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La Coinquilina

By 9 Ottobre 2017Aprile 2nd, 2020No Comments

Sono un ragazzo di 24 anni e abito in una nota città universitaria del nord e sono al mio terzo anno di medicina. Fortunatamente sono a passo con gli esami e sono riuscito a trovare un equilibrio tra vita sociale e studio. Ho abitato da solo in questa casa fin da quando ero matricola al primo anno, mi &egrave sempre piaciuta la libertà e avere un’autonomia tutta mia nel gestire la mia vita senza dar conto a nessuno e, soprattutto, invitare a casa chi voglio senza inutili questioni con i coinquilini. Ma, sfortunatamente, da circa 6 mesi non sono più solo, il proprietario di casa ha una figlia di 18 anni che quest’anno ha iniziato l’università e ha avuto la brillante idea di vivere nella casa in cui mi trovo io per avere più libertà da parte dei genitori. Quando mi fu riferito tutto ciò non sapevo se abbandonare o meno la casa, tutta la mia stabilità e quiete so che si sarebbe distrutta con l’arrivo di un coinquilino, e inoltre avevo anche molti pregiudizi di partenza sul fatto che questo coinquilino fosse una ragazza. Non avevo mai visto fino ad allora la figlia del proprietario e un giorno venne a guardare la casa accompagnata dal padre, era bellissima’ Era molto alta e fisico atletico con una seconda di seno abbondante, capelli biondissimi con occhi azzurri color ghiaccio. Indossava degli occhiali sottili rossi e da com’era vestita a prima impressione mi diede l’idea di una di quelle ragazze molto studiose, anche se vedendola non si trascurava a fatto per lo studio, anzi! Suo padre mi conosceva da tempo ormai e mi aveva inquadrato con un bravo ragazzo e studioso e per non crearmi dei casini e non darmi limiti di tempo nel cambiare casa, mi propose se sua figlia potesse prendere l’altra stanza vuota che io usavo come palestra. Stesi qualche minuto in silenzio a pensare questa decisione che mi avrebbe migliorato o peggiorato il mio soggiorno in quella casa, pensando a tutti i pro e i contro, alle spese divise in due e ai soldi risparmiati ma pensavo anche a certe mie abitudini che avrei dovuto togliere limitando la mia libertà. Ero veramente indeciso e mentre ero in cucina mi misi a fissare questa ragazza all’apparenza pura e bellissima, non so se la mia decisione fu condizionata dalla sua bellezza ma in quel momento, dopo qualche minuto di indecisione, accettai.
Nel giro di pochi giorni svuotai la stanza che sarebbe destinata a lei, diedi una pulita generale alla casa in modo da renderla più accogliente. Arrivò il fatidico giorno, si presentò aiutata dal padre alla porta con scatoli e valigie, e io interruppi il mio studio per aiutare a portare tutto dentro. Finito il trasloco si chiuse in camera a chiave per sistemare le sue cose. Quando sentii lo scatto della porta che si chiuse a chiave pensai subito ad un errore o ad una prova della serratura, mi sembrava quasi impossibile che per sistemare dei scatoloni si fosse chiusa a chiave per paura che io entrassi, ma invece fu proprio così. Il primo giorno passò senza praticamente vederla uscire dalla stanza. Nei giorni avvenire provai a scambiare due parole con lei e provare a fare amicizia, in fin dei conti dovevamo vivere insieme e avrei preferito stabilire un rapporto con la persona con cui avrei vissuto. La inquadrai come una ragazza molto timida non molto socievole, ma si presentò di ghiaccio e anche un po’ acida. Contrastava tutto quello che le dicevo per provare a creare un rapporto e spesso si girava di spalle mettendomi il muso per poi chiudersi in stanza. Io proprio non la capivo, ma questo suo atteggiamento non mi piaceva e se dovevo vivere con lei almeno avrei voluto che due parole riuscisse a dirmele. Feci uscire tutto lo spirito ‘terrone’ che c’era in me provando spesso a coinvolgerla in quello che facevo, provando a farla ridere e a farla integrare facendola entrare nell’ottica di cosa significa essere coinquilini. Ci volle tempo ma pian piano riuscii a farla uscire dalla sua cupola di cristallo impenetrabile, almeno ora non si chiudeva più a chiave in stanza! Conoscendoci meglio iniziammo a parlare delle nostre vite e del nostro passato e quando mi disse che era fidanzata in una relazione a distanza che durava 3 anni, iniziai a capire forse il motivo per cui era così fredda con me, probabilmente c’erano questioni di gelosia da parte del suo lui.
Dopo qualche mese iniziò il terribile caldo che si percepisce qui al nord, neanche un po’ di vento e un’afa da farti seccare la gola. Con l’avvento dell’estate iniziarono anche gli abiti estivi, quando abitavo solo nel periodo estivo ero abituato a camminare in mutande o addirittura nudo per casa ma, ora essendoci lei, ero costretto a indossare un pantaloncino e una maglia. Anche lei ovviamente iniziò a svestirsi indossando abiti molto corti e freschi e iniziai apprezzare sempre di più il suo giovane corpo perfetto e, più il desiderio di averla cresceva, più sfoderavo le mie armi per provare a conquistarla. Sono consapevole che era fidanzata e che sarei stato uno stronzo a provarci con lei, ma in quel momento non mi interessava e fra tante ragazze a cui avrei potuto ambire io volevo solamente lei. I miei discorsi alle volte diventavano più spinti per provare a stuzzicarla mentre altre volte capitava che giravo per casa senza maglietta sfoderando il mio fisico scolpito e sportivo di uno che faceva karate da quando era un bambino. Io la osservavo, provavo a studiare i suoi comportamenti e spesso la beccavo a guardarmi con la coda dell’occhio interessata per poi girarsi di colpo per non farsi accorgere.
Ma tutto cambiò il giorno che si ruppe il condizionatore in casa. Era una di quelle giornate calde dove boccheggi pur di cercare un minimo di aria fresca, quel giorno ho perso il conto di quante docce fredde feci pur di rinfrescarmi. Non so se per via del caldo ma quel giorno ero più eccitato del solito e decisi di stuzzicare sempre di più la mia bella e giovane coinquilina. Uscii dalla doccia ancora tutto bagnato indossando solo una piccola tovaglia attorno alla mia vite che copriva la mia intimità, l’acqua creava una sorta di effetto lucente sul mio corpo dando risalto ai miei addominali. Camminavo per casa ancora bagnato e sgocciolavo per tutto il corridoio e vidi lei in cucina, che era anche l’unica stanza dove non batteva il sole e quindi c’era anche un po’ più fresco, era seduta sul tavolo da pranzo che sbuffava di continuo mentre tentava di studiare. Era al naturale e vestita in maniera semplice ma era veramente stupenda, indossava un top sportivo nero molto stretto e aderente senza reggiseno che metteva in evidenza il suo piccolo ma perfetto seno, e un pantaloncino sportivo, che a me più che un pantaloncino sembrava una vera e propria mutanda a modello brasiliana di colore verde militare, e poi aveva una coda che teneva alti i suoi capelli biondi e lisci. Era letteralmente disperata, vedevo la sua gamba tremare nervosamente mentre mordeva una matita. Quella scena mi fece impazzire e eccitare, invidiavo quella matita poggiata nelle sue bellissime e carnose labbra.
Decisi di entrare in cucina ancora bagnato e con l’asciugamano, gli passai volontariamente davanti e mi accorsi che mi guardò dal basso verso l’alto senza tralasciare nemmeno un centimetro del mio corpo. Mi girai per guardarla e subito si rimise a guardare il suo libro imbarazzata. Io aprii il frigo e presi una bella birra gelata, la stappai e poi mi avvincinai lentamente a lei per provare a far nascere un dialogo:
-‘ Hey, vuoi per caso una birra ghiacciata? Con il condizionatore rotto fidati di me &egrave l’unica soluzione per aver un po’ di conforto!’ dissi mentre mi avvicinai al tavolo mentre la guardavo dal basso verso l’alto. Lei con tono seccato mi rispose:
-‘ Una birra? Ma non vedi che sto studiando! O meglio sto provando! Io chimica proprio non la capisco! Per non parlare poi questo caldo che non aiuta!’
Io sorrisi e mi spostai dietro la sua sedia poggiando il mio ventre bagnato e fresco sulla sua schiena scoperta, vidi in lei come un brivido. Mi abbassai per avvicinarmi al libro per sbirciare quale argomento stesse studiando:
-‘ Seriamente ? non capisci il bilanciamento chimico? Ma dai &egrave una cavolata! Io l’ho fatto al primo anno e ho preso 30 in chimica! Se vuoi provo a spiegartelo!’ All’improvviso spalancò gli occhi, iniziando quasi a brillare di felicità vedendomi come un salvatore e velocemente tutto in un fiato mi disse:
-‘ Sisisisisisisi! Ti prego aiutami sono disperata! Prometto che lavo la cucina per una settimana da sola se riesci a farmeli capire!’
Sorseggiai la mia birra e sempre mentendomi in quella posizione tolsi per scherzo la matita dalle sue labbra per iniziare a scrivere. Lei si scostò un pochino sulla sinistra come per farmi spazio, io iniziai a spiegare ma lei mi guardava con gli occhi persi sui miei addominali annuendo in tanto in tanto a casaccio provando a darmi l’impressione che seguiva. Avevo l’impressione come se stessi parlando a vuoto e me ne diede la conferma:
-‘ Ecco! Semplice no? Hai visto?’ lei si scosse tutta guardando di botto gli esercizi che avevo scritto sul quaderno balbettando colpevolmente:
-‘ Si si, pensavo peggio’ disse facendo una risata finta, che interruppe all’istante quando gli chiesi:
-‘ Beh ora &egrave il tuo turno! Svolgimi questo esercizio!’ Il suo sguardo cambiò, divenne serio e inizio a sudare freddo, si mise davanti al quaderno spremendo le meningi provando a guardare velocemente ciò che avevo scritto io prima, ma nulla non ci capiva una mazza! Per disperazione prese il quaderno e lo scaraventò con rabbia sulla parete dicendo:
-‘ aaaaaaaaaah! Non ci riuscirò mai basta ci rinuncio! Non passerò mai questo esame!!!!’ la disperazione sul suo volto era evidente. Io mentre ero dietro poggiai le mie mani grandi e possenti sulle sue spalle facendo un po’ di peso con il mio corpo e iniziai a fare pressione con il pollice e l’indice iniziando un intenso massaggio. L’espressione sul suo volto cambiò di scatto, era visibilmente imbarazzata e rilassata allo stesso momento con lo sguardo perso. Il mio tono di voce divenne più calmo e intenso, come per creare l’atmosfera e gli dissi:
-‘Dai’non ti preoccupare se non riesci’sarà per via del caldo e dello stress’ permettimi di aiutarti a rilassare il tuo corpo” Continuavo il massaggio facendo sempre più pressione, lei non rispose fece solo un verso e un cenno di approvazione con la testa. La sua pelle era di color olivastro, morbida e curata, da quella posizione riuscivo a intravedere il suo seno perfetto e anche l’aureola dei capezzoli. Più la toccavo più mi eccitavo. Di tanto in tanto sgocciolava qualche goccia d’acqua fredda proveniente dai miei capelli facendola sobbalzare, e ogni tal volta che capitava lei sorrideva e annuendo con suoni di approvazione. Senza permesso presi le spalline del suo top e le abbassai sulle sue spalle con la scusa che mi impedivano un movimento completo delle mie mani sulla sua pelle, lei non diceva nulla, era come se in quel momento fosse in balia delle mie mani e si facesse fare tutto da me. Era il momento che aspettavo da mesi. Adesso con le spalline abbassate il suo top iniziava a scivolare lentamente e io riuscivo a intravedere completamente i suoi piccoli capezzoli turgidi, la mia erezione era quasi al limite ma feci un passo indietro per evitare che il mio cazzo sbattesse sulla sua schiena. Dopo un paio di minuti lei era completamente in trans e con la scusa del massaggio lentamente le mie mani scivolavano sul suo petto iniziandolo a massaggiare, con i miei polpastrelli capitava che sfioravo il suo seno da dentro il top, lei non reagiva. Non vedendo nessuna reazione mi giocai il tutto per tutto e lentamente le mie mani entrarono dentro il suo top e afferrai i suoi seni con entrambe le mie mani. Stesi un attimo fermo per provar a capire la sua reazione, lei non diceva nulla’anzi diventò sempre più rossa..avevo gli occhi chiusi e sembrava gradire molto questo mio gesto. Iniziai a muovere le mani in modo circolare mentre iniziavo a palpare quel seno fantastico, con il mio pollice e indice stuzzicavo i suoi capezzoli stringendoli dolcemente. La sentivo contrarsi..stringere le gambe’sudare, si mordeva il labbro come se stesse trattenendo l’eccitazione e i gemiti.. ma era sotto il mio controllo. Il mio cazzo era durissimo e iniziava a pulsare e a farmi male di com’era diventato duro e fece cadere letteralmente l’asciugamano che mi copriva lasciandomi completamente nudo dietro di lei mentre era ignara dell’accaduto. Presi coraggio e poggiai il mio cazzo eretto sulla sua schiena distendendo in tutta la sua lunghezza, ebbe un sussulto e saltò quasi dalla sedia come se l’avessi svegliata da un bellissimo sogno, iniziò a scuotersi tutta mentre calò la testa e vide le sue tette al vento con le mie mani che le massaggiavano, adesso era visibilmente nervosa e preoccupata, in fin dei conti era pur sempre fidanzata.
Inizio a balbettare cose incompressibile dove le uniche parole che capii furono:-‘ N-no’ non possiamo’ non posso’&egrave stu..stu..stupendo ma &egrave sbagliato..e tu sei così..così..bello e bravo! &egrave tutta colpa tua!!’ Tolsi a malincuore le mani dai quei fantastici seni, l’afferrai per i fianchi e ruotai la sua sedia in modo che fosse difronte a me e non più di spalle. Girandola si trovo il mio cazzo eretto che puntava sulla sua bocca, non si aspettava di trovarlo così spudoratamente difronte a lei. Si fermo e iniziò a tremare preoccupata. Non sapeva che fare. Si tappo inizialmente gli occhi con una mano per provare a non vederlo, era imbarazzatissima.

Continua

Questo racconto &egrave il continuo ‘la coinquilina’, &egrave consigliato leggere la prima parte.

Girandola si trovò il mio cazzo eretto che puntava sulla sua bocca, non si aspettava di trovarlo così spudoratamente difronte a lei. Si fermo e iniziò a tremare preoccupata. Non sapeva che fare. Si tappò inizialmente gli occhi con una mano per provare a non vederlo, era imbarazzatissima.

Stese qualche secondo con gli occhi tappati, probabilmente per lei erano secondi interminabili. Ebbi qualche dubbio anche io sul come comportarmi vedendo questo suo pseudo rifiuto, ma io ero eccitato, anzi, lo eravamo entrambi. Pensai che ora arrivati a questo punto il danno era fatto, dovevo solo trovare il metodo di approccio giusto per convincerla a superare questo suo ultimo ostacolo della sua coscienza nel concludere un rapporto con me tradendo il suo ragazzo, fra me e me pensavo – approccio deciso o vado per la dolcezza- Decisi di optare per un iniziale via di mezzo. Il mio cazzo era sempre lì a pochi centimetri delle sue bellissime labbra, mi accorsi che lei non aveva gli occhi completamente tappati e creava una sorta di spazi fra le sue dita per sbirciare pensando che io non me ne accorgessi. Dolcemente posai la mia mano sui suoi morbidi capelli e iniziai ad accarezzarli dolcemente con le mie dita con la speranza di riuscire a rilassarla almeno un pochino, vedevo che apprezzava il mio gesto, con l’altra mano presi lentamente e delicatamente la mano con cui si nascondeva gli occhi e la spostai guidandola sul mio cazzo teso. Non diceva nulla e alzò la testa per guardarmi negli occhi, quei occhi color ghiaccio erano fantastici e si riuscivo a leggere pienamente il suo sguardo di voglia ed eccitazione e terrore. Come il diavolo tentatore le sussurrai dolcemente:
-‘ Non ti preoccupare’lo so che lo vuoi.. lo vogliamo entrambi’ non stiamo facendo nulla di male…’ Con la mano con cui gli accarezzavo i capelli spinsi lentamente la sua testa verso il mio cazzo finché le sue labbra non sfiorarono il mio glande. Era come ipnotizzata e fece un cenno di un sorriso e quasi bisbigliando fra se e se disse con voce tremolante: -‘&egrave’&egrave’ grosso”non ho’non ho mai visto un cazzo così prima’anzi &egrave il secondo che vedo in realtà..’ Non capivo se quelle sue parole erano di rammarico o curiosità ma la cosa che mi interessava era che si stava finalmente aprendo. Provai un approccio più deciso dopo le sue parole, la mia mano adesso accarezzava dolcemente i suoi capelli e lo spazio sotto i lobi del suo orecchio e, con un movimento più deciso, iniziai a spingere la sua testa vero il mio cazzo. Inizialmente non fece nulla e le sue labbra si poggiarono sul mio glande, era visibilmente a disagio e imbarazzata. Riprovai a spingere nuovamente dolcemente la testa e, questa volta, aprì lentamente la bocca facendo entrare lentamente il mio cazzo dentro la sua fantastica bocca. Accade tutto in un istante, un gemito uscì dalla mia bocca e provavo un mix di sensazioni ed emozioni stupende, non era di certo il primo pompino che ricevevo ma questo era come se fosse diverso e avevo l’impressione di provare tutte le sensazioni amplificate’il calore della sua bocca’il caldo avvolgente della sua lingua’ le sue morbide labbra.. era stupendo..anzi era stupenda. Una volta entrato nella sua bocca, lei sollevò per un attimo la testa guardandomi negli occhi, fu una scena difficile da descrivere per ciò che realmente provavo in quel momento’quegli occhioni azzurri che ti guardavano con innocenza mentre aveva il mio cazzo in bocca, stavo godendo veramente tanto e lei se ne accorse accennando un sorriso e spinse, con difficoltà, il mio cazzo dentro la sua candida bocca. Io chiusi gli occhi e inarcai indietro la mia schiena sporgendo il mio bacino verso di lei, con una mano ripresi finalmente il suo bellissimo seno e tornai a palparlo e a stuzzicare i suoi graziosi capezzoli. Iniziò a dare segni di apprezzamento e lo dimostrava accelerando i movimenti della sua bocca, sentivo la sua lingua avvolgere e ruotare attorno al mio cazzo succhiandolo sempre con più foga e passione, la situazione stava cambiando letteralmente aspetto.
Io ero quasi al limite ma non volevo venire, volevo ricambiare regalandogli del piacere e sensazioni che difficilmente si sarebbe dimenticata. Afferrai la sua coda e la tirai indietro per interrompere quel fantastico pompino, fece un’espressione quasi di dispiacere e stupore, la presi per i fianchi e l’alzai difronte a me, i nostri visi e le nostre labbra erano vicinissime come se stesse per scoppiare un bacio passionale e, probabilmente, era proprio quello che lei si aspettava. Lei chiuse gli occhi facendo un movimento come per avvicinarsi alle mie labbra, io sorrisi e tirai indietro per la coda nuovamente, la sua espressione cambiò comportandomi da emerito stronzo, ma il mio scopo era farla godere con esperienze nuove. In una frazione di secondo feci cadere tutti i libri che stavano sul tavolo, la spostai con grinta posizionandola a pecorina sopra il tavolo con le gambe penzolanti. Era sorpresa e non capiva il motivo del mio gesto, ma subito smise di pensare quando iniziai ad agire. Mi inginocchiai dietro di lei mentre avevo il suo culo sodo e perfetto davanti a me, il suo pantaloncino verde militare era completamente zuppo nella zona inguinale e questo mi stava facendo perdere la testa. Mi salì una foga mai provata prima e quasi con violenza afferrai il suo pantaloncino abbassandoglielo, e strappai il suo perizoma. Lei era immobile sembrava quasi un mio burattino e si faceva fare di tutto curiosa ed eccitata. Era bagnata fradicia, e gocce del suo nettare colavano lentamente. Io aprii leggermente le sue cosce e con la punta della mia viscida lingua inizia a leccare il suo interno coscia assaporando proprio quelle gocce. Le fece un sussulto, quasi come un brivido, poi con le mie mani gli allargai le natiche scandalosamente e affogai la mia lingua dentro quello splendore. Lei iniziò a gemere e le sue gambe diventarono rigide, io entrai tutta la mia lingua dentro la sua figa iniziando a leccare e ruotare dentro di lei. Iniziai anche a succhiare riempendo il più possibile la mia bocca del suo nettare, era dolcissima. Non me ne facevo mancare neanche una goccia ma, ad un tratto, iniziò a tremare e gemere urlando e in pochi secondi lei iniziò a squirtare e riempendo la mia faccia e il mio petto di quel fantastico liquido. Ero sorpreso e mi fermai per un istante uscendo la mia lingua da dentro di lei, ma lei sembrava ancora più sorpresa di me. Gemendo e con il fiatone riuscì a dirmi solo poche parole: -‘ Oh..oh mio dio! Che &egrave successo ?!?! &egrave la prima volta.. la prima volta che mi capita !!’ disse con stupore ed estremo imbarazzo. Appena capii che ero stato il primo a fargli provare questo piacere mi alzai sorpreso, e per provare a far calare il suo imbarazzo, nella mia estrema eccitazione le dissi : -‘ Non ti preoccupare’sei stata fantastica.. non me lo aspettavo ma &egrave stato bellissimo..ne voglio ancora!!!’ le mie ultime parole le dissi con grinta e , senza neanche dargli tempo di prendere fiato, l’afferrai per i fianchi, posizionai il cazzo sulla sua figa e con un violento colpo d’anca lo feci entrare tutto in un colpo, fino in profondità. Lei urlo e si contrasse tutta rimanendo con la bocca spalancata e occhi sbarrati verso il nulla. Inizia a muovermi con estrema foga, sempre più veloce, era caldissima e bagnatissima, la sua figa era strettissima e riuscivo a godere come non mai. Afferrai la sua coda con una mano e la tirai verso di me facendogli inarcare la testa, lei non obbiettava, anzi, sembrava gemere con non mai. Più facevo certe cose più mi dava l’impressione di sorprenderla, come se il suo ragazzo fosse un tipo monotono e certe cose le stesse scoprendo per la prima volta da me. Con l’altra mano poggiai le mie unghia come un felino sulla sua schiena e iniziai a graffiarla lentamente e, con l’altra mano, tiravo sempre con più forza i suoi capelli. Riuscivo a veder la sua espressione di sorpresa e felicità, mentre gemeva aveva un sorriso stampato e teneva gli occhi chiuso come per ampliare i restanti altri sensi del suo corpo. Ma questo magico momento per lei si interruppe quando le squillò il telefono accanto, era il suo ragazzo. Dentro di me imprecai per il tempismo di quello stronzo, ma non avevo intenzione di fermarmi. Continuai a scoparla mentre squillava, anzi accelerai e con tono dominante le dissi: -‘ Rispondi’ Lei subito si giro per guardarmi stupita e incredula disse : -‘ Cosa ?!?!?! ma sei impazzito? Assolutamente no! Vuoi farmi scoprire per caso ??!’ Tirai con forza i suoi capelli ribadendo con tono fermo e deciso: -‘ Ho detto rispondi’ lei quasi intimorita prese lentamente il telefono mentre il suo corpo era completamente adeso al tavolo, lo guardò per qualche secondo e poi lo portò sul suo orecchio: -‘ Pr..pronto amore ??’ disse tremolando. Io da perfetto stronzo continuai a scoparla con forza, ma non mi accontentai. La girai sul lato opposto a pancia in su sopra il tavolo e mi posizionai sopra di lei, nel momento che inserii nuovamente il mio cazzo lei ebbe un sussulto e il suo ragazzo iniziò a fargli domande insospettito. Lei rispose: -‘ Ma no amore.. non &egrave stato niente’..ah mi vedi affannata ? ma no! &egrave che sono al parco a correre!’ Adoravo guardarla negli occhi mentre mentiva al suo ragazzo e io la scopavo. Io ridevo mentre lei mentre era al telefono con il labiale mi disse esplicitamente SEI UNO STRONZO. Ancora più divertito decisi di coricarmi su di lei e iniziare a succhiare i suoi capezzoli per farla godere e gemere di più, piccoli urletti di piacere gli uscivano involontari mentre provava a tapparsi la bocca e per giustificarsi con il suo ragazzo aggiunse: -‘ Ma no amore.. va tutto bene’ non sto urlando’e che ‘che’ che sono al parco e una signora anziana probabilmente con qualche disturbo si &egrave messa ad urlare!’ Io continuavo a succhiare come un poppante quel fantastico seno e mordicchiare i suoi piccoli capezzoli turgidi di tanto in tanto, dentro di me ridevo per la pessima scusa che aveva appena detto, lei era sempre più terrorizzata e non vedeva l’ora di finire quella chiamata che le sembrava la più lunga della sua vita. Quasi stanca con tono seccato disse al telefono ‘ Senti amore sto correndo ci sentiamo appena finisco’ Staccò il telefono e si mise a ridere dandomi uno schiaffo: -‘ Sei uno stronzo! Non lo fare mai più! Mi stava venendo un infarto!’ io smisi di succhiare, posizionai la mia testa difronte a lei e le dissi: -‘ beh da come stai reagendo lì sotto non sembravi troppo preoccupata.. sei più bagnata di prima” con un dito provai a poggiarlo nella sua figa fradicia mentre la scopavo provando a raccogliere i suoi umori il più possibile, spostai il dito e glielo infilai in bocca come dimostrazione. Imbarazzata e sorpresa all’iniziò non sapeva come comportarsi poi chiuse gli occhi e inizio a succhiare e ruotare la sua lingua attorno al mio indice assaporando il frutto del suo godimento e, dopo qualche minuto di questa fantastica scena, spalancò di nuovo la bocca facendo uscire il mio dito e iniziò nuovamente a tremare e urlare per il godimento. Sentii il mio cazzo inzupparsi come se l’avessi immerso nell’acqua calda, lei si dimenava e mi stringeva come se fosse una posseduta per poi fermarsi e rilassarsi iniziando a respirare con affanno. Sorrise e mi guardo con quei suoi occhioni soddisfatta ” non avevo mai goduto così tanto in vita mia” Sentendo quelle parole uscii il mio cazzo, mi sedetti sopra di lei poggiando il mio cazzo sulle sue tette, mentre la punta spingeva fra le sue labbra. Mi muovevo scopando letteralmente la sua bocca, per poi inondarla. Spalancò gli occhi per lo stupore e aveva difficoltà ad ingoiare tutto e ,infatti, buona parte le uscii finendo sul suo seno. Mi guardava compiaciuta e ridendo, io ero esausto e per scherzo usai il mio cazzo come se fosse un pennello per spalmare il restante sperma sul suo seno. Ci alzammo controvoglia che tutto ciò fosse finito e ci guardammo negli occhi e mi disse: -‘ Beh ora mi sa che ho proprio bisogno di una doccia!’ io confermai e lei un po’ s’incammino sculettando verso il bagno. Vederla nuda per casa era un piacere immenso, la seguii e la afferrai per un braccio bloccandola. Lei si girò stupita e mi guardò, io dolcemente accarezzai il suo viso e, nel suo stupore, la baciai appassionatamente intrecciando la mia lingua con la sua, all’inizio fu rigida e stupita, per poi rilassarsi e abbracciarmi attorno al collo. Mi distaccai mentre la mia fronte era poggiata sulla sua e sorridendo le dissi: -‘ Ecco il bacio che ti ho negato prima’ Sorrise imbarazzata guardando il pavimento si girò ed entrò in bagno.

Continua

Continuo: La coinquilina ‘ terza parte. Si consiglia di leggere le prime due parti per entrar meglio nella storia.

Lei si girò stupita e mi guardò, io dolcemente accarezzai il suo viso e, nel suo stupore, la baciai appassionatamente intrecciando la mia lingua con la sua, all’inizio fu rigida e stupita, per poi rilassarsi e abbracciarmi attorno al collo. Mi distaccai mentre la mia fronte era poggiata sulla sua e sorridendo le dissi: -‘ Ecco il bacio che ti ho negato prima’ Sorrise imbarazzata guardando il pavimento si girò ed entrò in bagno.

Entrò in bagno molto lentamente, era come stordita da ciò che era appena successo e ogni suo movimento era lento e confuso. Io ero ancora nel corridoio e vedendola entrare mi guardai intorno soddisfatto, brevemente ripensai il momento che era arrivata per la prima volta in casa, era fredda e gelida mentre da oggi ormai era mia. Mi stavo per dirigere in cucina, mi era venuta sete e aveva voglia di un’altra birra fresca per riprendermi da tutto ciò che era appena successo. In casa c’era un silenzio quasi assordante che si interruppe solo con il rumore dell’acqua della doccia, qualche secondo dopo sentii la sua voce chiamarmi più volte: -‘ Hey’.hey’dico a te rispondimi!!!!’ Fui sorpreso nel sentirmi chiamare e subito pensai se stava bene o se aveva bisogno di qualcosa:-‘ Si? Mi hai chiamato? Hai bisogno ?’ chiesi mentre urlavo dalla cucina per farmi sentire. Il suo tono era strano, era timido ma era come se provasse anche ad essere sensuale: -‘ Beh non ti sei reso conto che ho lasciato la porta aperta ?? Forza su vieni! Io sarò anche sudata e piena di sperma ma anche tu non emani un buon odore eh!’ disse scherzando mentre il rumore dell’acqua rimbombava in tutta la casa. Rimasi felicemente sorpreso di questa sua richiesta e sinceramente non me lo sarei mai aspettato, feci un sorriso compiaciuto e fra me e me pensai ‘ azz e chi se lo aspettava! Ne vuole ancora!!’ Diedi l’ultimo sorso alla birra e, con passo veloce, mi dirigevo verso il bagno. Entrai aprendo completamente la porta e un profumo floreale di shampoo subito riempì il bagno, la stanza era in penombra con le persiane quasi abbassate del tutto, la poca luce che entrava rifletteva la sagoma del suo corpo nudo perfetto attraverso il vetro opaco del box doccia. In quel momento inarcava la schiena all’indietro sporgendo testa e i capelli verso il getto, ero incantato da quella visione e quasi mi dispiaceva entrare per interromperla, mi stava eccitando. Quella scena mi fu interrotta dalla sua splendida voce: -‘ dai su che aspetti! Muoviti!!’ Ero già nudo da prima quindi non dovevo neanche spogliarmi, aprii lo sportello e entrai un passo dopo l’altro dentro la doccia. Lei mi dava le spalle e aveva la faccia puntata verso quel getto d’acqua fresco e piacevole, io subito mi posizionai lentamente dietro di lei e l’abbracciai dolcemente per i fianchi, annusai i suoi capelli e poggiai le mie labbra sul suo lungo e invitante collo, la sua pelle era fresca e morbida e il getto d’acqua scivolava come cascata dalle sue curve mentre solleticava solleticava entrambi. Il mio abbraccio divenne più stretto e il mio cazzo poggiava lungo la sua lunghezza della sua schiena, le mie labbra risalivano il suo collo alternando dolci baci e morsi stuzzicanti, lei piegava il collo dal lato opposto per facilitare la mia impresa mentre iniziava a gemere e a stringere le cosce. In tutto ciò lei nel frattempo prese il bagnoschiuma e se ne passo abbondantemente in tutto il suo corpo, poi afferro la mia mano destra e la condusse sul suo splendido seno. Iniziai a muovermi indipendentemente mentre palpavo, massaggiavo quel seno soffice, tutto ciò era facilitato dalla viscosità del bagnoschiuma che rendeva più intenso quel massaggio. Continuava a gemere mentre con la mano cercò il mio cazzo, feci un passo indietro per aiutarla ed esso scattò come una molla, lo afferrò con forza facendomi quasi male e se lo posizionò nel suo interno coscia in mezzo alle sue grandi labbra vaginali e, successivamente, prese il bagno schiuma e iniziò a pulirlo con movimenti che simulavano una sega, anzi, era proprio una sega. Godevo da matti con una mano stuzzicavo il suo capezzolo stringendolo con forza con la punta del mio pollice e indice, poi spostai l’altra mia mano dal suo fianco e poggiai due dita sul suo clitoride facendo pressione in mezzo a quelle sue morbide labbra iniziando dei lenti e forti movimenti circolatori. Nonostante l’acqua della doccia era fresca il suo corpo iniziò ad emanare calore proprio e sentivo il peso del suo corpo sulle mie braccia, come se le sue gambe iniziassero a cedere per il godimento, nel frattempo lei iniziò a muovere il bacino strofinando avanti e indietro il mio cazzo sulla sua figa, era molto scivolosa e calda e subito capii che questa viscosità non era più dovuta all’effetto del bagnoschiuma ma dal suo nettare che iniziò a fluire. Tutto ciò mi fece scattare come una scintilla di pazzia, l’eccitazione mi prese alla testa e subito mi staccai da lei! La girai verso di me con forza e la spinsi facendole quasi male sulla parete della doccia, inizialmente fece un cenno di stupore che subito si tramutò in sorriso, ormai iniziava a conoscermi e a capire che da eccitato mi vengono centri scatti di foga pronta a stupirla. Mi inginocchiai sotto lei, allargai le sue cosce continuando a tenerle aperte con le mie mani e infilai dal basso verso l’alto la mia lingua dentro la sua figa mentre l’acqua continuava a scendere su di noi dandomi quasi fastidio nel limitare le mie mosse, ma non mi arresi e iniziai a fare una forte pressione ruotando la lingua come un forsennato dentro di lei. Lei chiuse gli occhi e afferrò i miei corti capelli con forza, spalancò la bocca e inarco la schiena e tornò nuovamente a gemere a voce sostenuta, più gemeva più mi eccitavo e più leccavo e succhiavo quella stupenda figa. Sentivo le sue gambe tramare e sempre più il peso del suo corpo sulle mie mani che le allargavano le cosce, sentivo le sue gambe quasi mancare mentre tremavano, non si reggeva più con le sue forze ed era come se si fosse seduta sulla mia bocca per far maggior pressione con la sua figa. Mentre ruotavo la mia lingua dentro di lei iniziò a muovere il bacino come se si stesse scopando la mia lingua, ormai era lei a condurre i giochi stava usando la mia bocca come meglio gradiva. Ad un tratto sentii il fiato quasi mancare da come mi stringeva a lei, non riuscivo quasi a respirare e una vampata di liquido caldo travolse la mia bocca, il tutto accompagnato da un suo forte gemito incitandomi a non fermarmi. Sentivo il suo corpo stravolto, rilassato e quasi senza forze, ma nonostante tutto poggio nuovamente la punta dei suoi piedi a terra provandosi a sorreggersi con le sue forze. Io mi alzai tornando a premerla contro la parete, ridevo soddisfatto nel guardarla rossa come un pomodoro con lo sguardo non più imbarazzato ma pieno di malizia ed eccitazione. Poggiai le mie labbra sulle sue entrando la mia lingua ancora piena del suo dolcissimo succo attorno alla sua, fece una smorfia quasi di disgusto iniziale ma poi prese coscienza che il sapore non era male e che nel complesso la scena era estremamente eccitante. Mi staccai da quel bacio che comprendeva un mix di sapori quasi con tristezza, ma la mia eccitazione era molto alta e il mio cazzo bramava ben altro. Presi con una mano il mio cazzo e con il glande strofinavo con forza il suo clitoride, lei chiuse gli occhi aspettandosi che lo entrassi da un momento e con difficoltà mentre gemeva mi disse:-‘ ti prego non ti fermare, entralo. Lo voglio. Ora” Queste sue parole, questa sensazione che iniziava a prevedere le mie mosse non mi andava bene, ero io che devo condurre, era arrivato il momento di godere anche io. Il mio sguardo cambio, un misto tra turbato e felice, subito mutò iniziandola a guarda nei suoi splendidi occhi con aria di sfida, lei non capiva, era confusa. Posai le mie mani sui suoi seni facendoli scorrere lentamente su suo petto accompagnate dal fruscio dell’acqua, le mani arrivano sul suo ventre e con un gesto rapido subito si posarono sulla sua stretta e magra vite e afferendola per i fianchi la girai sbattendola con la faccia verso il muro. Fece un urlo spontaneo di preoccupazione e forse anche un po’ di dolore, ma sembrava divertita e non diceva una parola. La schiaccia con tutto il peso del mio corpo, tutto il suo corpo aderiva sulla parete e i suoi seni erano compressi sul muro freddo quasi come se dovessero esplodere, avvolsi un braccio attorno al suo collo facendo una leggera pressione quasi come a strozzarla dolcemente. Era divertita e mi disse: ‘ Non finisci mai di sorprendimi tu eh?’ e io con voce quasi tetra le sussurrai all’orecchio ‘E il bello deve ancora venire’. Lei era girata dandomi le spalle e tutto ciò che facevo dietro di lei non ne era consapevole. Con l’altra mia mano libera presi un po’ di sapone e lo posai sul mio dito medio, mentre il mio cazzo era in mezzo alle sue cosce con un lento movimento posai il mio dito medio sul suo buchetto e iniziai a massaggiarlo. Lei era intontita e non capiva, anzi non voleva capire finch&egrave non entrai il mio polpastrello lubrificato nel suo stretto e stupendo culetto. Fece un sussulto diventando rigida e schiacciando le sue natiche sul mio dito come per bloccarmi e urlo ‘hey fermati! Che fai!!! Non ho permesso mai al mio ragazzo di entrare li dentro! Ti prego fermati!’ Più mi pregava più spingevo con forza con difficoltà quel dito in mezzo a quel buchetto inesplorato, e il fatto che si contraeva non mi rendeva mica vita facile! Iniziò a dimenarsi provandomi ad allontanare con le braccia, strinsi un po’ di più il mio braccio attorno al suo collo e le sussurrai dolcemente con voce inquietante ‘ Stai ferma..tranquilla’ più stringi più ti farà male.. fidati di me..respira rilassati e il tutto ti piacerà da impazzire.. &egrave inutile che ti dimeni come una matta ormai ho deciso che voglio incularti e lo farò anche se non vuoi” inizò a sudare freddo e balbettando con voce tremolante gli uscì un semplice ‘V..va bene’..’ All’improvviso fece un grosso respiro e il suo corpo si rilassò in un’istante, finalmente non opponeva resistenza e le sue natiche tornano rilassate, tutto ciò mi permise di spingere nuovamente più affondo il mio dito dentro di lei, era strettissima ma fortunatamente con l’aiuto del sapone l’impresa non sembrò così difficile e iniziai a muoverlo dentro di lei. Inizialmente lo entravo e lo uscivo lentamente per poi ruotarlo dentro di lei per provare ad allargarla prima di accogliere il mio grosso cazzo che sicuramente le avrebbe fatto male. Lei faceva smorfie di dolere ma non diceva nulla. Dopo qualche minuto dedicati al suo culetto con il mio dito, lo uscii e posizionai la punta del mio cazzo sul suo piccolo e perfetto culetto, lei smise di respirare tornado a contrarsi leggermente come se stesse per subire una puntura. Con un movimento lento ma deciso spinsi la punta del mio cazzo dentro di lei che stranamente mi accolse più facilmente del dovuto, sentivo una forte pressione come se lo stesse stritolando e ad un tratto un suo piccolo urlo a bassa voce’ Aiaaa ti prego escilo’mi fa male..’ provò ad allontanarmi nuovamente con le mani. Irritato strinsi di nuovo il suo collo e con l’altra mano afferrai entrambe le sue mani bloccandole dietro la sua schiena simulando delle manette. Lei diventò rossa e subito tornò al suo posto senza obbiettare e io con un forte colpo di bacino inaspettato infilai con forza e fatica tutto il mio cazzo dentro il suo culo. Mi usci un gemito naturale mentre lei emise di nuovo quel piccolo urletto di dolore sentendola nuovamente contrarre. Mi sentivo il cazzo stritolare, era caldissima e la sentivo pulsare , era una sensazione completamente diversa ma fantastica’era la prima volta che sverginavo il culo di una ragazza e tutta quella pressione sul mio cazzo mi faceva impazzire. Lei si ammutolì mentre rimaneva con bocca spalancata, era come se non vedeva l’ora che tutto ciò finisse da un momento all’altro. Io rimasi fermo in quella posizione per circa un minuto, in modo tale che si abituasse al diametro del mio cazzo e, appena smise di pulsare, iniziare a muoverlo avanti e indietro molto dolcemente. La pressione era molta e mi sembrava come se fosse sottovuoto! Avevo difficoltà a muovermi ma pian piano il suo culo cominciò ad allargarsi e a rilassarsi permettendomi movimenti più fluidi e decisi. I miei movimenti diventarono sempre più veloci e lei non dava più cenni di sofferenza, anzi la sentivo gemere quasi bisbigliando, come se non volesse darmi soddisfazione che tutto ciò iniziava a piacerle. I miei colpi diventarono sempre più decisi e violenti, volevo farla urlare e gemere come si doveva, e così fece. Spingevo sempre con più forza il mio corpo contro il suo, ormai era in balia del mio cazzo. Sentivo l’orgasmo che iniziava salire, ma non volevo essere egoista e volevo farla venire nuovamente in modo tale da farle amare il rapporto anale proprio come lo amavo io. Lasciai le sue mani libere e presi lo spruzzino della doccia e lo regolai sul getto d’acqua più gelido, con forza lo posizionai sulla sua figa in modo che il getto finisse proprio sul suo clitoride. Ebbe un sussulto e subito fece un saltello in avanti per lo sbalzo di temperatura, sinceramente non capii se era perché godeva di quel getto o perché era troppo freddo, ma questo suo misto di sofferenza e piacere lo gradivo molto, mi disse solamente: -‘ Cazzo ma sei impazzito &egrave gelida!!!’ gemeva, aveva la pelle d’oca tutta raggrinzita ma non dava segni di dispiacere, anzi sembrava proprio che iniziava ad abituarsi a quel forte getto. Strinsi con un po’ più forza il suo collo quasi a strozzarla, il suo viso diventò rosso, anche la pressione che facevo con lo spruzzino aumentava, e non solo, cominciai anche a ruotarlo. Aveva lo sguardo perso e tornò a gemere come una matta, sentii le sue gambe perdere le forze e nuovamente tremare. Io continuavo a scoparle il culo aumentando sempre più la velocità, ero al limite e dai segni che dava il suo corpo lo era anche lei. Divenne rigida e tesa, il suo corpo si contrasse e quella contrazione stritolò il mio cazzo da dentro il culo, non ne potevo più e mentre lei veniva nuovamente io iniziai a riempirla con il mio caldo e abbondante sperma dentro di lei. Era la prima volta che venivo in contemporanea con una ragazza ed era fantastico, non avevo mai avuto un certo feeling con nessun’altra. Ero esausto, anzi lo eravamo entrambi’e senza uscirle il cazzo dal culo scivolammo entrambi sedendoci mentre il getto d’acqua gelida rimbalzava dentro tutto il box. Lasciai la presa dal suo collo e ciò che prima era quasi una violenza si tramutarono in carezze sul suo volto, lei si girò e iniziò a baciarmi. Il tempo era come se si fosse fermato, era tutto così..così.. così perfetto.. ma sfortunatamente tutto si interruppe quando qualcuno suonò il campanello di casa.

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Continuo, consiglio di leggere i capitoli precedenti tre parti per capire

Lasciai la presa dal suo collo e ciò che prima era quasi una violenza si tramutarono in carezze sul suo volto, lei si girò e iniziò a baciarmi. Il tempo era come se si fosse fermato, era tutto così..così.. così perfetto.. ma sfortunatamente tutto si interruppe quando qualcuno suonò il campanello di casa.

Si alzò di colpo, era quasi preoccupata ed era timorosa nel andar a rispondere alla porta, mentre io , invece, era come se nulla fosse successo e non feci neanche un piega rimanendo seduto dando nessun cenno di volermi alzare. Provai a tranquillizzarla mentre lei provava ad alzarsi ‘ Dai su stai tranquilla, sarà qualche vicino che come al solito avrà finito il sale, rimani un altro po’ accanto a me a rilassarti su!’ lei mi guardo perplessa, si alzò e mi guardò dall’alto verso il basso e con il fiatone mi disse ‘ non so come sarai abituato te ma se qualcuno suona io rispondo! Non si può mai sap..’ neanche il tempo di finire la frase che qualcuno tornò a suonare insistentemente ‘ Ecco visto ? sarà qualcosa d’importante!’ lei disse, mentre uscì dalla doccia afferrando un asciugamano provandosi ad asciugare più velocemente possibile ma lasciandosi a chiazze bagnate. Indosso le prime cose che trovò, un tanga sottile e una canotta probabilmente mia, l’umido sulla sua pelle creo degli aloni sul suo seno lasciandone intravedere la forma. Mi guardo un po’ seccata e mi disse:-‘ Ti vuoi addormentare qui per caso ? sbrigati, alzati!’ Lei uscii dal bagno e correndo si diresse all’ingresso, sentivo che parlava con qualcuno ma non riuscivo ad inquadrare chi fosse o cosa stesse dicendo. A malincuore chiusi il getto d’acqua, mi alzai e mi asciugai e senza vestirmi, indossando solo l’asciugamano a coprire bacino e gambe, mi incamminai per il corridoio per raggiungerla. Aveva lasciato chiazze d’acqua sul pavimento, aveva i piedi evidentemente ancora bagnati e mi sorprendevo come non fosse caduta, la raggiunsi alla porta rimanendo qualche passo indietro di lei, era il padre. Subito mi gelò il sangue e avevo il terrore che ci scoprisse, vedeva la figlia parlare velocemente e nervosamente con il padre, e lui vedendomi sorrise e scherzando mi disse ‘ Oooh dov’ eri finito! Stavo chiedendo proprio di te! Vedo che anche tu sei bagnato! Vi capisco con questo caldo non si può fare altrimenti! Indovina un po’ ? per la vostra felicità sono venuto a sistemare il condizionatore’ indicando la borsa con gli attrezzi che aveva in mano. Io facevo cenni di apprezzamento con la testa e annuivo di tanto in tanto, ma mentre parlava il mio occhio si abbassò verso il culo fantastico della figlia, subito iniziai a tremare freddo e afferrai per le spalle la mia amante posizionandomi dietro di lei come per coprirla e con tono nervoso mi rivolsi al padre ‘ Grazie mille! Prego entri ! si accomodi in salotto su! Le preparo qualcosa di fresco! Lei si stupì del mio gesto e, mentre il padre si recava in salotto lei bisbigliando nervosamente mi disse: ‘ ma sei impazzito ? che stai facendo? Vuoi fargli capire tutto per caso ? guarda che lo sa che ho il ragazzo! Che potrebbe mai pensare!??’ io mi avvicinai sul suo orecchio e sempre bisbigliando nervosamente risposi: ‘ Non ho la minima intenzione di farci scoprire!!! Ma abbiamo un problema! Non ti sei resa conto che hai ancora il culo largo e il mio sperma ti sta lentamente uscendo ???’ posizionai il mio dito su quel culo sfondato in precedenza raccogliendo un po’ di sperma che le usciva come per pulirla per poi mostrarglielo ‘ecco vedi?’ Lei spalanco gli occhi incredula ‘ Cazzo!!! Come &egrave possibile!! Potevi dirmelo prima!! E adesso che faccio !?!?’ sempre bisbigliando la nostra si trasformò quasi come una discussione, tipo una delle tante come facevamo un tempo prima di oggi ‘ Ma come fai a chiedermi ‘come &egrave possibile!- secondo te dove finisce lo sperma una volta che ti vengo nel culo!? Che aspetti vai in camera a cambiarti !!’ la scena sembrava quasi comica ma noi eravamo terrorizzati. Lei ascoltò il mio consiglio e si voltò di scatto sentendosi osservata nel dirigersi in camera ma poi il padre dalla sala da pranzo ci chiamò ‘ Eh allora ? che state facendo voi due ? venite su sto aspettando ancora il mio succo fresco!’ Ci guardammo come per dirci CAVOLO SIAMO FREGATI. Lei camminava avanti e io sempre qualche passo indietro a lei per valutare la situazione e le condizioni in cui era. Arrivati in cucina fece in modo da evitare il più possibile di dare le spalle al padre e le parlava sempre guardandolo negli occhi e stringendo il più possibile le natiche. Io ero ancora con l’asciugamano e la vista di quella scena mi faceva impazzire, cavolo mi stavo di nuovo eccitando! Non potevo farmi scoprire! Lei si piegò in avanti per versare il succo al padre che era seduto sul divano mettendosi praticamente a pecorina, iniziavo ad agitarmi provando a pensare ad altro per distrarmi per far calare la mia erezione. Il padre si accorse di questo mio cambio di espressione e preoccupato mi domandò ‘ hey va tutto bene? Ti vedo strano.. stai sudando e sei pallido!’ io nervosamente tolsi lo sguardo dal culo di sua figlia e risposi ‘ Ma no.. ma no’ cio&egrave &egrave colpa del caldo! Non resisto quasi più!’ dissi accompagnando il tutto da una risatina palesemente finta. Lui si alzo di colpo afferrando la cassetta degli attrezzi, la mia dolce amante vedendo il movimento improvviso del padre torno a schiena dritta e ruotava su sé stessa provando a tener nascosto il suo culo. Di tanto in tanto, quando il padre era distratto, lei mi guardava malissimo, come per addossarmi tutta la colpa. Il padre prese una sedia da usare come scala, prese un cacciavite e inizio a svitare delle viti. Mentre lui faceva ciò io tornai a fissare il suo fantastico culo, era come una calamita per me, ma ad un tratto vidi un’abbondante goccia del mio sperma che cadde a terra facendo un rumore quasi impercettibile che lei ovviamente non si accorse. La sfortuna ci perseguitava, e una vite del padre cadde a qualche centimetro dalla goccia del mio sperma. Il padre esclamò ‘oh diamine’ facendo un movimento come se stesse per scendere e raccoglierlo, io feci un balzo felino spingendo la figlia quasi facendola cadere e afferrai quella vite per poi porgerla. Lei mi guardava non riuscendo a capire il perché del mio gesto finché non vide che poggiai il mio tallone su quella goccia facendole uscire un sorriso quasi divertito.
I minuti passarono e per fortuna il padre diede l’impressione di non accorgessi di nulla. Si sistemò ‘ Ecco fatto! Adesso non dovreste più patire il caldo! Così almeno evitate di andare in giro in mutande e con un asciugamano!’ disse ridendo sparandoci palesemente una frecciatina. La figlia sudando freddo e con una finta risatina rispose un semplice ‘ehm.. già’. Il padre si diresse verso la porta per andare ma poi si fermo all’istante e rivolgendosi alla figlia disse: ‘ ah già quasi dimenticavo! Sta sera sera siamo al ristorante! Vieni ci sarà una sorpresa che ti aspetta!’ incuriosita rispose ‘ Una sorpresa?’ e il padre ribadì ‘ Si una sorpresa! Non posso dirti altro! Ah se vuoi puoi venire anche tu! La tua presenza sarà gradita!’ disse rivolgendosi a me, che risposi cordialmente ‘ Oh grazie mille! Se non &egrave un problema e non do disturbo accetto felicemente l’invito!’ Lui sorrise ‘ Bene allora ci vediamo alle 8! E puntuali!’. Il tonfo della porta che si chiuse rimbombò su tutta la casa. Lei poggiò le spalle sulla porta e sbuffando disse: ‘ Non riesco ancora a crederci, l’abbiamo scampata per un però’ io scoppiai a ridere come per alleviare tutta la tensione di quell’incontro ‘ Eh si ! ci &egrave mancato proprio poco! Ma secondo te di che sorpresa parlava tuo padre’ lei guardò verso l’alto come per pensare ‘ non ne ho idea, ma conoscendo mio padre sarà qualcosa che stupisce!’ fece una pausa e poi disse ‘ Ah già, sicuramente ci porterà nel suo classico ristorante di lusso, sta sera ti tocca vestirti elegante se vuoi ancora venire, e non di certo con questa asciugamano!!’ risposi ridendo ‘ certo non ti preoccupare!’ mi avvicinavo a lei come per baciarla, ma si scansò ‘ Basta per oggi ne abbiamo avuto abbastanza! Visto che sta sera dobbiamo uscire vado a studiare ora!’ rimasi un po’ deluso, e ora che ci pensavo anche io dovevo studiare almeno un po’ oggi ‘ Ok va bene..’ ed entrambi entrammo nelle nostre stanze.
Passarono delle ore ed era quasi ora di prepararsi, io decisi di indossare una camicia bianca di lino accompagnata con un pantalone nero, e una volta pronto bussai alla sua porta ‘ hey a che punto sei! Guarda che &egrave quasi ora di andare!’ neanche il tempo di finire la frase e lei aprì la porta molto lentamente facendo un passo in avanti venendomi praticamente sopra. Feci un passo indietro per osservala meglio, aveva i capelli lisci con un acconciatura che sembravano più corti all’altezza delle spalle, indossava un abitino nero molto elegante e senza spalline che arrivava fino al ginocchio che lasciava uno spacco a V sulla schiena, palesemente non indossava il reggiseno e abbassando lo sguardo notai che indossava delle scarpe con tacchi alti che la sollevavano da terra raggiungendo quasi il mio metro e novanta di altezza. Rimasi letteralmente a bocca aperta, e lei ridendo mi diede una piccola spinta e scherzando mi disse ‘ Ti &egrave passata tutta la fretta ? dai forza su andiamo che mio padre &egrave già giù che ci aspetta in macchina!’ Ero quasi dispiaciuto, me la sarei scopata lì in piedi in quel preciso istante e le sue parole furono per me come una pugnalata al cuore. Non risposi feci solo un cenno, facendole largo per il corridoio in modo che mi camminasse davanti come se fosse in una passerella per godermi tutte le sue forme. Entrammo in macchina e ci recammo in questo bellissimo ristorante con addirittura un tappeto rosso all’ingresso. Una volta entrati, il padre ci invitò a sederci dove preferivamo, era un tavolo da 6 dove i suoi genitori si sedettero ai capi tavola, io e lei accanto mentre la sorellina minore di 12 anni difronte a noi. Rimase un posto libero e lei incuriosita chiese al padre ‘ Aspettiamo qualcun altro? Vedo che c’&egrave un posto vacante!’ Il padre sorrise e rispose ‘ Beh quel posto &egrave riservato alla tua sorpresa!’ Lei si blocco provando a capire chi fosse, o meglio forse lo sospettava ma non mi disse nulla, vidi solo il suo sguardo cambiare. Arrivò il cameriere e ordinammo gli antipasti, era ormai un bel quarto d’ora che il fantomatico ospite non si faceva vedere quindi decidemmo di iniziare, lei era sempre più agitata e da sotto il tavolo cercai e strinsi forte la sua mano, mi sorrise ed ebbi l’impressione che funzionava come se si stesse calmando. Arrivò l’antipasto e con lui l’atteso ospite, era il suo ragazzo. La sua faccia mutò, la sua espressione cambiò osservandolo con occhi spalancati, probabilmente si aspettava che fosse lui la sorpresa ma sperava che si sbagliava. Lui salutò tutti cordialmente e si sedette di fronte al suo posto, il padre aggiunse ‘ Ebb&egrave ? allora ? piaciuta la sorpresa ? Oggi Valerio mi ha chiamato dicendo che ti ha sentita strana al telefono e ha voluto prendere il primo treno per farti queste bellissima sorpresa! E tra l’altro scopro pure che oggi sono ben 4 anni che state insieme!’ Lei ebbe come una scossa e iniziò a scuotere la testa, si era completamente dimenticata che oggi era il suo anniversario e fingendo di sapere tutto ‘ Ah, certo.. si ! &egrave proprio oggi’!’ La cena per lei si tramutò in un incubo, aveva il suo ragazzo coetaneo di fronte a lei e non riusciva a guardarlo negli occhi, mentre il ragazzo con cui lo aveva tradito era alla sua sinistra. Era visibilmente nervosa e mangiava quasi a stento. I due si scambiarono pochissime parole, io invece non mi sentivo neanche un po’ a disaggio, anzi un po’ la cosa mi divertiva se devo essere sincero. Il profumo della sua ragazza mi stava praticamente facendo perdere la testa, mentre aspettavamo il secondo da sotto il tavolo poggiai la mia mano sulla sua coscia iniziando ad accarezzarla con i miei polpastrelli quasi sfiorando la sua pelle. Lei fece un piccolo sussulto mentre beveva quel goccio di vino quasi soffocandosi ma non fece cenno di obbiezione del mio operato. Ciò mi diede come un via libera e mentre parlava con il suo ragazzo chiedendogli com’era stato il viaggio, io con più decisione poggiai la mia intera mano sulla sua coscia sinistra iniziando ad accarezzarla salendo sempre di più verso il suo interno coscia. La sentivo surriscaldarsi letteralmente sulle mie mani, apri quasi in modo scandaloso le gambe e senza fare complimenti io accettai l’invito stuzzicando il suo interno coscia e la sua intimità con la punta delle mie dita. In poco tempo la sentii bagnare sempre di più e, per un istante come flashback, mi venne in mente la scena di oggi mentre era con il padre con il culo bagnato pieno di sborra, ero eccitatissimo e il mio cazzo mi faceva male per colpa della compressione dovuta ai pantaloni stretti ed eleganti. Il suo sguardo e i suoi modi di fare cambiarono, da che era inizialmente tesissima e preoccupata, ora era rilassata ed eccitata e probabilmente anche a lei questa situazione intrigante e segreta le piaceva molto. Prese il bicchiere e chiedendo un brindisi per l’anniversario con il suo ragazzo, con la scusa riempì il suo bicchiere quasi fino al orlo di vino rosso per poi berlo tutto in un colpo con lo stupore dei presenti. Le guance diventarono rosse e il massaggio sul mio cazzo più intenso, stava iniziando a perdere tutti i suoi freni inibitori e cogliendo la palla al balzo entrai due dita dentro la sua figa fradicia. Ebbe un sussulto posizionando la sua schiena in maniera completamente dritta sulla sedia come se si stesse sistemando per non dare nell’occhio, poi si avvicinò e mi bisbiglio qualcosa all’orecchio ‘ Ti aspetto seguimi’ tolse la mia mano dalla sua figa e si sistemo il vestito in modo che non fosse nuda una volta alzata, si alzo e disse ai presenti ‘ Devo andare un attimo in bagno scusatemi’ Calò il silenzio e ovviamente non potevo raggiungerla subito, avrei reso la cosa un po’ sospetta e decisi di far passare qualche minuto per poi alzarmi anche io con il pacchetto di sigarette in mano e dire ‘ Scusate ho proprio bisogno di fumare’ mi alzai e fortunatamente il bagno e la porta d’ingresso del locale erano nella stessa direzione, entrai in bagno e mi trovai davanti il bivio fra la il bagno delle donne e quello degli uomini, non sapevo dove fosse ma, per fortuna, sentendo entrare qualcuno lei uscì dal bagno delle donne e senza dire una parola mi afferro per il colletto della camicia ridendo e barcollando tirandomi dentro quel lussuoso bagno, spingendomi sulla porta e chiudendola a chiave. Mi guardò negli occhi ridendo e mi diede un lungo e passionale bacio, sentivo il sapore del vino fra le sue labbra e la cosa mi eccitava parecchio. Si avvicino al mio orecchio e mi morse il lobo quasi facendomi male e mi sussurrò ‘Perché ci hai messo tanto? Ti stavo aspettando con ansia’

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Continuo: La coinquilina ‘ quinta parte. Si consiglia di leggere le prime quattro parti per entrar meglio nella storia.

Ebbe un sussulto posizionando la sua schiena in maniera completamente dritta sulla sedia come se si stesse sistemando per non dare nell’occhio, poi si avvicinò e mi bisbiglio qualcosa all’orecchio ‘ Ti aspetto seguimi’ tolse la mia mano dalla sua figa e si sistemò il vestito in modo che non fosse nuda una volta alzata, si alzò e disse ai presenti ‘ Devo andare un attimo in bagno scusatemi’ Calò il silenzio e ovviamente non potevo raggiungerla subito, avrei reso la cosa un po’ sospetta e decisi di far passare qualche minuto per poi alzarmi anche io con il pacchetto di sigarette in mano e dire ‘ Scusate ho proprio bisogno di fumare’ mi alzai e fortunatamente il bagno e la porta d’ingresso del locale erano nella stessa direzione, entrai in bagno e mi trovai davanti il bivio fra la il bagno delle donne e quello degli uomini, non sapevo dove fosse ma, per fortuna, sentendo entrare qualcuno lei uscì dal bagno delle donne e senza dire una parola mi afferrò per il colletto della camicia ridendo e barcollando tirandomi dentro quel lussuoso bagno, spingendomi sulla porta e chiudendola a chiave. Mi guardò negli occhi ridendo e mi diede un lungo e passionale bacio, sentivo il sapore del vino fra le sue labbra e la cosa mi eccitava parecchio. Si avvicinò al mio orecchio e mi morse il lobo quasi facendomi male e mi sussurrò ‘Perché ci hai messo tanto? Ti stavo aspettando con ansia’

Mi trovavo nel bagno con lei e tutto ciò mi sembrava incredibile, una situazione assurda che avrei immaginato solo nei miei sogni più erotici e, invece ero dentro ad un fantastico e spazioso bagno di lusso accessoriato con pareti e pavimenti rivestiti in parquet color legno molto scuro illuminato da luci gialle molto soffuse che davano un senso di sollievo per gli occhi creando una certa atmosfera non indifferente.
Ero eccitatissimo e quasi non la riconoscevo, anzi era come se davanti a me avessi una persona nuova che dava libero sfogo senza freni a passione e piacere senza preoccuparsi delle minime conseguenze. Era visibilmente brilla, la sentivo ridere mentre era attaccata al mio orecchio e l’aria che emanava mi solleticava dolcemente, poggiai le mie mani sui suoi fianchi stringendola forte a me mentre una mia mano scendeva con prepotenza verso il suo fantastico culo iniziando a stringere con estrema forza la sua natica sinistra. Lei ebbe un sussulto e si staccò dal mio orecchio ridendo guardandomi negli occhi, io addentai il suo collo quasi per farle male ma era come se la sua soglia del dolore fosse sparita dopo le nostre precedenti esperienze, non dava segni o cenni di spostarsi o ribellarsi anzi, rideva compiaciuta. Lentamente poggiai sul suo viso l’altra mia mano accarezzando dolcemente la sua guancia, lei dava segni di apprezzamento iniziando a rilassare il suo corpo, ma quella che poteva sembrare una dolce carezza amorevole si tramutò subito in tutt’altro, scorrendo lentamente la mia mano dal suo viso verso la sua nuca facendo apparire tutto ciò come un tenero massaggio ai capelli, li afferrai e con forza li tirai verso la sua sinistra facendole piegare il collo consentendomi più superfice per le mie labbra. Stupita gli uscì un urletto spontaneo che rimbombò in tutto il bagno come se ci fosse un eco, distaccai subito i miei denti dalla sua morbida pelle e bisbigliando le sussurrai ‘Sei impazzita!?! Fai piano se entra qualcuno e ci scopre poi &egrave un bel problema!’ Lei non rispose, o meglio lo fece con una risata complice mentre avvicinava il suo indice sulle mie labbra facendo uscire un dolce suono come per farmi capire di parlare di meno e agire di più ‘ Shhh’.’ Fece un passo indietro distaccandosi dalla mia presa, mi guardava con uno sguardo sensuale che mi travolgeva in una maniera assurda, uscì la punta della sua lingua iniziando a leccare le sue labbra rivestite da un rossetto color rosso acceso in modo sensuale per poi afferrare le estremità del suo vestito rosso all’altezza delle spalle per poi farlo scivolare lentamente. Io la osservavo senza tralasciare nessun minimo particolare di quel suo sensuale gesto, il vestito era molto stretto e con i pollici creava dello spazio fra la sua pelle e il tessuto iniziando a spingerlo e arrotolarlo lentamente verso il basso scoprendo centimetro per centimetro la sua pelle. Ebbe un po’ difficoltà all’altezza del seno e, come era già ben evidente, non indossava il reggiseno e trovava un po’ di resistenza nel superare i suoi capezzoli già turgidi ma, una volta riuscita, le sue bellissime tette schizzarono fuori di colpo. Continuava l’ascesa del vestito facendolo scorrere sulla sua pancia piatta fino ad arrivare ad altezza dei glutei, dove, anche qui trovò difficoltà per via delle sue fantastiche forme iniziando a muovere il bacino come se stesse ballando, ruotandolo in aria per aiutarsi fino a scoprire completamente il suo minuscolo e trasparente perizoma nero che faceva intravedere praticamente tutto. La mia erezione era molto più che evidente ed ero imbambolato a guardarla con la bocca leggermente aperta, non riuscivo a distaccare gli occhi da lei, non chiudevo neanche le palpebre; le mie mani slacciarono la cintura del pantalone facendoli cadere a terra insieme alle mie mutande liberando il mio cazzo che puntava verso di lei, ma era come se le mie mani agissero senza il mio permesso poiché io ero troppo impegnato ad osservarla senza rendermi conto di tutto il resto. Si abbassò completamente il suo vestito e sollevò lentamente i suoi tacchi uno alla volta per rimuoverlo completamente lasciandolo a terra, divaricò leggermente le gambe per poi dirmi con aria sensuale ‘ Allora?.. cosa stai aspettando ??? non abbiamo molto tempo.. scopami. Ora.’ Inizio a scuotere la mia testa come per riprendere coscienza di tutto quello che stava accadendo, mi trovavo ancora con le spalle alla porta, ma dopo la sua richiesta diretta, feci un balzo verso di lei afferrandola con forza per i glutei sollevandola da terra per poi farla sedere sopra il lavandino che coincideva perfettamente con l’altezza della sua figa sul mio cazzo. Lei mi strinse forte appoggiando la sua testa sul mio collo, io sentivo la punta del mio cazzo sbattere contro il suo perizoma già fradicio, sentivo che le spingeva il suo bacino verso il mio cazzo invogliandolo ad entrare dentro di lei il più presto possibile. Non la feci attendere neanche un secondo di più, spostai il suo perizoma di lato creandomi lo spazio necessario, spostai il mio bacino indietro come per prendere una piccola rincorsa per poi entrarlo di colpo dentro la sua figa. Lei ebbe un sussulto liberatorio, ma non potevo permettergli di farla urlare di piacere liberamente come già successo oggi nel pomeriggio e quindi iniziai a premere la sua testa tra la mia spalla e il mio collo in modo da attenuare il suo volume di voce. Rimasi qualche secondo fermo dentro la sua figa, era caldissima e viscosissima, sentivo le sue unghia aggrapparsi alla mia schiena trasmettendomi un senso di possesso nei suoi confronti, tutto ciò lo adoravo e iniziai a muovermi uscendo lentamente il mio cazzo da dentro la sua figa per poi entrarlo nuovamente con un colpo secco. Avevo creato questa sorta di ritmo che lasciava il suo piacere come in sospeso e a intermittenza, un misto tra il lento e il veloce facendogli bramare sempre di più il mio sesso. Per lei era come una tortura e con voce sensuale e piena di desiderio iniziò ad incitarmi : ‘ ti prego.. non farlo..scopami con forza e veloce..non resisto’così &egrave una tortura’
Fino ad ora ho sempre fatto il contrario di ciò che voleva lei ma sta volta me lo disse con una passione e voglia che cedetti subito, afferrai il suo culo con entrambe le mie mani da dentro il lavandino stringendolo come se volessi spremerlo e iniziai a spingerla con forza verso il mio cazzo mentre io simultaneamente spingevo il mio corpo contro di lei per far arrivare il mio cazzo fino in profondità. Era in estasi, eravamo così vicini e stretti che i nostri corpi sembravano come fondersi, respiro, calore, movimenti, era come se tutta la nostra essenza si mischiava come per creare un tutt’uno. La sentivo gemere mentre provava inutilmente a trattenere gli urli, ormai le spinte che davo al suo culo per spingerla verso di me sembravano quasi inutili visto che ormai era lei a muoversi da sola contro di me. Iniziava ad irrigidirsi e sentii come se il suo piacere stesse per esplodere, sposta le sue mani dalla mia schiena al mio collo abbracciandomi forte ma, ad un tratto, fui costretto a fermarmi tappandole la bocca con entrambe le mie mani negandogli l’orgasmo che tanto bramava. Mi guardò come se volesse fulminarmi, non capiva se era un altro mio giochetto e con voce incazzata bisbigliando attraverso la mia mano : ‘ ma sei impazzito? Non puoi farmi questo! Non ora!’ io spinsi con più forza la mia mano sulla sua bocca in modo tale da bloccare le sue parole sul nascere e con tono di voce molto basso le sussurrai: ‘ Fermati! Ho sentito il rumore di una porta! Mi sembra che qualcuno abbia bussato!’ Tolse le mie mani dalla sua bocca ‘ Ma che dici! Sarai stato te! Non so se te ne rendi conto ma ogni volta che spingi fai tremare tutto eh!’ disse con sarcasmo. Iniziai a crederle pensando che era stato tutto frutto della mia immaginazione rientrando nuovamente il mio cazzo dentro di lei, stavo per iniziarmi a muovere finché sta volta sentii di nuovo quel rumore e non potevo essere io, qualcuno aveva bussato e una timida voce che proveniva da dietro aggiunse: ‘ Hey’amore’sei qui dentro?’ Calò il gelo e i nostri sguardi si incrociarono terrorizzati con la paura di essere stati scoperti. Lei era nel panico, non sapeva se rispondere o stare zitta ma qualcosa avrebbe dovuto farla e al più presto. Sta volta fu lei che mise una mano sulla mia bocca e balbettando alzò il tono di voce per rispondere al suo ragazzo: ‘Ehm’si amore’.sono qui…’ lui provò ad abbassare la maniglia per aprire la porta ma fortunatamente eravamo chiusi a chiave ‘ Amore tutto bene? &egrave da più di 20 minuti che sei li dentro! &egrave già arrivato il secondo e stiamo aspettando te per iniziare!’ Continuava a provare ad aprire porta ‘ Dai apri su non farmi preoccupare’ Non riuscivo a crederci erano già passati 20 minuti, ogni volta che sono con lei il tempo sembra bloccarsi catapultandoci in un mondo fatto di lussuria e passione. La vedevo in difficoltà ma tutto ciò aumentò la mia perversione e la voglia di possederla, ammetto che anche io avevo un po’ di timore nell’essere scoperto provando ad immaginare per un istante le possibili conseguenze, ma questa mia paura era in lotta con la mia eccitazione. Quante volte nella vita mi potrà accadere nuovamente una cosa del genere?! Voglio viverla fino all’ultimo pensai.
Feci un piccolo passo in avanti spingendo più a fondo il mio cazzo iniziando a muoverlo lentamente, lei mi fulminò con occhi mentre sentivo la sua figa stringersi volontariamente quasi come per strozzarmi il cazzo. Mi sussurrò molto lentamente con aria furiosa’ Ma sei impazzito!? Guarda in che casino siamo finiti e tu pensi a scoparmi?! Aiutami ad uscirne fuori!’ io non risposi afferrai i suoi fianchi e sta volta spinsi con forza il mio cazzo dentro di lei facendole uscire un incontrollato gemito che interruppe tappandosi la bocca con le sue mani. Chiuse gli occhi per un istante, la sua mente le diceva di fermarsi ma il suo corpo volevo continuare ciò che era stato bruscamente interrotto. Iniziava ad agitarsi e a guadarsi attorno preoccupata mentre io con sempre più frequenza iniziavo a muovere lentamente il mio cazzo dentro di lei. Lei faceva respiri profondi come per provare a calmarsi o ridurre il dolce suono dei suoi gemiti e dopo qualche secondo di silenzio il suo ragazzo disse: ‘ Ma stai bene? Ho sentito uno strano rumore! dai amore non farmi preoccupare!’ Ormai avevo ripreso la situazione in pugno e lei tornò ad assecondare i suoi movimenti con i miei spingendo il suo pube contro il mio strofinando con forza il clitoride contro di me. Sentivo il mio cazzo come stritolarsi sotto le contrazioni della sua figa, i movimenti era decisamente molto più lenti ma era come se stesse godendo come se la stessi scopando con foga e velocità. Faceva molte pausa prima di rispondere al suo ragazzo’ No amore sto bene sul serio.. probabilmente sono solo dolori premestruali..’ non sapeva che scusa usare ma sembrava funzionare, l’unico problema era che il suo ragazzo non dava cenni di tornare al proprio posto al tavolo e noi avevamo i minuti contati per non far insospettire sempre di più per la nostra reciproca assenza. ‘Dai allora ti aspetto qui fuori alla porta finché non esci’ in quel preciso instante io iniziai a spremere del sapone sul mio indice e il mio dito medio e, senza farmi accorgere da lei, entrai due dita dentro il suo culo in solo colpo fino in fondo. Anche se le avevo sverginato il culo nel pomeriggio era ancora molto stretta e probabilmente provò anche del dolore nel mio gesto rispondendo di colpo al suo ragazzo urlando un secco: ‘ NOOOOO!! Non lo fare!’ io non capivo se era rivolto a me o a lui ma continuai a tenere le dita dentro al suo culo piegandole a forma di uncino allargandolo con prepotenza. Era strettissima e avevo molta difficoltà a fare ciò e sentivo anche ogni movimento del mio cazzo nella sua figa con le dita da dentro il suo culo. Iniziò a sudare freddo e a provare a trattenere i gemiti il più che poteva, le gambe le si irrigidirono e iniziarono a tremare. Si mise entrambe le mani in bocca serrandola il più che poteva per far emettere il meno possibile gemiti di piacere, non ci stavamo muovendo con forza, anzi eravamo addirittura entrambi fermi, ma lei stava avendo un orgasmo fortissimo. La guardavo mentre teneva gli occhi serrati con forza, avevo il viso tutto arrossato come se stesse soffrendo e godendo allo stesso tempo. Ad un tratto sentii del liquido bagnarmi le gambe, anche sta volta era venuta squirtando.
Continuò a tremare ad essere rigida per circa un minuto, un intenso minuto di costante e puro piacere per poi rilassarsi completamente perdendo la facoltà di contrarre ogni suo singolo muscolo, era esausta. Tolse le mani dalla sua bocca e fece uscire un sospiro di sollievo dimenticandosi per un breve istante la presenza del suo ragazzo alla porta del bagno. Lui percepì questo strano rumore e di nuovo provò ad aprire la porta iniziando a bussare insistentemente, lei con voce più serena gli disse: ‘ amore stai tranquillo.. ora sto decisamente molto meglio’ mi guardava e sorrideva con aria complice ‘ Dammi altri 5 minuti il tempo di sistemare il trucco e sono da te!’ Lui rispose con un secco ‘Ok’ ma sembrava diverso il suo tono e mi passo per la testa come se stesse sospettando qualcosa. Lei scese dal lavandino e raccolse il vestito da terra mettendolo in fretta e furia alzandolo in un colpo solo lasciando solo il suo seno scoperto. Io feci un passo indietro, ero un po’ amareggiato visto che io non ero ancora venuto. La mia espressione cambiò, ma visto le circostanze, mi rassegnai che si fosse fermata li, ma appena vide che mi stavo per alzare i pantaloni, fece un passo verso di me per fermarmi ‘ Hey ma che fai?! Non abbiamo ancora mica finito!’ sussurrò con tono bassissimo. La vidi inginocchiarsi davanti a me per poi afferrare con una mano il mio cazzo e metterselo dentro la bocca. Ad essere sincero non mi aspettavo tutto ciò ma era stupendo, e l’idea che anche era in grado di sorprendermi mi faceva capire sempre più che era la donna giusta per me.
Chiusi i miei occhi e anche io provavo a non emettere un suono mentre con le mie mani stringevo il suo seno palpandolo. Fuori alla porta c’era un silenzio tombale come se il suo ragazzo si fosse rassegnato andando via per aspettarla al tavolo, fece tutto di fretta ed entro il mio cazzo fino in gola e, appena capì che stavo per venire, lo uscì, apri la bocca e lo puntò sulla sua faccia. Venni molto abbondantemente facendo finire qualche schizzo sul suo volto, sui suoi capelli e sul suo seno. Era soddisfatta del suo operato e si spalmò lo sperma sul seno mentre mi guardava pronta ad ingoiare tutto quello che era riuscita a raccogliere con la bocca. Si alzò e si sistemo il vestito e si sciacquò il viso provando a sistemare la sua precedente acconciatura perfetta. Vidi che nel bagno c’era una grande finestra, non potevo di certo uscire dal bagno insieme a lei visto che tutti sapevano che io ero fuori a fumare! Mi ricomposi anche io uscendo dalla finestra e una volta uscito sentii nuovamente la voce del suo ragazzo ‘ Sei uscita finalmente!’ iniziai a sbirciare preoccupato con la paura che avesse capito tutto, lei lo baciò appassionatamente incrociando la lingua con la sua dopo che aveva appena ingoiato il mio sperma per poi dirgli ridendo ‘ Ora sto bene!’ chiuse velocemente la porta alle sue spalle per paura di aver lasciato qualche tracce e si andò a sedere al suo posto. Poco dopo io entrai nuovamente nel ristorante, il padre con aria sospetta mi disse ‘ Ma dove sei stato! Che ti sei fumato un pacchetto intero mica una sigaretta!! ‘ disse ridendo ‘ e poi che hai combinato? Hai tutti i pantaloni bagnati!’ Abbassai lo sguardo e avevo i pantaloni bagnati dal nettare di sua figlia. Feci una finta risata e imbarazzato dissi ‘ Eh si scusatemi.. avevo finito le sigarette e sono andato a cercare un tabacchino, poi una macchina passando mi ha schizzato sui pantaloni.. che vergogna cavolo’ Fortunatamente si misero tutti a ridere credendo alla mia balla per poi dirigermi al mio posto a sedere accanto la mia fantastica amante. Da li in poi la cena si concluse in modo tranquillo per poi dirigerci tutti verso casa.

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