiche aveva. Chissà l’invidia che avrebbe generato una volta tornata a Torino!
”Non so. Magari si. Però dovrei chiedere prima a mamma,io di mio non è che ho molti soldi” disse entusiasta Sara.
”Facciamo così” la interruppe Roberto “ Prima guardi se c’è qualcosa di interessante, altrimenti è inutile dirglielo! Se non trovi niente che glielo dici a fare?” ribadì Roberto con astuzia calcolata. Sapeva già cosa avrebbe risposto Sara, era un trucchetto che aveva già utilizzato.
”Si,forse è vero. Inutile dirglielo che poi magari non c’è niente che mi piace”
”Bravissima. E’ la soluzione ideale anche secondo me. Potremmo eventualmente fare uno dei prossimi pomeriggi”chiese Roberto,senza perdere tempo, conscio del fatto che il ferro va battuto finchè è caldo.
”Magari domani, i miei vanno in gita a Grosseto ma io mica ho voglia di andare” propose Sara, che non vedeva l’ora di trovare dei capi che nessuna sua amica ancora possedeva.
”Perfetto” rispose Roberto con un sorriso “Ci vediamo al bar domani alle 14 allora?”
“Ok” disse Sara tutta contenta.
Bruno, che intanto aveva assistito in silenzio al dialogo tra i due , pensò subito a che scusa si sarebbe dovuto inventare Roberto con sua moglie. Ma era sicuro che quel vecchio volpone di Roberto avrebbe trovato una scusa adatta, era più scaltro del diavolo in persona.
”Bene,allora a domani, noi rientriamo nei nostri alloggi”disse Roberto, che intanto aveva tenuto d’occhio le mogli, per evitare che li scorgessero assieme a quella fanciulla.
“Ciao Sara, è stato un piacere” salutò sorridendo Bruno.
I due uomini si avviarono così verso l’ombrellone.
”E ora che scusa t’inventerai con la tua gentile consorte?”chiese Bruno all’amico.
”Tranquillo, qualcosa mi inventerò. Vuoi che mi perda quel delizioso bocconcino?”
”Assolutamente no!” esclamò Bruno “ Sarebbe un delitto capitale”
E ridacchiando camminarono incontro alle mogli.

La giornata si stava concludendo e Sara, infiacchita dalla prima giornata di sole,cascava dal sonno. Appena dopo cena salutò papà e mamma e si buttò a letto, curiosissima di vedere i bei capi di abbigliamento che Roberto le avrebbe fatto vedere.

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